dal "Roma" del 24 aprile 2009
di Gennaro Del Giudice
A queste accuse, la Provincia si è difesa, sostenendo che le modifiche apportate al documento sono legittimate dai problemi riscontrati sul luogo. La presenza delle grosse radici degli alberi, che affiorano sulla strada, avrebbero condotto la ditta esecutrice a modificare il capitolato. Quindi un innalzamento della quota stradale, e di conseguenza l’innalzamento anche del parapetto sulla via. Quanto ai basoli, le modifiche sono state giustificate con l’intento di migliorare la percorribilità di una strada frequentata da numerosi atleti, amatoriali e professionisti, che fanno attività lungo il lago.
Modifiche comunicate prontamente alla Soprintendenza ai Beni Culturali e al Comune di Pozzuoli. A tali modifiche si accompagnerebbe anche il divieto per il passaggio dei mezzi pesanti con riduzione del limite di velocità lungo la strada, ora classificata “strada locale di tipo F”.
Mentre per i dissesti avuti, la provincia ha disposto alla ditta appaltatrice interventi di ripristino e manutenzione.
Marrandino considera sconcertante, in un documento diffuso oggi presso la conferenza stampa tenutasi al municipio di Pozzuoli e da lui indetta, tali giustificazioni. Ipotizza una omissione da parte dei tecnici preposti alla redazione del progetto esecutivo, i quali non avrebbero visitato i luoghi e quindi tenuto in considerazione gli ostacoli “naturali” presenti sul posto e mette in dubbio la necessità di “declassare” la strada, non consentendo il passaggio ai pullman che dovrebbero portare i turisti a visitare i luoghi, quasi se tale decisione sia stata presa per ottemperare agli errori in fase di lavorazione. Inoltre i dissesti ora riscontrati sul luogo renderebbero la strada pericolosa, facendo mancare i requisiti di sicurezza in una zona abitata nella quale ci sono anche numerose attività commerciali.
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