domenica 28 febbraio 2010

REPORTAGE

VIAGGIO TRA LE STAZIONI DELLE LINEE FERROVIARIE "CUMANA" E "CIRCUMFLEGREA" DEI CAMPI FLEGREI - 2 PUNTATA

STAZIONE DI LICOLA
di Gennaro Del Giudice

La stazione di Licola, lungo la linea della Circumflegrea sulla tratta Montesanto – Torregaveta, rappresenta da tempo un importante snodo ferroviario. Da lì infatti sono numerosi i pendolari che quotidianamente si servono dei treni per dirigersi verso i quartieri dell’hinterland napoletano e il cuore del centro storico di Napoli. Utenti che giungono dalla vasta area che racchiude Licola Borgo, Licola mare, Varcaturo e Lago Patria da dove numerosi residenti si servono e che consiste per loro il mezzo di trasporto su strada ferrata più facilmente raggiungibile. Un potenziale bacino di utenza che supererebbe diverse migliaia di unità, che a piedi e in auto giungono alla struttura posta lungo via dei Platani, in prossimità della chiesa di San Massimo, zona Licola Borgo.
Alla stazione della Sepsa si accede giunti dalla suddetta strada, dopo un percorso a senso unico. Prima un ampio spiazzale, dove i marciapiedi lungo i quali si parcheggiano le auto si presentano dissestati, il manto stradale poco uniforme con diverse buche che con la pioggia sembrano prendere le proporzioni di voragini.
Poi un cancello verde con tanto di catena a volte aperto per metà altre per intero, quasi ad “uso privato”, che da accesso ad un secondo spiazzale a quanto pare anche questo privato all’interno del quale alcune auto vengono parcheggiate, presumibilmente, dai dipendenti ferroviari. Poi la stazione, con la sala d’attesa e la biglietteria, la banchina per la sosta in prossimità dei binari. Tutt’intorno disegni e testi dei “graffitari”, dai più ritenuti i teppisti di turno. All’ingresso della stazione c’è la passerella per gli handicappati, che da accesso ad una porta di fianco a quella principale. E’ chiusa. Forse perché non ci sono carrozzine in vista. “Ma se un disabile vorrebbe passare” si chiede Luca, uno studente di 23 anni residente a Varcatuto e diretto lunedì mattina a Montesanto “Sarebbe costretto a dover aprire lui la porta e nel caso fosse chiusa chiedere la chiave ed attendere che qualcuno venga ad aprire?” All’interno le macchinette obliteratrici con apertura automatica e panchine per l’attesa. Ma dentro fa freddo, se c’è il sole meglio stare fuori, sulla banchina. Un alto marciapiede che porta verso il passaggio a livello poco distante.
Qui c’è una guardiola dove al passaggio dei treni provenienti da Torregaveta vengono collocate da un incaricato al passaggio due catene sulle quali sono poste alcune buste di plastica bianche come segnalatori della presenza del divieto rimovibile per gli automobilisti. Infatti i segnalatori elettronici e sonori non funzionano, così come le luci del semaforo poste ai due lati del passaggio. Al transito della locomotiva ridisegnata dai numerosi graffiti che rendono invisibili i finestrini, interviene l’addetto che colloca le catene e blocca il passaggio delle autovetture anche con l’ausilio di una bandierina rossa. Spesso, appena scesi dai treni numerosi sono i viaggiatori che si incamminano lungo il tratto di strada ferrata dalla stazione fino al passaggio a livello.
Nonostante le disposizioni di sicurezza attuate dopo gli attentati dell’11 settembre, le misure cautelative per un regolare flusso e deflusso dei viaggiatori sembra che non siano adottate in maniera impeccabile. Tranne che per il fotografo di turno al quale è vietato scattare fotografie per “motivi di sicurezza”.
Lungo un tratto dove tranquillamente ci si cammina a piedi, specie la sera quando i numerosi extracomunitari reduci dal lavoro s’incamminano verso le proprie abitazioni calpestando i binari. Dal quale l’accesso alla stazione è possibile anche di notte quando la struttura è chiusa, i treni sono fermi e l’addetto al passaggio ha concluso il suo turno di lavoro.
Per giungere alla stazione di Licola, la segnaletica non sembrerebbe agevolare un ignaro turista proveniente da un “resort village” della costa domitiana. Lungo le strade che conducono allo snodo ferroviario le indicazioni non sembrerebbero esaudienti, tanto per usare un eufemismo. La sera, quando l’ultima corsa è sopraggiunta, la paura sembra accompagnare chi sceso dal treno, oltrepassa i tornelli esterni alla stazione, quando è chiusa, ed accede all’antistante spiazzale. Fortuna vuole che un parcheggio adiacente alla fermata resti aperto fino a tardi, rasserenando un po’ i viaggiatori.

giovedì 25 febbraio 2010

AVVISI DI GARANZIA PER 3 LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI

INDAGATI PER LE VIOLENZE DEL 24 NOVEMBRE COMMESSE ALL'INTERNO DEGLI UFFICI COMUNALI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 25 febbraio 2010

POZZUOLI. Tre avvisi di garanzia sono stati notificati ad altrettanti Lavoratori Socialmente Utili per i fatti del 24 novembre scorso, quando un gruppo di essi durante una manifestazione di protesta fece irruzione negli uffici del comune di Pozzuoli. Calci alle porte, distruzione di vetri e suppellettili, danneggiamenti al piano terreno della palazzina che ospita gli uffici del primo cittadino. Episodi di devastazione che furono messi in atto da una sparuta minoranza degli oltre 200 lavoratori che quella mattina presero parte al sit in all’interno della Casa Comunale, a seguito dei quali scattarono le indagini da parte della polizia che portarono all’identificazione e alla denuncia di alcuni dei presunti esecutori del raid vandalico. Fatti dai quali presero da subito le distanze la stragrande maggioranza degli Lsu e i rappresentanti delle varie sigle sindacali che condannarono le violenze. Così a finire nel registro degli indagati tre mesi dopo sarebbero stati A.D.F., G.M., S.A., tutti e tre residenti a Pozzuoli, all’epoca dei fatti denunciati dagli inquirenti. A loro il 20 febbraio sarebbero stati recapitati gli avvisi di garanzia da parte della Procura di Napoli attraverso i quali verrebbero contestati i reati di danneggiamento aggravato ed interruzione di pubblico servizio. Accuse alle quali saranno chiamati a difendersi nel caso in cui il Giudice per le indagini preliminari dovesse pronunciarsi per un loro rinvio a giudizio. A seguito dell’informazione di garanzia i tre Lsu presunti colpevoli dei reati avrebbero chiesto sostegno al sindacato dei lavoratori, il quale si sarebbe riservato in merito ad un intervento a loro difesa. “Abbiamo rimesso nelle mani della segreteria la decisione su un probabile intervento” afferma il responsabile cittadino della Cgil Antonio Percuoco “si tratterebbe di difendere dei lavoratori che avrebbero commesso un reato penale durante una manifestazione non autorizzata e non organizzata dai sindacati, cosa che condanniamo duramente. Inoltre dei tre che si sono rivolti a noi solo uno farebbe parte del nostro sindacato”

DONNA INVESTITA A MONTERUSCIELLO

TRAVOLTA E LASCIATA A TERRA DAL CONDUCENTE DI UN MOTORINO

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 25 febbraio 2010

POZZUOLI. Una donna martedì pomeriggio è stata investita da un motorino nel quartiere di Monterusciello, a Pozzuoli. La donna, apparentemente di mezza età, mentre si trovava nei pressi degli uffici postali e dell’asl Napoli 2 in via Luigi Capuana, sarebbe stata travolta da un motoveicolo che all’impatto non si sarebbe fermato. Infatti mentre la vittima dell’incidente batteva rovinosamente sull’asfalto, il conducente del motoveicolo sarebbe successivamente scappato via senza prestare alcun soccorso e senza sincerarsi delle condizioni dell’investita. La signora, raccontano alcuni residenti del posto, veniva prontamente soccorsa da alcuni passanti e dagli stessi abitanti delle palazzine circostanti che accorrevano per sincerarsi delle sue condizioni che fortunatamente non erano gravi. Un capannello di persone che si creava lungo la strada intorno alla povera donna che secondo il racconto di alcuni passanti intervenuti per darle manforte in attesa dell’arrivo dei soccorsi, riportava diverse escoriazioni e gonfiori in diversi punti del corpo. Sul posto interveniva anche una ambulanza del 118 che prestava le prime cure alla donna rimasta ferita per poi trasportarla presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” in località “La Schiana”.

CONTROLLI A TAPPETO SU TUTTO IL TERRITORIO

NUMEROSI I POSTI DI BLOCCO DA PARTE DI POLIZIA E VIGILI URBANI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 25 febbraio 2010

POZZUOLI. Controlli ad ampio raggio da parte della Polizia di Stato, vigili urbani con l’ausilio di ulteriori uomini arrivati dalla Questura di Napoli. In tutto un centinaio gli agenti impegnati nelle strade di Pozzuoli, in una serie di controlli a tappeto atti a prevenire e contrastare i fenomeni criminali che negli ultimi tempi hanno interessato la zona dei Campi Flegrei. Circa 60 le persone controllate, tra cui 10 pregiudicati identificati, e 30 veicoli fermati. Due autovetture sequestrate perché non in regola con l’assicurazione obbligatoria, mentre sono stati sottoposti a fermo amministrativo 5 scooter. Sotto controllo soprattutto la zona del centro storico, dove negli ultimi tempi si sono verificati diversi episodi criminali che hanno avuto come vittime di rapinatori armati diversi commercianti della zona, i quali esasperati nei giorni scorsi lanciarono un appello alle autorità per chiedere maggiore sicurezza sul territorio.

