sabato 30 maggio 2009

GIRO D'ITALIA A POZZUOLI

GRANDE OPPORTUNITA' DI RILANCIO PER LA CITTA'

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. Si è tenuto l'evento tanto atteso. Pozzuoli oggi è stata una delle tappe del Giro D'Italia del 2009, sul cui "rigenerato" manto stradale sono transitate le ruote a raggi dei corridori. Partiti dal lungomare di via Caracciolo, i 195 ciclisti hanno tagliato il traguardo ad Anagni, passando per le meraviglie storiche e culturali dei Campi Flegrei, "rigenerati" per l'evento. Un duro lavoro per i comuni toccati dalla penultima tappa del Giro, che hanno profuso uomini e risorse economiche per risultare "puliti e splendenti" almeno nelle occasioni che contano Stamane, infatti, lungo le strade, squadre di operatori ecologici hanno sgomberato le vie da ogni sorta di rifiuti, perfino da quelli che ci accompagnano giorno per giorno. Per un evento che ritorna dopo poco più di 10 anni, e non, come erroneamente detto da diversi organi di informazione, dopo 30 anni.
Entusiasta il sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe:«Il Giro a Pozzuoli — ha affermato il primo cittadino — arriva a coronamento di una grande operazione di restyling dell’intera città fortemente voluta dall’amministra­zione. È una buona occasione per far co­noscere Pozzuoli a tutta l’Italia e per testi­moniare il progetto di rilancio del nostro territorio secondo la sua naturale vocazio­ne turistica».
Peratanto, gli operatori turistici puteolani hanno preparato nei minimi particolari l'accoglienza per le migliaia di turisti che, attratti dalle immagini dei corridori che a diversi kilometri orari sono sfrecciati per la nostra città, invaderanno i Campi Flegrei

mercoledì 27 maggio 2009

FIOCCO ROSA

Dopo 9 mesi di attesa, da parte di papi Gennaro e mamma Rosa, alle ore 18.19 del 27/05/09, all'ospedale "La Schiana" di Pozzuoli, è nata Giorgia Del Giudice

lunedì 25 maggio 2009

IL PARTITO PERSONALE E IL TRIBALISMO IN ITALIA

A cura di Gennaro Del Giudice
Nello scrivere questo articolo ho preso spunto dalle sapienti parole di un autentico maestro, il professor Mauro Calise, mio docente di scienza politica, considerato tra i maggiori politologi al mondo ed autore del libro "Il partito personale" dal quale, non me ne voglia, ho preso spunto nell'intitolare quanto scritto.

Ogni salto di campo, in politica, deve essere valutato individualmente. Perché può essere dettato da opportunismo, e quindi sarebbe da considerarsi riprovevole, ma può anche essere dettato da coerenza intellettuale, se non addirittura da lungimiranza, e quindi meriterebbe di essere studiato.
Il Galateo della buona politica vorrebbe che un parlamentare, ma anche un “semplice” consigliere comunale, nel momento in cui decide di abbandonare il proprio partito, rassegni le dimissioni e si presenti nuovamente agli elettori (artefici del suo status istituzionale) per spiegare le ragioni del suo gesto.

