mercoledì 30 settembre 2009

SI DIFENDONO I MEDICI DEL CENTRO DI IGIENE MENTALE

SMENTISCONO CHE CI SIA STATA UNA VIOLENZA SESSUALE. SECONDO LORO LA DENUNCIA NON SAREBBE VERITIERA. I DUE GIOVANI DORMIVANO IN 2 STANZE CONTIGUE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 1 ottobre 2009

POZZUOLI. Medici e personale del centro di igiene mentale Asl Napoli 2 di Pozzuoli smentiscono che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, all’interno della struttura nella quale operano, sia stata consumata, da parte di un degente, una violenza sessuale ai danni di una 18enne ricoverata per problemi psichici.
La secca smentita, alla versione fornita nella denuncia, presentata al drappello di polizia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli dalla madre della giovane O.D., arriva dal primario del centro di via Antonino Pio, dottor Gennaro Perrino: “Smentiamo ed escludiamo che ci sia stato un episodio di violenza fisica e sessuale nei confronti della ragazza da parte del 30enne ricoverato presso la nostra struttura. Solo un rapporto sessuale libero non potremmo smentire al 100%, ma escludiamo anche quello perché non esistono i presupposti affinché ciò sia potuto avvenire in quanto i 4 infermieri presenti quella notte tenevano sotto osservazione gli unici 2 pazienti presenti nella struttura. Al massimo potrebbe esserci stato un approccio ma niente più” E’categorico il dirigente della struttura, che getta acqua sul fuoco per le accuse giunte al personale medico e paramedico del centro, reo, secondo la denuncia presentata da U.P., di non aver preso in considerazione le segnalazioni della figlia, sui pericoli derivanti dal comportamento di A.R. e di aver rifiutato le richieste, con le quali la ragazza chiedeva di poter dormire insieme ad una infermiera o di chiudersi a chiave nella stanza, la sera stessa in cui si sarebbe poi consumata la violenza.
“La ragazza non ha mai dato alcun allarme, né ha fatto alcuna richiesta al nostro personale. Smentiamo noi medici insieme agli operatori ciò che è stato denunciato. Venerdì sera la ragazza stava bene, era nella stanza degli infermieri con i quali scherzava”. La giovane, che la sera di venerdì era stata sottoposta ad un trattamento con neurolettici e ansiolitici, si trovava da circa 10 giorni ricoverata nel centro. Una terapia iniziata il 14 agosto, a distanza, ma che negli ultimi tempi l’aveva portata a soggiornare, anche di notte, presso la struttura, in una stanza al piano terra contigua a quella di colui che, stando a quanto denunciato, sarebbe stato il suo violentatore. “La ragazza ha un carattere forte” ha aggiunto il primario, “e nel caso di una violenza, avrebbe reagito e l’avrebbe fatto presente ai sanitari. Invece è tornata a casa per il fine settimana e solo la sera di sabato alle 21 è venuta insieme alla madre per una visita ginecologica che non era possibile effettuare da noi”. Da lì poi la giovane si sarebbe recata, accompagnata dalla madre, presso l’ospedale Cardarelli, dove i medici le riscontravano diverse lesioni e una lacerazione vulvare, con una prognosi di 5 giorni, che non lasciavano spazio ad interpretazioni.
Una versione, quella dei sanitari del centro di igiene mentale di Pozzuoli, che contraddice interamente il racconto fornito dalla giovane alla madre e poi riportato nella denuncia, e l’impianto accusatorio formulato da parte degli inquirenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli, che nelle giornate di domenica e lunedì hanno ispezionato la struttura e sentito i dipendenti del centro, per i quali il sostituto procuratore, acquisiti gli atti di indagine, potrebbe formulare l’ipotesi di reato relativa ad “omessa vigilanza e abbandono di incapaci”.

martedì 29 settembre 2009

SAREBBERO 4 I DIPENDENTI DEL CENTRO DI IGIENE MENTALE INDAGATI

AL MOMENTO DELLA PRESUNTA VIOLENZA PRESENTE UN SOLO INFERMIERE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" mercoledì 30 settembre 2009

POZZUOLI. Si attendono, nei prossimi giorni, le decisioni da parte del sostituto procuratore Francesco Di Falco, sulla base dell’informativa di indagine trasmessa dagli uomini del commissariato di polizia di Pozzuoli, relative ad eventuali misure da prendere nei confronti del centro di igiene mentale Asl Napoli 2 di Pozzuoli, dopo l’episodio di violenza sessuale denunciato da una giovane paziente. Dal racconto della 18enne, che ha riferito di essere stata stuprata da un 30enne, anch’egli ricoverato nel centro per problemi psichici, e sulla base delle indagini condotte dagli uomini del commissariato di Pozzuoli, che hanno ascoltato i dipendenti della struttura sanitaria, emergerebbero serie negligenze da parte del personale medico e paramedico della struttura, per i quali il magistrato ha ipotizzato le accuse di omessa vigilanza e abbandono di incapaci. Quattro sarebbero gli avvisi di garanzia emessi nei confronti di altrettanti dipendenti della struttura. Mentre per il presunto violentatore, affetto da disabilità mentale, una volta accertati i fatti, potrebbe non esserci alcuna pena, in quanto non punibile in maniera diretta. La denuncia esposta da U.P. 41enne madre della giovane O.D., al vaglio degli inquirenti, sarebbe avvallata dal referto medico dell’ospedale Cardarelli di Napoli, presso il quale la donna ha condotto la figlia nella serata di sabato, dopo aver appreso l’agghiacciante racconto della giovane disabile, da agosto seguita dai sanitari per problemi psichici. Dalla visita alla quale la ragazza è stata sottoposta nella serata di sabato, i medici hanno riscontrato varie lesioni e una lacerazione vulvare posteriore, per la quale i medici le hanno diagnosticato una prognosi di 5 giorni, e tale da far ipotizzare che la donna avesse avuto un rapporto sessuale. E da qui la denuncia da parte della madre al drappello di polizia dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con il quale la donna, oltre a denunciare la violenza sessuale subita dalla figlia, accusa il personale infermieristico di non aver ascoltato le richieste della degente, la quale aveva reso noto più volte ai sanitari, di temere la presenza di A.R., quello che poi si è dimostrato essere, secondo quanto denunciato, il suo violentatore. Quella notte, secondo quanto emerso dalle indagini degli inquirenti, nella struttura era presente un solo infermiere che, a quanto pare, non si sarebbe accorto di quanto stesse accadendo alla 18enne la quale, in quel momento, era sotto l’effetto dei sedativi. Dall’azienda sanitaria Napoli 2 Nord è arrivato pieno contributo e collaborazione alle indagini mentre, nel frattempo, proseguono regolarmente le attività del centro di igiene mentale di Pozzuoli.

lunedì 28 settembre 2009

OMISSIONE DI VIGILANZA E ABBANDONO DI INCAPACI

E' L'ACCUSA DA PARTE DEGLI INQUIRENTI NEI CONFRONTI DEL PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO DEL CENTRO DI IGIENE MENTALE DI POZZUOLI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" martedì 29 settembre 2009

