domenica 30 gennaio 2011

IN DIECIMILA CONTRO LA DISCARICA

LA CITTA' SI MOBILITA PER DIRE NO ALLO SVERSATOIO DI RIFIUTI A CAVA SPINELLI
AL CORTEO ANCHE GLI ALTRI SINDACI FLEGREI

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di domenica 31 gennaio 2011

QUARTO. In diecimila per dire “No” alla discarica. Una marea di persone ieri pomeriggio si è riversata per le strade di Quarto accogliendo l’appello dei comitati e delle istituzioni in lotta contro l’apertura di una nuova discarica nelle cave di via Spinelli. In massa hanno accolto l’appello: uomini, donne, bambini, semplici cittadini, rappresentanti delle istituzioni, parroci, alunni delle scuole, associazioni, rappresentanti delle varie sigle sindacali e i residenti dei comuni limitrofi. Che l’affluenza fosse massiccia si era già capito quando alle 14 in migliaia già affollavano la villa comunale ”Giovanni Paolo IÌ” da dove il corteo è partito circa mezz’ora dopo, scortato da un cordone di polizia e carabinieri. Ad aprire il corteo un grosso striscione del “Comitato antidiscarica” che recitava “No alla discarica a Quarto si al registro dei tumori” dietro insieme agli attivisti del comitato il sindaco del comune di Quarto Sauro Secone e tutti i componenti del consiglio comunale, con i rappresenti del Pdl e dell’Udc che si sono autosospesi in segno di protesta. Prima del via, il gruppo dei Verdi ha esposto la tesi del professore Ortolani secondo cui il terreno delle cave sorge direttamente su una falda acquifera e l'insediamento della discarica finirebbe per inquinare inevitabilmente la falda. Il motivo principale che evidenzia la relazione di Ortolani è dato dall'utilizzo di materiali che non risponderebbero adeguatamente all'impermeabilizzazione e all' isolamento del suolo. Insieme al primo cittadino quartese anche il sindaco del vicino comune di Marano, Salvatore Perrotta e il sindaco del comune di Bacoli, Ermanno Schiano. Alla manifestazione che si è svolta in maniera pacifica hanno partecipato anche i comitati civici antidiscarica di Acerra, Chiaiano, Giugliano, Taverna del Re e Terzigno, esponenti dei vari partiti della zona flegrea, rappresentanti dei lavoratori e delle varie sigle sindacali e delle associazioni. Oltre 5 chilometri lungo i quali il corteo ha percorso le principali strade cittadine per poi giungere, intorno alle 17 lungo le pendici delle cave di via Spinelli, dove dovrebbe sorgere la discarica. Lungo il percorso ai manifestanti si sono aggiunte le delegazioni provenienti da Pozzuoli, Pianura, Monterusciello, San Martino e Licola. Slogan, striscioni e cori per dire “No” alla discarica e di dissenso nei confronti del presidente della Provincia Luigi Cesaro. Poco dopo le 17 gli oltre 10mila manifestanti confluivano in via Spinelli nei pressi delle cave dove era stato allestito un palco dal quale hanno parlato il sindaco Secone e diversi esponenti dei vari comitati. “Purtroppo questa è la conseguenza del peccato originale nato nel 2009 quando è stata fatta la legge 165 sulla provincializzazione dei rifiuti, una vera e propria follia. Fatta senza considerare che la provincia di Napoli ha oltre 3 milioni di più abitanti, più del resto delle altre, che non si è a conoscenza di quale sia il ciclo integrato di rifiuti. Ci venissero a fare una proposta seria e non quella di fare una discarica. Perché se così sarà si ritroveranno contro non solo i cittadini di Quarto ma anche quelli degli altri comuni della zona flegrea. E dovranno passare sui nostri corpi se vorranno aprire la discarica in via Spinelli, dovranno passare sui corpi di 40mila e passa persone che faranno una barriera per far si che si eviti tale scempio”.


UN DOSSIER DENUNCIA: QUELL'INVASO NON E' ADATTO

"CALDORO SI ADOPERI PER TROVARE UNA SOLUZIONE

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di domenica 31 gennaio 2011

QUARTO. “Ad oggi non c’è nulla, quanto sta succedendo potrebbe anche essere fatto per nulla vista che non esiste nulla di concreto” tende a rassicurare sulla possibile apertura di una discarica nelle cave di via Spinelli Ermanno Schiano sindaco di Bacoli e consigliere alla Provincia di Napoli “Tra giovedì e venerdì terremo una riunione con i sindaci degli altri comuni, c’è ancora da capire quale sarà l’ambito, quali saranno i comuni interessati al ciclo integrato di raccolta, pertanto è ancora prematuro parlarne. Fermo restando comunque che sono solidale con il sindaco Sauro Secone e dico “No” anche io ad una discarica nel territorio di Quarto”. Nel frattempo prosegue la raccolta firme per dire “No” allo sversatoio in città, oltre 3mila i consensi raccolti negli ultimi giorni. Numerose sono le reazioni che giungono anche dal mondo politico “Secondo un dossier prodotto dal professor Franco Ortolani, direttore del dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio dell' Università Federico II di Napoli, la discarica ipotizzata dalla Provincia di Napoli in una cava del comune di Quarto non è adatta ed inutilizzabile". Lo affermano il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ed il capogruppo al Comune Giovanni Amirante. “Le ipotesi di utilizzare quelle cave di Quarto come sito di smaltimento dei rifiuti è una iattura. Un'idea sciagurata che colpisce ancora una volta un territorio ed una popolazione che già hanno sopportato troppo” È quanto sottolinea, il presidente della Commissione regionale sulle bonifiche e siti di smaltimento rifiuti Antonio Amato “La possibilità di aprire un sito a Quarto? L'ennesima azione tampone, il ripetersi di errori già commessi, che non risolve nulla e non tiene in minimo conto delle peculiarità territoriali e delle legittime rivendicazioni della popolazione. Bisogna dare una svolta alle politiche ambientali, dando ascolto e realizzando scelte partecipate con popolazioni, associazioni e comitati. “In questo caso, purtroppo - continua Amato - anche l'unica indicazione positiva del decreto approvato in Parlamento, l'individuazione di cave dismesse come possibili discariche, viene utilizzata male. L'evidente esigenza di trovare un sito, deve essere commisurata alla realtà morfologica del territorio. Napoli e la sua provincia non hanno possibilità di ospitare una nuova discarica, Caldoro si adoperi, come pure previsto dal decreto, per individuare una soluzione fattibile nelle altre provincie”

giovedì 27 gennaio 2011

DISCARICA A QUARTO - A RISCHIO IL MERCATO IMMOBILIARE

FORTI I TIMORI DI IMPRENDITORI E COMMERCIANTI

di Gennaro Del Giudice

QUARTO. Tremano i residenti di Quarto che temono per la propria salute. Una discarica vicino la propria casa potrebbe avere effetti devastanti in un territorio già di per sé martoriato. Cinque cave, due già finite sotto sequestro perché “gestite dai clan per traffico illecito di rifiuti e trasformate in discariche abusive” , le falde acquifere a circa 3 metri sotto il livello del terreno. La paura è grande a via Spinelli ma non solo. Anche nella restante zona di Quarto, nel vicino quartiere di Monterusciello, nella confinante frazione di Licola. La cava individuata come sito per la discarica si trova al confine tra i comuni di Pozzuoli, Quarto, Qualiano e Giugliano e la presenza di migliaia di tonnellate di rifiuti riguarderebbe anche le zone un po’ più distanti come Bacoli e Monte di Procida. Lungo la sommità della cava sorgono abitazioni, nella vicina via Masullo a poche decine di metri c’è l’IperCoop “Quarto Nuovo”, gli svicoli della S7 Quater, intorno a queste cave c’è un intero paese che sta rivivendo una seconda giovinezza, con imprenditori e costruttori che stanno investendo sul “mattone”. Milioni di euro spesi, e il valore del “mattone” che potrebbe presto inflazionarsi. A tremare oltre ai cittadini che temono per il loro stato di salute sono anche le agenzie immobiliare, quanti vivono e hanno investito appunto sul cosiddetto “mattone" “Se aprono la discarica faremo la fine che hanno fatto tutti quei posti dove già le hanno aperte. Cioè non ci sarà più nessuno disposto ad affittare o a comprare una casa a Quarto. Il valore delle abitazioni scenderà almeno del 50%” dichiara Francesco, titolare di un’agenzia immobiliare in via Campana. Tante sono infatti le agenzie nel comune flegreo, molte sorte proprio a seguito della costruzione che negli ultimi anni fa. Da zona di campagna Quarto è diventata meta per chi vive a Napoli e vuole spostarsi in periferia: centrale, ben collegata ,3 stazioni della linea cumana, la metropolitana e infine il centro commerciale con le sue migliaia di clienti “ Qui il mercato è prolifico, i costruttori hanno investito molto e costruito tanto. Se aprono una discarica è veramente la fine, ci sarà un abbattimento dei prezzi ma anche delle richieste. Chi volete che venga più a vivere qua”ammette Marco Galliero dell’agenzia Building.Re in via Giorgio De Falco. “A Quarto il fitto di una casa costa in media 600 euro, ma il prezzo potrebbe scendere vertiginosamente. Sarebbe un peccato perché Quarto è una meta ambita, chi si sposta dalla città per andare a vivere in provincia sceglie il nostro paese” dice Pietro, titolare di un’agenzia immobiliare nel centro. “No comment!” invece da parte dei vertici dell’Ipercoop Quarto Nuovo di via Masullo, che sorge a poche centinaia di metri da quella che dovrebbe ospitare la discarica. Dall’ufficio stampa della Unicoop Tirreno, cooperativa che gestisce il mega centro di Quarto fanno sapere che “Siamo a conoscenza della situazione e stiamo seguendo la vicenda dai giornali rimanendo per ora degli osservatori fino a quando la situazione non sarà più delineata”

