giovedì 30 dicembre 2010
"STAVAMO MEGLIO AI TEMPI DEL BRADISISMO"
Cantieri aperti in città, strade chiuse, ingorghi e mancanza di parcheggi tra le cause della crisi
di Gennaro Del Giudice
SEQUESTRATA L'ABITAZIONE DELL'ASSASSINO
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" giovedì 30 dicembre 2010
mercoledì 29 dicembre 2010
LICOLA, BRUCIATA L'AUTO DELL'ASSASSINO
OGGI L'AUTOPSIA. APPELLO DEL PARROCO ALLE ISTITUZIONI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" mercoledì 29 dicembre 2010
martedì 28 dicembre 2010
VOGLIA DI VENDETTA MA NESSUNO PARLA
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" martedì 28 dicembre 2010
Una lunga scia di sangue che ha invaso questa zona. Poco distante da casa sua , al civico, 102 di via Licola Mare c’è l’abitazione dove era nato e cresciuto Salvatore Ercole, il 14enne morto sei mesi fa al largo delle acque di Lucrino dove, dopo essere caduto in mare, rimase schiacciato dall’elica del gommone sul quale salì con alcuni amici. Poi la tragedia, l’ennesima, che ancora una volta ha interessato questa zona tanto martoriata.
UCCISO CON UNA COLTELLATA AL CUORE
di Giovanna Scarano
pubblicato sul Roma martedì 28 dicembre 2010
LICOLA. Era in macchina con la fidanzata a chiacchierare a pochi passi dalla sua abitazione ignaro che sarebbe stato accoltellato di lì a poco. Antonio Chiaro 22enne di Varcaturo residente in via Licola Mare, è stato colpito con un fendente al petto che gli ha perforato il cuore. Soccorso è deceduto nella notte all'ospedale Monaldi di Napoli. Il killer è Giovanni Riccio 29enne del posto, già noto alle forze dell'ordine avendo precedenti per droga, rapina e furto; residente anche lui in via Licola Mare, però distante dall'abitazione della vittima. Riccio stava litigando con la moglie, una lite furiosa, a tal punto che i coniugi urlavano e litigavano sia dentro casa che fuori in giardino. Ed è proprio quando Riccio è uscito fuori che si è reso conto che in strada parcheggiati in macchina c'era una coppia di fidanzatini; Antonio Chiaro con la fidanzata. I due stavano parlando tranquillamente prima di rincasare, quando tutto ad un tratto Riccio si avvicina all'abitacolo ed ordina a Chiario di andare via. A quel punto Antonio Chiario risponde dicendogli che è in strada e non nella sua abitazione, ragion per cui decide di restare. Riccio, a quel punto senza esitazione si scaglia contro il 22enne prima con grossi paroloni, dopodichè comincia a colpirlo. Ed è a questo punto che impugnando un coltello da cucina con lama di 22 centimetri, colpisce al petto Antonio Chiario perforandogli il cuore. Seppur sotto choc, la giovane fidanzata della vittima allerta il 118, mentre il killer forse essendosi reso conto della pazzia che aveva appena fatto ritorna in casa e si barrica. Le condizioni del 22enne fin da subito sono apparse gravi. Subito è stato trasportato all'ospedale La Schiana di Pozzuoli, dove ha subito un primo arresto cardiaco. Dopodichè, dopo essere stato "preso per i capelli" i medici hanno ritenuto opportuno trasferirlo al Monaldi per sottoporlo ad un disperato intervento. Nonostante la tempestività dei medici e tutti gli sforzi fatti per salvarlo, Antonio Chiario è deceduto verso e 2 di notte. Nel frattempo fuori l'abitazione di Riccio si erano riversati oltre ai vicini, anche i familiari e gli amici della vittima; con il solo intento di voler rendere giustizia al giovane 22enne. Nel frattempo una pattuglia della locale stazione dei carabinieri agli ordini del maresciallo Michele Membrino; impegnata in un servizio di controllo del territorio, è stata attratta dal capannello di persone che sostavano in via Licola Mare. I militari dell'Arma pensavano di imbattersi nell'ennesima lite, invece giunti lì sul posto hanno trovato tutt'altro. Dopo aver appreso quanto successo dalla gente inferocita all'esterno dell'abitazione di Riccio, hanno chiesto l'intervento dei colleghi della compagnia di Giugliano agli ordini del capitano Alessandro Andrei. Giunti sul posto i rinforzi, gli uomini della Benemerita hanno dovuto faticare non poso per poter entrare nell'abitazione, dove hanno trovato Riccio ed il coltello che già era stato accuratamente lavato. Con altrettanta fatica, i carabinieri sono usciti portando con loro anche Riccio, difendendolo dal linciaggio di amici e partenti della vittima. Giunto in caserma per l'interrogatorio, Riccio ha raccontato in maniera molto vaga quanto accaduto. Accusato per omicidio aggravato e porto abusivo di arma bianca, per Riccio si sono palancate le porte del carcere di Poggioreale. mercoledì 22 dicembre 2010