ULTIMISSIMA

ARRESTATO IL PRESUNTO VIOLENTATORE DELLA RAGAZZA 18ENNE RICOVERATA NEL CENTRO DI IGIENE MENTALE DI POZZUOLI
INDAGATI 4 INFERMIERI ACCUSATI DI ABBANDONO DI INCAPACI. PER LORO DISPOSTE MISURE RESTRITTIVE
(stasera l'approfondimento)

mercoledì 24 febbraio 2010

REPORTAGE

VIAGGIO TRA LE STAZIONI DELLE LINEE FERROVIARIE "CUMANA" E "CIRCUMFLEGREA" DEI CAMPI FLEGREI

di Gennaro Del Giudice

PRIMA PUNTATA

Percorrendo due diversi percorsi, la rete ferroviaria della S.E.P.S.A collega il cuore della metropoli napoletana con l’estremità della costa flegrea lungo due strade ferrate. E’ dal 1883 che la “Società per l’Esercizio di Pubblici Servizi Anonima” serve migliaia di cittadini sulle due tratte che da Montesanto a Torregaveta si ricongiungono alla fine dei precorsi, costituendo una sorta di anello tutt’intorno alla vasta area geografica che racchiude quartieri e strade di Napoli e provincia. Una è denominata “Circumflegrea”, attraversa l’entroterra per 27 chilometri, tra i quartieri occidentali di Soccavo e Pianura e le località di Quarto Flegreo, Licola e Cuma. L’altra è la Cumana, che percorre 20 chilometri sul lato “mare” parallelo a quello precedente. Sia a Torregaveta che a Montesanto appunto, la linea Circumflegrea si congiunge con la linea Cumana, costituendo un anello chiuso e consentendo, in tal modo, alle estreme zone flegree di essere servite, in maniera rapida ed economica, da una doppia linea ferroviaria sviluppatasi per il 40% su un territorio del Comune di Napoli e per il 60% sui territori dei Comuni limitrofi.
In esercizio fin dal 1889, il servizio della SEPSA collega il centro urbano della città di Napoli con Torregaveta nel comune di Bacoli, attraversando il tessuto urbano della città stessa, tra Corso Vittorio Emanuele, Fuorigrotta, Bagnoli e popolosi centri quali Pozzuoli, Arco Felice, Baia, Fusaro. Un coast to coast di questi “ciucci di ferro” (così venivano chiamati i treni a Bacoli) che inizia all’alba di ogni giorno per terminare in tarda serata, oltre le 22. Migliaia gli utenti serviti lungo tutta la giornata, che nelle ore di punta affollano all’inverosimile stazioni e carrozze. Fermate che spesso hanno la parvenza di autentiche “oasi nel deserto” quando ci si mette il piede sull’ultimo degli alti scalini, scendendo dal treno. Inizialmente ad un solo binario, nel corso degli anni è diventata fondamentale la presenza della doppia linea. In corso di realizzazione dal 1975, dove si iniziò a lavorare sulla tratta della Cumana. Tutt’ora la doppia linea è ancora in corso d’opera, costringendo gli utenti durante il proprio viaggio, a lunghe attese per le “coincidenze”. Treni che devono ritrovarsi nella stessa stazione per poi riprendere il percorso ad un solo binario. Lungo la Circumflegrea 3 sono le “soste”: Quarto, Pianura e Soccavo, dove il doppio binario permette di vedere due treni, uno accanto all’altro.
E’ in atto un programma di ammodernamento che prosegue da numerosi anni, che dovrebbe rendere la linea efficiente. Stazioni all’avanguardia, spesso assumono la parvenza di piccoli box di acciaio, per la freddezza data dalla modernità degli interni. Sulla linea Cumana, già con l’avvento dei Mondiali del 1990 alcune “fermate” furono dall’ondata “ammodernatrice”, come quella di piazzale Tecchio “Mostra”. Alla quale oggi si oppone la vecchia stazione de “I Cappuccini” a via Napoli. Stesso discorso dall’altra parte, sull’altra linea. Ai milioni euro spesi per l’ultramoderna stazione di Montesanto, si oppongono i “tristi” scenari di “Grotta del Sole” a Monterusciello, Licola e Pisani. Quasi dei manufatti in stile “casa Cantoniera”, un marciapiede qua e la tra due binari (l’atro è fuori uso) e la stazione sembra fatta. Un viaggio, quello degli utenti dell’azienda di trasporti che dal 1997 la S.E.P.S.A. aderisce al Consorzio Napolipass per la realizzazione della tariffa integrata Giranapoli ed Unico Campania, riguardante tutti i servizi di trasporto pubblico eserciti all'interno del Comune di Napoli.
Al costo di 1 euro e 10 centesimi, si viaggia da un capo all’altro, tra numerosi scenari, realtà, all’interno di vagoni segnati dal tempo e dagli attacchi dei “writer” che hanno reso i finestrini un “mosaico” di colori. Dal caos dei quartieri popolosi, Pianura e Soccavo, ai passaggi “naturali” di Grotta del Sole e Pisani, all’eleganza della “Mostra” e del “Corso Vittorio Emanuele” al passaggio tra i palazzi de “I Cappuccini” e “Gerolomini” dove i treni fanno tremare i vecchi palazzi, fino al transito con vista sul mare in corrispondenza di “Lucrino” e “Dazio”, il paesaggio che si presenta agli occhi dei viaggiatori è assai variegato. Così come i disagi e le difficoltà. Dal reperire i biglietti, con le biglietterie spesso chiuse, all’obliterazione dei ticket, le quali macchinette non sempre sono funzionanti. Alla sicurezza per i viaggiatori quando scendono dai treni dove, tranne che per il capolinea di Montesanto, la presenza di personale ferroviario, specie nelle ore serali del tutto assente. Fino ad arrivare alle numerose barriere architettoniche per i disabili, costretti a salire su grossi gradoni per accedere ai vari scompartimenti. E una volta scesi dal treno, scavalcare i binari, camminare lungo le grosse brecce di pietra, salire e scendere lungo i vari scaloni per uscire dalla stazione. Quando c’è.

martedì 23 febbraio 2010

MAXI RISSA A MONTERUSCIELLO

OLTRE 10 PERSONE COINVOLTE - AGGREDITI ANCHE I CARABINIERI - DUE ARRESTI E DIVERSI CONTUSI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 22 febbraio 2010

POZZUOLI.Tutti contro tutti, adulti, donne e giovani a darsele di santa ragione. In una “maxi rissa” che ha coinvolto oltre 10 persone e scatenatasi nel primo pomeriggio di sabato all’interno del quartiere di Monterusciello. Con il bilancio finale che ha registrato l’arresto di due uomini, altri in corso di identificazione, e alcuni militari contusi nel tentativo di sedare la violenta zuffa che avvenuta nelle prime ore del pomeriggio. Quando nei pressi delle palazzine popolari lungo il viale alberato di via Parini due gruppi di persone si sono fronteggiate picchiandosi selvaggiamente a mani nude. Calci, pugni e schiaffi sarebbero volati tra gli oltre dieci litiganti dando vita ad una grossa rissa, repressa solo grazie all’intervento dei carabinieri intervenuti prima che la situazione degenerasse ulteriormente. Secondo le prime ricostruzioni, la furibonda lite tra i due gruppi che apparterrebbero a due diversi nuclei familiari, sarebbe stata provocata da futili motivi, forse di vicinato, e scatenatasi a seguito di un diverbio tra due dei componenti degli opposti gruppi. Un alterco sfociato in una violenta colluttazione prima tra due personaggi già noti alle forze dell’ordine, ai quali si sarebbero aggiunte altre dieci persone dando così vita alla grossa zuffa che ha avuto come teatro di battaglia i marciapiedi di via Parini. Coinvolte nella rissa anche alcune donne, tra urla, ingiurie, offese, scene da far west, tutti contro tutti ma uniti dalla violenza con l’intento di colpire e far male l’avversario. Attoniti i passanti e i residenti delle palazzine di via Parini, dove era in corso la zuffa. Qualcuno nel dava l’allarme alle forze dell’ordine, sconcertato ed impotente per quanto in quel momento stava accadendo dinanzi ai propri occhi. Una maxi rissa QQterminata solo grazie al perentorio arrivo sul posto di una pattuglia di carabinieri del nucleo radiomobile di Pozzuoli i quali, intervenuti sul posto, riuscivano a dividere i contendenti, ristabilendo così l’ordine. I militari della Compagnia di Pozzuoli diretti dai capitani Roberto Spinola e Maurizio Petrarca, insieme agli uomini della stazione carabinieri di Monterusciello, riuscivano a bloccare e ad arrestare Paolo Avallone, 43 anni e Gennaro Formato, 35 anni, entrambi residenti a Pozzuoli e già noti alle forze dell’ordine. Mentre gli altri partecipanti alla rissa, alla vista dei carabinieri, si davano alla fuga riuscendo a dileguarsi in direzioni opposte. Ma l’intervento dei miliari non placava del tutto la violenza dei due arrestati i quali opponevano resistenza e scagliandosi a quanto pare contro di essi, opponendo resistenza ed ingaggiando una breve colluttazione durante la quale alcuni carabinieri intervenuti sul posto per sedare la rissa sarebbero rimasti contusi. Successivamente medicati presso l'ospedale civile "Santa Maria delle Grazie" in località “La Schiana” con traumi contusivi ed escoriazioni varie ritenute guaribili dai sanitari in 4 giorni. Secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che la rissa sarebbe sfociata proprio a seguito di un litigio tra i due arrestati, Paolo Avallone e Gennaro Formato, entrambi già noti alle forze dell’ordine e che i due gruppi che avrebbero dato vita alla zuffa apparterrebbero a due distinti nuclei familiari. I due uomini sono stati arrestati in flagranza di reato per rissa, violenza e resistenza a pubblico ufficiale ed ora sono in attesa del processo per direttissima. Mentre sono in corsa le indagini da parte degli inquirenti per risalire all’identità degli altri componenti della maxi rissa.

lunedì 22 febbraio 2010

SCIPPANO UNA DONNA, INSEGUITI ED ARRESTATI DAI CARABINIERI

2 GIOVANI PRESI A VIA NAPOLI. FERITA LA DONNA SCIPPATA CHE SCAPPA ALL'ARRIVO DEI MILITARI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 22 febbraio 2010