POZZUOLI. Si indaga sul triste episodio di violenza sessuale, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, all’interno del centro di igiene mentale Asl Napoli2 di Pozzuoli. Dalle indagini condotte dagli uomini del commissariato di polizia di Pozzuoli, diretti dal vicequestore dott. Antonio Canta, emergerebbe un quadro accusatorio da parte degli inquirenti abbastanza grave nei confronti della struttura e della gestione del servizio da parte del personale medico e paramedico tale da poter indurre il sostituto procuratore, Francesco Di Falco, a contemplare l’eventualità di misure “estreme” come il blocco totale delle attività e la chiusura del centro. Una ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti, sulla base dei sopralluoghi effettuati presso la struttura di via Antonino Pio n.1, nel Rione Toiano, e sulla base delle testimonianze da parte dei dipendenti del centro, che hanno delineato i contorni di quella che potrebbe presentarsi come una triste storia di degrado sociale e malasanità.
E da qui, l’ipotesi accusatoria, formulata dagli stessi inquirenti nei confronti del personale del centro di igiene mentale, che contemplerebbe il reato di omissione di vigilanza ed abbandono di incapaci. Infatti, dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che la giovane O. D. , 18 anni, sottoposta a cure dal mese di agosto, e per la quale i sanitari avevano predisposto il ricovero presso la struttura a partire dal 19 settembre, stando al racconto fornito agli inquirenti, avrebbe avvisato più volte il personale medico delle continue ed insistenti attenzioni ricevute da A. R. , 30 anni, di Pozzuoli, da oltre vent’anni seguito dai sanitari per disturbi legati a schizofrenia. Un’ allarme, a quanto pare, dato al personale del centro medico anche dai familiari della giovane, allarmati per l’atteggiamento del giovane verso la propria figlia, ma a quanto pare, secondo quanto riportato dall’accusa, rimasto inascoltato. Infatti, secondo il racconto fornito dalla ragazza nel pomeriggio di sabato alla zia, la giovane, probabilmente spaventata dall’idea di dover pernottare nella struttura dove c’era la presenza di A. R. , avrebbe richiesto ai sanitari presenti nel centro di poter dormire con la porta della stanza chiusa a chiave o in compagnia di una delle infermiere. Per entrambe le richieste gli sarebbe stata data risposta negativa. E nella notte si sarebbe consumata la violenza sessuale, quando, secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dagli inquirenti, all’interno della struttura era presente un solo infermiere. La 18enne, che nel frattempo era sotto l’effetto di sedativi, non sarebbe stata quindi in grado di avvisare il sanitario che stazionava all’interno del centro. Violenza denunciata solo il giorno dopo quando, nella sera di sabato U.P. madre della vittima, dopo aver appreso il racconto della figlia, si è recata presso l’ospedale Cardarelli di Napoli per sottoporre la giovane a visita medica, dalla quale sono emersi segni evidenti di violenza sessuale. E da qui la denuncia da parte della donna che ha fatto scattare le indagini da parte degli inquirenti atte ad appurare la veridicità di quanto denunciato, verificare le probabili colpe da parte del personale e l’idoneità della struttura che ospita disabili mentali. La quale, sempre secondo l’accusa formulata dagli inquirenti, ospiterebbe le stanze per il pernottamento di uomini e donne sullo stesso piano, anziché su due piani differenti. Dopo la denuncia la ragazza ha fatto ritorno nella propria abitazione mentre il A.R. tutt’ora si trova all’interno del centro e con ogni probabilità, vista la sua incapacità di intendere e di volere, potrebbe anche non essere imputabile per il reato commesso.Nel frattempo, l’Asl Na2 nord, ha annunciato attraverso un comunicato diffuso agli organi di stampa, di aver avviato una serie di procedure atte a verificare l’accaduto, in stretto contatto con gli organi di polizia, al fine di riscontrare se l’oggetto della denuncia corrisponda con quanto riportato dal personale sanitario del centro di igiene mentale di Pozzuoli.

VIOLENTATA DICIOTTENE CON DISTURBI MENTALI ALL'INTERNO DI UN CENTRO DI CURA DELL'ASL NAPOLI 2

LA RAGAZZA VITTIMA DI UN 30ENNE ANCH'EGLI RICOVERATO NEL CENTRO- INDAGATI MEDICI E SANITARI DELLA STRUTTURA

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 28 settembre 2009

POZZUOLI. Episodio di violenza sessuale all’interno di un centro di igiene mentale. Vittima e carnefice due degenti affetti da patologie psichiatriche. Il fatto, secondo quanto riportato nella denuncia presentata dalla madre della giovane vittima presso il drappello di Polizia dell’ospedale Cardarelli di Napoli, sarebbe avvenuto a Pozzuoli, all’interno del Centro di Igiene Mentale A.S.L Napoli 2 di via Antonino Pio n.1, nel rione Toiano. La donna, madre di O.D., 18 anni, residente a Bacoli, ha denunciato una violenza sessuale subita dalla giovane figlia nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ad opera di un giovane, anch’egli ricoverato presso la struttura. Secondo il racconto fatto alla zia dalla giovane vittima nel pomeriggio di sabato, pare che l’uomo, invaghitosi della 18enne, da diverso tempo la stesse importunando con avance ed attenzioni particolari. Fatto che aveva destato una certa preoccupazione nella giovane donna, la quale, sofferente per il comportamento ossessivo dell’uomo, avrebbe allertato alcuni sanitari del centro, segnalando a questi ultimi la presenza sempre più costante ed indesiderata del giovane. Una preoccupazione che l’avrebbe condotta a chiedere agli stessi infermieri di poter trascorrere la notte chiusa a chiave nella sua stanza, per evitare intrusioni da parte dell’uomo. Richiesta che però non sarebbe stata accolta dagli operatori del centro, i quali le consigliavano, sempre secondo il racconto della giovane donna, di mettere una sedia davanti alla porta in modo tale da poter ostruire l’ingresso ed evitare spiacevoli intrusioni. A questo punto O. D. avrebbe chiesto di poter dormire in compagnia di qualche infermiera, in modo da poter scoraggiare un probabile tentativo di intrusione nella propria stanza, ma per la giovane sarebbe arrivato un ulteriore rifiuto. E proprio nel corso della notte, stando al racconto fatto dalla giovane degente alla zia e denunciato da U.P. 41 anni, madre della diciottenne nel testo della denuncia, l’uomo perpetrava ai danni di O. D. una violenza sessuale. Violenza che provocava alla donna, secondo il referto dei medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove la giovane è stata condotta dalla madre dopo aver appreso dalla zia il racconto fatto dalla figlia nel pomeriggio di sabato, diverse escoriazioni e una lacerazione vulvare posteriore, guaribili con una prognosi di 5 giorni. Dal centro di igiene mentale, nel frattempo, non è arrivata nessuna conferma di quanto denunciato dalla donna. Sul posto, durante la giornata di ieri, si sono recati gli uomini del commissariato di Pozzuoli, diretti dal vicequestore dott. Antonio Canta, che fino a tarda serata hanno ascoltato alcune persone e le cui indagini dovranno riscontrare la veridicità del racconto fornito dalla donna e ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto.

venerdì 25 settembre 2009

CONVEGNO SABATO 26 SETTEMBRE

LA RESPONSABILITA' DEL COMMITENTE PER LA SICUREZZA DEI LAVORI EDILI
comunicato stampa a cura di Margherita Salemme
BACOLI. Promosso da un raggruppamento temporaneo di imprese edili della zona flegrea, nasce il primo di una serie di appuntamenti dedicati alla sicurezza dei lavori edili.
L’iniziativa, che si terrà sabato 26 settembre, (ore 10), presso l’hotel Club Cala Moresca di Bacoli, tende alla prevenzione attraverso una diffusa informazione sulle responsabilità sia delle ditte che del committente di un cantiere edile.

RIAPRE LA SCUOLA ELEMENTARE IV CIRCOLO A LUCRINO

INAUGURAZIONE SABATO 26 SETTEMBRE
da comunicato stampa comune di Pozzuoli (a cura di Angela Di Palma)
POZZUOLI. Sarà inaugurata sabato 26 settembre alle ore 11.00 la scuola elementare del IV circolo didattico “Piazza Italia” a Lucrino. Riapre dopo una radicale ristrutturazione durata oltre un anno, dal giugno 2008 ad oggi. Undici le aule per la scuola elementare che registra 115 alunni, e tre per le materne per 60 alunni; 14 gli insegnanti che si avvarranno anche di un laboratorio multimediale attrezzato. L’opera di ristrutturazione, che comprende una superficie coperta di 700 mq e un parco di 2000 mq, è stata finanziata per 207 mila euro con fondi regionali e 600 mila euro con un mutuo sul bilancio comunale. Alla manifestazione di inaugurazione prenderanno parte il sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe, il vescovo Gennaro Pascarella, la dirigente scolastica Nicoletta Mesca.

mercoledì 23 settembre 2009

L'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI CUMA-LICOLA SARA' RINNOVATO

INCONTRO TRA DIRIGENTI, TECNICI, COMITATI E CITTADINI
di Riccardo Volpe
articolo pubblicato sul quotidano "Roma" mercoledì 23 settembre 09