In un sistema multipartitico, passare dal proprio partito ad un partito “vicino” è un fenomeno che suscita un certo clamore, ma rimane circoscritto in un alone di “coerenza”. Mentre il passaggio ad un partito di una coalizione opposta, non suscita semplicemente clamore, ma addirittura “sdegno”. Un fenomeno che, per fare un parallelismo, accade sempre più spesso nel mondo del calcio, quando il calciatore amato, considerato la bandiera della propria squadra di calcio, passa nella squadra rivale, per motivi di ingaggi, sponsor, ma anche per maggiore visibilità, possibilità di ergersi ad idolo, "iconizzarsi".
E’ l’emergere dei personalismi. Un fenomeno questo, più sociologico che “politichese” o “calciofilo”. Viviamo in una società, fortunatamente libera (?), dove grazie ai media (blog, siti, pagine personali in chat, ecc.) ognuno può sentirsi “qualcuno”, tracciare e rendere noto qualcosa o molto di sé, sentirsi quasi una "star". Ma paradossalmente a quanto si dice, gli uomini oggi sono più soli di prima. Prima si rivedevano in “gruppi”, da qui i partiti per la politica, la squadra del cuore per i calciatori, e via discorrendo. Ora l’individuo si pone sopra ogni cosa, lui davanti e il gruppo come sfondo.
Effetto del “berlusconismo”? Perché no? E’ la storia che ce lo racconta. Tanto tempo fa, negli anni “Avanti Berlusconi”, nacquero i grandi partiti, in una fase storica e politica che vedeva l‘avvento delle masse, le quali cercavano spazio nello stato, visibilità. Il partito era appartenenza, era la seconda famiglia, era l’unione che fa la forza. Anche lì c’era il leader, ma lì erano tutti “soldati”, perché il fine ultimo era il “bene comune”.
Poi, nel “dopo- Berlusconi”, nacque “il partito personale”. Lì c’era un’adesione simbolica con il capo politico, i grandi temi simbolici erano legati ad una persona. E con la grande disgregazione sociale, con la perdita dei luoghi naturali della politica e la chiusura delle sezioni dei partiti, la personalizzazione ha trovato linfa vitale. In politica, il legame stretto alla persona ci garantisce di soddisfare più facilmente i nostri bisogni, perchè "la persona" consente una più facile individuazione delle responsabilità. E quindi, alle elezioni, si vota la persona. Perché la persona conta più del partito. E la gente si riconosce nella persona. Ed il partito? Rimane un mezzo, il veicolo attraverso il quale ci si può candidare.

Ed allora i “capoccioni” , i politici, con i loro seguaci più fidati, in prossimità delle elezioni (sottolineo “prossimità”) non si rivedono più nei partiti, ma nei comitati, quelli “ad personam”. Perché in Italia, sopravvive ancora una sorta si “tribalismo”, il mio clan contro il tuo clan.
E si passa da una parte all’altra, da un partito all’altro, perchè l’importante è raggiungere i propri fini, alla faccia di quegli ideali che, tanto tempo fa, negli anni Avanti Berlusconi, fomentavano i nostri antenati.

martedì 19 maggio 2009

SPARI CONTRO L'INGRESSO DEL "LIDO TURISTICO"

SECONDO I PROPRIETARI OPERA DI BALORDI ISPIRATI AL FILM "GOMORRA"

di Gennaro Del Giudice


BACOLI. Attimi di terrore quelli vissuti ieri notte dal titolare del “Lido Turistico”, noto stabilimento balneare situato sul lungomare di Miliscola, a Bacoli, e da due suoi dipendenti. I tre, che si trovavano all’interno del locale, su un terrazzino che affaccia sulla spiaggia, stavano per chiudere lo stabilimento quando, appena spente le luci che illuminano la struttura, hanno cominciato ad udire numerosi spari provenienti dall’esterno. Increduli per quanto stava accadendo, mentre i colpi sparati infrangevano la vetrata del bar all’ingresso del locale, sono scappati verso la spiaggia buttandosi a terra fino a che gli spari non fossero terminati. Erano le 2.30 circa, e in via Miliscola, strada lungo la quale sorgono numerosi locali, meta sia in inverno che d’estate della movida proveniente da ogni parte della provincia, non c’era nessuno. I balordi, forse due ed a bordo di una motocicletta, sono rimasti tutto il tempo fuori al locale, sparando circa venti colpi verso la vetrata del bar dello stabilimento. Colpi che sono stati sparati utilizzando un’arma di grosso calibro, a quanto pare una mitraglietta, secondo i primi rilievi effettuati dai carabinieri della stazione mobile di Pozzuoli, prontamente allertati dallo stesso proprietario del locale.
"Un fatto al quale non riusciamo a dare una spiegazione"- racconta proprio il titolare del “Lido Turistico” che avvalla due ipotesi - "Ieri sera hanno trasmesso il film “Gomorra”in tv, chissà che qualche balordo in cerca di emozioni forti, magari in preda a droghe o alcool, non abbia preso ispirazione da qualche scena del film ed abbia dato sfogo alla sua idiozia proprio contro il mio locale. Oppure potrebbe esserci stato uno “scambio di locale” visto che qualche giorno fa c’è stata una rissa in una discoteca nelle vicinanze e qualche protagonista abbia voluto vendicare uno sgarro subito forse da qualche buttafuori, confondendo i locali”.