MIASMI E LIQUAMI ALLAGANO LE STRADE
DI BONITO: "LE FOGNE NON SUPPORTANO GLI SVERSAMENTI, SISTEMA INADATTO"
Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" mercoledì 22 dicembre 2010
PERICOLO FRANA IN VIA VIRGILIO
martedì 21 dicembre 2010
"STAVAMO MEGLIO AI TEMPI DEL BRADISISMO"
Cantieri aperti in città, strade chiuse, ingorghi, mancanza di parcheggi, tra le cause della crisi
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI- Negozi e strade addobbate a festa, le luminarie nel centro storico della città, le tredicesime già intascate, ma nonostante ciò strade e negozi rimangono vuoti, le commesse con le mani conserte accanto alle vetrine e lo shopping natalizio che si trasferisce altrove. E’ questa la fotografia di Pozzuoli prima e dopo Natale, in un periodo che storicamente dovrebbe essere “prolifico” da un punto di vista commerciale “ A Pozzuoli non si vende più, la situazione che stiamo vivendo oggi è come quella che si viveva durante il periodo del bradisismo se non addirittura peggiore” è l’inquietante accostamento con uno dei periodi più bui della storia di Pozzuoli, secondo solo all’epidemia di colera che nel lontano 1887 mise in ginocchio l’intera città. Inquietante è in questi giorni passeggiare per le strade della città, specie nel centro storico letteralmente deserto in molte ore della giornata. Alla base della grave crisi che sta attanagliano il commercio a Pozzuoli, specie quello cosiddetto “di vicinato” i tanti cartelli di “lavori in corso” che campeggiano ovunque, strade chiuse o limitate ad un solo senso di marcia, ingorghi, code automobili, traffico in tilt a qualsiasi ora della giornata, mancanza di parcheggi. I lavori in via Fasano, la chiusura del tratto di strada di via pergolesi che da piazza Capomazza porta nel centro storico, i lavori allo svincolo di via Campana della Tangenziale di Napoli e la chiusura per frana di viale dell’Europa Unita fanno si che giungere nel centro storico in questi giorni sia particolarmente difficile “Stiamo vivendo una situazione di crisi allarmante, peggiore anche di quella dell’anno scorso perché quest’anno si è messo anche il maltempo a peggiorare le cose. Tutto ciò è il frutto, oltre della grave crisi economica che sta attanagliano un
po’ tutti i settori anche della mancata programmazione da parte di chi negli anni addietro ha governato la nostra città facendo si che oggi divenisse deserta e mi riferisco alle due precedenti amministrazioni e a quanti hanno fatto si che venissero aperti centri commerciali in maniera indiscriminata“ spiega Vincenzo Addati, presidente dell’ Ascom di Pozzuoli che pone l’indice contro quelli che sono oramai i problemi secolari della città e che, nonostante le numerose denunce da parte di automobilisti, residenti e degli stessi commercianti continuano a rimanere irrisolti “A questo dobbiamo aggiungere anche la mancanza di parcheggi, le strade dissestate, i lavori in corso ovunque, il traffico e ultima anche la mancanza di illuminazione pubblica come accaduto domenica quando per l’intero pomeriggio il centro storico è rimasto quasi al buio. La situazione è talmente grave che non confidiamo nemmeno più nei saldi”. Così la regola del “pesce grande che mangia quello piccolo, pare essere rispettata da un punto di vista commerciale anche a Pozzuoli “le vendite quest’anno sono molto basse, almeno un 20% in meno rispetto a quelle del 2009” denuncia Giovanni Falcetti presidente di “Casa Artigiani” “ In primis la grave crisi finanziaria che però a Pozzuoli si associa ai soliti problemi con i quali la città è chiamata a fare i conti come la viabilità, la mancanza di parcheggi, l’arredo urbano per il quale quest’anno noi commercianti di via Cosenza ci siamo autotassati cacciando circa 400 euro a testa per rendere la strada più accogliente. Una volta il Natale era il periodo delle vendite e Pozzuoli la città dove tutti venivano a fare regali, oggi purtroppo non è più così. Ora attendiamo i saldi per cercare di dare una svolta” “Il problema è più profondo e va al di là della semplice mancanza di parcheggi o