POZZUOLI/LICOLA. Almeno un anno affinché arrivi in mare, su tutto il litorale flegreo, acqua realmente depurata. Dopo la pietosa stagione estiva, dovuta al cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione di Cuma, la regione Campania e la Hydrogest Spa, hanno deciso di mettere fine ad una delle condizioni che ha destato più malcontento tra la cittadinanza. Finalmente per associazioni, comitati e singoli cittadini, sembrerebbe arrivare un rinnovamento, atteso da anni, di un impianto obsoleto. A dare l’annuncio di questo piano finanziario d’investimenti sono l’ingegnere Bruno Orrico, responsabile della concessione Hydrogest per conto della regione Campania e l’ing. Gaetano de Bari, amministratore della Hydrogest Spa. I due dirigenti e amministratori, fino a qualche mese fa, facevano da scaricabarile l’uno sull’altro per il grave impatto ambientale che aveva provocato il malfunzionamento del depuratore di Cuma. «L´esperienza campana per noi è stata scioccante. Ora siamo arrivati quasi al punto di rottura. Non abbiamo un euro per fare investimenti e rimettere in sesto le macchine. La regione non ci paga. Non onora gli impegni contrattuali. Entro il 31 luglio prenderemo una decisone: o dentro o fuori». Queste erano le dichiarazioni, pubblicate dalla redazione di “9online” il 9 luglio, dell’Ing. De Bari. Sette giorni dopo alle pungenti dichiarazioni di De Bari rispondeva l’ing. Orrico da parte della regione Campania: «La Hydrogest ha sbagliato la fase di smaltimento dei fanghi prodotti in tutti gli impianti di depurazione. Ho bloccato i pagamenti già a marzo quando mi hanno presentato la fattura trimestrale relativa a dicembre/febbraio. Volevano 2 milioni 300mila euro, una spesa che non ho autorizzato per vari motivi, uno su tutti l’inadempienza. Non escludo che dovranno pagarci i danni per tutta questa vicenda». Ma a pagarne i danni per il momento sono stati solo cittadini e imprenditori della zona. A due mesi di distanza, però, ancora il depuratore riversa acqua inquinata in mare. «In questo momento – afferma l’ing. Gaetano De Bari – riversiamo uno scarico in mare che sicuramente non è a norma, ma solo con qualche parametro alterato, basti vedere gli attuali dati dell’Arpac». Entro ottobre, quindi, dovrebbe essere sottoscritto l’accordo. Un piano d’investimenti per fronteggiare l’emergenza che dura da anni. I progetti per l’impianto di Cuma riguardano soprattutto la rifunzionalizzazione e l’adeguamento dell’impianto e la maggior parte dei fondi, pertanto, verranno stanziati per la fase biologica, cuore dell’impianto di depurazione, che è in cattive condizioni. È previsto tutto il ripristino della fase biologica e la messa in funzione di tutte le macchine prima della nuova stagione balneare. In caso che la Hydrogest non dovesse rispettare i tempi, ci saranno delle sanzioni penali applicabili all’appalto. L’Arpac, agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania, Ente strumentale della Regione Campania istituito con una legge regionale, ha inoltre annunciato che l’impianto verrà dotato di nuove strumentazioni per le analisi dell’acqua. Intervento necessario dato che le ultime analisi rilevate durante le ore di sciopero, nelle quali tutto è stato riversato in mare tal quale, non riportavano nessuna differenza rispetto al tasso d’inquinamento degli anni precedenti.

martedì 22 settembre 2009

COMUNICAZIONE

Si avvisa i gentili lettori, che fino a sabato 26 settembre l'aggiornamento del blog avverà in maniera ridotta per sopraggiunti impegni personali.

Nello scusarmi per il temporaneo disservizio,
Vi porgo i miei più cordiali saluti

Gennaro Del Giudice

domenica 20 settembre 2009

LE DUE FACCE DI MONTERUSCIELLO

di Gennaro Del Giudice

Bambini che correvano su e giù per gli scivoli, che provavano l'ebrezza del volo aggrappati alle funi delle altalene, mamme sedute sulle panchine a chiacchierare, con un occhio sempre rivolto ai piccoli. Un’oasi di allegria e spensieratezza, in mezzo a tanto cemento, a tanti palazzoni. E qualche alberello, per dare un tocco di verde. Via Amedeo Modigliani, un flash back. Ciò che è stato e che forse non ci sarà mai più. Vallo a dire alla gente, vai a trovare una spiegazione per quello scempio. Quel parchetto, il play ground, che sorge in prossimità delle scuole elementari e medie Rodari, Annecchino e Diaz, era considerato un piccolo gioiello. “Chissà quanto dureranno, qua niente fanno durare” ma qualcuno ci credeva “Possibile che non si può regalare qualcosa a questa gente? Mica succede sempre come dicono dovrà cambiare pur qualcosa?”
Scivoli, tubi colorati, altalene, labirinti, giochi e attrazioni, per bimbi ai primi passi, e perchè no, anche per qualche adolescente col fidanzatino o la fidanzatina, qui tutti potevano venire. Era aperto a tutti. Anche alle fiamme, che dopo appena un anno provocarono la semi-distruzione di alcune giostrine, mai ripristinate, nè rimosse. Ed ancora altre fiamme, devastanti, qualche mese fa, distrussero tutto. Perfino quel manto di asfalto speciale, antinfortunistico, perché i bimbi qui non dovevano farsi male assolutamente. A quella cenere oggi si accompagnano scritte con bombolette spray, che hanno imbrattato mura, panchine, giostre e una casetta a forma di triangolo, nata per ospitare il custode del parco giochi.
Arrendersi o riprovarci? Lasciare tutto com’è o ricostruire? Ci si chiede intorno, nonostante il disgusto e il disprezzo per quanto fatto da chi o da quanti non sanno del “bene comune”.
Verrebbe da riprovarci, quando vedi a qualche centinaia di metri la pista ciclabile, le giostrine, anche lì. Da anni, invecchiate dal tempo, dall’erosione, ma sempre lì, senza la cenere. E ti chiedi. Nello stesso paese? anzi nello stesso quartiere? due realtà così diverse, due modi di rispettare il “bene comune”. Forse proprio male non ci aveva visto quell’architetto che nei primi anni ’80 decise di progettare il mega-quartiere sul modello yankee, regalando tanti “Garden” in mezzo a tanto cemento. Nonostante tutto.

venerdì 18 settembre 2009

NUOVO FURTO IN VIA TREPICCIONI

EXCALATION DI CRIMINALITA'. PAURA TRA I RESIDENTI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" domenica 20 settembre 09
POZZUOLI/LICOLA. Allarme criminalità tra Licola e Pozzuoli. Nel giro di pochi giorni, diversi episodi hanno avuto come teatro la zona al confine tra i comuni di Pozzuoli e Giugliano. Ultimo, in ordine di tempo, un furto all’interno di un appartamento avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì. Alcuni malviventi, infatti, sono riusciti ad entrare nell’abitazione di una coppia di coniugi in via Trepiccioni, una delle principali traverse di via Domitiana, rompendo dapprima la rete di protezione che delimita l’area nella quale sorge la casa e successivamente forzando la serratura della porta d’ingresso. Entrati nell’abitazione, in quel momento disabitata, i ladri hanno messo a soqquadro gli interni alla ricerca di soldi ed oggetti di valori. Una ricerca vana, in quanto all’interno dell’appartamento, nel quale i proprietari si recano solo nel fine settimana, erano presenti solo alcuni mobili e suppellettili. Un bottino magrissimo per i malviventi, che stando al racconto dei proprietari sono riusciti ad impossessarsi di un dispositivo decoder, alcune coperte, vari generi alimentari e qualche oggetto di scarso valore. Malviventi che, con ogni probabilità, erano giunti attraverso il vasto terreno incolto che collega la collina lungo la quale sorge via Trepiccioni con il quartiere di Monterusciello. L’ennesimo episodio che ha visto in azione “ladri d’appartamento”, dopo quello avvenuto nella notte tra il 29 e 30 agosto quando alcuni delinquenti riuscirono ad entrare all’interno di una villetta nella quale, in quel momento, dormiva una coppia di americani. Avvistati dalle guardie giurate del parco nel quale sorge l’edificio, i ladri, durante la fuga, risposero ai colpi sparati in aria dagli uomini della vigilanza privata. Mentre appena domenica scorsa, nella zona di Licola Borgo, vittima degli ennesimi delinquenti di turno è stato un titolare di un minimarket, il quale, sotto la minaccia di una pistola, è stato costretto a consegnare ai malviventi l’incasso della mattinata: 200 euro. Una escalation di criminalità che preoccupa i residenti e i commercianti della zona, che chiedono maggiori controlli e sicurezza sul territorio.