DISCARICA A QUARTO

LE REAZIONI

FRANCESCO EMILIO BORRELLI - commissario regionale dei Verdi
"La cosidetta cava dei "casalesi" a Quarto - denunciano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il capogruppo al comune Giovanni Amirante partecipando al corteo contro la discarica - è stata stranamente dissequestrata dopo oltre 5 anni proprio oggi dalle forze dell' ordine. L' invaso che il Presidente della Provincia vorrebbe realizzare nel comune è a 25 metri dalle case ed in una conca che amplierebbe e farebbe ristagnare i cattivi odori. Nella stessa zona è prevista la realizzazione di un santuario Diocesano della Regina della Pace. La discarica sarebbe un sacrilegio contro la chiesa e le popolazioni locali".

RAFFAELLA IOVINE - rappresentante del primo comitato anti-discarica
"E’ assurdo pensare che dove volevano creare un santuario religioso ora debba venire una discarica. Qui non vogliamo ne discariche, ne Stir, ne siti di compostaggio. Pensassero invece a bonificare. Da oggi inizieremo un presidio alla cava tutte le sere a partire dalle 19. Verrà collocato un container dove ci raduneremo pe dire No alla discarica".

COMUNI di BACOLI e MONTE DI PROCIDA - Comunicato congiunto
"Nella mattinata del 25.01.2010 il Consiglio Comunale di Quarto si è riunito in una seduta straordinaria nel corso della quale il sindaco Sauro Secone ha asserito che la Provincia di Napoli, per stessa ammissione del Presidente della Provincia Luigi Cesaro, ha intenzione di allestire una nuova discarica di rifiuti all’interno delle cave di via Spinelli in Quarto. Tale scelta rappresenterà un gravissimo disagio, oltre che per l’intera comunità quartese, anche per i cittadini ed i territori dei Comuni dell’intera area flegrea tra cui anche Bacoli e Monte di Procida. Pertanto nella mattinata di oggi, 26.01.2010, (ieri per chi legge ) nell’accogliere prontamente l’appello di solidarietà e dissenso istituzionale e politico richiesto, a nome di tutta la cittadinanza quartese, dal sindaco Sauro Secone, è stata presentata una richiesta di convocazione urgente di un Consiglio Comunale congiunto tra i Comuni di Bacoli e Monte di Procida, da tenersi entro e non oltre il prossimo 30 Gennaio 2011. L’atto è stato presentato dai consiglieri comunali di Svolta Popolare, Giuseppe Pugliese ed Antonio Carannante; dal consigliere Pd, Adele Schiavo, e dal consigliere indipendente, Josi Gerardo Della Ragione; ed hanno aderito ufficialmente anche i gruppi consiliari del Partito Democratico e dell’Unione di Centro sia di Bacoli che di Monte di Procida. Con lo stesso si chiede l’approvazione di una mozione attraverso cui le due realtà flegree “nel riconoscere la gravità della tragedia ambientale e sociale che sarebbe provocata a seguito dell’apertura di una discarica all’interno delle cave di via Spinelli in Quarto, la quale danneggerebbe principalmente i cittadini di diversi Comuni dell’Area Flegrea quali Quarto, Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, si oppongono fermamente a tale possibilità manifestando fattiva e concreta solidarietà e vicinanza politica ed istituzionale al Consiglio Comunale ed alla popolazione del Comune di Quarto”. La mozione firmata da 15 consiglieri comunali, è stata posta all’attenzione dei Presidenti dei Consigli Comunali di Bacoli e Monte di Procida, Aniello Savoia e Giuseppe Colandrea; e dei sindaci Ermanno Schiano e Francesco Paolo Iannuzzi.

VINCENZO BIONDI - assessore all’ambiente del comune di Quarto
"Oggi bisogna superare ogni divisione politica , bisogna essere compatti ed affrontare questo problema tutti uniti affinché questa indicazione venga confermata negativamente da parete degli organi preposti. Dico ancora di più bisogna informare tutti i cittadini ed anche tutta la popolazione di Monteruscello e tutti i residenti che abitano dal lato di Giugliano confinante con il comune di quarto , che è in atto un vero e proprio attacco alla salute dei nostri figli e tutti uniti bisogna contrastare il sorgere di tale discarica. Per contrastare tale eventuale decisione c’e’ bisogno di una vera e propria mobilitazione di massa c’e bisogno che tutti facciano quadrato con l’amministrazione comunale ed il comitato dei cittadini, perché solo cosi si potrà contrastare tale decisione e mandare in fumo eventuali progetti fatti in tale direzione da persone che non vogliono il bene di questo paese , che non si interessano della salute dei nostri figli. Inoltre ci tengo a ribadire la nostra piena contrarietà a l’istituzione di una discarica sul nostro territorio come già più volte ribadito inoltre ci stiamo muovendo anche sotto un aspetto tecnico coinvolgendo alcuni geologi esperti in materia dell’università affiche venga fatta e confermata che le nostre cave non sono idonee a recepire una discarica reperendo tutti gli aspetti tecnici, ambientali, culturali,e materiale che si possono proporre affinché tale decisione sia totalmente abbandonata"

I CAMPI FLEGREI CONTRO LA DISCARICA

CORTEO SUL SITO DI VIA SPINELLI: PRONTI ALLA BATTAGLIA

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di giovedì 27 gennaio 2011

QUARTO. Forti i timori per quella discarica che potrebbe sorgere in quella cava a poche centinaia di metri dal centro abitato, in mezzo ai comuni di Quarto, Pozzuoli e Giugliano. Una “voce” che ha trovato conferma in quell’ informativa inviata lunedì pomeriggio alle 12 e 30 dal presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro al sindaco di Quarto Sauro Secone, che contempla tra i siti destinati a “discarica” anche una delle cave di via Spinelli. Immediatamente si è alzato il coro di “No” come avvenuto a Terzigno, a Chiaiano, a Cava Sari, a Taverna del Re. Cittadini ma anche istituzioni, i sindaci dei paesi limitrofi, il vescovo, che in queste ore si stanno schierando contro l’apertura di una discarica nel comune di Quarto dove tutti i membri del consiglio comunale appartenenti al Pdl si sono dimessi dalla carica in segno di protesta “ La speranza è di evitare che si faccia questo scempio, perché se si dovesse fare una discarica qui sarebbe la fine per questa città” ha detto ieri il primo cittadino Secone durante il primo sit-in di protesta lungo le pendici della cava di via Spinelli “Il nostro paese ha già dato tanto, è assurdo ed inaccettabile che si voglia aprire una discarica qui. Invece di pensare ad un’opera di risanamento pensano a rovinare ulteriormente il territorio. Non è compito nostro trovare alternative, l’unica cosa che a noi interessa è che la discarica nelle cave di via Spinelli non si faccia”. Ieri almeno una cinquantina di persone insieme al neonato “Comitato antidiscarica” all’apertura “ufficiale” di quella che si prepara a diventare la “stagione delle proteste”. Numerose le iniziative di protesta, un presidio fisso da ieri è stato organizzato proprio lungo la strada che i camion carichi di rifiuti dovrebbero percorrere per entrare nella discarica. Nella questione ieri è intervenuto anche il vescovo della Diocesi di Pozzuoli Monsignor Gennaro Pascarella “ Invitiamo le istituzioni preposte ad una maggiore riflessione circa l’apertura di una discarica da localizzare in una delle cave in via Spinelli, perché una soluzione emergenziale non può causare ulteriori danni a persone e a territori che stanno cercando di individuare percorsi di sviluppo. Non possono lasciare indifferenti le reazioni bipartisan che stanno arrivando da tutte le componenti politiche, dal mondo imprenditoriale e dalle realtà sociali e culturali. Nel territorio in questione è prevista la realizzazione di un santuario mariano e contestualmente di un centro congressi diocesano con strutture sociali e sportive annesse, individuando proprio in quell’area la possibilità di costituire un polo religioso ma anche sociale unico nei Campi Flegrei. La dislocazione di una discarica in quei luoghi, causerebbe il grave e colpevole arresto del desiderio e dei progetti messi in campo per offrire migliori condizioni di vita nella provincia di Napoli”

mercoledì 26 gennaio 2011

FURTI E RAPINE, ESCALATION CRIMINALE

L’APPELLO DEL PARROCO DON MARIO RUSSO ALLE ISTITUZIONI: PIÙ CONTROLLI

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di mercoledì 26 gennaio 2011