Sull’accaduto, nel frattempo, indagano i carabinieri della stazione mobile di Pozzuoli, i quali non escludono alcuna ipotesi in riguardo al movente che ci sia dietro a tale episodio criminale. Un’excalation di criminalità che negli ultimi tempi sta avvolgendo l’intera area flegrea, e che le forze dell’ordine stanno cercando di arginare nonostante la carenza di uomini e mezzi che hanno a disposizione sul territorio. Sintomatico il fatto che sia dovuta intervenire una pattuglia dei carabinieri da Pozzuoli, nonostante nelle vicinanze del locale, dove è avvenuto il fatto, ci siano le caserme di Bacoli e di Monte di Procida.

venerdì 15 maggio 2009

OGGI I FUNERALI DELLA PICCOLA GIORGINA

di Gennaro Del Giudice
QUARTO. Si svolgeranno oggi, presso la chiesa di “Santa Maria”, a Quarto, i funerali della piccola Giorgina Ancuta Barbu, la bimba morta lunedì sera a seguito di una tragico incidente stradale in via Crocillo, mentre era in macchina con la mamma, la 34enne Daniela Jeanica Barbu e la sorellina Lucia, di 2 anni. Un’intera città si fermerà per dare l’ultimo saluto alla salma e per stringersi intorno all’immane dolore della famiglia di quella dolce e simpatica bimba romena, venuta in Italia cinque anni fa insieme alla mamma e subito entrata nei cuori di tutti. Giorgina frequentava la quinta elementare presso l’istituto privato “Froebel” di Quarto e proprio domenica aveva festeggiato la sua prima comunione nella chiesa del “Divin Maestro”. Era nata in Romania, ma viveva a Quarto, dove la mamma si era sposata in seconde nozze con il 52enne Gennaro Carputo, elettricista, dal quale matrimonio era nata la sorellina, Lucia, anche lei rimasta coinvolta, ma fortunatamente senza gravi conseguenze, nell’incidente. In quella maledetta sera, lungo quella strada dissestata, dal manto stradale dismesso, senza guarda raill, senza alcuna barriera protettiva, dove i requisiti di sicurezza non esistono e dove l’auto, guidata dalla mamma, è uscita fuori strada senza trovare sul suo percorso alcun ostacolo, andando a finire dritta nella scarpata, dopo essere carambolata su alcuni containers. Quell’auto guidata dalla mamma forse ad alta velocità, ed in stato di ebbrezza, secondo i primi esami alcolemici, che hanno riscontrato una presenza di alcol nel sangue della donna di gran lunga maggiore al limite consentito dalla legge. Il che ha portato il pm, Fabrizio Vanorio, titolare dell’inchiesta, ad iscrivere nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, Daniela Jeanica Barbu. Un’accusa terribile per questa donna già distrutta per l’immenso dolore dovuto alla perdita della sua cara figlioletta.

mercoledì 13 maggio 2009

LA MADRE DELLA BIMBA ACCUSATA DI OMICIDIO COLPOSO

I FUNERALI POTREBBERO SVOLGERSI IN ROMANIA
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "ROMA" di Giovedì 14 maggio 2009