mercoledì 16 settembre 2009

CALL CENTER FRODE COLOSSALE

GLI STESSI PROPRIETARI DELLA "CROSSING SRL" DI NAPOLI AL CENTRO DI UNA DENUNCIA DA PARTE DEL FISCO

Tratto da un articolo di Stefano Mengozzi pubblicato sul quotidiano " LATINA OGGI" il 16 maggio 2009
(all'interno del blog alle voci "Crossing" e "Serviti" 3 precedenti articoli realizzati dal sottoscritto sulla stessa vicenda )

POMEZIA. Diciassette milioni di euro. questo il valore complessivo della frode fiscale accertata dal comando provinciale della Guardia di Finanza nei confronti di una nota società di Pomezia nel settore dei call center. E' l'esito di un' operazione condotta dagli uomini del generale Andrea De Gennaro che hanno individuato un gruppo societario del settore call center di zona a capo del quale c'era A.V.G., 41 anni, amministratore di fatto, che ha sistematicamente omesso, nel periodo dal 2005 al 2008, i versamenti di imposte, contributi previdenziali ed assistenziali e ritenute fiscali degli oltre 650 dipendenti, di cui 23 risultati irregolari e 20 completamente in nero, per un totale di circa 17 milioni di euro. Il metodo messo in campo dall'uomo, molto noto in città, è un gioco di scatole cinesi secondo uno schema nuovo: invece di fatturazioni fittizie, come spesso si fa per tentare di frodare il fisco, A.V.G. aveva elaborato un sistema più complesso, dando vita ad un
gruppo (una sorta di holding) proprietario di diverse società. Una di queste, quella a cui facevano
capo i dipendenti, aveva sede all'estero - in Bulgaria- e intitolata ad una «testa di legno» del posto. In questo modo è stato possibile per più di tre anni non pagare oneri e contributi ai dipendenti riuscendo a farla franca. Scoperto il trucco, i finanzieri non si sono limitati a denunciare l'imprenditore e altre nove persone che con lui hanno architettato la frode, ma si sono
rifatti sulle proprietà dell'uomo e delle sue società, visto che questi non lasciava che gli incassi delle commesse giacessero sui conti correnti bancari ma li reinvestiva sistematicamente
per l'acquisto di immobili su tutto il territorio nazionale. Per questa ragione la Guardia di Finanza, su ordine del sostituto procuratore di Velletri Giuseppe Travaglini, che ha coordinato le indagini,hanno provveduto al sequestro di ben 12 unità immobiliari, alcune nel territorio di Pomezia ed altre sparse sul suolo italiano, per un valore complessivo di circa 1,7 milioni di euro. Gli immobili -secondo le ultime norme emesse - non sono stati solo sequestrati ma già confiscati per ripagare parte del debito contratto con lo Stato.

ALLAGAMENTI E TRAFFICO IN TILT

CITTA' PARALIZZATA. DIVERSI GLI INTERVENTI DA PARTE DI VIGILI DEL FUOCO E POLIZIA MUNICIPALE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 17 settembre 09

POZZUOLI. Allagamenti e traffico in tilt ieri mattina a Pozzuoli. Le incessanti piogge della notte hanno provocato numerosi disagi alla circolazione lungo le principali arterie cittadine e paura in diverse abitazioni. Per alcune ore è rimasto chiuso al traffico il tunnel del “Monte Corvara”, in località Campiglione, dopo che l’acqua piovana aveva raggiunto diversi centimetri di altezza, inondando completamente la zona. Un principio di allagamento che ha richiesto l’intervento di vigili del fuoco e polizia municipale, che hanno prontamente interdetto la zona dal traffico veicolare. Problemi anche nella parte alta della città, dove la pioggia ha causato non pochi problemi lungo la strada che collega la zona della Solfatara ad Arco Felice, lungo il ponte “Copin” e in via Fascione, strada parallela all’imbocco della tangenziale di Napoli di via Campana, dove il maltempo ha provocato la caduta di diversi alberi di piccolo fusto, paralizzando il traffico. Altri disagi in via Annecchino, ad Arco Felice, nei pressi dell’istituto superiore “V. Pareto” dove erano in corso i lavori di ripristino della rete fognaria, danneggiata l’altro ieri. Qui l’incessante pioggia ha provocato lo smottamento del terreno rimosso durante i lavori, che è andato ad invadere la carreggiata e provocato l’aumento delle dimensioni della voragine pre-esistente. Difficoltà anche nei pressi dell’Ospedale “Santa Maria delle Grazie”, in località “La Schiana”, e in diverse zone del quartiere di Monterusciello, dove le forti piogge hanno fatto saltare diversi tombini fognari e provocato infiltrazioni all’interno di alcune abitazioni in via Miccoli e via Salvatore di Giacomo, dove i residenti, spaventati, sono stati costretti a richiedere l’intervento dei vigili del fuoco.

NUMEROSI ALLAGAMENTI A POZZUOLI

CHIUSO IL TUNNEL DEL "MONTE CORVARA" E TRAFFICO IN TILT PER LA PIOGGIA

Mattinata di disagi a Pozzuoli. Allagate diverse strade della città, interventi dei vigili del fuoco in alcune abitazioni di Monterusciello per pericolose infiltrazioni. Squadre di vigili urbani all'opera in diversi punti della città per il traffico il tilt
(seguiranno ulteriori aggiornamenti)

martedì 15 settembre 2009

SAURO SECONE CONTRO LA LEGA NORD

INTITOLATA L'AULA CONSILIARE DEL COMUNE DI QUARTO ALLA MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO

da comunicato stampa ufficio staff comune di Quarto

QUARTO. «La decisione del sindaco leghista di Ponteranica di rimuovere l’intitolazione della biblioteca comunale cancellando il nome di Peppino Impastato, un eroe nazionale, per sostituirlo con un personaggio locale che conoscono solo a Bergamo e dintorni, è una scelta che amareggia. Abbiamo deciso di intitolare l’Aula consiliare del Comune di Quarto a Peppino Impastato e porterà nella dicitura di accompagnamento la frase “un italiano vittima della mafia”». Lo ha annunciato ufficialmente il sindaco di Quarto, Sauro Secone, a margine dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico. Il primo cittadino ha compiuto insieme agli assessori Tiseo, Bramante e Di Fusco un giro nelle varie scuole comunali dell’obbligo, a cominciare dalla scuola media statale «Carlo Emilio Gadda» nel rione 219 e tra i temi trattati con gli studenti c’è stato innanzitutto quello sulla legalità. «Tutti sanno la storia di Peppino Impastato anche grazie alla trasposizione cinematografica del film “I cento passi”; un esempio di lotta alla mafia che voi ragazzi dovete conoscere – ha detto il sindaco Secone rivolgendosi ad un gruppo di alunni – Rimuovere quella targa significa rimuovere un esempio ed un monito per tutti. Comprendo la scelta di fare riferimenti anche a personaggi locali, ma francamente reputo poco opportuna quella sostituzione, sarebbe stato meglio una intitolazione ex novo. Ad ogni modo invito il sindaco di Ponteranica, Simone Aldegani, alla cerimonia di intitolazione ufficiale dell’Aula consiliare di Quarto «Peppino Impastato-un italiano vittima della mafia». Festeggeremo insieme questo giovane che aveva rotto un muro di omertà e connivenze, lottando contro la criminalità organizzata».

venerdì 11 settembre 2009

APPELLO PER CHI E' A CONOSCENZA DI QUANTO SEGUE

RICEVO E PUBBLICO

E-MAIL RICEVUTA DAL SIGNOR RAFFAELE MOCCIA

(Nella foto in corrispondenza dell'auto blu si può notare lo scivolo ora rimosso e sostituito dal muro di cinta dello spiazzale)

Nel mese di aprile 2009 nel giro di 48 ore è stato eliminato uno scivolo pre-esistente per disabili che permetteva l’accesso al banco di napoli e ad altri negozi che si trovano in piazza a un dislivello dal piano stradale di circa 2 metri e raggiungibili altrimenti solo dopo una rampa di scale.
Dopo un mese veniva aperto un mini cantiere per la costruzione di uno scivolo dall’altro lato delle scale. Questo cantiere operativo per alcuni giorni, è stato chiuso dopo circa un mese , riportando allo stato originario la barriera.
Ora è da circa 3 mesi che cerco notizie sui motivi che hanno permesso ,non si sa a favore di chi, la chiusura dello scivolo. Non sanno nulla i vigili, ne qualche assessore interpellato, ne qualche negoziante al quale ho rivolto la domanda.
Nello spazio del tuo blog, è possibile rilanciare questa notizia o cercarne le ragioni? mi risulta che una banca debba per legge avere accessi per disabili, ne che si permetta l’esercizio a negozi che chiudono gli accessi esistenti. Come mai si è permesso questo abuso sotto gli occhi dei vigili che stazionano perennemente nella piazza?
Quando esco con mio figlio adesso se devo fare un prelevamento al bancomat devo recarmi lontano da casa o rinunciarci. E’ questa la sensibilità degli amministratori della città?