POZZUOLI. Hanno tentato di scippare la borsa ad una donna, facendola urtare violentemente contro un albero, e poi sono scappati verso la stazione della Cumana dove sono stati inseguiti ed arrestati dai militari. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di sabato a Pozzuoli, nei pressi di corso Umberto I a via Napoli. Secondo il racconto di alcuni residenti della zona due giovani avrebbero tentato di scippare la borsa ad una donna, una extracomunitaria proveniente dall’est Europa. Stando a quanto raccontato la vittima, nel tentativo di furto ai suoi danni, sarebbe stata strattonata cadendo rovinosamente contro un albero ferendosi. I due rapinatori, un giovane di 17 anni ed un altro di 18 anni compiuti da poco, si sarebbero poi dati alla fuga scappando all’interno di una traversa di via Napoli, verso la stazione della Cumana dei “Cappuccini”. Una fuga però non passata inosservata ad una pattuglia di militari dell’arma che in quel momento si sarebbe trovata a passare da quelle parti. Gli uomini appartenenti al nucleo radiomobile della compagnia Carabinieri di Arco Felice sarebbero prontamente intervenuti intercettando e bloccando i due delinquenti in fuga, che sarebbero stati subito arrestati. Della donna vittima dell’episodio criminoso, si sarebbero invece perse le tracce. Forse sotto chock e spaventata da quanto accaduto o eventualmente per qualche altro timore, la donna a seguito dello scippo ai suoi danni avrebbe fatto perdere immediatamente le proprie tracce.

sabato 20 febbraio 2010

DENUNCIA CHOCK: DA 27 ANNI ATTENDE IL PERMESSO PER COSTRUIRE UNA CAPPELLA NEL CIMITERO DOPO AVER PAGATO TUTTO

NEL FRATTEMPO E' MORTA LA MOGLIE
E PER LE SUE SPOGLIE NON C'E' POSTO IN ALTRE NICCHIE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 20 febbraio 2010

POZZUOLI. “Mia moglie aveva il grande desiderio di essere sepolta nella cappella di famiglia che volevamo costruire. Avviammo le procedure al comune, pagai, mi assegnarono il terreno nel cimitero, presentai il progetto e me lo approvarono. Ma dopo 27 anni non posso ancora costruire, lei non c’è più ed io sono costretto a tenere le sue spoglie nella nicchia di un parente” E’ triste, rammaricato, quasi esausto Domenico Ferraro, 78 anni, puteolano per non aver potuto esaudire il desiderio dell’adorata moglie, Rosa Maddaluno, deceduta 6 anni fa. Rosa e Domenico avviarono le procedure per la concessione del terreno nel cimitero di Pozzuoli nel 1983, quando il 30 maggio versarono al servizio di tesoreria del comune 2milioni e 100mila lire. Per 10,50 metri quadrati nei quali costruire una cappella di “seconda classe”. Dalla documentazione gelosamente custodita dal signor Ferraro, si legge di una delibera del 22 dicembre del 1975 la quale approvava il progetto di ampliamento del Civico Cimitero fissando i criteri per la concessione dei suoli ai cittadini e fissandone, in 200 mila lire per metro quadro, il costo. Ben 14 anni dopo, quando nulla era stato realizzato da parte dei coniugi Ferraro ancora in attesa della concessione, sulla base di una delibera del consiglio comunale, la numero 77 del 28 settembre 1992 venne comunicata che la vendita per metro quadro del suolo cimiteriale era stato portata da 200mila lire ad 1 milione 167mila lire.
E quindi chiamati a versare nelle casse dell’ente comunale altri 10 milioni 160mila lire, entro 15 giorni dalla comunicazione. In quanto, come riportato negli incartamenti ancora in possesso del 78enne, si legge tra le righe che la vecchia cifra corrispondente a 200mila lire per metro quadro, “non aveva più il supporto di un vigente atto amministrativo e quindi non poteva ritenersi impegnativo per l’ente comunale”. Versata la somma, che addizionata a quella precedentemente pagata raggiungeva la cifra di 12 milioni, 260mila, 850 lire. Erogate per ottenere dal comune di Pozzuoli 10, 50 metri quadrati di terreno cimiteriale dove costruire una cappella. A seguito dell’assegnazione del suolo, secondo quanto raccontato da Domenico Ferraro, attualmente pensionato dopo aver gestito per anni una lavanderia a via Napoli, egli stesso presentò il progetto per la struttura. A sua detta “approvato dai tecnici comunali e protocollato due anni fa, ma per la il quale non mi è stata data ancora l’autorizzazione a costruire”. Un iter durato finora 27 anni, che a quanto pare sembra non essere arrivato ancora a compimento. “Dopo 27 anni mi sono trovato a dover chiedere il piacere di poter mettere le spoglie di mia moglie in una nicchia di un’altra persona” racconta il 78enne che ora vive a Licola, dopo essere stato costretto a traslocare a seguito del bradisismo “Poi l’ho dovuta togliere di lì e metterla in un’altra nicchia, chiedendo un altro piacere. Ora tra un po’ dovrò levarla anche da qui, e non so dove metterla. Sono trascorsi 27 anni, ho pagato oltre 12 milioni di vecchie lire e non ho potuto esaudire la volontà di mia moglie che dopo tanti anni di sacrifici desiderava una cappella. Dicono che c’è un problema al cimitero, che se lì io e gli altri 30 assegnatari costruiamo le nicchie dopo la strada si restringe diventando di 50 centimetri e ciò non sarebbe possibile ” afferma amareggiato ma allo stesso tempo deciso a non arrendersi nonostante l’età. Domenico Ferraro teme anche per quello che potrà avvenire nel prossimo futuro “Sono passati anni, sindaci, consigli comunali e tecnici che si sono succeduti ma non si è mai risolto nulla. Da tempo chiedo quando si potrà costruire, mi dicono sempre che è prossima la cosa, mai intanto mi sono fatto vecchio e se un giorno non ci sarò più cosa ne sarà di me? Dove mi metteranno? “

PIOGGIA E DISAGI IN CITTA', SFIORATA LA TRAGEDIA

BUCHE E MANTO STRADALE SCIVOLOSO, STRADE IMPRATICABILI PER GLI AUTOMOBILISTI
PERICOLOSO INCIDENTE LUNGO IL PONTE "COPIN"

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 20 febbraio 2010

POZZUOLI. La pioggia battente degli ultimi giorni e le precarie condizione del manto stradale hanno creato non pochi disagi agli automobilisti che lungo le strade di Pozzuoli e dei paesi limitrofi. Profonde buche si sono aperte in gran parte delle strade urbane, dal centro storico alla periferia, suscitando polemiche e proteste da parte di numerosi residenti, che puntano il dito contro il cattivo stato di manutenzione delle strade, ulteriormente deteriorate dal maltempo. Le condizioni stradali più difficili vengono segnalate ad Arco Felice, in via Fascione, in via Campi Flegrei, in via Celle, in via Vecchia Campana e in viale Europa Unita, oltre che a via Vecchia Vigne, via delle Colmate a Licola e in diverse strade del quartiere di Monterusciello, colpite dall’apertura di diverse buche allagate dall’acqua piovana. Disagi anche nella città di Quarto, dove numerose buche si sono aperte lungo le strade nella zona del cosiddetto “bivio” e lungo Corso Italia. Disagi anche sotto la galleria del Monte Corvara tra Pozzuoli e Quarto per colpa dei consueti allagamenti che in occasione delle piogge invadono il tunnel. E nella zona dell’asse viario Copin, lungo il raccordo che collega Arco Felice con la zona della Solfatara. Dove nella mattinata di ieri si è registrato un incidente stradale, che ha visto coinvolti tre automobilisti, con conseguenti problemi alla viabilità. La pioggia ed il manto stradale sdrucciolevole, infatti, sarebbero la causa principale del sinistro avvenuto sul ponte nei pressi della Solfatara. Verificatosi poco dopo le ore nove quando una Smart guidata da una donna, una 26enne residente a Pozzuoli, proveniente da via Fascione improvvisamente, per motivi ancora da accertare, sbandava andandosi a scontrare frontalmente contro un’altra automobile, una Nissan Qashqai, che sopraggiungeva da Pozzuoli. Un impatto forte quello tra i due veicoli, ma che per fortuna degli occupanti delle due automobili, non provocava gravi conseguenze. Nel frattempo, la Nissan durante lo scontro veniva tamponata anche da una Fiat Punto guidata da un altro automobilista di Pozzuoli. Sul posto giungevano i vigili urbani del Comando di polizia locale di Pozzuoli ed un’ambulanza del 118, che prestava soccorso alla ragazza alla guida della Smart, sotto choc per quanto successo. Trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Pozzuoli, la donna veniva giudicata guaribile in 4 giorni.Un incidente che fortunatamente non ha provocato nessuna grave conseguenza agli occupanti delle tre automobili coinvolte lungo una strada che negli ultimi anni ha provocato diverse vittime e decine di sinistri stradali soprattutto nei giorni di pioggia, quando l’asfalto bagnato e l’andatura sostenuta delle autovetture divengono i motivi più frequenti di slittamenti e incidenti.