della viabilità” va controtendenza il direttore della Confesercenti Pozzuoli Daniele Lattero “Non c’è mai stata una programmazione, un piano per l’economia locale tale da rendere la città accogliente per lo shopping natalizio ma anche negli altri periodi dell’anno. Invece c’è stato un processo di involuzione che piano piano ha portato alla grave situazione che oggi è sotto gli occhi di tutti”. Nel frattempo dall’unico centro commerciale presente in territorio puteolano fanno sapere che “le cose vanno abbastanza bene, nonostante il fatto che la grave crisi finanziaria che sta colpendo un po’ tutti i settori faceva presagire ad una situazione peggiore”
STUDENTI OCCUPANO L'EX BIBLIOTECA
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" martedì 21 dicembre 2010
sabato 18 dicembre 2010
MORTO NELLA PINETA, VENDETTA NEL GIRO DELLO SPACCIO
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" sabato 18 dicembre 2010
venerdì 17 dicembre 2010
CADAVERE NELLA FORESTA DI CUMA
LA MORTE RISALIREBBE A 3 MESI FA
SAREBBE SCOMPARSO DA SANT'ANTIMO
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di venerdì 17 dicembre 2010
giovedì 16 dicembre 2010
ULTIMISSIMA
lunedì 13 dicembre 2010
POZZUOLI BLOCCATA DA UN ACCENDINO
di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicato sul "Roma" e "Corriere Flegreo"
POZZUOLI. Momenti di apprensione quando uno degli addetti alla raccolta dei rifiuti in strada ha rinvenuto una busta rossa tra la montagna si spazzatura. Dentro, un oggetto a forma di bomba a mano con tanto di linguetta, di quelle denominate “ananas”. In pochi minuti l’allarme bomba fa il giro della città, forte è il timore che quell’oggetto potesse deflagrare da un momento all’altro. Sul posto giungono immediatamente i carabinieri, per motivi di sicurezza l’intera area di Via Campana viene isolata e messa in sicurezza, il traffico bloccato dagli agenti di polizia municipale, fino all’arrivo degli artificieri che fanno l’incredibile scoperta: quell’oggetto a forma di bomba a mano in realtà è un accendino. Dalla paura al sospiro di sollievo il passo è stato lungo, oltre 2 ore prima della notizia che ha fatto sorridere un po’ tutti. Ma veniamo ai fatti di quella che si è rivelata una “tragicomica” mattinata di un sabato prenatalizio, con la città di Pozzuoli “bloccata” da un accendino. Dalle prime ore del mattino di sabato lungo via Campana erano al lavoro un gruppo di ex Lsu ora impegnati nella rimozione dei rifiuti per conto della ditta “De Vizia Transfer”. Circa 6/7 operatori, con loro un mezzo bobcat per la raccolta della spazzatura e un camion per il trasporto. E in una città dove la raccolta differenziata non supera il 15% che a dover “dividere” le tipologie di rifiuti in questi giorni siano paradossalmente proprio loro, gli addetti alla raccolta e non i cittadini che la producono.
Pertanto, anche ieri mattina, prima di raccogliere i rifiuti da strada, alcuni operatori stavano differenziando la spazzatura, prima di caricarla sul braccio mobile del mezzo cingolato che successivamente l’avrebbe poi collocato a bordo del camion. Erano da poco trascorse le 9,30 ieri mattina quando uno di loro faceva l’incredibile scoperta: vicino ad un grosso cumulo di rifiuti proprio di fronte all’autoparco della Ctp ( Compagni Trasporti Pubblici) e a pochi metri dello svincolo della Tangenziale di Napoli in una busta rossa veniva rinvenuto un oggetto simile per forma a quello della classica bomba a mano, del tipo ad “ananas”, di colore olivastro con tanto di linguetta laterale. Stupore misto a paura per l’incredibile e inattesa scoperta da parte dell’operatore ecologico che, istintivamente, spostava la “bomba” dalla sua posizione originale, un gesto istintivo per isolare la zona dove stavano operando gli altri colleghi. Sbigottiti per la scoperta e timorosi che da un momento all’altro quell’oggetto potesse scoppiare, gli addetti alla raccolta dei rifiuti chiamavano i carabinieri. Nel frattempo, in pochi minuti la notizia si spargeva per tutta la zona, qualcuno temendo il peggio lasciava la propria abitazione riversandosi in strada. Si vivevano minuti concitati, gli occhi di tutti erano rivolti verso quel cumulo di spazzatura, il timore che tra quelle buste potesse esserci qualche altro oggetto esplosivo. IL RACCONTO DEGLI EX LSU
"ABBIAMO TEMUTO IL PEGGIO"
POZZUOLI.