CONTROLLI DELLA GUARDA COSTIERA SU CAMION GIUNTI DALLE ISOLE

I MEZZI PERDEVANO LIQUAMI INQUINANDO LA ZONA PORTUALE
da Comunicato stampa Guardia Costiera di Pozzuoli

POZZUOLI. Delicata operazione della Guardia Costiera Flegrea diretta dal ComandanteAmedeo NACARLO che stanotte, alle 03.00 circa, nell’ambito di controlli finalizzati alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, ha effettuato un blitz in ambito portuale unitamente all’ASL NA2 nella persona del Dir. Sett. Ambiente Dott. LUONGO Michelangelo, allo scopo di verificare che gli autocompattatori provenienti dalle isole fossero in regola con le norme ambientali. I militari, durantel’operazione, hanno atteso l’arrivo della motonave proveniente dalle isole e, al momento dello sbarco, i camion, sono stati tutti ispezionati dai sottufficiali della Guardia Costiera intervenuti, i Marescialli SACCO,D’ALTERIO e PICCIRILLO che, oltre ad effettuare una verifica della documentazione amministrativa per il trasporto dei rifiuti, insieme al personale dell’ASL, hanno controllato se vi fossero perdite di rifiuti liquidi (il cosiddetto percolato) dagli automezzi. Alcuni autocompatattori,infatti, che per la cattiva tenuta stagna del mezzo perdevano una scia di“colaticcio” sul suolo urbano, oltre ad imbrattare la strada,producevano fortissime esalazioni maleodoranti e nauseabonde, pericolose per la salute pubblica.
Per questo motivo i militari, coordinati dalComandante stesso e dal NOSTROMO del Porto, il Maresciallo PETRIZZO Antonio procedevano alla denuncia dei responsabili di tali camion all’Autorità Giudiziaria ed al sequestro di uno dei mezzi dai quali fuoriuscivano tali rifiuti liquidi. Questa problematica di cattivi odori e strade imbrattate causa un degradosia ambientale che paesaggistico con forti ripercussioni negative sugli aspetti igienico-sanitari della zona, che è frequentata da molti turistiche si imbarcano per le isole minori e dalle persone che frequentano i numerosissimi locali pubblici della zona portuale di Pozzuoli (bar,ristoranti, pasticcerie, etc). Nel corso della stessa operazione, i militari hanno fermato anche alcuni furgoni che trasportavano pesce, riscontrando una condotta illecita inmateria di tracciabilità del prodotto.

mercoledì 9 settembre 2009

RAPINA IN VIA PERGOLESI

EX MARESCIALLO DEI CARABINIERI REAGISCE AI RAPINATORI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 10 settembre 09


POZZUOLI. Attimi di terrore e paura martedì in via Gian Battista Pergolesi, a Pozzuoli. Due uomini, a bordo di un motoveicolo, hanno aggredito e rapinato un ex maresciallo dei carabinieri. Il fatto è accaduto alle 12.45, lungo l’arteria che collega la centrale piazza Capomazza con la zona portuale della città. L’ex militare, M.C., 61 anni, attualmente in pensione, si trovava a bordo della sua Alfa Romeo 156, in compagnia di un’altra persona, proveniente da Arco Felice, dove aveva effettuato alcune operazioni bancarie presso la Banca Popolare di Novara. L’uomo, giunto in prossimità del civico numero 11 di via Pergolesi, parcheggiava la sua auto lungo il margine della carreggiata. Fermata l’auto, l’uomo si dirigeva all’interno di un bar nelle vicinanze per acquistare un “grattino” da esporre sul cruscotto della sua automobile, necessario per il parcheggio sulle strisce blu. Ma appena uscito dal locale, l’uomo vedeva dirigersi verso di lui due uomini con i volti coperti da caschi semi-integrali, a bordo di un motoveicolo, una Honda SH300 di colore nero. Uno dei due, appena sceso dal mezzo, puntava alla tempia dell’ex maresciallo una pistola, intimandogli di consegnare i soldi che aveva con sé. Ma, nonostante l’arma puntata contro di sè, M.C., reagiva prontamente all’aggressione, afferrando la canna della pistola, nel tentativo di strapparla dalle mani del malvivente. A quel punto, durante le concitate fasi della colluttazione tra i due, partiva un colpo in direzione della banca “Monte dei Paschi di Siena”, che si trova nella parte opposta della strada. Si vivevano attimi di caos e panico tra residenti, passanti e gli automobilisti che in quel momento transitavano lungo via Pergolesi. Tensione alle stelle anche quando uno dei due malviventi, intimava alla guardia giurata presente all’ingresso della banca di entrare dentro l’edificio per evitare di essere sparato. Stessa minaccia fatta anche ad alcuni residenti affacciati ai balconi delle abitazioni intorno e ai passanti, i quali, una volta al riparo, allertavano le forze dell’ordine. Nel frattempo i malviventi riuscivano ad impossessarsi del portafogli dell’ex militare e di quello della persona che era in compagnia di M.C., scappando a bordo del loro scooter SH300. L’ex militare, rimasto ferito ad una mano durante la colluttazione, trovava riparo nel vicino bar presso il quale si era recato prima dell’aggressione, dove cercava di rimarginare la ferita da taglio provocata, a quanto pare, nell’afferrare la pistola. Nel frattempo, sul posto, intervenivano gli uomini del vicino commissariato di Polizia di Pozzuoli e della compagnia dei Carabinieri di Arco Felice, che effettuavano i rilievi scientifici nella zona, senza trovare, a quanto pare, resti del proiettile.

martedì 8 settembre 2009

SECONDA GIORNATA DI ROGHI

I CAMPI FLEGREI NELLA MORSA DELLE FIAMME

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" mercoledì 9 settembre 09

POZZUOLI/QUARTO/LICOLA. Continuano i roghi nei campi flegrei. Dopo gli incendi che a Pozzuoli hanno coinvolto il Monte Barbaro, la Solfatara, gli Astroni e la collina di Cigliano, anche ieri numerosi sono stati i roghi che hanno investito vaste porzioni di territorio. Per tutta la notte, tra lunedì e martedì, un vasto incendio ha interessato il costone del Monte Sant’Angelo che affaccia sulla strada statale 7Quater, in corrispondenza degli svincoli di Arco Felice e Monterusciello. Per l’intera notte numerosi ettari di terreno sono andati distrutti e momenti di apprensione si sono vissuti nella zona del “Rione Toiano”, area sottostante alla porzione di montagna che veniva avvolta dalle fiamme. Paura tra gli abitanti del quartiere per il fuoco che avvolgeva l’intera area, resa irrespirabile dalla grossa nube di cenere e fumo che circondava le abitazioni. Numerose le squadre di vigili del fuoco, protezione civile e guardia forestale, impegnate per l’intera notte e fino alle prime ore del mattino, per sedare le fiamme. Solo alle undici di ieri mattina, anche grazie all’intervento di elicotteri e Canadair, della protezione civile provenienti da Roma, le fiamme sono state spente del tutto facendo rientrare l’emergenza nella zona. Intervento delle unità aeree che è risultato di fondamentale importanza viste le impervie condizioni del terreno che rendevano difficili gli spostamenti via terra delle numerose unità di vigili del fuoco, intervenuti dalla vicina caserma di Monterusciello con la squadra 5B di Pozzuoli e con le unità provenienti dagli altri 18 distaccamenti dislocati sul tutto il territorio di Napoli e provincia. Alle 12,30 circa, un altro rogo veniva segnalato ai centralini del 115, in una zona già interessata da un incendio l’altro ieri.
Sul Monte Corvara, nei pressi del Country Park, altri ettari di terreno venivano interessati dalle fiamme. Una situazione di emergenza che per il secondo giorno consecutivo ha richiesto un grosso dispiegamento di uomini e mezzi durante l’intera giornata di ieri, quando altri due grossi roghi hanno interessato le città di Quarto e Licola. Il primo, nelle prime ore del pomeriggio, ha visto andare in fiamme la collina che sorge tra i comuni di Quarto e Marano, lungo il tratto di strada di via Quarto Marano, crocevia tra i due comuni. Mentre a Licola, versante giuglianese, in via dei Platani, roghi hanno interessato numerose aree di terreno che sorgono lungo la strada parallela alla via Domitiana. Per oltre cinque ore, oltre 40 tra uomini dei vigili del fuoco, protezione civile e guardia forestale e quattro autobotti, sono stati impegnati per domare le fiamme che minacciavano le abitazioni e i numerosi ristoranti che sorgono nella zona. Qui i soccorritori hanno operato in condizioni di pericolo, in quanto tra i canneti e le sterpaglie che bruciavano, sono state rinvenute grosse quantità di materiale pirotecnico inesploso, il che costituiva insieme alle fiamme un ulteriore pericolo per i soccorritori e per gli abitanti della zona. Anche in questo caso, è stato richiesto un supporto ai soccorsi per via aerea, intervenuti con un elicottero dei vigili del fuoco proveniente da Pontecagnano. Soccorsi resi difficili, oltre che dalle impervie condizioni dei terreni e dalla presenza di materiali pericolosi, anche dal forte vento di scirocco, che anche ieri imperversava nelle aree interessate dagli incendi, scatenando imprevedibili focolai e rendendo difficoltosi gli interventi dei mezzi per via aerea.