POZZUOLI. Banche e negozi presi d’assalto, continua l’escalation criminalità nei Campi Flegrei. L’anno nuovo pare essere iniziato come finì quello vecchio, con furti e rapine. Lunga è la lista delle prime tre settimane del 2011: un furto e una rapina ai danni di due filiali del “Monte dei Paschi di Siena”, il primo in via Pergolesi, dove a chiusura della filiale un gruppo di malviventi la settimana scorsa è riuscito ad entrare nei locali dell’istituto di credito rubando 70mila euro dalla cassa bancomat appena “caricata” dagli operatori. I ladri, in quell’occasione, riuscirono ad entrare da una finestra laterale, per poi prelevare le banconote dalla cassa bancomat. “Colpo” preceduto il 17 gennaio scorso dall’assalto ad opera di 5 malviventi armati alla filiale del Montepaschi di via Gerolomini: in quell’occasione furono portati via 37mila euro ed esplosi due colpi di pistola contro la guardia giurata all’ingresso della banca. Per poi darsi alla fuga a bordo di due motociclette di grossa cilindrata. Una escalation criminale iniziata lo scorso 6 gennaio quando, ancora una volta, ad essere assaltato è stato un supermercato, il Conad di via Artiaco, dal quale i rapinatori portarono via circa 5mila euro. In quell’occasione due malviventi armati fecero irruzione nel locale. Col volto nascosto da sciarpe in un'ora in cui l'esercizio commerciale era ancora affollato, puntarono le pistole contro le due cassiere facendosi consegnare il danaro e prima di andare via minacciarono i clienti colpendo con il calcio della pistola una cassiera. Assalti a locali commerciali che oltre la città di Pozzuoli hanno interessato anche la vicina città di Bacoli, dove nel giro di pochi giorni ad essere presi di mira dai rapinatori sono state due tabaccherie. Duecento e seicento euro il bottino per entrambi i colpi. Nel secondo episodio, due giovani incappucciati giunti sul posto a bordo di un motorino entrarono nel negozio e dopo aver intimato ai clienti di sdraiarsi a terra tenendo le mani ben in vista, puntarono una pistola contro un cassiere. Per poi darsi alla fuga, inseguiti da una pattuglia dei carabinieri che riuscì ad intercettarli. Furti e rapine alle quali si accompagnano anche numerosi episodio di micro criminalità, come scippi e piccoli episodi spesso nemmeno denunciati dalle vittime alle forze dell’ordine. “ Denunciare è molto importante perché fa aprire gli occhi su quanto sta succedendo. Facciamo un appello alle istituzioni affinché aumentino i controlli” è l’appello di Don Mario Russo, parroco della chiesa del “Sacro Cuore di Gesù” di Via Napoli, dove la scorsa settimana furono rubati 600 euro. “Negli ultimi tempi sono tanti i fenomeni di micro criminalità che si stanno registrando nella nostra zona. Qualche giorno fa hanno rubato in un’abitazione portando via la pensione ad una povera donna che vive solo di quello. Alcuni ragazzini sono stati scippati, derubati. Un campetto di basket sul lungomare che è stato completamente distrutto dai fuochi di artificio. Via Napoli è diventata “terra di nessuno”, mai vista tanta delinquenza in 7 anni che sono qui, si faccia qualcosa prima che la situazione peggiori” .

venerdì 21 gennaio 2011

RUBANO LE OFFERTE PER I POVERI

SONO ENTRATI NELLA CHIESA DEL “SACRO CUORE DI GESÙ” MENTRE DON MARIO RUSSO CELEBRAVA LA MESSA: BOTTINO DI 600 EURO

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" venerdì 21 gennaio 2011


POZZUOLI. Sono entrati in chiesa mentre il parroco stava celebrando la messa e hanno rubato i soldi delle offerte destinati alle famiglie bisognose. In tutto 600 euro che il prete custodiva in un cassetto del suo ufficio. Sconcerto, incredulità e rabbia tra i fedeli della chiesa del “Sacro Cuore di Gesù” di Pozzuoli che insieme a Don Mario Russo hanno fatto la triste scoperta. “Hanno rubato i soldi delle offerte con i quali facciamo la spesa per le famiglie bisognose e aiutiamo le ragazze madri” ha raccontato il 44enne parroco della chiesa che sorge nella zona dei “Gerolomini” a via Napoli. Sabato sera, tra le 18 e le 19 qualcuno è entrato nel suo ufficio rubando 600 euro, frutto delle offerte dei fedeli e dell’affitto che la Caritas paga alla parrocchia per l’utilizzo di un locale. Soldi che Don Mario teneva conservati in uno scatolino all’interno di un cassetto della sua scrivania. “In 7 anni non ho mai messo niente sotto chiave perché ritengo che questa sia la casa di tutti e siccome in una casa niente viene chiuso a chiave anche nei locali della parrocchia lascio tutto aperto ed accessibile a tutti” Ad agire probabilmente qualcuno esterno alla chiesa, che si è intrufolato approfittando della messa e delle porte lasciate aperte “ Una cosa del genere, che rubassero soldi dalla chiesa non è mai accaduta ed escludo che ad agire siano state persone della nostra comunità. Da noi siamo una famiglia, chi ha bisogno sa che se chiede gli viene dato, nessuno di queste persone potrebbe mai permettersi di rubare un solo centesimo”. In tutto un bottino di 600 euro sottratti a chi ne ha veramente bisogno, come le famiglie a rischio del quartiere, le giovani mamme del “Centro di accoglienza all’interno dell’ “Ordine Religioso Femminile "Figlie della Carità - Casa-Pio XII" “Quei soldi erano destinati per pagare le spese a quelle famiglie dove un padre o una madre hanno perso il lavoro e non possono permettersi di pagare il conto in salumeria, per quelle ragazze che vengono accolte e aiutate dalle suore. Per beni di prima necessità” Delusione e sconcerto che ha dato il via ad una gara di solidarietà dopo che la voce del furto ai danni del “Sacro Cuore di Gesù” ha fatto il giro della città “C’è stata una grande risposta da parte dei fedeli in pochi giorni abbiamo raccolto una quantità di offerte molto maggiore di quella che ci hanno rubato. Addirittura un fedele rattristito per lo spiacevole episodio ha donato 350 euro, frutto dei suoi sacrifici” racconta Don Mario che annuncia l’intenzione di denunciare l’episodio alle forze dell’ordine “Sappiamo che è difficile riavere quanto illecitamente ci è stato sottratto. Ma denunciare è molto importante perché fa aprire gli occhi su quanto sta succedendo. Via Napoli è ormai diventata terra di nessuno. Negli ultimi tempi sono tanti i fenomeni di micro criminalità che si stanno registrando nella nostra zona.”