CIMITERO DI POZZUOLI AL COLLASSO
di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicati su "Roma" e "Corriere Flegreo"
POZZUOLI . Non c’è posto al cimitero di Pozzuoli, grande è la carenza di fosse che si protrae da tempo e che ultimamente pare essersi trasformata in autentica emergenza. Corpi che vengono esumati anzitempo per fare spazio ad altri, l’urgenza di liberare posti disponibili, il periodo di interramento che da 5 è sceso a 3 anni, sintomo di un problema palpabile al quale non si riesce più a far fronte. Non c’è più spazio per i morti a Pozzuoli e allora ecco, inevitabile, il ricorso alle disposizioni straordinarie, per attenuare l’emergenza e per evitare di trovarsi improvvisamente senza posto per i nuovi defunti. La misura straordinaria che arriva attraverso l’ordinanza numero 83 del 25 novembre 2010 emessa dal commissario prefettizio al comune di Pozzuoli Roberto Aragno, che ha per oggetto “Indisponibilità di fosse per inumazioni” e che consente di abbassare da 5 a 3 anni il periodo di attesa per l’esumazione dei cadaveri laddove ci siano le condizioni e previa richiesta da parte dei parenti del defunto, si tenta ora di acuire la crisi. Nell’ordinanza, si legge “è proposta l’adozione di provvedimenti contingibili ed urgenti finalizzati alla riduzione in via eccezionale e temporanea, del turno ordinario di inumazione da 5 a 3 anni in deroga a quanto previsto dall’articolo 23 del regolamento di Polizia Mortuaria approvato con delibera consiliare numero 33 del 20/01/2005” Pertanto è possibile tenere 36 mesi il proprio caro sotto terra per poi esumarlo e passarlo nella nicchia, qualora si ha la fortuna di possederne una. Disposizione straordinaria che potrebbe durare fino alla consegna delle nuove aree cimiteriali come si evince dal testo dell’ordinanza “ Si dispone per le motivazioni di cui in
premessa ed in via del tutto eccezionale, l’esumazione straordinaria delle salme fatta eccezione per i casi di cui alla lettera B dell’articolo 84 del DPR 285/90 con le modalità di cui all’articolo 25 del Regolamento di Polizia Mortuaria e comunque fino alla consegna delle aree cimiteriali da parte della Curia Vescovile e non oltre il 31/01/2011”. E se non si possiede una nicchia? In quel caso, confermati i 5 anni di interramento, non c’è facoltà di scelta “La carenza di fosse c’è da sempre, ma stiamo riuscendo a far fronte all’emergenza con le esumazioni” - conferma la mancanza di interri all’interno del cimitero di Pozzuoli il direttore Francesco Mazzoni -“Sono in corso delle esumazioni straordinarie consentite dall’ordinanza che prevedono un periodo di 3 anni, una volta verificata la mineralizzazione del corpo e solo a seguito della richiesta da parte dei parenti del defunto. Solitamente queste esumazioni avvengono nella zona che sorge dietro la cappella del cimitero, dove il terreno consente una maggiore mineralizzazione del corpo” - spiega il direttore. Ma un toccasana alla
carenza di posti al cimitero potrebbe arrivare dall’apertura della nuova area cimiteriale di proprietà della Curia vescovile di Pozzuoli, che porterebbe un’aggiunta di 284 nuove fosse - “la realizzazione dell’altra parte del cimitero dovrebbe essere quasi terminata, credo che sia una questione di giorni, tempo massimo un mese e mezzo e potrebbe essere aperto. L’apertura della nuova area dovrebbe avvenire” – conferma ancora Mazzoni. Nuova area cimiteriale che dovrebbe “liberare” dall’emergenza quella vecchia. Ulteriore toccasana alla carenza dopo l’ordinanza emessa dal commissario straordinario Aragno che sembra stia dando i primi frutti “Facciamo in media 4 esumazioni al giorno, alle persone che hanno una nicchia può anche convenire di esumare dopo 3 anni. Ma se oggi dovessero servire 20 posti posso dire che uscirebbero” spiega uno degli addetti al servizio cimiteriale, che rassicura sulla carenze di fosse. Ma intanto il