PANICO IN VIA SAN GENNARO AGNANO

RESIDENTI EVACUATI COSTRETTI A RIFUGIARSI NELLE AUTO

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 8 settembre 09

POZZUOLI. Il terrore si è impadronito delle famiglie che abitano in via San Gennaro Agnano. Tante le polemiche e le proteste di chi sottolinea che «non è la prima volta che accade un episodio simile poiché c’erano stati dei roghi analoghi nei scorsi giorni». Il vento ostruiva i soccorsi aerei, non permettendo ad elicotteri e Canadair di vigili del fuoco e protezione civile di alzarsi in volo, e costringendo i vigili del fuoco a limitarsi ad operazioni di terra. Attimi di tensione e disperazione da parte dei numerosi residenti, che temevano per la sorte delle proprie abitazioni. Guardia
Forestale, Protezione civile, Vigili del fuoco e personale dell’Accademia Aeronautica hanno tentato di sedare le fiamme, nonostante la carenza di mezzi, impegnati nei diversi punti della
città. Le fiamme sono state circoscritte e sedate solo nel pomeriggio, dopo diverse ore di lotta da parte dei pompieri. Solo nel pomeriggio un elicottero per lo spegnimento delle fiamme è
riuscito ad alzarsi e ad intervenire sul luogo. Incendi, che a quanto pare, secondo i soccorsi, avrebbero una matrice dolosa. È preoccupante, nonostante il forte vento, la presenza di numerosi roghi in diversi punti della città, a grossa distanza tra loro. Chi abitava in zona è stato costretto a rifugiarsi nelle proprie automobili inerme ad osservare le forze dell’ordine che tentavano di fermare le fiamme

SI INDAGA SULLE CAUSE DEI NUMEROSI INCIDENTI

NEGLIGENZA ED ATTI PIROMANI DIETRO LE CAUSE DEI ROGHI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 9 settembre 09

POZZUOLI. Due giorni di roghi che hanno interessato numerosi punti della zona flegrea, scatenatisi in alcuni casi in concomitanza e in altri, a poca distanza l’uno dall’altro. Con in vigili del fuoco costretti a doversi spostare, senza pause, da un rogo all’altro. Forte vento che persiste da diversi giorni, basso tasso di umidità ambientale, i due fattori, che combinati insieme, hanno provocato, secondo il rapporto del Comando Corpo Forestale, redatto dal Comandante Provinciale Vincenzo Stabile, un ambiente ideale e pericoloso per l'innesco dei forti incendi. Ma alle cause “naturali” che hanno scatenato le fiamme, anche l’operato dell’uomo non è esente da imputazioni. Secondo le indagini condotte sulle cause che hannoprovocato l'incendio lungo il costone montano a ridosso della Solfatara di Pozzuoli, anche l’uomo ha fatto la sua parte. E’ infatti risultato, dopo il sequestro dei materiali ritenuti d'innesco dell'incendio, che il rogo sia stato causato da una negligenza di natura prettamente colposa. Derivante dall’uso, da parte di qualcuno, di una macchina saldatrice le cui “scintille” avrebbero dato il là ad un primo focolaio di incendio rapidamente sviluppatosi in tutta la zona della Solfatara. Mentre per il rogo che ha coinvolto via dei Platani, a Licola, gli uomini dei vigili del fuoco di Pozzuoli, denunciano “negligenza” da parte degli abitanti e ristoratori della zona. “E’ un diffuso malcostume appiccare fuoco a sterpaglie, in zone laddove non avviene alcuna bonifica, senza prendere le giuste misure di sicurezza” denuncia Aurelio Magnetti, caposquadra della reparto 5B dei vigili del fuoco di Monterusciello. “Incendiano per pulire i loro terreni da sterpaglie e canneti. Ed in condizioni ambientali precarie, col forte vento di questi giorni, basta un niente per causare in rapida successione roghi incontrollati”. Denunciando le precarie condizioni nelle quali sono chiamati ad intervenire “In queste zone i terreni spesso sono disconnessi, il che rende difficili gli interventi via terra e in alcuni casi i pericoli provengono anche da rifiuti pericolosi, come nel caso dei rimasti inesplosi in via dei Platani”.

lunedì 7 settembre 2009

CITTA' AVVOLTA DALLE FIAMME

FIAMME E FUOCO. PAURA TRA I RESIDENTI. EVACUATE DIVERSE ABITAZIONI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" martedì 08 settembre 09
POZZUOLI/SOLFATARA. Pozzuoli avvolta dalle fiamme. Numerosi incendi, ieri mattina, hanno coinvolto diverse zone della città. Monte Barbaro, Montenuovo, Astroni, Solfatara e Cigliano i punti maggiormente colpiti dai numerosi focolai, sviluppatisi, fin dalle prime ore del mattino e sedati a fatica dai vigili del fuco solo nel primo pomeriggio. Gli incendi più vasti hanno interessato la zona nord e la zona sud-est della città. Il primo è scoppiato sulle pendici del monte Barbaro, dove meno di quindici giorni fa si verificarono altri due incendi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Qui il fuoco ha investito una vasta parte della montagna che affaccia sulla tangenziale di Napoli, dove diversi ettari di macchia mediterranea sono andati distrutti. Le fiamme, sprigionatesi in diversi punti del monte, si sono sviluppate col passare del tempo, aumentando la loro portata e la loro forza distruttiva, anche grazie al forte vento che spirava nell’intera zona. Fiamme e fumo hanno avvolto la zona sottostante il monte Barbaro, dove sorge il popoloso quartiere del “Rione Toiano” e la zona del “Country Park”, la cittadella americana che sorge lungo una delle pendici del monte. Negozi chiusi, residenti barricati nelle proprie abitazioni. Lambite dalle fiamme via Fascione, via Vecchia Luciano, e via Sotto il monte, dove il fumo ha creato non pochi problemi alla circolazione di auto e moto. Fiamme che sono arrivate a lambire anche i margini di un tratto della tangenziale di Napoli, in direzione Pozzuoli, dove alcuni funzionari del servizio stradale sono stati costretti ad intervenire per sedare il fuoco, che stava interessando una vasta porzione di terreno ai margini della carreggiata.
E mentre i vigili del fuoco tentavano di spegnere le fiamme, un altro incendio si sviluppava nella zona degli Astroni, interessando anche l’intera area della Solfatara. Qui, dove sorgono numerose abitazioni e dove sorge l’Accademia Aeronautica, si vivevano attimi di paura e panico. Fiamme di grosse proporzioni investivano l’intero perimetro del vulcano arrivando a pochi metri dalle numerose villette che sorgono lungo via San Gennaro Agnano e via Solfatara. Una situazione di forte pericolo che portava i carabinieri intervenuti a sostegno delle poche unità di vigili del fuoco ad evacuare 20 abitazioni di via San Gennaro Agnano 1, dove le fiamme arrivavano fin dentro ai giardini di alcune villette bruciando alberi e piante. Alcuni residenti rifiutavano l’invito dei militari a lasciare le proprie abitazioni, mentre le fiamme colpivano i muri perimetrali e di sostegno degli edifici che sorgono lungo le pendici della Solfatara. Fiamme che diventavano difficili da spegnere per le forti folate di vento, che rendevano ardue le operazioni dei soccorritori, i quali venivano investiti continuamente da cenere e fiamme. Vento che ostruiva i soccorsi aerei, non permettendo ad elicotteri e Canadair di vigili del fuoco e protezione civile di alzarsi in volo, e costringendo i soccorritori a limitarsi a sole operazioni di terra. Attimi di tensione e disperazione da parte dei numerosi residenti, che temevano per la sorte delle proprie abitazioni. Guardia Forestale, Protezione civile, Vigili del fuoco e personale dell’Accademia Aeronautica tentavano di sedare le fiamme, nonostante la carenza di mezzi, impegnati nei diversi punti della città. Fiamme che venivano circoscritte e sedate solo nel pomeriggio, dopo diverse ore di lotta da parte dei pompieri. E solo nel pomeriggio un elicottero per lo spegnimento delle fiamme riusciva ad alzarsi e ad intervenire sul luogo. Incendi, che a quanto pare, secondo i soccorsi, avrebbero una matrice dolosa. E’ preoccupante, nonostante il forte vento, la presenza di numerosi roghi in diversi punti della città, a grossa distanza tra loro.