giovedì 20 gennaio 2011

DROGATO E UBRIACO, SI SCHIANTA CONTRO VETRINA

ROCAMBOLESCO INCIDENTE NEL CENTRO STORICO, DENUNCIATO 33ENNE, RITIRATA LA PATENTE

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" giovedì 20 gennaio 2011

POZZUOLI. Ubriaco e sotto l’effetto della cocaina si è messo alla guida dell’auto di un amico andandosi a schiantare contro le vetrine di un negozio e un portone di un palazzo, dopo aver travolto una vettura e ferendo una coppia di fidanzati. Momenti di follia e tragedia sfiorata nella notte tra martedì e mercoledì in pieno centro storico a Pozzuoli. Era l’una e mezza circa quando U.I., 33 anni originario di Pozzuoli, prendeva in prestito da un amico una Fiat cinquecento di colore grigio, dirigendosi in direzione via Napoli. Messosi alla guida dopo aver bevuto alcolici e fatto uso di sostanze stupefacenti improvvisamente, prima di proseguire lungo la strada che dalla piazza della Repubblica porta al lungomare di via Napoli, andava a scontrarsi contro una vettura, una Renault Twingo di colore rosso, a bordo della quale viaggiava una coppia di fidanzati: L’auto in quel momento stava svoltando a sinistra verso “Corso Garibaldi” in direzione Arco Felice. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dagli agenti del Commissariato di Polizia di Pozzuoli diretti dal vice questore aggiunto Michele Cante giunti sul posto negli attimi successivi al grave incidente, l’auto del 33enne dopo aver tamponato l’automobile che lo precedeva sarebbe carambolata contro il palazzo dirimpettaio finendo la sua corsa contro i locali di un’agenzia immobiliare sfasciando le vetrine, il portone del palazzo al civico 36 di corso della Repubblica e danneggiando la serranda metallica di un vicino negozio di abbigliamento. L’impatto provocava un forte boato che improvvisamente scuoteva l’intero centro storico e che svegliava dal sonno i residenti della palazzina nella quale sorge l’agenzia immobiliare “Cicala” completamente sfasciata insieme all’ingresso del palazzo. Nel violento impatto U.I. riportava diverse ferite e contusioni in più parti del corpo ritenute guaribili in 10 giorni dai sanitari dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” presso il quale l’uomo veniva trasportato insieme agli occupanti dell’altra vettura coinvolta, dai sanitari del 118 accorsi sul posto per i quali i medici del nosocomio flegreo refertavano una diagnosi per entrambi di 6 giorni. Il protagonista di quei minuti di follia U.I. veniva denunciato per guida in stato di ebbrezza e di droga. A peggiorare ulteriormente la sua posizione, anche la patente di guida, risultata essere scaduta, che gli veniva ritirata dagli agenti.

martedì 18 gennaio 2011

COLPO AL MONTEPASCHI, C'E' UN IDENTIKIT

NEI FILMATI DELLA VIDEOSORVEGLIANZA RIPRESO IL VOLTO DI UNO DEI BANDITI

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" martedì 18 gennaio 2011


POZZUOLI. Gli occhi elettronici lo hanno ripreso mentre mercoledì scorso a Pozzuoli rapinava il “Monte dei Paschi di Siena” di via Napoli. Dei 5 rapinatori che componevano il commando scappato con un bottino di 37mila euro è stato l’unico ad agire a volto scoperto e su di lui ora è caccia aperta da parte degli inquirenti. E dalle riprese video si vedrebbero alcuni tratti del volto del rapinatore che in queste ore sono al vaglio dei militari del Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia carabinieri di Pozzuoli diretti dal comandante Roberto Spinola e dal capitano Maurizio Petrarca stanno tentando di dare un nome a quell’uomo vagliando i fotogrammi estratti dai file video delle telecamere poste dentro e fuori la filiale di via Gerolomini. L’uomo, poco dopo le 15,30 di mercoledì, entrava nella banca confondendosi tra i clienti in fila in attesa del proprio turno mentre fuori ad attenderlo c’erano gli altri 4 complici, a bordo di due motociclette di grossa cilindrata. “Parte” la sua del disegno criminoso che lo costringeva ad agire a viso scoperto. Una volta dentro il rapinatore cacciava un coltello minacciando la cassiera di turno e facendosi consegnare 35mila euro. Non contento, strappava dalle mani di un cliente banconote per un valore di circa mille e cinquecento euro per poi darsi alla fuga, dopo che i complici, rimasti fuori alla filiale della banca sparavano due colpi di pistola contro la guardia giurata che si trovava dentro al gabbiotto di vetro all’ingressi dell’istituto di credito. Scena ripresa dalle telecamere che nelle prossime ore potrebbero consentire l’arresto del rapinatore e dei suoi complici. Un po’ come avvenne lo scorso anno quando gli agenti del Commissariato di Polizia di Pozzuoli arrestarono il 27enne Eduardo Cuozzo, responsabile dieci giorni prima di una rapina ai danni di un supermercato “Conad” sempre a Pozzuoli. In quel caso per gli inquirenti furono fondamentali le immagini delle telecamere che ripresero i due rapinatori in azione. Eduardo Cuozzo nonostante avesse il volto coperto da sciarpa e cappello, fu riconosciuto per la particolarità delle orecchie a sventola, “traccia” che consentì di risalire alla sua identità.

domenica 16 gennaio 2011

AUTO CONTRO BUS, MUORE 57ENNE

BERNARDO FALCO, COSTRUTTORE DI QUALIANO, È MORTO SUL COLPO
MALORE O DISATTENZIONE, S’INDAGA SULLE CAUSE DELLO SCHIANTO


di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" domenica 16 gennaio 2011

POZZUOLI. L’auto che invade la corsia opposta andandosi a schiantare contro un pullman e finendo la sua corsa a pochi centimetri da un precipizio. Dentro l’abitacolo tra lamiere accartocciate e i vetri andati in frantumi il corpo senza vita di Bernardo Falco, 57 anni, costruttore di Qualiano, molto noto nel Giuglianese è morto mentre si recava al lavoro.Erano le 7,30 circa ieri mattina il 57enne nativo di Carinola ma residente a Qualiano in via Salvator Rosa, stava viaggiando a bordo della sua automobile, una Suzuki Wagon di colore verde, lungo via Monterusciello in direzione dell’incrocio con via Montenuovo Licola Patria. Nello stesso momento, nell’opposto senso di marcia in direzione di Monterusciello stava transitando un autobus di linea della Ctp. A bordo del pullman “P11” oltre all’autista una ventina di passeggeri. Improvvisamente la tragedia. L’automobile guidata Bernardo Falco finiva nella corsia opposta andandosi a schiantare contro l’autobus. Nell’impatto la parte anteriore sinistra della vettura impattava contro la parte anteriore sinistra del pullman, in corrispondenza della cabina di guida. Nello scontro, violentissimo, le lamiere della Suzuki Wagon si accartocciavano e i vetri del parabrezza anteriore e della porta sinistra andavano in frantumi. L’auto si girava più volte su sé stessa finendo la sua corsa di traverso sul margine della strada, a pochi centimetri da un precipizio. Per il conducente della Suzuki Wagon non c’era nulla da fare, l’uomo moriva sul colpo, inutili anche i tentativi dei sanitari del 118 giunti sul posto che non potevano fare altro che constatare il decesso. L’imprenditore, a seguito del violento scontro, impattava col volto contro la parte anteriore della sua automobile, riportando profonde ferite. A quanto pare, secondo le prime ricostruzioni effettuate nei primissimi minuti successivi alla tragedia, Falco avrebbe perso il controllo della propria vettura a seguito di un malore o a causa di una disattenzione, finendo contro il pullman. Ipotesi formulate dagli inquirenti che ora dovranno trovare sulla base dei rilievi fotoplanimetrici effettuati dai carabinieri, delle testimonianze del conducente del pullman e di eventuali testimoni e a seguito degli esami autoptici disposti sulla salma della vittima. Si cerca in queste ore di ricostruire quegli attimi che hanno preceduto la tragedia. Sull’asfalto nessun segno di frenata. Nell’incidente rimanevano feriti il conducente dell’autobus, un 32enne di Napoli e una passeggera, una donna di 46 anni di nazionalità ucraina. Per entrambi, condotti presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” i medici diagnosticavano una prognosi di 3 giorni a seguito delle varie contusioni riportate nell’incidente. Sotto shock l’autista del P11 che dichiarava "di aver fatto il possibile per scansare il mezzo che improvvisamente gli era finito contro". Sul posto giungevano i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Pozzuoli diretti dal comandante Roberto Spinola, gli agenti del locale comando di Polizia municipale e i vigili del fuoco della caserma di Monterusciello. Il corpo senza vita di Falco, rimaneva adagiato nell’abitacolo dell’automobile fino alle 9, quando sul posto giungeva il magistrato incaricato per le indagini dalla Procura di Napoli. Successivamente la salma del povero Bernardo Falco veniva trasferita presso l’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli, dove nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia disposta dal pubblico ministero Barbara Del Pizzo. Nel frattempo i due mezzi, la Suzuki Wagon e il pullman della CTP venivano rimossi e sottoposti a sequestro giudiziario. Il nome di Bernardo Falco era venuto alla luce il 20 maggio del 2008, quando a Giugliano scoppiò il caso delle “mazzette” per garantire le costruzioni abusive. Con l’accusa di tangenti sugli abusi edilizi il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho e il pm Paolo Itri portarono in carcere 23 vigili su un totale di 56 indagati tra i quali anche funzionari e imprenditori. Tra questi, Bernardo Falco, costruttore di Qualiano. Il 57enne nel corso del processo ha ammesso tutte le accuse. In suo danno i carabinieri hanno portato a termine tre sequestri nella famigerata via Rannola a Varcaturo. Il primo nel 2007: 60 mini appartamenti; il secondo a luglio del 2008: 16 ville (valore 30 milioni) tra le 46 abitazioni sequestrate in via Rannola, dove è stato effettuato anche l'ultimo sequestro: 94 abitazioni, un rimessaggio di barche, un deposito di surgelati, uffici e cantieri della stessa società di Falco.