QUINTO RIMPASTO DI GIUNTA DA PARTE DI PASQUALE GIACOBBE

CONTINUANO A CAMBIARE GLI ASSESSORI
DOPO LA CACCIATA DI PAOLO TOZZI (POI REINTEGRATO DOPO 24 ORE) E' TOCCATO ALL'ASSESSORE VITALE COTENA

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 20 febbraio 2010

POZZUOLI. Un “mini rimpasto”della giunta comunale quello che sembrerebbe essere messo in atto dal sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe. Dopo aver varato quattro giunte in meno di due anni di governo cittadino, altri avvicendamenti sembrano prendere corpo per le poltrone ai vari assessorati. Quello dell’assessore con delega al Cimitero e alla Pubblica Istruzione Vitale Cotena, sostituito da Domenico Oriani, giudice del Tar del Lazio e il reintegro del dottor Vincenzo Aulitto, dimessosi lo scorso novembre dalla carica di assessore, al quale andrebbe la delega al bilancio comunale. Nel frattempo continuano le polemiche da parte dei membri della maggioranza di governo che la settimana scorsa avevano presentato un documento ai vertici del Pdl con il quale chiedevano il ritiro della candidatura alle prossime elezioni del consiglio regionale di Pasquale Giacobbe.

giovedì 18 febbraio 2010

PAURA TRA I COMMERCIANTI DEL CENTRO STORICO

CHIEDONO MAGGIORI CONTROLLI DOPO L'ESCALATION CRIMINALE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 19 febbario 2010

POZZUOLI. All’indomani della rapina al supermercato Decò cresce la paura tra i commercianti del centro storico di Pozzuoli. Il terzo episodio criminale in pochi giorni ha messo in allerta i negozianti tra i quali serpeggia un certo timore per quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni vista l’escalation delinquenziale. Già nel pomeriggio di mercoledì, poche ore dopo il blitz messo a segno ai danni del supermarket di via De Fraia, c’è stato un incontro tra le varie associazioni sindacali di categoria, commercianti e referenti del locale comando di Polizia di Stato per fare il punto sulla situazione “sicurezza” nel centro storico. Tre rapine avvenute nella stessa zona a distanza di pochi giorni l’una dall’altra costituirebbero un serio campanello d’allarme. Maggiore presenza delle forze dell’ordine e intensificazione dei controlli sul territorio per ridare tranquillità a cittadini ed operatori commerciali spaventati dagli ultimi eventi durante i quali non sarebbero mancati anche episodi di violenza ai danni delle vittime. Come il ferimento della commessa del negozio di fotografia rapinato nei giorni scorsi la quale, colpita alla bocca, perse 4 denti. E il colpo alla testa col calcio della pistola dato ad una delle commesse del supermercato. L’associazione “Confesercenti Area Flegrea” ha emesso un comunicato inviato al Prefetto di Napoli Alesandro Pansa, al sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe, al Commissariato di Polizia di Stato, alla Compagnia Carabinieri Pozzuoli, alla Compagnia Guardia di Finanza e al corpo di Polizia Municipale Pozzuoli nel quale vengono riportati i timori per l’escalation criminale e fatta esplicita richiesta per un rafforzamento delle misure di sicurezza in città. “La Città, le categorie commerciali percepiscono purtroppo oggi da parte delle Istituzioni un disimpegno che porta a non vedere l’escalation criminale che si registra in città” si legge nella missiva “Ci corre l’obbligo di chiedere in questo momento di recrudescenza criminale, uno sforzo congiunto per far sì che in città le persone oneste si sentano più sicure, che gli imprenditori che coraggiosamente continuano a fare impresa su questo territorio, si sentano più tutelati e coscienti di non essere lasciati soli”. Nel frattempo continuano le indagini da parte degli inquirenti per risalire all’identità dei malviventi che hanno messo a segno la seconda rapina ai danni di un supermercato della catena Decò, dopo quello del 14 gennaio scorso quando a finire nel mirino dei malviventi fu il punto vendita di via Campi Flegrei. Ma i filmati delle telecamere a circuito chiuso del locale consentirono successivamente ai poliziotti di risalire all’identità di uno degli autori della rapina, arrestando così il 27enne Eduardo Cuozzo.

mercoledì 17 febbraio 2010

RAPINA AL SUPERMERCATO DECO'

DUE MALVIVENTI ARMATI FANNO IRRUZIONE NEL NEGOZIO DAVANTI AI CLIENTI
PAURA TRA I COMMERCIANTI DEL CENTRO STORICO PER L' ESCALATION DI CRIMINALITA'

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 18 febbraio 2010

POZZUOLI. Sono entrati in azione intorno alle ore 13, quasi al sopraggiungere dell’orario di chiusura, nonostante all’interno del negozio erano ancora tanti i clienti in fila alle casse. Due malviventi a volto coperto ed armati di pistole, hanno fatto irruzione ieri mattina nel supermercato Decò di via Giovanni De Fraia, nel pieno centro storico di Pozzuoli. Dopo aver minacciato le cassiere si sono fatti consegnare i soldi degli incassi e sono poi scappati. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di numerosi acquirenti che in quel momento erano in fila per pagare la spesa. Attimi di terrore, paura e scene di panico si sono vissuti all’interno del supermarket alla vista dei due rapinatori e negli attimi successivi al raid. Impossessatisi dell’incasso, che sembrerebbe ammontare intorno al migliaio di euro, i malviventi sono poi scappati a piedi nei vicoli adiacenti, forse per raggiungere un terzo complice che li avrebbe attesi a bordo di un mezzo a poca distanza. Sul posto sono prontamente intervenuti i poliziotti del vicino commissariato di Pozzuoli, che ora indagano su quanto accaduto per risalire all’identità dei delinquenti.

Il secondo supermercato della catena Decò a finire nel mirino dei malviventi dopo quello di via Campi Flegrei quando circa un mese fa, 3 rapinatori portarono via diverse migliaia di euro. Ma i filmati delle telecamere a circuito chiuso del locale consentirono successivamente ai poliziotti di risalire all’identità di uno degli autori della rapina, arrestando così il 27enne Eduardo Cuozzo. Quello di ieri è anche il terzo episodio criminale registratosi negli ultimi giorni nel centro storico cittadino dopo i colpi messi a segno ai danni di un negozio di profumeria e di un fotografo, quest’ultimo avvenuto in un vicolo nei pressi di via De Fraia. L’ennesimo episodio di una escalation criminale che ha suscitato timore e paura nei commercianti, che ora chiedono maggiori controlli e sicurezza. “Abbiamo paura” afferma Tobia Falcetti, titolare di un negozio di calzature nel centro storico e promotore di un movimento spontaneo di commercianti firmatari di una lettera da inviare alle istituzioni per chiedere maggiore sicurezza sul territorio “Siamo alla mercè di delinquenti che da un momento all’altro possono entrare nei nostri negozi e rapinarci. Vogliamo essere messi nelle condizioni di poter lavorare senza paura. Alcuni colleghi sono terrorizzati da ciò che sta succedendo, addirittura si chiudono dentro i negozi. Chiediamo che vengano adottate maggiori misure di sicurezza come l’installazione di impianti di video-sorveglianza, dei poliziotti di quartiere. Le istituzioni cosa aspettano ad intervenire, che ci scappi prima il morto?”

Ultimissima

RAPINA AL SUPERMERCATO DECO' DI POZZUOLI
IN VIA DE FRAIA NEL CENTRO STORICO DUE UOMINI ARMATI DI PISTOLE FANNO IRRUZIONE NEL NEGOZIO

RIPRENDE L'ASSISTENZA SANITARIA AI BAMBINI DISABILI NELLE SCUOLE

RIENTRATA LA PROTESTA DOPO UNA SETTIMANA DI SCIOPERO DA PARTE DELLE OPERATRICI A.I.A.S.

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 17 febbraio 2010

POZZUOLI.Riprenderà oggi il servizio di assistenza ai bambini diversamente abili nelle scuole di Pozzuoli. Terminata infatti, dopo sette giorni di sciopero, la protesta delle operatrici socio assistenziali e sanitarie, le quali per l’intera settimana scorsa hanno bloccato le attività di assistenza negli istituti elementari e medie. La fumata bianca sulla lunga diatriba tra le 15 lavoratrici e il presidente dell’associazione A.I.A.S. è giunta nel pomeriggio di lunedì a seguito di un incontro tra le parti, durante il quale è stato trovato un accordo sul contratto di lavoro. Che continuerà ad essere a “progetto” ma non più ad “orario”, prevedendo quindi una retribuzione fissa mensile di 350 euro nette a fronte di una copertura lavorativa di 3 ore giornaliere. Ciò permetterà quindi alle dipendenti di percepire un indennizzo economico anche in caso di malattia o festività, senza alcuna riduzione in busta paga. Modalità di retribuzione non adottata invece per due delle operatrici OSS e OSA le quali saranno però chiamate a lavorare quotidianamente 4 ore invece di 3, a fronte di una retribuzione oraria di 5,50 euro e con la garanzia di una copertura economica mensile non inferiore alle 400 euro. “Le loro richieste andavano oltre la cifra impegnata dal comune” afferma il presidente dell’A.I.A.S. Salvatore Giacometti “Ho fatto uno sforzo impegnandomi a garantire dei fissi anche grazie ad una integrazione nei pagamenti avvenuta nei giorni scorsi. Il problema è che c’è un badget da rispettare. Se devo garantire contratti maggiori allora il comune dovrà aumentare la cifra riconosciuta per il servizio oppure sarò costretto per l’anno prossimo a ridurre il personale. Non posso ad inizio di ogni anno fare la lotta contro le mie lavoratrici”.

martedì 16 febbraio 2010

FURTO ALLA SEDE DEL COMUNE DI QUARTO

ENNESIMO RAID: RUBATI MONITOR UFFICIO PERSONALE E INCASSI MACCHINETTE SELF-SERVICE

da parte dell'ufficio staff comune di Quarto

POZZUOLI. Ennesimo raid nella sede comunale di Quarto, in via Enrico De Nicola. La notte scorsa i ladri sono saliti su una finestra che dà accesso al primo piano e dopo averla scardinata, sono penetrati in alcune stanze: dall’Ufficio personale sono stati trafugati due monitor per personal computer, mentre al pianterreno è stata manomessa la macchinetta di bevande e snack self-service, in modo da poter prelevare le monetine che erano in cassa, per un valore complessivo di circa 100 euro. Secondo quanto hanno potuto ricostruire i carabinieri della Tenenza di Quarto, agli ordini del maresciallo Antonio Flore, che stanno indagando sulla vicenda, i malviventi prima di scapapre via con i monitor rubati e con l’incasso delle macchinette self-service hanno svuotato due estintori antincendio per le scale e negli uffici comunali. La scoperta è stata fatta questa mattina, all’apertura dei locali comunali e per l’intera mattinata si sono registrati non pochi disagi per gli utenti e per i dipendenti comunali.
I rilievi sul posto sono stati compiuti dai militari della Tenenza di Quarto. Con il furto dei monitor avvenuto la notte scorsa sale ad 8 il numero dei furti messi a segno nella sede comunale di via Enrico De Nicola negli ultimi 2 anni. «Con i pochissimi fondi a nostra disposizione nel bilancio comunale avevamo dato mandato ai nostri tecnici comunali di potenziare le grate protettive al pianterreno; cosa che è stata fatta nei mesi scorsi, ma adesso dovremo provvedere quanto prima anche a rendere meno vulnerabili gli accessi al primo piano – sottolinea il sindaco Sauro Secone – Sono episodi che allarmano non poco. Al di là del danno economico in sé per gli oggetti ed i beni trafugati, resta il rammarico nel constatare come questi ignoti abbiano compiuto un furto all’interno del Comune nel pieno centro storico di Quarto. Ho già dato mandato all’assessore ai Lavori pubblici Mario Bramante ed ai responsabili dell’Ufficio tecnico comunale di predisporre un progetto esecutivo immediato per rendere più sicura la Casa comunale».