comune, sulla base di dati oggettivi forniti dalla dirigenza cimiteriale, sarebbe stato costretto ad emettere la diposizione straordinaria, che viene applicata dopo richiesta da parte dei parenti del defunto e dopo aver riscontrato uno stato di mineralizzazione del corpo tale da permettere l’esumazione, in qualche maniera discriminerebbe chi non è proprietario di una nicchia. Infatti, se si ha un posto dove poter collocare le spoglie del proprio defunto, allora il problema non sussisterebbe. In caso contrario invece, si sarebbe costretti a tenere interrato il proprio caro per 5 anni.venerdì 10 dicembre 2010
COCCEO, VERIFICHE PER LA STABILITA'
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" venerdì 10 dicembre 2010
LAGO D'AVERNO, CANALE OSTRUITO DAI RIFIUTI: E' POLEMICA
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" venerdì 10 dicembre 2010
giovedì 9 dicembre 2010
SCOPPIA CENTRALINA ELETTRICA, E' PANICO
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di giovedì 9 dicembre 2010
mercoledì 8 dicembre 2010
PASSEGGIATA, AL VIA IL CONTO ALLA ROVESCIA
di Gennaro Del Giudice
MONTE DI PROCIDA. Un paesino di migranti e marinai, pizzaioli e ristoratori, appena 13mila anime ed un sogno chiamato “sviluppo turistico”- “Spero di non dover vedere più quelle 5 ragazze scendere dal treno proveniente da Milano dove sono state costrette a trasferirsi per lavoro” - Sogna un lavoro per i giovani e un paese a “misura d’uomo” Francesco Paolo Iannuzzi, dal 28 maggio di 4 anni fa per la terza volta sindaco del comune di Monte di Procida. Qui la raccolta differenziata è diventata “materia di studio”, il comune al quarto posto della graduatoria delle città più virtuose della Provincia di Napoli, la tassa sui rifiuti è scesa del 16% mentre nei paesi limitrofi sale del 25%. Pozzuoli, Quarto e Bacoli ricoperte dall’immondizia distano pochi chilometri, ma sembrano lontane anni luce, qui nemmeno l’ombra di una carta a terra. Se l’allora sindaco di Pozzuoli Pasquale Gacobbe sognava di trasformare la sua città in una piccola Barcellona, Iannuzzi è vicino a rendere Monte di Procida una piccola “Montecarlo”. Negli uffici di via Panoramica è iniziato il conto alla rovescia, un count down da 120 giorni. Si attende la risposta al PUAD (Piano di Utilizzo Aree Demaniali) il progetto presentato lo scorso fine settembre. E’ prevista la riqualificazione di 2mila metri di costa, che
comprendono le località “Torrefumo” e “Torrione”, in tutto un’ intera area che gira intorno al Monte che sorge di fronte all’isola di Procida, dal quale il paese flegreo prende il nome. Oggi qui c’è una scogliera, una “passeggiata” sul mare con tanto di giardinetti nel corso degli anni vandalizzati, il tratto di Miliscola costretto ad essere transennato e chiuso al pubblico per motivi di sicurezza. Nel progetto è prevista al riqualificazione dell’intera zona, la realizzazione di chalet, pizzerie, ristoranti, discoteche in riva al mare, da Acquamorta fino al confine con Bacoli. “Sarebbe una cosa incantevole” sbarrano gli occhi al solo pensiero i residenti del più piccolo comune dei Campi Flegrei, ad un palmo di naso dall’isola di Procida. “L’approvazione del PUAD sarebbe una grossa opportunità di sviluppo per la città. Potremmo poi dare le concessioni ai giovani del paese in maniera tale da creare opportunità di lavoro. Abbiamo redatto e trasmesso il progetto agli organi sovracomunali, tempo centoventi giorni è avremo il responso” è speranzoso il primo cittadino montese, che sciorina gli interventi da realizzare nell’immediato futuro. Tra questi, nell’attesa del responso della Regione Campania, sarà rifatto il look ad “Acquamorta”, dove c’è da realizzare l’arredo del molo principale e il prolungamento della darsena dei pescatori, in tutto 190mila euro finanziati per la realizzazione di strutture in legno, a basso impatto ambientale. martedì 7 dicembre 2010