QUARTO. Oltre all’immane sofferenza per la perdita della propria figlioletta, Geanina Daniela Barbù, che era alla guida dell’auto coinvolta nell’incidente durante il quale ha perso la vita la piccola Giorgina, dovrà ora rispondere anche all’accusa di omicidio colposo. Infatti il pm incaricato per le indagini, Fabrizio Vanorio, con questa accusa ha iscritto la donna nel registro degli indagati. Un atto doloroso ma purtroppo dovuto in questi casi, ancor di più dopo che dai test effettuati è risultato che nel sangue della donna era presente una quantità di alcol pari a 1,2 g/l, di gran lunga superiore al limite consentito dalla legge.
Un tragico evento, questo della morte della piccola Giorgina Ancuta Barbù, che a quanto pare sembra che sia stato provocato, oltre che dalle precarie condizioni della strada, proprio dalla guida in stato di ebbrezza della mamma della bambina. Una tragedia nella tragedia per la 34 enne, da 4 anni in Italia e sposata con un operaio originario di Quarto, Gennaro Carputo, elettricista, con il quale in seconde nozze ha avuto Lucia, l’altra figlia di 2 anni, coinvolta anch’essa nell’incidente, ma fortunatamente uscita quasi illesa. La piccola ha riportato lievi ferite ed è tutt’ora ricoverata presso l’ospedale San Paolo, con una prognosi di 7 giorni, mentre Geanina Daniela Barbù, potrebbe essere dimessa già domani.
Nel frattempo si attendono, nelle prossime ore, i risultati dell’esame autoptico sul corpo di Giorgina, al termine del quale la salma sarà riconsegnata alla famiglia per i funerali. Salma che, a quanto pare, dovrebbe essere trasferita in Romania, paese dove è nata la bimba, e dove probabilmente si terranno le esequie.
“Una tragedia che poteva essere evitata, se le istituzioni avessero accolto le nostre segnalazioni sulla pericolosità di questo tratto di strada” E’ unanime l’appello dei residenti di via Crocillo, a Quarto, che martedì sera hanno organizzato una fiaccolata in memoria della piccola Giorgina.
Alla manifestazione hanno partecipato circa 300 persone, tra i quali il sindaco di Quarto Sauro Secone e il vice sindaco, Paolo Simeoli. Oltre al ricordo, la rabbia e la denuncia verso le istituzioni e verso chi per anni ha omesso ad intervenire, per rendere sicura una strada fatiscente, che non risponde a nessun requisito di sicurezza stradale. Interventi che sono giunti prontamente e paradossalmente il giorno dopo il tragico incidente, con l’inizio dei lavori di rifacimento del manto stradale.

martedì 12 maggio 2009

S' INDAGA SULLE CAUSE DELL'INCIDENTE CHE HA PROVOCATO LA MORTE DELLA PICCOLA GIORGINA

ELEVATO TASSO ALCOLEMICO NEL SANGUE DELLA MADRE

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "ROMA" di mercoledì 13 maggio 2009
QUARTO. Si attendono in queste ore gli sviluppi dell’autopsia sul corpo della piccola Giorgina Ancuta Barbù, la bimba di 11 anni morta lunedì sera, in un tragico incidente stradale avvenuto in via Crocillo, a Quarto. L’auto, una citroen C3 sulla quale viaggiava in compagnia della mamma, Geanina Daniela, romena di 34 anni, e della sorellina più piccola, Lucia di appena 2 anni, è uscita fuori strada andando a finire in una scarpata. Un impatto violentissimo, con l’auto che dopo aver oltrepassato il ciglio della strada, privo di ogni barriera di protezione, ha effettuato un volo di circa due metri, andando a finire prima su alcuni containers che si trovavano al di sotto della strada ed in prossimità di alcune abitazioni, e successivamente in un canale di scolo. Per la piccola Giorgina non c’è stato nulla da fare, il suo corpo è stato trovato per metà riverso nell’acqua del canale e sembra che sia deceduta per lo schiacciamento del torace, provocato dal peso del telaio dell’auto. Mentre nell’incidente sono rimaste ferite la mamma e la sorellina, che dopo essere state soccorse sul posto dai sanitari del 118, sono state ricoverate presso l’ospedale San Paolo di Napoli. Per loro, le cui condizioni non sono gravi e sono fuori pericolo, i medici hanno diagnosticato una prognosi, rispettivamente, di dodici e sette giorni.