DONNA TROVATA MORTA NELLA SALA D'ATTESA DELLA STAZIONE CUMANA DI MONTERUSCIELLO

SI TRATTEREBBE DI UNA CLOCHARD DI CIRCA 70 ANNI
FORSE DECEDUTA PER IL FORTE FREDDO

POZZUOLI/MONTERUSCIELLO. Trovata morta una donna dell'apparente età di 70 anni nella saletta di attesa della stazione della Ferrovia Circumflegrea di Grotta del Sole-Monterusciello. Si tratterebbe si una clochard, nota ai residenti della zona che più volte avrebbero notato la sua presenza negli ultimi tempi. La sua identità non è ancora nota, secondo le prime risultanze sarebbe morta per cause naturali, quasi certamente per l'eccessivo freddo.
La scoperta è stata fatta dagli addetti della ferrovia, che hanno rinvenuto il corpo esanime riverso su cartoni e una vecchia coperta. Secondo le prime testimonianze spesso l'anziana donna cercava ricovero di sera sotto i portici delle abitazioni di Monterusciello o proprio nei paraggi della stazione Circumflegrea. Sull'episodio sono ancora in corso indagini del Commissariato di Polizia di Pozzuoli.

lunedì 15 febbraio 2010

BAMBINI DISABILI SENZA ASSISTENZA NELLE SCUOLE

DISAGI A CAUSA DELLA PROTESTA DA PARTE DELLE OPERATRICI SOCIO-ASSISTENZIALI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 16 febbraio 2010

POZZUOLI. Da una settimana è fermo il servizio di assistenza ai bambini disabili nelle scuole di Pozzuoli. Per la protesta delle operatrici “O.S.A.” e “O.S.S.” dipendenti dell’associazione AIAS che gestisce il servizio su tutto il territorio flegreo. Ieri mattina un sit-in all’esterno del comune di Pozzuoli, in 15 per chiedere un contratto di lavoro che non sia a “progetto” come annualmente viene sottoscritto da oltre dieci anni all’inizio di ogni stagione scolastica. Oltre alla richiesta delle spettanze economiche che a detta loro non verrebbero erogate da dicembre, quando gli venne retribuita la mensilità relativa al mese di ottobre. Uno stato di agitazione per il quale a farne le spese sono ora i circa 30 bambini diversamente abili delle scuole elementari e medie che quotidianamente vengono assistiti dalle operatrici socio-sanitarie ed assistenziali. E che da una settimana non possono avvalersi dell’aiuto delle operatrici, con tutte le difficoltà che ne seguono. Tra di loro bambini affetti da diverse patologie, comprese malattie spastiche ed epilessia. In mattinata l’incontro con l’assessore alle Politiche Sociali e del Lavoro del comune di Pozzuoli, Andrea Ferro, che ha confermato il suo impegno nel garantire il rispetto delle funzioni alle quali è tenuta a rispettare l’azienda aggiudicatrice dell’appalto, per il quale in comune di Pozzuoli è committente, per la fornitura del servizio di assistenza scolastica. “Per quanto la tipologia contrattuale” ha sottolineato “purtroppo possiamo fare ben poco in quanto si tratta di un rapporto di lavoro interno tra titolare e dipendente. Ma rimaniamo attenti a ciò che accade, ci impegneremo a far si che queste donne ottengano un contratto migliore, verificheremo se sono stati versati i contributi previdenziali durante gli anni di affidamento della gestione all’AIAS e mercoledì, insieme al nostro dirigente, incontrerò il presidente dell’associazione per cercare di trovare una soluzione”.

AL VIA IL PROGETTO DELLA NUOVA STAZIONE DI TORREGAVETA

MERCOLEDI' LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO TERMINAL DELLA SEPSA

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 16 febbraio 2010

MONTE DI PROCIDA. Messo in campo il progetto per il nuovo terminal ferroviario di Torregaveta. Mercoledì ore 17 si alza il sipario sulla rappresentazione della nuova stazione “Sepsa” posta all’altro estremo degli oltre 20 chilometri di strada ferrata che la separano dal centro storico di Napoli, stazione di Montesanto. Alla presentazione del progetto, che si terrà presso l’aula consiliare “Ludovico Quandel” del comune di Monte di Procida parteciperanno, tra gli altri, il sindaco Francesco Paolo Iannuzzi, il commissario prefettizio di Bacoli, Umberto Cimmino, il rappresentante dell’azienda Sepsa ingegnere Armando Allagrande, Silvio D’Ascia, l’architetto a capo del pool di progettisti che hanno lavorato all’opera, l’assessore alla viabilità del comune di Monte di Procida, Rocco Assante di Cupillo. Oltre alla realizzazione del nuovo terminal, presso il quale convergono le linee della Cumana e della Circumflegrea, anche il rilancio dell’intera area circostante, dove sono previste opere di miglioramento viario con riqualificazione delle arterie esistenti e la creazione di nuovi percorsi stradali. “E’ la giusta risposta che si attendeva da un po’ di anni per i cittadini di Monte di Procida e Bacoli- sottolinea il sindaco Franco Iannuzzi- abbiamo seguito la progettazione da vicino in tutte le sue fasi e finalmente siamo riusciti ad ottenere il disegno definitivo che migliorerà non solo il trasporto pubblico, ma anche la viabilità in entrata ed uscita da Monte di Procida e Bacoli”. Mentre l’assessore alla viabilità Rocco Assante anticipa alcuni focus del programma “ Il progetto prevede un arretramento di circa sessanta metri della linea di fermata dei treni, in modo da consentire la riqualificazione dell’intera area e soprattutto la risoluzione definitiva dell’annosa problematica legata alla viabilità del Gavitello da troppi anni oggetto di polemiche e lamentele da parte dei cittadini”

domenica 14 febbraio 2010

S'INCENDIA UN'AUTO LUNGO LA STRADA

PAURA SULLA STATALE TRA ARCO FELICE E MONTERUSCIELLO
POZZUOLI. Paura l'altra mattina lungo la strada statale SS7 QUATER”. Un auto che procedeva in direzione di Monterusciello improvvisamente veniva avvolta dalle fiamme. Forse a causa di un surriscaldamento sul lato anteriore l’autovettura, una station wagon, in poco tempo si incendiava. Il conducente, appena accortosi dell’anomalia in corso, col fumo che iniziava ad uscire dal cofano della sua macchina, una volta fermata l’auto lungo la carreggiata e resosi conto dell’impossibilità di sedare le fiamme, abbandonava l’autovettura. Velocemente l’incendio si propagava avvolgendo l’intero veicolo e alimentando una grossa nube nera. Paura tra i numerosi automobilisti che nel frattempo procedevano in direzione di Monterusciello. I quali, spaventati, erano costretti ad interrompere la marcia. Traffico paralizzato per diverse ore, code chilometriche e automobilisti provenienti dalla tangenziale di Napoli costretti ad uscire allo svincolo di Arco Felice. Fino all’intervento dei vigili del fuoco che sedavano le fiamme. Il mezzo veniva poi rimosso consentendo la normale ripresa del traffico veicolare.

giovedì 11 febbraio 2010

CONTINUA L'OCCUPAZIONE DEL COMUNE DI POZZUOLI

CLIMA TESO E FORTI POLEMICHE
ACCUSE TRA IL SINDACO GIACOBBE E L'ASSESSORE TOZZI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 12 febbraio 2010

POZZUOLI. Continua l’occupazione del municipio di Pozzuoli da parte degli Lsu. Da mercoledì pomeriggio i lavoratori si trovano all’interno della palazzina numero 6 della casa comunale di Toiano, dove hanno iniziato anche uno sciopero della fame di massa. Oltre 100 gli Lsu che insieme ai sindacati di categoria, hanno deciso di ricorrere alla forma estrema di protesta dopo il rinvio dell’esecutivo comunale nel quale doveva essere votato un atto che li riguardava. La mancanza di sei assessori sui dieci convocati ha provocato l’annullamento della seduta di giunta. Scatenando il putiferio. Occupazione della sede comunale da parte dei lavoratori e la revoca della delega all’assessore con delega alla nettezza urbana, Paolo Tozzi da parte del sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe. “E’ gravissimo ciò che è accaduto ieri durante la riunione di Giunta. Sono stato costretto a rinviare l’esecutivo comunale per questioni di ordine pubblico, determinate dalla mancata presenza dell’assessore alla N.U. e di altri assessori che, benché non legati direttamente all’oggetto della discussione, erano comunque indispensabili per lo svolgimento delle funzioni della legge”
Un’assenza” continua Giacobbe “ingiustificata e irresponsabile, che non ho condiviso e per la quale non sono responsabile. Ritengo che il problema degli Lsu sia urgente e improcrastinabile, perciò mi sono già attivato per risolvere quanto prima la situazione. Accuse rigettate dallo stesso assessore Tozzi, che motiva la sua “assenza” al voto per seri problemi familiari” Mi sono allontanato per seri problemi di salute di un mio stretto familiare, avvisando e dando piena disponibilità alla linea positiva di voto”. E accusando lo stesso sindaco Giacobbe per il provvedimento “Ritengo l’azione del sindaco intempestiva, inopportuna e fuori luogo, se adottata in relazione alla mia assenza. Se poi ci sono azioni e pressioni esterne, in vista delle imminenti elezioni regionali alle quali è candidato che lo abbiano spinto ad agire in questo modo, la cosa è ancora più grave. Considerando che mancavano altri 5 assessori. Attendo un faccia a faccia per chiarire la vicenda, nel frattempo attiveremo anche i vertici del partito”
Sindaco che ha comunicato la sua solidarietà agli Lsu, comprendendo la protesta ma condannando l’occupazione e si dicendosi “Pronto se sarà necessario a fare insieme a loro lo sciopero della fame”. Nel frattempo i lavoratori, attraverso il rappresentante sindacale Pino Dardano, annunciano “Andremo avanti ad oltranza con l’occupazione di giorno e di notte e con lo sciopero della fame fino a quando non sarà riconvocata una nuova riunione di giunta. Qui si rischia seriamente di perdere 2 milioni di euro di risorse regionali messe a disposizione per gli Lsu dopo anni di lotte”.