POZZUOLI IN FIAMME

CITTA' AVVOLTA DALLE FIAMME DA STAMATTINA. IL PRIMO INCENDIO HA COINVOLTO IL MONTE BARBARO, CON LE FIAMME CHE HANNO LAMBITO LA TANGENZIALE DOPO L'USCITA DEL CASELLO DI AGNANO VERSO CUMA E VIA SOTTO IL MONTE.
ALTRO INCENDIO DI VASTE PROPORZIONI, PER IL QUALE E' STATA RICHIESTA L'EVACUAZIONE DI CIRCA 20 ABITAZIONI, E' AVVENUTO IN VIA SAN GENNARO NEI PRESSI DELLA SOLFATARA DI POZZUOLI E LA ZONA ASTRONI

sabato 5 settembre 2009

I FAMILIARI RICORDANO ENZO E GENNY

E DENUNCIANO: "POTEVANO PROCLAMARE IL LUTTO CITTADINO"

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" domenica 06 settembre 09

BACOLI. “Ho perso due figli, perché Enzo per me era come un secondo figlio. Era cresciuto in casa mia, da quando perse il padre nel ‘97 lui e per Gennaro era diventato come un fratello più grande” racconta Biagio Illiano, 51 anni, papà di Gennaro, quell’amore per l’amico del figlio, per quel ragazzo così premuroso e protettivo. “Sempre insieme, inseparabili. La sera, dopo essere stati insieme, appena salutati si telefonavano. Enzo proteggeva mio figlio, mi ha sempre assicurato e mantenuto la promessa che con la moto non avrebbe mai corso, specialmente se con lui c’era Genny” e rivela un patto fatto tra lui, Vincenzo e la signora Gemma, mamma di Enzo”. Il patto era che Genny sarebbe dovuto andare dietro ad un motorino solo se alla guida ci fossimo stati io, Enzo o la mamma”. Papà Biagio, nel suo dolore, trova il sorriso quando ricorda i momenti insieme ai due ragazzi. E chiede di farsi fotografare abbracciato allo zio di Vincenzo “proprio come si facevano fotografare loro” Due bravi ragazzi, che a detta dei parenti sono stati ingiustamente attaccati nei giorni post-incidente “C’è un protagonismo diffuso. Tutti parlano come se fossero stati presenti al momento dell’incidente, mettendo in giro false versioni. E intanto, ad oggi, testimoni dell’impatto non ci sono. Solamente tre persone hanno raccontato i momenti antecedenti lo scontro”, è la denuncia che arriva da Gennaro Ranieri, zio di Vincenzo, che con rammarico sottolinea la mancata proclamazione del lutto cittadino da parte del commissario straordinario al comune di Bacoli, Umberto Cimmino. “Mi chiedo, se nemmeno la morte di tre giovani ventenni nella loro città possa servire per la proclamazione del lutto cittadino allora quali sono i presupposti per far si che un commissario o un sindaco debbano proclamarlo?”

SCIACALLI CHIEDONO SOLDI A NOME DELLE FAMIGLIE DEI 3 RAGAZZI MORTI

PRESENTATA DENUNCIA DAI PARENTI DI GENNARO ILLIANO E VINCENZO RANIERI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" domenica 06 settembre 09
BACOLI.Inaudito e vergognoso. E’ quanto sta accadendo in questi giorni a Bacoli, dove sciacalli senza scrupoli stanno speculando sulla morte di Arpino Tiano, Gennaro Illiano e Vincenzo Ranieri, i tre giovani deceduti a seguito di un tragico incidente avvenuto in via Lido MIliscola, a Bacoli. Chiedono, a nome delle famiglie dei ragazzi, ovviamente ignare di tutto, soldi per pagare i funerali celebrati domenica 23 agosto. Un autentico e deplorevole atto di sciacallaggio, nel deprecabile tentativo di trarre beneficio da una triste vicenda, sfruttando la bontà di chi, in buona fede, è convinta di compiere un atto solidale. L’episodio è stato denunciato da Biagio Illiano, papà di Gennaro, il 20enne che nella notte tra il 19 e il 20 agosto, in sella alla motocicletta guidata dall’amico più grande di 5 anni, Vincenzo, si scontrò frontalmente contro il motorino guidato da Arpino, l’altro ventenne. Il padre del giovane, accompagnato da Gennaro e Carmela Ranieri, rispettivamente zio e cugina di Vincenzo, ha infatti presentato, venerdì pomeriggio, presso la stazione dei carabinieri di Bacoli, una querela per “truffa” relativa ad una serie di episodi di sciacallaggio verificatisi presumibilmente tra il primo e il quattro settembre. Nell’esposto viene denunciato l’episodio che ha visto coinvolta una zia di Arpino Tiano, la quale qualche giorno fa, ha visto bussare alla sua abitazione alcune persone, qualificatesi come delegati delle famiglie dei tre ragazzi a raccogliere fondi per conto loro.
Una richiesta che ha insospettito la zia di Arpino, che immediatamente provvedeva a contattare la madre del giovane 20enne. Quest’ultima, all’oscuro di quanto stesse accadendo, a sua volta contattava le famiglie degli altri due ragazzi, chiedendo loro spiegazioni in merito ad una eventuale iniziativa alla quale forse lei non era stata messa al corrente. Ma, ovviamente, dalle famiglie Ranieri e Illiano arrivava la secca smentita. Nessuno aveva dato autorizzazione a quelle persone di raccogliere soldi, né tanto meno erano in corso “collette” per la raccolta di fondi. Il che confermava una inquietante ipotesi: era in atto un’azione di sciacallaggio. Un episodio che ha prontamente suscitato lo sdegno e l’ira di parenti, conoscenti ed amici, che si sono impegnati in un passaparola, partito anche in rete, per smentire quanto stesse accadendo ed invitando i residenti della zona e tutti coloro che potrebbero ritrovarsi gli sciacalli fuori dalle loro porte, a non dare alcuna somma di denaro.
Nel frattempo, i carabinieri della stazione di Bacoli, ascolteranno la testimonianza della zia di Arpino Tiano, la quale potrebbe dare degli indizi utili a consentire l’identificazione dei responsabili dei vili atti. “Noi non sappiamo niente di questa raccolta fondi ne tanto meno vogliamo soldi. Questa gente senza scrupoli è riuscita anche a farsi dare dei soldi da alcune persone in buona fede sfruttando il nostro dolore” è la denuncia di Biagio Illiano, che chiede una punizione esemplare per i protagonisti di tali episodi. “Queste sono persone che speculano sulla nostra disgrazia, sul nostro grande dolore e pertanto chiediamo per loro una giusta punizione”.