giovedì 13 gennaio 2011

ASSALTO IN BANCA, E' FAR WEST

IN 5 FANNO IRRUZIONE NEL MONTEPASCHI DI VIA NAPOLI
ESPLOSI DUE COLPI CONTRO LA GUARDIA GIURATA
BOTTINO: 37 MILA EURO

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 13 gennaio 2011

POZZUOLI. In cinque assaltano una banca, esplodono due colpi di pistola contro una guardia giurata, scappano con un bottino di circa 37mila euro. Scene da “Far West” ieri pomeriggio a Pozzuoli, nella zona del lungomare di via Napoli. Per la seconda volta nel giro di pochi mesi a finire nelle mire dei criminali la filiale della banca “Monte dei Paschi di Siena” di via Gerolomini, nei pressi della stazione della cumana. Erano le 15,30 circa quando i 5 malviventi, giunti a bordo di due motociclette di grossa cilindrata, una “Honda Hornet” e un “Yamaha T-Max”, con i volti coperti da passamontagna e con le pistole in pugno, facevano irruzione all’interno della filiale, nella quale in quel momento erano presenti dipendenti e clienti. Secondo le ricostruzioni fatte nei primissimi minuti dopo la rapina, uno dei malviventi sarebbe entrato nella banca e senza dare nell’occhio si sarebbe mischiato tra i clienti. Ad un tratto l’uomo, dopo essersi avvicinato ad una delle casse, avrebbe poi estratto un coltello minacciando una delle operatrici di consegnare l’incasso. Una scena che non sarebbe passata inosservata alla guardia giurata in quel momento presente all’interno del gabbiotto all’ingresso della banca la quale, resasi conto della rapina bloccava la porta di accesso al locale, impedendo così agli altri malviventi di entrare in azione e allo stesso tempo sbarrando la fuga al rapinatore che si trovava all’interno. Rapinatore dentro e complici fuori, a quel punto uno dei malviventi sparava un colpo di pistola proprio contro il vetro del gabbiotto (nella foto)dietro al quale c’era la guardia giurata. A quel punto il vigilante, vedendo anche l’operatrice minacciata dal coltello, si sarebbe visto costretto ad aprire la porta. Impossessatisi dei soldi presenti nelle casse, in tutto circa 35mila euro, uno dei rapinatori strappava dalle mani di un cliente anche le circa mille e cinquecento euro che l’uomo stava versando alla banca. Tutto in una manciata di secondi. Prima di scappare, i malviventi esplodevano un secondo colpo di pistola sempre contro la vetrata del gabbiotto, con l’intento di intimorire il vigilante e coprirsi così la fuga. Fortunatamente l’uomo rimaneva illeso salvato dal vetro anti proiettile. A bordo delle due motociclette di grossa cilindrata i 5 si davano alla fuga, scappando in direzione del centro storico di Pozzuoli. Terrorizzati i clienti e gli impiegati della banca, tra questi un uomo cardiopatico che veniva colto da un leggero malore e soccorso sul posto dai sanitari del 118 giunti a bordo di un’ambulanza. Sul posto giungevano i militari della Compagnia carabinieri di Pozzuoli diretti sul posto dal capitano Maurizio Petrarca e gli uomini della scientifica. "Abbiamo sentito due spari, inizialmente abbiamo pensato a dei botti di capodanno sparati da qualche ragazzino, poi siamo usciti fuori e abbiamo visto due motociclette sfrecciare in direzione di Pozzuoli. Erano 5 persone con i volti coperti ed avevano delle pistole in mano, tutto è durato una manciata di minuti, ricordo ancora che erano le 15,34 quando sono uscito fuori e ho visto la scena" è quanto avrebbe raccontato ai carabinieri uno dei testimoni. Gli inquirenti, oltre ad ascoltare le testimonianze delle persone che si trovavano all’interno della banca al momento della rapina, acquisivano anche le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate dentro e fuori l’istituto di credito. E proprio nei file video estratti dagli occhi elettronici che potrebbero esserci altri indizi utili a risalire all’identità dei 5 rapinatori.

martedì 11 gennaio 2011

GROTTE DI COCCEIO, ULTIMI GIORNI DI ATTESA

LE FAMIGLIE SGOMBERATE SONO ANCORA IN ALBERGO
LA PAROLA AI TECNICI

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" martedì 11 gennaio 2010

BACOLI. Senza casa dal giorno dell’Immacolata e la lunga attesa che potrebbe concludersi tra qualche giorno, quando sulla scorta della relazione da parte dei tecnici si saprà quante e quali famiglie potranno fare ritorno nelle proprie abitazioni. Un’attesa iniziata lo scorso 8 dicembre quando le dieci famiglie che vivono nella zona che sorge al di sopra delle Grotte di Cocceio, a Bacoli, furono evacuate. Tra queste, diversi nuclei familiari rimangono ancora alloggiati negli alberghi di Miseno dove nelle ore successive all’evacuazione furono sistemate a spese del comune di Bacoli. Diversamente, altre famiglie hanno trovato ospitalità presso le abitazioni di parenti e amici, mentre la coppia di americani (gli ultimi a lasciare la propria abitazione) resta alloggiata presso la cittadella americana del Carney Park. Nel frattempo sono proseguiti i sopralluoghi da parte dei funzionari dell’ufficio tecnico del comune di Bacoli, della Soprintendenza e della Procura che il mese scorso dispose gli sgomberi. Ora si attende la relazione tecnica finale, che dovrebbe essere pronta nei prossimi giorni. La sensazione, sulla base di quanto emerso è che non tutte le famiglie potranno fare ritorno nelle proprie abitazioni. Tra queste infatti, quelle maggiormente a rischio per le quali non verrebbe dato il benestare degli esperti sarebbero quelle che sorgono proprio sull’estrema cavità al di sopra della camera di scoppio. L’ordinanza di sgombero delle villette costruite sopra la Grotta di Cocceio risale al 1997, quando ai proprietari degli edifici fu notificato il provvedimento mai divenuto esecutivo. Fino ai primi di dicembre, quando il comune di Bacoli ha ripreso l’ordinanza dopo le disposizioni della Procura della Repubblica. Le costruzioni nella zona sono nate agli anni Ottanta, a ridosso dell'antica galleria lunga circa un chilometro, divenuta off-limits per problemi di carattere statico della struttura. Poi il progetto di restauro della Grotta di Cocceio, nell'ambito del Por Campania 2000-2006, che ha subito una battuta d'arresto dopo l'ennesimo crollo che si è verificato due anni fa, un cedimento che ha bloccato la fruibilità turistica e i piani di recupero. Ma anche il ritrovamento di una colonia di pipistrelli a rischio estinzione da parte degli archeologi ha rallentato le opere, modificate successivamente a tutela della specie nidificante all'interno del cunicolo. Nel frattempo le dieci famiglie sgomberate attendono di poter ritornare nelle proprie case, dopo un Natale vissuto da sfollati.

COOPERATIVA "SEMA", VERTICE IN PROCURA

ANCORA IN PROTESTA I 61 LAVORATORI

di Gennaro Del Giudice

pubblicato sul "Roma" martedì 11 gennaio 2011

POZZUOLI. Continua la protesta dei lavoratori della Cooperativa “Sema” fuori ai cancelli dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Da ormai una settimana i sessantuno impiegati civili che si occupano della pulizia all’interno della cittadella militare stanno incrociando le braccia, assicurando solo i servizi minimi fondamentali all’interno della struttura, garantiti in questi giorni da solo trenta dei sessantuno dipendenti normalmente impiegati nei locali dell’Accademia. La protesta, iniziata lo scorso 4 gennaio, è nata a seguito del taglio di 150 euro per ognuno dei dipendenti su uno stipendio pro capite che mensilmente si aggirava intorno ai 650 euro da parte dell’azienda vincitrice dell’appalto. La quale, dopo essere subentrata alla società che precedentemente era affidataria del servizio, ha “assorbito” tra i suoi effettivi i 61 lavoratori. Intanto per stamattina alle 10,30, come lungamente richiesto in questi giorni dai manifestanti, è previsto un vertice in Prefettura a Napoli, durante il quale sarà affrontata la vicenda e che vedrà seduti al tavolo delle trattative la stessa cooperativa “Sema”, gli stessi lavoratori, i rappresentanti sindacali di Cigl, Ugl e Rdb e i rappresentanti del Ministero della Difesa, organo committente dell’appalto attraverso l’Accademia Aeronautica. “Ci auguriamo che la situazioni si evolva perché temo che in caso contrario la situazione possa degenerare” dichiara Pasquale Ciaravola del sindacato Ugl “ Siamo 61 dipendenti che da anni lavoriamo presso questa struttura. Noi rimaniamo sempre gli stessi mentre di volta in volta cambiano le ditte che gestiscono l’appalto ed ogni volta siamo di fronte a tipologie di contratto nuove. Ora è subentrata la “Coop Sema” che ha ridotto i nostri stipendi di 150 euro, scendendo da un contratto full time di 6 ore e 40 minuti che precedentemente eravamo chiamati a coprire con contratti di solidarietà che portano ad una riduzione dell’orario di lavoro e quindi anche degli stipendi. Abbiamo tutti delle famiglie, non possiamo vivere guadagnando 500 euro al mese”.