mercoledì 10 febbraio 2010

ARRESTATI UN MARESCIALLO E UN BRIGADIERE DELLA GUARDIA DI FINANZA

MINACCE, TANGENTI, OMISSIONI IN ATTO D'UFFICIO

RICATTAVANO GLI IMPRENDITORI SOTTOPOSTI A CONTROLLI
LI OBBLIGAVANO A PAGARE MIGLIAIA DI EURO

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 11 febbraio 2010

POZZUOLI. Un maresciallo e un brigadiere della Guardia di Finanza in servizio presso la Compagnia di Pozzuoli sono stati arrestati ieri mattina a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. A mettere le manette al polso dell’ispettore maresciallo Leonardo Fiorentino, 48 anni di Pozzuoli, e del sovrintendente brigadiere Raffaele Raguseo, 43 anni originario di Barletta, sono stati gli stessi colleghi delle fiamme gialle appartenenti al Gruppo Guardia di Finanza di Giugliano. Entrambi sono indagati per i reati di concussione continuata e falso in atto pubblico. Minacce, tangenti, omissioni, falsificazioni delle verifiche fiscali sarebbero i reati emersi dalle indagini condotte nei loro confronti. I due finanzieri avrebbero costretto, o comunque indotto, i titolari delle aziende sottoposte ai controlli, a versare loro indebitamente grosse somme di denaro. E ad assecondare diverse richieste. Come nel caso che ha avuto come vittima il titolare di un distributore di benzina, costretto a consegnare ai due diversi blocchetti di” buoni benzina”. Dalle indagini è emerso infatti che nel corso dei controlli fiscali i due militari delle fiamme gialle avrebbero chiesto agli imprenditori “controllati” diverse migliaia di euro, minacciandoli di eventuali ritorsioni nel caso in cui non avessero accolto le loro richieste economiche. Ritorsioni che consistevano, in alcuni casi, nell’aggravamento degli esiti delle verifiche, che avrebbero poi provocato peggiori conseguenze da un punto di vista fiscale e in alcuni casi anche penali a carico dei titolari delle aziende. Viceversa, una volta ottenute le somme richieste, i due militari favorivano i soggetti controllati, omettendo nel caso in cui ci fossero delle irregolarità fiscali. Anomalie nei controlli che però non venivano del tutto eliminate dai verbali. Infatti il maresciallo ed il brigadiere, per non destare sospetti, redigevano i verbali, attestando solo alcune delle irregolarità riscontrate. In tal modo, mentre da un lato facevano risultare come effettivamente realizzata la verifica, dall’altro evitavano di far emergere irregolarità formali di sorta, per cui, in caso di controllo, le “carte” sarebbero risultate “a posto” dal punto di vista burocratico. Nei confronti di Fiorentino e Raguseo, contestati anche più reati di falso ideologico, in quanto i due indagati falsificavano sistematicamente i fogli di servizi, in modo da non far risultare contatti e appuntamenti avvenuti con gli imprenditori concussi al fine di concordare entità e modalità di pagamento delle tangenti. Un sistema creato ad “Hoc” dai due, scoperto grazie alle indagini condotte mediante attività di intercettazione telefonica ed ambientale da parte degli inquirenti, che hanno tenuto sotto controllo anche l’autovettura usata dai due finanzieri. Intercettazioni suffragate dai riscontri ottenuti dalle attività di appostamento e pedinamento, durante le quali si sarebbero ascoltate diverse volte le lamentele dei due che esprimevano un certo malcontento per la programmazione dei servizi che gli aveva riservato verifiche poco importanti nei confronti di imprenditori che a detta loro “Non avevano gli occhi per piangere” e che si sarebbero quindi rivelate poco fruttuose. Sempre nel corso delle intercettazioni, sarebbe emerso che Fiorentino e Raguseo commentassero con invidia le verifiche condotte dagli altri colleghi, a loro dire maggiormente redditizie. E sembrerebbe, sempre secondo quanto emerso dalle conversazioni tra i due finanzieri arrestati, che costoro si lamentassero delle presunte pretese avanzate dagli altri colleghi sui proventi delle tangenti riscosse.

CAOS AL COMUNE DI POZZUOLI

SALTA LA RIUNIONE DI GIUNTA COMUNALE PER L'ASSENZA DI 6 ASSESSORI
PER PROTESTA GLI LSU OCCUPANO IL COMUNE E INIZIANO LO SCIOPERO DELLA FAME
IL SINDACO PASQUALE GIACOBBE REVOCA LA DELEGA ALL'ASSESSORE TOZZI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 11 febbraio 2010

POZZUOLI. Gli Lsu hanno occupato da ieri pomeriggio la palazzina all’interno della casa comunale, del sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe e minacciato lo sciopero della fame ad oltranza, fino a quando non saranno risolte definitivamente le loro problematiche occupazionali. L’ennesima agitazione, nata ieri a seguito del rinvio di una riunione di giunta nella quale dove essere approvato un atto urgente, combinato dagli assessori Paolo Tozzi, Bernardo Maddaluno e dal vice sindaco Carmine Morelli, responsabili rispettivamente delle deleghe all’ ambiente e igiene del territorio, alla viabilità e ai parcheggi. Tre rami nei quali sarebbe previsto l’impiego, all’interno di alcuni progetti in via di definizione che riguardano il project financing per il nuovo cimitero di Pozzuoli, i nuovi parking cittadini e l’impiego nel servizio di raccolta differenziata. Programmi per i quali sarebbero impiegati gran parte degli oltre 200 Lsu comunali. Solo quattro dei dieci assessori chiamati a votare la delibera presentata dai 3 assessori al ramo, si sono presentati nella sala giunta del comune di Pozzuoli. Il che ha reso vana ogni discussione e costretto al rinvio della stessa. “Si doveva votare un atto che era anche urgente combinato tra noi 3 assessori” conferma il vice sindaco Carmine Morelli,”nei prossimi giorni, tra domani e dopodomani sarà riconvocata una riunione d’urgenza” E da qui le ire degli Lsu e dei sindacati che hanno occupato la palazzina del primo cittadino. “L’assessore Tozzi ci aveva confermato la sua presenza e di voler votare l’atto, ma poi qualche minuto dopo è andato via” accusa Pasquale Elemento rappresentante sindacale della Uil “Siamo stufi di essere sempre presi in giro da questa gente. Questa situazione di incertezza va avanti da troppo tempo. E’ vergognoso ciò che è successo oggi. Anche il sindaco ci ha espresso solidarietà”. Sindaco che a quanto pare, sembra abbia preso provvedimenti a seguito del rinvio della riunione di giunta, revocando l’incarico all’assessore Paolo Tozzi. Nel frattempo la tensione resta alta. Nella palazzina numero 6 della casa comunale nel rione Toiano si sono ammassati fin dalle prime ore del pomeriggio di ieri, i socialmente utili che, hanno annunciato il ricorso a forme di protesta “estreme” come lo sciopero della fame, iniziato ieri sera.

INIZIATO IL RIFACIMENTO DELLE STRADE

L'ASSESSORE MARRANDINO ANNUNCIA I LAVORI

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 11 febbraio 2010

POZZUOLI. E’ partito il piano di risanamento delle strade nella città di Pozzuoli. Lo ha annunciato l’assessore ai lavori pubblici Mario Marrandino, attuatore di un programma che settimanalmente vedrà interventi nelle varie arterie cittadine. Rifacimento dei manti stradali, messa in sicurezza, interventi di ripristino, sono i punti di un programma a cadenza settimanale. Dopo via Fasano, nei pressi del mercato ittico è stata la volta di via dei Platani (nella foto) e via Madonna del Pantano, a Licola Borgo, ad essere sottoposti ai lavori di fresatura e asfaltatura, che hanno messo fine al dissesto stradale. Buche, dislivelli, asfalto levigato e in alcuni casi del tutto assente, rendono le strade tortuose e poco sicure, inducendo gli automobilisti a pericolosi zig-zag. “Prossimamente toccherà ad altre strade. La nostra intenzione è mettere fine al “secolare” problema che accomuna numerose arterie cittadine”. Ha annunciato lo stesso assessore Marrandino “Di settimana in settimana valuteremo dove intervenire. Prossimamente potrebbe toccare al tratto di strada compreso tra via Napoli e La Pietra, dove rifaremo un po’ tutto e collocheremo anche stalli e dissuasori” Lavori che vedranno sorgere cantieri un po’ ovunque e per i quali lancia un appello ai cittadini puteolani “Chiediamo solo un minimo di collaborazione alla cittadinanza. Fino agli inizi del mese di Marzo ci saranno disagi alla viabilità e tutti dovranno avere un po’ di pazienza. Ma alla fine, con l’aiuto di tutti, potremo avere strade più sicure. Invito inoltre tutti i cittadini a segnalarci eventuali anomalie o problemi”.