giovedì 3 settembre 2009

NESSUNA CHIAMATA AL CALL CENTER PER ANZIANI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" domenica 06 settembre 09
POZZUOLI. Nessuna chiamata verso i centralini per “l’emergenza caldo” durante l’estate appena trascorsa. Il servizio di call center, per la tutela e l’assistenza degli anziani, attivo durante i mesi di luglio e agosto nei comuni di Pozzuoli, Quarto e Monte di Procida, è stato gestito dall’A.I.A.S (Associazione Italiana Assistenza Spastici) che da oltre un decennio opera sul territorio flegreo fornendo assistenza ad anziani ed handicappati. Un risultato incoraggiante, se si considera che nessun anziano abbia avuto bisogno di sanitari, meno se ciò sia stato il risultato di una scarsa propaganda e sensibilizzazione per l’iniziativa, finanziata con i fondi della legge 328 e che sarà ripetuta, come da contratto aggiudicato dalla Onlus che ha presentato e gestito il progetto, nei prossimi due anni. Il progetto che, tra l’altro, prevedeva un servizio di Teleassistenza attraverso l’assegnazione di un modem presso le abitazioni degli anziani, il quale collegato ad una centrale, ha permesso di “monitorare” le condizioni di 13 anziani residenti nei 3 comuni interessati.
“Durante i mesi estivi non è arrivata nessuna chiamata ai nostri centralini” è quanto racconta Salvatore Giacometti, presidente dell’A.I.A.S. , sfogliando i verbali del call center con sede a Casoria. “L’unica chiamata, peraltro assurda, è giunta il giorno 24 agosto alle 9.45 da un dipendente dell’Asl che ci chiedeva di intervenire per una persona anziana che stava male fuori ad un ospedale. Una richiesta da noi ritenuta inopportuna, in quanto l’anziano si trovava già fuori ad una struttura ospedaliera”. Il presidente della Onlus, che a Pozzuoli opera con oltre 15 operatori, tiene a sottolineare come nonostante non siano arrivate segnalazioni, siano stati gli stessi operatori a chiamare a casa degli anziani per sincerarsi delle loro condizioni. “Abbiamo distribuito volantini con il numero verde a tutti gli anziani e invitato i comuni a promuovere e divulgare l’iniziativa con manifesti e comunicazioni alla stampa”

martedì 1 settembre 2009

RAPINATA VILLA IN VIA TREPICCIONI

CONFLITTO A FUOCO TRA MALVIVENTI E GUARDIE GIURATE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" martedì 02 settembre 09

POZZUOLI. Allarme sicurezza a Pozzuoli. Dopo l’ennesimo furtomesso a segno all’interno di una villetta, lungo la collinetta di via Trepiccioni, nei residenti cresce la paura. La zona, infatti, non è nuova a episodi di questo genere. Già quattro furti messi a segno negli ultimi mesi ai danni di abitazioni e villette che sorgono lungo una delle principali traverse di via Domitiana, nei pressi degli impianti di depurazione di Cuma-Licola. Una zona oggetto di “attenzioni particolari” da parte dei malviventi, dove sorgono numerose villette, parchi residenziali, e dove risiedono diversi imprenditori e professionisti della zona. Oltre ai furti nelle abitazioni, numerosi sono stati gli “avvistamenti” da parte dei residenti, di persone sospette che notte e giorno si aggirano lungo la strada, costeggiata da grossi tratti di terreni incolti, spesso vie di fuga per i delinquenti, che messi a segno i colpi, scappavano verso le campagne di Monterusciello. Ciò nonostante la presenza di guardie giurate di alcuni istituti vigilanza privata, alle quale sono stati costretti a chiedere protezione e sicurezza, a spese proprie, alcuni residenti della zona, Presenza che però non ha né spaventato e nè allontanato i malviventi.
L’ultimo episodio, in ordine di tempo, si è verificato nella notte tra sabato e domenica scorsi. Una rapina con sparatoria che ha avuto come protagonisti tre malviventi e alcune guardie giurate di una società di vigilanza privata. Erano le 3,30 circa, quando i ladri sono entrati in una villetta di proprietà di un imprenditore della zona, all’inizio della collinetta di via Trepiccioni.
I malviventi sono riusciti ad entrare nell’appartamento, nella quale vive una coppia di americani, passando, a quanto pare, attraverso una finestra lasciata aperta. Infatti, nell’abitazione, non sono stati trovati segni di forzatura e sfondamento a porte e finestre. Entrati in casa, mentre la coppia di americani dormiva, i ladri hanno trafugato all’interno dell’abitazione, riuscendo ad impossessarsi di svariati oggetti di valore. Ma i movimenti dei due entrati nella villetta e dell’uomo che nel frattempo era rimasto lungo la stradina ad attenderli in un auto, non sono passati inosservati alle guardie giurate che vigilano all’interno del parco nel quale sorge l’abitazione. Appena resisi conto di quanto stesse accedendo, le guardie hanno immediatamente dato l’allarme alla loro centrale operativa e alle forze dell’ordine. E per intimorire i malviventi, che nel frattempo si davano alla fuga, gli uomini della vigilanza hanno esploso in aria diversi colpi dalla pistola di ordinanza in loro possesso. A quel punto, i malviventi rispondevano all’avvertimento sparando anch’essi alcuni colpi dalle armi in loro possesso. In tutto, circa 8 colpi, sparati da entrambe le parti nei secondi concitati durante i quali avveniva la fuga. I delinquenti riuscivano comunque a farla franca, raggiungendo il complice che nel frattempo li attendeva a bordo di un auto, scappando lungo via Domitiana

DISPOSIZIONE RELATIVE ALLA DISTRIBUZIONE DEI QUOTIDIANI AL COMUNE DI POZZUOLI

COMUNICATO STAMPA di martedì 01 settembre a cura di Angela Di Palma
“La forza dei quotidiani sia piccoli che grandi è nelle vendite in edicola. E’ compito di quanti si occupano di politica o che svolgono una pubblica attività acquistare personalmente, con i propri fondi, i giornali ai quali sono interessati”. Ha dichiarato il sindaco Pasquale Giacobbe – “Nell’ambito di una logica di razionalizzazione della spesa – continua il sindaco - ho inteso eliminare dagli uffici comunali, la cessione gratuita dei quotidiani. Le ristrettezze del bilancio hanno fatto si che una parte importante della somma risparmiata sia destinata ai servizi sociali del Comune di Pozzuoli. Non c’è stata nessuna censura nei confronti di chicchesia, perché la rassegna stampa sarà sempre esaustiva e completa di tutte le notizie che interessano questa amministrazione e la città di Pozzuoli. Chi intende difendere la libertà di stampa ha uno strumento formidabile: acquistare in edicola i giornali che ritiene. Questo, specialmente nell’interesse delle piccole testate le cui difficoltà sono ben note in tempo di crisi dell’intero settore dell’editoria”.

RICEVO E PUBBLICO

COMUNICATO STAMPA DEL CORRIERE FLEGREO

A cura di Danilo Pontillo
(Direttore Responsabile "Il Corriere Flegreo")

POZZUOLI. “Il Corriere Flegreo”, unico quotidiano dei Campi Flegrei, è stato escluso dalla rassegna stampa del Comune di Pozzuoli. La decisione è stata assunta dalla dottoressa Angela Di Palma, addetto stampa del sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe del quale è alle dirette dipendenze, con una nota ufficiale partita dalla Segreteria del Sindaco del Comune di Pozzuoli, firmata dalla stessa dottoressa Di Palma ed indirizzata all’Economo del Comune, il geometra Pasquale Scotto.
Nella nota si chiede testualmente al geometra Scotto "di disporre che a far data dal 24.08.09., non venga più acquistato il quotidiano “Il Corriere Flegreo”
"Non essendo suffragata da alcuna motivazione ufficiale riscontrabile agli atti del Comune –dice Danilo Pontillo, direttore responsabile de “Il Corriere Flegreo”- e non esistendo agli atti del Comune un provvedimento simile nei confronti di altre testate giornalistiche, la decisione della dottoressa Di Palma, non eccepita dal sindaco Giacobbe, è da interpretare esclusivamente come un atto di censura nei confronti del quotidiano da me diretto. Una decisione che dimostra l’insofferenza dell’attuale Amministrazione verso la libertà di stampa e rappresenta, caso unico nella storia del Comune di Pozzuoli, un proditorio attacco al diritto alla completezza di informazione da parte di tutte le rappresentanze politiche dell’Ente. Mi auguro che il sindaco Giacobbe voglia dare urgenti disposizioni affinchè “Il Corriere Flegreo” sia immediatamente reinserito nella rassegna stampa del Comune di Pozzuoli, nella convinzione che il pluralismo dell’informazione rappresenti anche per lui lo spartiacque tra democrazia e dittatura"