E dalle prime analisi effettuate dai medici del nosocomio partenopeo, sarebbe stato riscontrato, nel sangue della donna romena, da 4 anni in Italia e sposata con un Gennaro Carputo, 52 anni di Quarto con il quale ha avuto la piccola Lucia (Giorgina era nata dalla precedente unione con il primo marito), un tasso alcolemico superiore al limite stabilito in 0,50 g/l. Quantità di alcool nel sangue che provocherebbe perdita di lucidità modificando gli effetti sulla capacità di guida e che potrebbe essere stata la causa, o una delle cause, del terribile incidente. Sarà ora il pubblico ministero incaricato per le indagini, sulla base dei rilievi effettuati dai carabinieri accorsi sul luogo dell’accaduto, a dover chiarire l’esatta dinamica e le cause che hanno causato il tragico incidente.
In un tratto di strada, quello di via Crocillo, non nuovo ad incidenti di questo genere, dove il manto stradale si presenta particolarmente dissestato e dove non esiste alcuna barriera protettiva laterale alla strada. Una tragedia che si poteva evitare, come denunciano i residenti del luogo che già da diverso tempo hanno segnalato lo stato di fatiscenza della strada, se solo si fosse provveduto a risistemare la strada e a costruire un guardaraill che avrebbe potuto evitare, con molta probabilità, all’automobile uscita fuori strada di “volare” nella scarpata e salvare così una giovane vita.

lunedì 11 maggio 2009

TRAGICO INCIDENTE A QUARTO

PERDE LA VITA UNA BIMBA DI 11 ANNI

di Gennaro Del Giudice
dal quotidiano "ROMA" di martedì 12 maggio 2009

QUARTO.
Tragico incidente stradale a Quarto.
Una bambina di 11 anni ha perso la vita dopo che l’auto sulla quale viaggiava, alla cui guida c’era la mamma, è andata a finire in una scarpata adiacente alla strada che percorrevano. E’ accaduto ieri sera, in Via Crocillo, all’altezza del civico 47, quando Geanina Daniela Barbù, 34 anni, romena, in compagnia delle sue due figliolette, Giorgina Ancuta, di 11 anni e Lucia, di 2 anni, percorreva la strada in direzione della rotonda che porta verso la piazza del paese, alla guida della sua Citroen C3. Quando per motivi ancora da accertare, l’auto è sbandata andando a finire nel fossato che percorre lateralmente la strada, facendo un volo di circa due metri. Un’uscita di strada che è stata fatale, lungo un tratto di strada dove non c’è alcuna presenza di barriere protettive. Un volo accentuato anche dal marciapiede, che ha fatto da catapulta per l’automobile che è andata a scaraventarsi prima su alcuni containers che si trovavano nella parte sottostante la strada, nei pressi di alcune abitazioni, per poi andare a finire in un canale che corre lungo la via. L’impatto è stato fatale per Giorgina, la bimba di undici anni, che era seduta sul sedile posteriore sul lato guida. La bimba, infatti, è deceduta, a quanto pare, per lo schiacciamento del torace, provocato dal peso del telaio dell’auto, che nell’impatto ha ferito a morte la bimba, il cui corpo è stato trovato per metà riverso nell’acqua del canale.
Mentre nel tragico incidente, la mamma e la sorellina di due anni sono rimaste ferite. All’arrivo dei sanitari del 118, le due sono state dapprima medicate sul posto, per poi essere trasferite presso l’ospedale San Paolo di Napoli. Per recuperare l’auto dal canale, i carabinieri intervenuti sul posto, hanno dovuto chiedere l’intervento di una scavatrice. Della tragedia, il padre, della bimba, che da poco aveva festeggiato la sua prima comunione, non è ancora al corrente, in quanto l’uomo, originario di Quarto e da qualche anno sposato con la donna, lavora a Perugia.
Una tragedia che poteva essere evitata, come hanno
denunciato i residenti accorsi sul posto, se solo si fosse tenuto conto della pericolosità di quel tratto di strada, sprovvisto di ogni protezione. Ora sarà il magistrato, incaricato delle indagini, che nel frattempo ha disposto l'autopsia sul corpo della piccola, a chiarire l’esatta dinamica dell’incidente. Resta da chiarire se la donna alla guida dell’auto abbia sbandato per una sua distrazione o se qualche auto gli abbia tagliato la strada.