VIA "S. NULLO" LA STRADA DEL MISTERO

NESSUNO CONOSCE L’ORIGINE DEL NOME: LA “S” STA PER SAN O È UN NOME?

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" domenica 9 gennaio 2011

LICOLA. Gli studi di etimologia che si fermano, negli uffici di toponomastica c’è chi alza le mani. E lo sconcerto che avanza davanti a quel cartello che indica una strada: “Via S. Nullo”. Tutto ruota intorno a quella “S”: iniziale di un nome o di “Santo”? I due capi della strada sono a poche centinaia di metri dalla via Domitiana l’uno, sulla “Rotonda di Maradona” l’altro. In mezzo, 4 comuni: Pozzuoli, Giugliano, Quarto e Villaricca. Via “S. Nullo” e la “S” che diventa un “rompicapo” anche per i tecnici comunali. “Santo”, “Saverio”, “Salvatore” o addirittura “Sannullo”, per cosa sta quella consonante? Da tutti è chiamata “via San Nullo”, alla strada è stato dato il nome del fantomatico Santo “Nullo”. Presenza nel calendario liturgico smentita dal parroco della vicina chiesa di San Massimo a Licola padre Giuseppe Guida ““Non esiste alcun santo di nome né tantomeno col cognome “Nullo”““. Lo avrebbe detto anni or sono anche l’allora vescovo della diocesi di Pozzuoli Silvio Padoin. Quindi ufficialmente quella strada non è intitolata ad alcun santo, pertanto chiamarla San Nullo è un errore. Dal comune di Giugliano fanno sapere di non conoscere l’etimologia del nome, dall’ufficio migrazioni dicono che quella “S” per loro ““è una S puntata ““, in quanto non si è stati in grado di risalire al significato” Pertanto su carte d’identità, documenti alla voce “via” compare testualmente “S. Nullo”. Non conoscendo nome e cognome di questo signor “Nullo” si decide di non forzarne il significato, limitandosi ad una “S” puntata. Ma sul sito istituzionale del comune in una news dello scorso 21 ottobre insistono, è “San Nullo”. Ma se non esiste il Santo cosa ne sarà delle documentazioni con intestazione “San Nullo”? Un appartamento accatastato in quel posto, un atto di condono può essere dichiarato in una strada che non esiste? Secondo la giurisprudenza no? Diversa la situazione giuridica se una stessa strada è chiamata diversamente da ogni comune. Al comune di Quarto, che ha “una porzione” di strada, un funzionario in maniera ufficiale ci dice che si chiama “Via Salvatore Nullo”, ma chi sia questo tale nessuno lo sa. Ma la diatriba sul nome è alimentata anche da chi sostiene che quella strada si chiami via “Saverio Francesco Nullo” eroe rinascimentale del quale però pare non ci siano tracce. Mentre si trovano tracce di “Francesco Nullo” patriota italiano morto nel 1863. Forse è lui quell’eroe risorgimentale? E perché intitolare la strada a “S. Nullo” e non a “F. Nullo”? Qualcuno lo ha fatto santo all’insaputa della Chiesa? A generare ulteriore confusione sul nome della strada ci pensano anche gli americani di Google: su “Google Maps” digitando “via San Nullo” tra i comuni viene annoverato anche Villaricca, prontamente smentito dall’ufficio toponomastica del comune stesso. Confusione sembra esserci anche tra le aziende di trasporti, emblematica una pensilina con doppia dicitura lungo la strada “Via S. Nullo” sopra e “Via San Nullo” sotto. Alcuni passanti si guardano attoniti, come si chiamerà mai questa strada? Ai posteri l’ardua sentenza.

BENVENUTI A POZZUOLI, ANZI NO...A MASSA LUBRENSE

INCREDIBILE ERRORE DELLA MACCHINETTA STAMPA-TICKET PER LA SOSTA
SUI BIGLIETTI SONO RIPORTATI SALUTO E LOGO DEL COMUNE DI MASSA LUBRENSE

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. “Benvenuti nel comune di Massa Lubrense” così la città di Pozzuoli in questi giorni di festività natalizie sta accogliendo i propri turisti. Un inatteso “benvenuto” che sta arrivando attraverso i classici tagliandini di sosta (nella foto a destra) quelli bianchi e blu che vengono acquistati dagli automobilisti per parcheggiare le proprie auto sulle strisce blu. A dispensare l’inatteso augurio ci sta pensando una delle circa 10 colonnine “stampa-tagliandi” presenti in città, precisamente quella posta all’inizio di via Roma, proprio alle “porte” del centro storico. Infatti basta inserire una moneta di 1 euro (equivalente a 60 minuti di sosta) all’interno della colonnina ed ecco la sorpresa: in basso a sinistra il logo appartenente al comune della costiera sorrentina con accanto scritto: “Benvenuti nel comune di Massa Lubrense”. Mentre sopra, nella parte centrale del bigliettino, accanto all’orario di inizio sosta stampato in nero, vicino al prezzo pagato per il parcheggio c’è scritto “C Pozzuoli” che starebbe per “Comune di Pozzuoli”. Pertanto a Pozzuoli sui biglietti utilizzati per la sosta anziché un classico “Benvenuti nel comune di Pozzuoli” c’è scritto “Benvenuti nel comune di Massa Lubrense”. Un “Benvenuto” che ha lasciato esterrefatte decine di automobilisti che dopo aver inserito le monetine nella macchinetta automatica leggevano l’inatteso saluto. E di fronte al quale si sono sprecate le battute e l’ilarità di quanti hanno tentato di dare una spiegazione. “Va bene che a Pozzuoli ci si lamenta che non ci sia promozione turistica, ma addirittura promuovere altre città è davvero incredibile!” oppure della serie “Forse il comune per fare soldi ha deciso di ricorrere agli sponsor. Stiamo sponsorizzando il comune di Massa Lubrense!”. Un errore di stampa da parte della macchinetta oppure una scrittura voluta sul bigliettino da parte di qualcuno? Tante le ipotesi, così come ci siamo chiesti se il saluto venisse dato da tutte le macchinette presenti del centro storico di Pozzuoli o solo da quella di via Roma. Detto fatto, ieri pomeriggio abbiamo fatto un giro per le macchinette presenti in città stampando a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro i vari tagliandini dalle macchinette. Ebbene, il saluto “Benvenuti nel comune di Massa Lubrense” è risultato essere presente solo sui ticket stampati dalla colonnina che sorge sul marciapiedi all’inizio della principale via Roma. Ironia della sorte, il saluto “dal paese che non c’è” proprio all’ingresso del centro storico, dove centinaia di automobilisti transitano tutti i giorni e dove sorgono decine di posti auto contraddistinti dalle strisce blu “ Credevo di aver sbagliato città, di ritrovarmi improvvisamente a Massa Lubrense. Per un attimo ho avuto l’impressione come di vivere in un sogno. Questo comunque resta un piccolo esempio di come la città non venga rispettata e tutto venga lasciato al caso” ha commentato Fulvio Ferrigno, ex consigliere al comune di Pozzuoli, uno dei primi automobilisti a fare l’incredibile scoperta. Di fronte a questo “caso” abbiamo così deciso di interpellare le istituzioni e gli organi comunali preposti, per tentare di avere una spiegazione. Guardando il tagliandino, sembrerebbe che a venire stampata sia la scrittura al centro, cioè quella riportante data, orario e cifra pagata per il parcheggio, mentre il “contorno” compreso il “Benvenuto” sembrerebbe prestampato. In pratica quindi, il rullino di carta potrebbe inserito nella macchinetta potrebbe essere stato “riciclato” dal comune di Massa Lubrense ed inserito in quella di via Roma, a Pozzuoli. Abbiamo così contattato il comandante del corpo di polizia municipale Luigi De Stefano che ha “accolto” con una risata la nostra notizia e allo stesso tempo “assolvendo” il comune di Pozzuoli “Il comune ha in leasing le circa 10 macchinette installate in città, la gestione e la manutenzione di queste però è della ditta fornitrice del servizio, quindi probabilmente ci sarà stato un errore da parte loro”. Mentre per Luigi Figliolia, geometra del comune di Pozzuoli e direttore dell’ufficio tecnico del traffico, all’oscuro di tutto, l’errore potrebbe derivare da un errore di stampa da parte della macchinetta “Sarà un errore dovuto ad un refuso rimasto nella macchinetta. E’ comunque un’anomalia per la quale chiederemo un intervento alla ditta che gestisce l’apparecchio che in breve tempo riparerà il guasto”. Infine abbiamo deciso di contattare telefonicamente noi stessi la ditta “Tmp s.r.l.” di Portici proprietaria dei rullini il cui marchio è stampata anche sui tagliandini per chiedere spiegazioni in merito, ma senza ottenere alcuna risposta. Nel frattempo dopo qualche giorno dalla nostra segnalazione si è provveduto a ripristinare il saluto originale: pertanto, chi parcheggerà a Pozzuoli non sarà più accolto con un "Benvenuti nel comune di Massa Lubrense".