TROPPO FREDDO, SLITTA IL "BLACK OUT" ENERGETICO NEI CAMPI CONTAINER
POZZUOLI. Lo scorso fine settembre l’invito alle famiglie dei campi container di provvedere alla stipula di contratti per la fornitura di energia elettrica. Un ultimatum di 30 giorni, poi sarebbe arrivato il blackout energetico, il comune di Pozzuoli avrebbe rescisso il contratto con l’ente erogatore e terminato di pagare la corrente per i 72 container dislocati su tutto il territorio cittadino. In un’ottica di revisione della spesa pubblica intrapresa dal team guidato dal commissario prefettizio del comune di Pozzuoli, Roberto Aragno era necessario tagliare quella spesa annua di 120mila euro ed eliminare fondi per un’emergenza iniziata 25 anni fa in epoca bradisismica. Ma alla decisione non ha fatto seguito, per motivi tecnici, l’applicazione della stessa “Non era possibile tagliare drasticamente la fornitura di energia elettrica, dobbiamo pilotare questa fase di passaggio, in maniera tale da poter avere conseguenze meno traumatiche” spiega il sub commissario al comune di Pozzuoli Ciro Silvestro, impegnatosi in prima persona per risolvere le “problematiche” relative ai campi container e che lo scorso 18 ottobre accolse la delegazione di manifestanti durante il sit-in di protesta. In pieno inverno con le temperature che si avvicinano allo zero non sarebbe stato possibile staccare in tronco la fornitura di energia elettrica, importante fonte anche per l’alimentazione dei dispositivi di riscaldamento all’interno dei prefabbricati. Infatti, vista la loro struttura fatta di lamiera, sarebbe del tutto impossibile la possa in opera di impianti di riscaldamento con alimentazione a metano o Gpl. “Per ora il problema è di natura tecnica. Sono in corso verifiche da parte dei tecnici dell’Enel che stanno vagliando diverse ipotesi, bisognerà
vedere come collocare i contatori per personalizzare i contratti di fornitura. Siamo consapevoli che la situazione negli alloggi container non è facile, ma non è possibile attingere denaro dalle casse del comune per un’emergenza che ormai non esiste più. L’emergenza è finita e dopo 25 anni sarebbe giunto il momento di “normalizzare”. Vediamo di traghettare queste persone attraverso il bando di assegnazione dei nuovi alloggi. Ma quei soldi che saranno risparmiati verranno comunque spesi per finalità assistenziali” Da quel febbraio di 25 anni fa tra quelle lamiere di quei prefabbricati, è accaduto di tutto: le 16 famiglie che occuparono quelle strutture nate per ospitare locali commerciali sono poi diventate centinaia. Non è mancato “il gioco delle successioni e delle occupazioni”: assegnatari che cedevano i propri containers a figli o a terzi, edifici liberati ma nuovamente occupati, l’obiettivo dei “furbi” di turno di creare nuova emergenza per rientrare nello “status” di bisogno dice ancora il sub commissario Silvestro che da una chiave lettura di un problema che si protrae da oltre due decenni “Bisognerebbe fare una revisione generale di tutte le famiglie che vivono all’interno dei vari container, capire quelle che sono le emergenze, certificarle. Purtroppo finora forse anche per problemi di uffici che hanno dialogato male si è arrivati ad avere oggi una situazione poco chiara” sabato 4 dicembre 2010
DISSESTO IDROGEOLOGICO A CUMA, EVACUATE TRE VILLETTE
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di sabato 4 dicembre 2010
(foto di Angelo Greco)
CARCERE DI NISIDA, DETENZIONE MA ANCHE RILANCIO VERSO IL FUTURO
di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicati su "Roma" e "Corriere Flegreo"
POZZUOLI. Sorridente, gentile, emozionato, quel giovanotto appena diventato pasticciere laddove non sembra facile sognare. Ha un maglioncino blu con scollo a “V” sopra la camicia, un viso dolce. E’ uno dei 63 detenuti in quel carcere a picco sul mare. “Da noi camb
venerdì 3 dicembre 2010