PASQUALE GIACOBBE SI E' DIMESSO DA CONSIGLIERE REGIONALE

IL SINDACO DI POZZUOLI OBBLIGATO A LASCIARE UNA DELLE DUE CARICHE
E A POZZUOLI SI PROSPETTANO NUOVI SCENARI


di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. Il sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe, ha dato le dimissioni da consigliere regionale. Una rinuncia "obbligata" dopo la lettera del prefetto di Napoli Alessandro Pansa il quale aveva chiesto al consiglio comunale cittadino di mettere fine alla incompatibilità di cariche che si protraeva da tempo. Un consiglio, convocato dopo qualche giorno, durante il quale fu votata all'unanimità la incompatibilità del primo cittadino, nonostante nel settembre del 2009 la maggioranza si oppose alla stessa richiesta portata avanti dall'opposizione. Nel frattempo Pasquale Giacobbe, che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa presso la sala consiliare nella sede del consiglio regionale per ufficializzare le sue dimissioni, nonostante le continue smentite si è candidato alle prossime elezioni regionali.
"Non sono mai stato in una situazione di illegittimità e l’intera procedura per l’opzione per l’una o l’altra carica si è svolta nel pieno rispetto delle leggi vigenti. Da uomo delle istituzioni, dal momento in cui sono entrato in Consiglio regionale ha spiegato il sindaco di Pozzuoli "mi sono impegnato profondamente nel ruolo di Consigliere regionale senza mai perdere di vista il mio territorio e mettendo in sinergia l’azione politica regionale con i grandi progetti che abbiamo in campo a Pozzuoli e che l’hanno resa un centro strategico per lo sviluppo economico e turistico dell’area flegrea, del Golfo di Napoli e della Campania". Primo non eletto e poi ripescato a seguito dell'esclusione di Roberto Conte, Giacobbe è diventato consigliere regionale con i voti del centrosinistra e poi successivamente sindaco di Pozzuoli con una coalizione di centro destra. Mantenendo le due cariche anche dopo la votazione di incompatibilità da parte del consiglio regionale. Detenuta per oltre un mese dopo essere divenuto rreperibile alla notifica dell'atto deliberato in regione. Fino alla lettera del prefetto di Napoli, che invitava a mettere fine al doppio incarico, sulla base degli articoli contenuti nel TUEL (Testo Unico degli Enti Locali).
"Se eletto opterò per la carica di consigliere regionale rinunciando a quella di sindaco" ha tenuto a precisare l'attuale primo cittadino di Pozzuoli.

Parole che avrebbero suscitato malumori all'interno della sua stessa coalizione di maggioranza, sentitasi tradita dal proprio "leader" E da qui, tra le tante ipotesi che si susseguono, anche quella di un clamoroso gesto di dissenso da parte di tutti i componenti della sua coalizione che sarebbero anche pronti a presentare in massa le dimissioni. Uno scenario che inevitabilmente aprirebbe la strada a nuove elezioni. Attese e invocate da tempo dal centrosinistra, a detta del consigliere del Pd Luigi Manzoni "già pronta per un ritorno alle urne" e coesa intorno ad un unico nome. Per un ritorno eccellente.
ULTIMISSIMA

ARRESTATI 2 FINANZIERI IN SERVIZIO PRESSO LA COMPAGNIA GUARDIA DI FINANZA DI POZZUOLI.
MINACCE E TANGENTI DURANTE I CONTROLLI.
FIORENTINO LEONARDO E RAGUSEO RAFFAELE SONO FINITI OGGI IN MANETTE
(più tardi per l'approfondimento)

martedì 9 febbraio 2010

REPORTAGE

PALAZZI IN VENDITA NEL DEGRADO

TRA RIFIUTI E ABBANDONO. LE 2 STRUTTURE SONO DI PROPRIETA' DEL COMUNE DI NAPOLI: UNA E' INAGIBILE L'ALTRA E' OCCUPATA DA EXTRACOMUNITARI
di Gennaro Del Giudice
(foto di Angelo Greco)
pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 9 febbraio 2010

POZZUOLI. Due strutture, entrambe di proprietà del comune di Napoli, situate nel territorio di Pozzuoli che versano in uno stato di totale degrado e abbandono. Una delle quali occupata da cittadini extracomunitari. I due edifici, sui quali campeggia ancora la denominazione “Istituto Vittorio Emanuele III”, nel corso degli anni hanno ospitato le classi elementari del quarto circolo didattico di Pozzuoli ed un convento. Il primo, che sorge su via Raimondo Annecchino ad Arco Felice, figura tra gli edifici inseriti nel piano di dismissione del patrimonio immobiliare disponibile del comune di Napoli, fu chiuso circa 6 anni fa per problemi strutturali, che portarono le istituzioni a dichiarare lo stato di “inagibilità” della palazzina e a trasferire le centinaia di alunni delle scuole elementari in un’altra struttura più sicura, in via Luciano, nei pressi del cimitero di Pozzuoli.
Nell’edificio ora abita insieme alla propria famiglia da oltre 30 anni il custode, Salvatore, dipendente del comune di Napoli. L’edificio è stato messo in vendita per una cifra pari a 2.260.000 euro, prezzo fissato durante il consiglio comunale del 10 luglio, quando la giunta presieduta dal sindaco Rosa Russo Iervolino, ha approvato il valore di stima per l’immobile. Cifra ritenuta dall’amministrazione puteolana da tempo intenzionati ad acquistare entrambi gli edifici in virtù di un diritto di prelazione, eccessiva e fuori al valore di stima reale dell’immobile.
Peggiore è la condizione del secondo edificio, che affaccia sul mare e confina con gli stabilimenti della ex Pirelli. Un tempo convento, poi ristrutturato ed adibito ad ostello della gioventù ora bene dismesso del comune di Napoli è diventato da anni residenza per numerosi immigrati. “Sono un centinaio in prevalenza provenienti dell’est Europa” racconta il custode,
“Passano alla spicciolata, in gruppetti composti da 3-4 persone. Vivono tutti in quella struttura. Alcuni da oltre 12 anni. Se ne andarono solo per un breve periodo, quando fecero i lavori di ristrutturazione per ospitare un ostello della gioventù con oltre 60 stanze. Poi si fermò tutto e fu di nuovo occupato”.
All’edificio si giunge attraverso un sottopasso non illuminato, della tratta Torregaveta-Montesanto della cumana. Qui scorazzano numerosi motorini, diretti sulla spiaggia. All’altra estremità si giunge su uno spiazzo dove c’era una volta l’ingresso del convento, ora murato.
L’ingresso per gli immigrati è dal lato mare, verso il lungo pontile. Sulle finestre murate ci sono delle fessure, forse per far passare aria, dalle quali la notte si intravedono luci. A quanto pare, acqua e luce non mancherebbero, forse “rubata” da qualche cavo esterno. Tutt’intorno bottiglie, carcasse di elettrodomestici, sterpaglie e una montagna di rifiuti che copre tutto il tratto di spiaggia antistante. Uno scenario da terzo mondo che getta sempre più nel degrado l’intera zona.
Mentre l’amministrazione comunale di Napoli è alla ricerca di acquirenti disposti a sborsare cifre ritenute eccessive, viste anche le condizioni delle due strutture. “Abbiamo chiesto di acquistare entrambi gli immobili al comune di Napoli, ma la richiesta è eccessiva e non rientra nelle nostre disponibilità economiche” spiega il vice sindaco di Pozzuoli Carmine Morelli “La spiaggia in diversi periodi dell’anno viene pulita dai nostri Lsu. L’ultima volta fu ad Ottobre. Così come facciamo in vista di ogni stagione estiva”

CASO MULTISERVIZI, BUFERA SUL CONSIGLIO

ACCESO DIBATTITO IN ASSISE. OK PROCEDURA PER L’AMMINISTRATORE UNICO

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 9 febbraio 2010



QUARTO. Il destino della Quarto Multiservizi e le decisioni prese dall’Amministrazione comunale di Quarto guidata dal sindaco Sauro Secone (nella foto) hanno monopolizzato la prima parte della riunione del consiglio comunale di ieri. In apertura di seduta, infatti, l’opposizione di centrodestra, attraverso il consigliere comunale del Pdl Leonardo Apa ha chiesto ripetutamente al presidente del consiglio comunale, l’avvocato Leopoldo Carandente Tartaglia, la conferma delle dimissioni protocollate nei giorni scorsi dai tre membri del consiglio di amministrazione della Quarto Multiservizi Spa, come aveva preannunciato il sindaco Sauro Secone. Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco aveva comunicato l’avvenuta presentazione al protocollo delle dimissioni dell’intero Cda e ieri ha sottolineato che «adesso si procederà in base alla Legge Brunetta alla nomina nei prossimi giorni di un amministratore unico, che prenderà il posto del Cda, consentendo anche un risparmio per le casse comunale, che potrebbe aggirarsi attorno ai 120mila euro lordi complessivi per il prossimo triennio». Dunque un risparmio di circa 40mila euro lordi all’anno per le casse comunali: somma che viene fuori sottraendo al totale degli importi lordi dei tre membri del Cda dimissionario la somma prevista per il nuovo amministratore unico. «Noi consiglieri comunali di opposizione abbiamo il diritto di sapere se è vero o meno che il Cda si è dimesso – ha detto in aula Leonardo Apa – Ci sono atti ufficiali e noi consiglieri dobbiamo esserne informati. I lavori del consiglio comunale non cominceranno se non abbiamo questa risposta». «Noi consiglieri della maggioranza, per doveroso rispetto dei ruoli – ha detto Gennaro Esposito, capogruppo del Pd – Attendiamo l’arrivo dell’assessore all’ambiente, Ciro De Rosa e forniremo tutte le spiegazioni all’opposizione». A questo punto, però, il Pdl con il capogruppo Eugenio Iannicelli e con Armando Chiaro hanno più volte ribadito la domanda fatta da Leonardo Apa, fino a quando è stato il consigliere comunale dell’Idv, Pasquale Riccio, a fornire la risposta tanto atteso. «Nessuno ha avuto modo di leggere le motivazioni delle dimissioni, ma è certo che le dimissioni sono state protocollate – ha detto in aula Pasquale Riccio – Adesso comunciamo a discutere i 15 punti all’ordine del giorno». Parole alle quali ha replicato Franco Carputo (Pdl): «Finalmente veniamo a conoscenza da un consigliere comunale di maggioranza che ci sono queste dimissioni – ha detto Carputo – Ma noi vogliamo chiarezza e trasparenza». Il clima in aula consiliare si è surriscaldato, con Apa che ha attaccato più volte l’operato del presidente del consiglio comunale Leopoldo Carandente Tartaglia ed il consigliere dei Verdi Giovanni Amirante che ha chiesto la sospensione dei lavori o la verifica del numero legale. I lavori sono stati sospesi, prima della ripresa dei lavori e della discussione sui 15 punti all’ordine del giorno. Intanto, per quanto riguarda la Multiservizi, a giorni si attende la nomina del nuovo amministratore unico, mentre l’amministratore delegato dimissionario, l’avvocato Enrico Angelone, stempera ogni polemica. «Prendo atto della situazione e ringrazio il sindaco per la fiducia ripostami in questi due anni di attività – dice Angelone – Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato cone me. Lascio senza alcuno spirito polemico né contro il sindaco né contro l’Amministrazione comunale».