"ANTENNE - KILLER" RITORNA LA PAURA

CRESCE IL NUMERO DI MALATI E DI MORTI DI TUMORE NELLE ZONE DOVE SORGONO I RIPETITORI DI TELEFONIA MOBILE
E FORTI SONO I TIMORI DEI RESIDENTI DELLE AREE INTERESSATE

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. Ritorna la paura tra i residenti del Rione Toiano a causa di “strani” movimenti che da diversi giorni si stanno registrando nell’area dove sorge la centrale Enel. I timori degli abitanti nascono dalla presenza di strane strutture di ferro che da tempo sono in costruzione sul tetto dell’edificio che ospita l’azienda di energia elettrica e che potrebbero essere destinate a breve ad ospitare nuovi ripetitori telefonici. Infatti nella zona è già presente una grossa antenna collocata sul tetto della centrale Enel, montata nel 1999 ed ancora lì nonostante le battaglie da parte dei residenti della zona e nonostante una sentenza del Tar della Campania che ne decretò l’abbattimento. All’epoca, dopo che l’apparecchiatura venne montata su commissione del gestore di telefonia mobile “Wind” si registrò una vera e propria “rivolta” da parte dei residenti di via Toaino ( dove sorge l’edificio che ospita la centrale dell’Enel ) e di tutto il quartiere, preoccupati per i danni alla salute che la presenza del ripetitore avrebbero potuto provocare. Successivamente la protesta finì nelle aule giudiziarie fino a giungere, in ultimo grado, al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania che decretò la demolizione della struttura. Ma, a detta dei residenti della zona, da un punto di vista pratico pare che non se ne fece nulla e dell’impianto vennero smontati solo alcuni pannelli mentre rimase in piedi la maggior parte della costruzione. Una struttura imponente che non passa inosservata e che tutt’oggi è visibile oltre che dal quartiere, anche dalla soprastante SS7 Quater lungo il tratto di carreggiata che da Arco Felice conduce a Monterusciello "Sono passati oltre 10 anni ma quell’antenna è ancora la sopra nonostante che noi cittadini all’epoca vincemmo il ricorso al Tar" racconta Giovanni, un residente di via Toiano "Ed ora in un fabbricato vicino stanno montando altre strutture in ferro che noi temiamo possano essere destinate ad ospitare altri ripetitori. Abbiamo paura per la nostra salute, vorremmo sapere da qualcuno se questi ripetitori messi così a poca distanza dalle nostre case siano nocivi o meno per la nostra salute". Ma le antenne dei vari gestori di telefonia montati sui palazzi non fanno paura solo ai residenti del Rione Toiano ma anche agli abitanti delle altre zone della città. Dappertutto montano le polemiche intorno a queste costruzioni che improvvisamente sembrano spuntare dal nulla, per buona pace degli amministratori dei condomini che fittano lo spazio (quasi sempre tetti di abitazioni) e del gestore di telefonia interessato che trae beneficio (insieme ai clienti) della copertura telefonica nella zona. Tra le zone della città maggiormente interessate dalla presenza di antenne figurano Monterusciello, via Napoli, centro storico e la zona della Solfatara. “Presenze” che sono cresciute a dismisura con la nascita di nuovi gestori di telefonia mobile che hanno dato il là ad una gara per assicurare una maggiore copertura di segnale “conquistandosi” via via nuovi spazi sui tetti delle abitazioni. Emblematico è il caso della cooperativa “Rinascita Flegrea”, nel quartiere di Monterusciello, dove da almeno 10 anni sorgono due grosse antenne di telefonia mobile montate dal gestore di telefonia mobile dell’allora “Omnitel” oggi diventata “Vodafone”. Successivamente alla posa in opera e all’accensione dell’impianto di trasmissione, come nel caso del Rione Toiano, anche nel quartiere di Monterusciello si registrò una sorta di “sommossa popolare” con una raccolta firme da parte dei residenti della zona con la quale veniva chiesta la demolizione delle strutture. Cosa che fu accolta dallo stesso comune di Pozzuoli che ne decretò l’abbattimento in quanto le antenne erano ritenute una sorta di “abuso edilizio” perché sorgevano su una struttura che non aveva come destinazione d’uso quella di poter ospitare tale impianti. Abbattimento che venne bloccato dal ricorso presentato al TAR da parte della stessa azienda di telefonia che vinse il ricorso in quanto la controparte (cioè il comune di Pozzuoli) dopo aver decretato l’abbattimento non si presentò poi all’udienza rendendo vano il primo provvedimento. Nel frattempo la gente è preoccupata dalla presenza di quell’impianto che sorge di fronte a numerose abitazioni e alle scuole medie ed elementari “Gianni Rodari” e “Raimondo Annecchino” e a qualche metro di distanza da una scuola materna. Ma a far crescere ulteriormente i timori dei residenti della zona delle “cooperative” nel corso di questi anni è stato l’elevato tasso di morti e ammalati di cancro nell’area che sorge nelle immediate vicinanze delle due antenne, presto ribattezzate “antenne-killer”. Fenomeno, quello dei casi di tumori che ovviamente non possiamo direttamente collegare alla presenza dei ripetitori ma che nel corso degli anni hanno comunque destato e destano ancora serie preoccupazioni. "Queste antenne ce le abbiamo di fronte alle nostre case, chi ci dice che non sono loro la causa di tutti questi morti?" si chiede Antonio, residente nel parco “Flegrea 70” che si pone un altro interrogativo "L’artefice che ha fatto montare le antenne abitava anche lui in quel palazzo, poi dopo che l’impianto è stato acceso ha venduto la casa e si è trasferito altrove, chissà perché". Ma la zona alta di Monterusciello vede la presenza di un altro grosso ripetitore, nei pressi dei 600 alloggi, nella struttura che ospita la centrale “Telecom”. "Temiamo per la nostra salute, specie per quella dei nostri bambini. Ci dicano almeno se quelle antenne siano nocive alla salute, se davvero provocano malattie, leucemia, tumori" la denuncia arrivò qualche tempo fa anche dai residenti e dai commercianti del centro storico di Pozzuoli dopo che due antenne spuntarono improvvisamente su una palazzina, di fronte a numerose abitazioni. Nelle stesse circostanze attraverso le quali poco più di un anno fa un’antenna spuntò sul tetto di una palazzina nella zona popolare di via Napoli, suscitando ancora paura e diffidenza tra la gente.