venerdì 8 maggio 2009

RAPINA AD UN'OROLOGERIA

IL FURTO NEI PRESSI DELLA CHIESA DEL CARMINE

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI.
Continua l’emergenza criminalità a Pozzuoli. Nonostante lo sforzo da parte delle forze dell’ordine che hanno intensificato i controlli sul territorio, continuano i furti ai danni delle attività commerciali. Vittima dell’ennesima rapina, un’orologeria, “La Bottega dell’orologiaio”, in Via Carlo Rosini 40, nei pressi della Chiesa del Carmine. E’ accaduto giovedì sera quando, verso le ore 20, due rapinatori, armati di pistola, insieme ad un terzo complice che li attendeva su un motorino all’esterno del negozio, hanno fatto irruzione nel locale di proprietà di G.D., che in quel momento era in compagnia di suo padre e di un dipendente. Quest’ultimo, in un primo momento, alla vista della pistola, ha tentato di reagire cercando di disarmare uno dei 2 rapinatori, ma è stato colpito con il calcio della pistola alla faccia, subendo ferite ad un occhio. I ladri son riusciti poi a farsi consegnare l’incasso della giornata, circa duecento euro, e gli orologi che il titolare e lo stesso dipendente avevano al polso. Messo a segno il colpo, sono scappati insieme al terzo complice in sella al motorino che li attendeva all’esterno del locale.

lunedì 4 maggio 2009

FRANCESCO NON MOLLARE

di Gennaro Del Giudice

La vita ha deciso di rivoltarsi contro di lui, ma lui vuole dimostrare di essere più forte, più forte di quel destino che finora è stato avverso nei suoi confronti.

Francesco Pio, 4 anni, è già un uomo, anzi è un guerriero, che ha combattuto tante battaglie. Ed in queste ore ha iniziato a combattere la battaglia più difficile, con tutta la forza che ha in quel corpicino, così tanto martoriato. Ora anche dalle numerose ustioni, provocate dall'incendio scoppiato nella camera iperbarica in cui si trovava. Dove stava combattendo l'ennesima battaglia, per sconfiggere la Tetraparesi spastica, patologia con la quale era nato e che non gli permetteva ne' di camminare e ne' di parlare. Il piccolo si stava sottoponendo ad una terapia iperbarica, presso l'Ocean Hyperbaric Oxygen Neurologic Center di Miami, negli Usa, quando un incendio è divampato nella stanza in cui si trovava insieme alla nonna, investendoli in pieno.

Per la nonna non c'è stato niente da fare. La donna, Vincenza Pesce, è morta durante la notte, in seguito alle gravi ustioni riportate su tutto il corpo. Mentre Francesco Pio, trasportato d'urgenza al Jackson Memorial Hospital, ora sta combattendo contro la morte. Ha ustioni sul 90% del corpo, secondo i medici potrebbe aver perso anche la vista. Le sue condizioni sono ritenute gravi, ma stazionarie.

Una vicenda che tiene tutti col fiato sospeso, che tiene in apprensione non solo la città di San Felice a Cancello (dove è nato il piccolo), ma chiunque legge la breve storia di questo bimbo, di appena 4 anni, chiamato a lottare contro un destino così crudele.

Un destino al quale Francesco non vuole dargliela vinta, perchè non vuole e non deve mollare, perchè i veri uomini non mollano mai, e lui, anche se ha solo 4 anni, è gia un uomo, un grande uomo! Forza, piccolo grande Francesco!