SI FERMA L'ASSISTENZA SANITARIA AI BAMBINI NELLE SCUOLE

LE OPERATRICI "AIAS" CHIEDONO MAGGIORI GARANZIE LAVORATIVE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 9 febbraio 2010

POZZUOLI. Hanno deciso di bloccare l’assistenza ai bambini disabili nelle scuole, a malincuore, per avere risposte e garanzie sul proprio lavoro, esercitato più per amore che per soldi. Preoccupate dalla loro precaria condizione lavorativa, nella quale sono chiamate ad operare da diversi anni, un gruppo di operatrici socio-sanitarie ieri mattina ha deciso di protestare fino a che non riceveranno garanzie sul proprio futuro. Numerose le problematiche alle quali chiedono una risposta le dipendenti dell’associazione “A.I.A.S.”, una Onlus con sede a Casoria che fornisce servizi di assistenza scolastica ai bambini diversamente abili nel comune di Pozzuoli. Chiedono che venga fatto firmare un contratto per tutte le 15 operatrici socio assistenziali e sanitarie “OSA” e “OSS”, impegnate con oltre 30 bambini diversamente abili. Infatti, secondo la denuncia, sarebbero solo 7 le lavoratrici che avrebbero firmato un contratto a progetto con l’associazione con decorrenza dal mese di dicembre, mentre l’attività lavorativa avrebbe avuto inizio con l’apertura delle scuole. Associazione che si è aggiudicata il servizio di assistenza subentrando dopo l’esclusione per presunte infiltrazioni camorristiche della ditta vincitrice del bando di gara del quale il comune di Pozzuoli è committente. Per la quale, con contratti Co.co.pro, gran parte delle attuali lavoratrici AIAS hanno lavorato l’anno scorso, arrivando a percepire attraverso 3 mensilità, circa 2400 euro per l’intera stagione lavorativa. Secondo quanto raccontato dalle assistenti che nella mattinata di ieri si sono radunate presso il centro servizi sociali del comune di Pozzuoli per chiedere garanzie sul loro status lavorativo, il lavoro sarebbe stato svolto finora sotto forma di volontariato.

Per 5,50 euro all’ora per circa 15 ore settimanali, per una retribuzione mensile che non supera i 200 euro. E che non sempre, secondo quanto denunciano, viene erogato secondo le scadenze. Infatti, l’ultimo stipendio ricevuto risalirebbe al mese di dicembre, relativo alle prestazioni lavorative di ottobre. Tra le loro richieste, il rispetto degli obblighi contrattuali, la richiesta di una continuità lavorativa e un riconoscimento professionale del proprio lavoro. Chiedono anche corsi di aggiornamento, un “supporto” al lavoro da parte della propria azienda, che denunciano essere assente. Il lavoro scadrà, come tutti gli anni, a giugno con la chiusura delle scuole, per poi ripartire con il nuovo anno scolastico. Sempre tra l’incertezza che, per molte di loro, le accompagna da oltre 10 anni. All’oscuro dello stato di agitazione il presidente dell’AIAS, Salvatore Giacometti, che rassicura sui contratti “Oggi(ieri) è stata fatta la comunicazione ad Inps e Inail. I contratti sono stati stipulati da ottobre e via via sottoscritti per tutte le lavoratrici, pertanto ora sono tutte sotto contratto. Solo la settimana scorsa abbiamo firmato il contratto al comune” Inoltre tende a precisare come “Nonostante non abbiamo ancora avuto soldi dal comune di Pozzuoli abbiamo noi anticipato di tasca nostra la mensilità di ottobre”. Mentre l’assessore alle politiche sociali Andrea Ferro, dopo aver ricevuto una delegazioni di lavoratrici annuncia la convocazione di un tavolo di trattative con lo stesso Giacometti “Invierò una lettera chiedendo entro una settimana un tavolo di concertazione per discutere della situazione. Siamo tenuti a “vigilare” in quanto committenti, laddove non siano rispettati i punti contrattuali e per coloro che non hanno ancora un contratto, chiederemo la immediata regolarizzazione” L’assessore alle Risorse Strategiche e Avvocatura del comune di Pozzuoli Luigi Fiandra “Non sono a conoscenza della questione. Immagino che il ritardo dei pagamenti alla ditta sia derivante da una questione burocratica. Quando non vengono erogati soldi è perché c’è una insolvenza da parte della ditta o un ritardo dovuto ad atti burocratici” Mentre l’assessore alla pubblica istruzione Vitale Cotena, ha affermato di non essere ancora a conoscenza delle problematiche delle dipendenti dell’associazione né della protesta che creerebbe seri problemi ai piccoli portatori di handicap “Non sono al corrente di quanto è successo stamani” “Non essendo a conoscenza dei fatti devo prenderne atto e poi valutare” Nel frattempo, numerosi sono gli interrogativi che si pongono le operatrici e da ora in poi, se la protesta non rientrerà anche i genitori dei bambini portatori di handicap. Chi darà assistenza ai piccoli durante le ore scolastiche? Perché il contratto col comune è stato firmato solo una settimana fa quando invece il servizio è iniziato con l’inizio dell’attività scolastica? Ora le dipendenti saranno pagate dal primo giorno di lavoro o dalla data di inizio del contratto che hanno stipulato con l’associazione? E se pagate fin dal primo giorno, sotto quale forma saranno pagate, essendo volontarie?

PROTESTA DEI COMMERCIANTI DEL RIONE GESCAL

CONTRO IL BLOCCO DELLA CIRCOLAZIONE AUTOMOBILISTICA

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. Un sit in è stato inscenato nella tarda mattinata da un gruppo di commercianti del Rione Gescal, tra Pozzuoli alta ed Arco Felice, per protesta al blocco della circolazione nella zona imposto dal Comune, causa i lavori stradali da eseguire. Il gruppo riteneva penalizzante per le proprie attività la decisione di bloccare totalmente la circolazione nel tratto stradale dove aprono una serie di esercizi commerciali e dove esistono aree per il parcheggio delle auto. Il blocco sarebbe dovuto durare tra i tre ed i quattro giorni. Sul posto sono intervenuti gli uomini del Commissariato di Polizia di Stato di Pozzuoli ed i responsabili della Polizia Municipale di Pozzuoli. La protesta è rientrata dopo che una delegazione di commercianti ha esposto le proprie tesi ed ha ottenuto il rinvio dei lavori di 48 ore con il varo di un dispositivo di traffico nell’area commerciale con modalità diverse, tali da consentire il passaggio dei veicoli.

domenica 7 febbraio 2010

REPORTAGE

L'ABBANDONO E IL DEGRADO DELLE SPIAGGE DI LICOLA, BACOLI E POZZUOLI
"TERRE DI NESSUNO" AL TERMINE DELLA STAGIONE ESTIVA
di Gennaro Del Giudice
(foto di Angelo Greco)

D’estate colorate da ombrelloni, sdraio e asciugamano, in inverno tristi distese di sabbia, detriti e rifiuti. Uno scenario dicotomico delle spiagge flegree che dopo i fasti estivi vengono lasciate alla mercè del tempo e dell’inciviltà che per metà anno spadroneggiano lungo i litorali. Ad eccezion fatta per quei tratti gestiti dai privati che mantengono gli arenili puliti e confortevoli anche nella stagione invernale, tutt’intorno lo scenario è da degrado e, senza alcuna esagerazione, da allarme sanitario. Ogni qualsivoglia di rifiuto è presente.
Dalle carcasse di elettrodomestici a quelle di animali, siringhe, bottiglie, gomme di auto, ferraglie, bombole di gas. Una lunga e interminabile lista di tipologie di rifiuti che renderebbe nulla anche la più organizzata delle raccolte differenziate.
Alle condizioni di sporcizia si aggiungono quelle di pericolosità derivanti dalla sicurezza lungo questi tratti di costa. Motorini e addirittura auto che accedono sugli arenili, come il caso del tratto di spiaggia che dalla foce dei depuratori di Licola arriva fino a Torregaveta. Segni tangibili della presenza di 2 e 4 ruote che scorazzano lungo quelle che potrebbero essere delle improvvisate piste di gara.
Da queste parti, negli ultimi mesi anche due cadaveri sono stati rinvenuti, seppelliti sotto la sabbia. Esempi emblematici di autentiche zone “franche”, una sorta di “terre di nessuno”.
Off limits la sera, di giorno pur accessibili le spiagge divengono un percorso ad ostacoli, impervio specie per i genitori intenti a portare in riva al mare i propri bambini. “Attento non toccare la sabbia, potrebbe esserci una siringa” urla un papà al proprio bambino intento a prendere una mazzarella dalla sabbia lungo la riva che costeggia il tratto di spiaggia di Miliscola, zona lidi militari. Qui in estate, oltre la corda che delimita la zona per i militari, ci sono migliaia di persone distese a prendere il sole, gratuitamente. E nonostante ciò l’arenile è pulito, reso tale dai militari che nella “pulita generale” sconfinano fino a riva. Qui fortunatamente non c’è quella massa ingombrante di rifiuti che, in un viaggio ideale partendo da Licola, passando per Torregaveta e Miseno, ci porta ad Arco Felice, in un tour tra la sporcizia lungo tutta la costa flegrea. Dove l’aggettivo “pericoloso” non è un eufemismo.
Qui, nei pressi del lido “Le Monachelle” adiacente agli ex stabilimenti Pirelli, le montagne di detriti non si contano. Nonostante lo sforzo degli Lsu comunali, che in diversi periodo dell’anno intervengono, lo scenario è da disarmante.
Cosa non c’è sarebbe la domanda più idonea. Quale rifiuto non è presente? Alle spalle i resti rovinosi di strutture abbandonate al degrado e occupate da extracomunitari. Un viaggio che passa per la zona portuale di Pozzuoli e si conclude tra i “sassoloni” di Via Napoli. Dove è arduo passeggiare in riva al mare, scendendo dalle scale del nuovissimo lungomare “Sandro Pertini”. Chilometri di costa abbandonata a sé stessa, preda dell’inciviltà e dell’abbandono. Che senza alcuna retorica non hanno nulla a che invidiare alle più rinomate e blasonate spiagge della Riviera Romagnola.