STRADE RICOPERTE DAI RIFIUTI, AUMENTA DEL 25% LA TASSA SULLA SPAZZATURA
di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicati su "Roma" e "Corriere Flegreo"
Differenziata su base 2009. Esente dall’aumento il solo comune di Monte di Procida, risultato essere tra i 4 comuni più virtuosi della Provincia di Napoli. Tassa salata invece per i comuni di Pozzuoli, Quarto e Bacoli, chiamati a pagare un’aggiunta sull’attuale tassa sui rifiuti solidi urbani pari al 25%. Una sorta di “penalità” per i comuni meno virtuosi in materia di differenziazione dei rifiuti, con un aggravio economico che finirà direttamente ad inficiare le tasche dei cittadini. Pertanto, strade sporche, rifiuti fin sotto casa, tasse che aumentano. E lo slogan “più rifiuti più tasse”, emblema di 2 valori inversamente proporzionali. Denaro per pagare la raccolta che non sarà prelevato dalle casse degli enti comunali interessati ma addizionati alla quota annua attualmente versata dai residenti dei 3 comuni meno virtuosi. Alla base dell’incremento le soglie minime non raggiunte, che comporteranno una “eventuale applicazione dell’articolo 11 comma 1 legge 123/2008 in materia di rifiuti che riporta testualmente: “Ai comuni della regione Campania che non raggiungano l'obiettivo minimo di raccolta differenziata pari al 25 per cento dei rifiuti urbani prodotti entro il 31 dicembre 2009, al 35 per cento entro il 31 dicembre 2010 e al 50 per cento entro il 31 dicembre 2011, fissati dal Piano regionale dei rifiuti adottato con ordinanza del Commissario delegato per l'emergenza dei rifiuti n. 500 del 30 dicembre 2007, è imposta una maggiorazione sulla tariffa di smaltimento dei rifiuti indifferenziati pari rispettivamente al 15 per cento, al 25 per cento e al 40 per cento dell'importo stabilito per ogni tonnellata di rifiuto conferita agli impianti di trattamento e smaltimento”. Pertanto secondo i dati del 2009, Quarto, Pozzuoli e
Bacoli non superano la soglia minima. A Pozzuoli l’aumento sarà di 27 euro per ogni tonnellata di rifiuti, per una percentuale di raccolta differenziata pari al 15,68 a fronte di una produzione annuale di rifiuti di 52mila 285 tonnellate, solo 8mila 198 tonnellate i rifiuti differenziati. Analogo aumento interesserà anche il comune di Quarto, 27 euro per ogni tonnellata di rifiuti da smaltire, comporterà un costo pari a 136,69 euro per una percentuale di differenziata pari al 14,41% di ben 10,69 punti percentuale in meno rispetto alla soglia minima. Grave la situazione anche per il comune di Bacoli, dove la percentuale di raccolta rifiuti scende addirittura del 3% rispetto al 2008, assestandosi sul 7,27% a fronte di una produzione annuale di rifiuti pari a 16.241 tonnellate. Dati in “rosso” che contrastano quelli del comune di Monte di Procida, tra i 4 comuni più virtuosi di tutta la Provincia di Napoli. Nel piccolo comune flegreo la percentuale di raccolta differenziata raggiunge il 61,47% a fronte di 4mila 991 tonnellate di rifiuti prodotti. Piccolo primato per la cittadina flegrea che paradossalmente costringe l’ente al pagamento di una tassa pari a 200 euro per ogni tonnellata di “umido” che viene smaltita fuori regione. Paradossalmente quindi, un comune virtuoso che applica alla lettera la raccolta differenziata si ritrova costi dai quali sono esenti i comuni che non effettuano la raccolta.I SINDACI:
Ermanno Schiano sindaco di Bacoli: "I cittadini purtroppo pagheranno di più ma la colpa non è certamente la nostra ma bensì della mala gestione riconducibile alla vecchia amministrazione, che negli anni scorsi è stata poco virtuosa. Stiamo mettendo in campo una buona raccolta differenziata in maniera tale da poter recuperare e rimediare agli errori commessi. E per il 2011 stiamo cercando di mettere in campo un buon sistema di raccolta rifiuti “porta a porta” in maniera tale da portare il comune di Bacoli tra quelli più virtuosi "