venerdì 7 gennaio 2011

"SALDI TRUFFA", CI RISIAMO

LA DENUNCIA ARRIVA DALLA "FEDERCONSUMATORI" DI NAPOLI
SEGNALATI NUMEROSI CASI DI "TRUFFA" AI DANNI DEI CONSUMATORI

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI/QUARTO. Commesse al lavoro per sistemare “nuova” merce sugli scaffali, l’acquisto degli articoli vietata fino alla riapertura del 2 gennaio. “Non toccare” c’è scritto su un foglio bianco affisso su un nastro che delimita una zona off-limits all’interno di un negozio di abbigliamento in un centro commerciale di Quarto. “Una piccola parte dei negozianti pensa di recuperare i soldi dopo la crisi di vendite del periodo natalizio cercando di ricorrere a giochetti come il riproporre merce rimasta invenduta negli anni precedenti, contraffatta o acquistandola solo per il periodo di saldi, senza riproporre quella che fino a qualche giorno fa era presente sugli scaffali” Secca è la denuncia che arriva dal presidente della Federconsumatori di Napoli Rosario Stornaiuolo a 3 giorni dall’inizio della stagione dei saldi a Napoli e Provincia “ Spesso alle spalle ci sono anche poteri malavitosi che fanno vendere merce contraffatta. E quando gli sconti superano il 30% che spesso siamo di fronte a situazioni del genere, vuol dire che sotto c’è l’imbroglio perché una percentuale di sconto del genere è illogica per il mercato. “ aggiunge invitando i consumatori a seguire alcune regole per evitare raggiri “I negozianti sono tenuti a far provare la merce, a cambiarla nel caso non vada bene, non possono vietare di pagare con bancomat o carte di credito”. Monta come ogni anno con il via dei saldi la polemica tra le associazioni dei consumatori e quelle dei commercianti, ognuna a tutela della propria categoria. “I nostri sono sconti reali, non esistono giochetti. I saldi che applichiamo noi negozianti di “vicinato” vanno dal 20 al 50 percento a seconda della tipologia di merce mentre le attività di franchising devono seguire delle regole valide per tutti i punti vendita” spiega Giovanni Falcetti presidente di “Casa Artigiani” di Pozzuoli che rassicura i consumatori sulla veridicità dei saldi e dei prodotti in esposizione. Saldi che a detta del presidente della Federconsumatori Stornaiuolo “Quest’anno come previsto stanno andando male, specie nel settore tessile con le vendite tra il 40 e il 60 percento al di sotto della scorsa stagione”. “Molti curiosano, ma in pochi comprano. La gente anche ieri è venuta, ha guardato le vetrine ma poi si è diretta altrove” conferma la crisi della stagione dei saldi appena iniziata Daniele Lattero, presidente della Confcommercio di Pozzuoli “per noi commercianti del centro storico di Pozzuoli inoltre la situazione è aggravata ulteriormente dai tanti problemi che stanno affliggendo la città come la mancanza di parcheggi, strade interrotte e i numerosi cantieri aperti che provocano traffico scoraggiando i clienti. A ciò si aggiunge anche la mancanza di un programma di rilancio per il commercio cittadino”. Mentre secondo Vincenzo Addati presidente dell’ Ascom “La gente è attratta dai centri commerciali e dalle loro comodità. In questi giorni il centro storico di Pozzuoli è stato deserto, pertanto possiamo dire che qui da noi i saldi non sono mai iniziati”.

martedì 4 gennaio 2011

AUTO TRAVOLGE CHALET: TRAGEDIA SFIORATA ALL'ALBA DI CAPODANNO

NESSUN FERITO DOPO L’IMPATTO, 20ENNE PRESO DA UN COLPO DI SONNO
ALTRI TRE GLI INCIDENTI DURANTE LA NOTTE DI SAN SILVESTRO


di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" martedì 4 gennaio 2011

POZZUOLI. Spettacolare incidente e tragedia sfiorata all’alba del nuovo anno a Pozzuoli, nei pressi della zona de “La Pietra”. Dove poco dopo le 7 del mattino, un’automobile è uscita fuori strada andando a finire contro uno chalet che sorge lungo il marciapiedi travolgendo l’intera struttura e facendo volare sedie e tavolini. Alla guida della Nissan Qashqai finita contro lo Chalet “Zenit” un giovane intorno alla ventina d’anni. Il giovane viaggiava lungo via Napoli in direzione del centro storico di Pozzuoli, proveniente da Bagnoli. Improvvisamente, a quanto pare a causa di un “colpo di sonno” il conducente del fuoristrada perdeva il controllo della sua vettura invadendo la corsia opposta e finendo contro i gazebo del locale, in quel momento chiuso. Devastante l’impatto: gazebo, sedie e tavolini completamente distrutti. Fortunatamente nessuna conseguenza grave per il giovane automobilista alla guida della Nissan Qashqai, risultato negativo al test alcolemico al quale veniva sottoposto subito dopo l’incidente. Sul posto giungevano gli agenti del corpo di polizia municipale di Pozzuoli e gli operatori dell’azienda incaricata dal comune per il servizio di rimozione che solo grazie ad un braccio mobile montato su uno dei mezzi a loro disposizione, riuscivano a rimuovere l’automobile rimasta incastrata nella struttura tra lamiere e tendoni. In tutto, durante la notte di San Silvestro quattro gli incidenti automobilistici registratisi, ma tutti fortunatamente senza serie conseguenze per conducenti e passeggeri delle vetture coinvolte. Alle 5 in un altro sinistro stradale, anche questa volta non particolarmente grave, rimaneva coinvolta una Peugeot 206 a bordo della quale viaggiavano due persone, andatasi a schiantare contro la segnaletica stradale. Teatro dell’episodio via Campi Flegrei, nei pressi del comprensorio “Olivetti” strada lungo la quale due ore dopo (7,15 circa) un’auto Hyundai alla guida della quale c’era un giovane finirà ben sbandare andandosi a scontrare contro la rotatoria nei pressi della zona dei “Damiani”. Anche in questo caso fortunatamente niente di grave. Infine l’ultimo incidente della lunga notte di san Silvestro , ancora una volta in un tratto di Via Campi Flegrei, a circa 100 metri di distanza dal distributore di carburante “Q8”. Questa volta a finire contro un palo dell’illuminazione pubblica una Fiat Punto con a bordo due persone, uscite illese dallo scontro. "Era una notte particolare ma fortunatamente non è successo nulla di grave, abbiamo presidiato il territorio effettuando controlli fino alle 8 del mattino". Traccia un bilancio positivo sulla prima notte del nuovo anno il comandante del corpo di Polizia Municipale di Pozzuoli Luigi De Stefano che ha coordinato i circa 20 uomini che da mezzanotte e fino alle 8 del primo gennaio hanno presidiato le zone “calde” di Pozzuoli: centro storico, via Napoli ed Arco Felice su tutte. "La preoccupazione principale erano i roghi che potevano interessare i cumuli di spazzatura che si trovavano in strada, che abbiamo tenuto sotto controllo senza che accadesse nulla di grave" spiega il capo dei caschi bianchi puteolani. Conferma di una notte “tranquilla “ è arrivata anche dal commissariato di Polizia di Pozzuoli dove hanno fatto sapere che "nulla di grave si è registrato durante la notte di San Silvestro".

FURTO DA DIECIMILA EURO A MONTERUSCIELLO

TOPI D’APPARTAMENTO NEL PARCO CUMA, I LADRI HANNO FORZATO UNA FINESTRA

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" martedì 4 gennaio 2011

POZZUOLI. Erano usciti di casa come ogni giorno per andare al lavoro. Forse qualcuno sapeva delle loro abitudini, dei loro orari, quel qualcuno ha regalato loro uno spiacevole fine anno, svaligiando la loro villetta e portando via gioielli, argenteria e numerosi oggetti di valore. Poi la triste scoperta, di ritorno da una giornata di lavoro per una coppia di coniugi residenti nel parco “Cuma” a Monterusciello, quartiere di Pozzuoli. Lui medico, lei impiegata vivono insieme in una villetta all’interno del parco residenziale che confina con la via Domitiana di Licola da una parte e le campagne dall’altra e nel quale si entra solo dopo essere stati riconosciuti dal guardiano di turno presente nella guardiola all’ingresso, dal quale di accede da via Monterusciello. A quanto pare proprio scavalcando uno dei muri di cinta del parco, probabilmente quello che confina con via Coste di Cuma che i ladri sarebbero riusciti ad avere accesso al parco dove, una volta entrati, hanno preso di mira la villetta della coppia. A protezione della quale, a quanto pare, non ci sarebbero stati ne antifurti e ne telecamere. I ladri sono riusciti ad entrare nell’abitazione dopo aver forzato una finestra utilizzando una sbarra di ferro, all’interno della casa hanno avuto tutto il tempo di rovistare tra mobili e cassetti, riuscendo ad impossessarsi di numerosi oggetti di valore. In tutto, un bottino di decine di migliaia di euro. Per poi darsi alla fuga, indisturbati, probabilmente attraverso quella stessa stradina di campagna dalla quale sarebbero entrati qualche minuto prima. Poco prima delle 20 di giovedì la scoperta da parte del medico e della moglie. Sul posto giungevano i poliziotti del Commissariato di Pozzuoli, coadiuvati dagli uomini della Polizia Scientifica giunti dalla Questura di Napoli impegnati nei rilievi all’interno dell’abitazione . Questi, impegnati fino a mezzanotte nei rilievi, rinvenivano diverse impronte lasciate dai malviventi all’interno dell’abitazione, “tracce” che ora saranno confutate con quelle presenti nei database delle forze dell’ordine e che potrebbero essere fondamentali per risalire all’identità dei malviventi.