lunedì 17 agosto 2009
SPIAGGIA NEL DEGRADO
TRA LICOLA E FUSARO CHILOMETRI DI COSTA ABBANDONATI
di Gennaro Del Giudice
LICOLA/POZZUOLI. La “terra di nessuno” è lì, in quel lungo tratto di spiaggia libera che da Licola mare si estende fino a Torregaveta. L’ingresso è a qualche decina di metri dalla stazione della cumana di Marina di Licola, in via Sibilla, dove termina l’ultimo dei tanti lidi balneari privati. Qui ci sono le dune, le caratteristiche colline di sabbia, simbolo di questo tratto di costa. Ai lati dell’ingresso della spiaggia, situato alla fine della strada, ci sono due blocchi di cemento armato, forse messi lì per non consentire l’accesso alle automobili. A qualche metro c’è la foce, dove sgorgano i liquami “depurati”, provenienti dai depuratori di Cuma-Licola. Scorrono lungo un canale che li convoglia in mare, e qui, appena sfociati, si vanno a scontrare contro su una sorta di cupolone, che divarica il flusso fognario in due parti. L’acqua qui è un misto tra il marrone e il grigio, puzza, e tutto intorno l’aria è pesante. A pochi metri, in lontananza, le onde che si infrangono sulla battigia lasciano un alone di “pudicio” anche sulla sabbia, che puzza. La spiaggia è sporca, tra le dune che sovrastano il tratto di spiaggia e la battigia c’è di tutto, immondizia di ogni genere, ci sono carcasse di animali in stato di decomposizione, cani che vagabondano, escrementi di cavalli. Perchè da queste parti i cavalli vengono a correre insieme ai loro fantini, scorazzando lungo tutto il tratto di costa, fino a Fusaro. C’è anche una capra morta, che giace a terra, tra le mosche.
E in mezzo a tanto scempio, dove è difficile trovare una porzione di spiaggia pulita dove poter mettere l’asciugamano, ci sono alcune famigliole, ci sono dei bambini che giocano con la sabbia, che fanno il bagno, nonostante tutto. Una donna, a qualche metro dalla foce, raccoglie le “telline” in acqua. Uno scenario sconcertante, inverosimile, reso ancora più assurdo dalla presenza di uomini che a poca distanza, in prossimità delle dune, prendono il sole nudi, si abbracciano e scambiano effusioni, alcuni addirittura sotto capannelli di asciugamani impegnati in atti sessuali. Noncuranti della presenza dei bambini. Passa un giovane, uno dei tanti operai che nell’ora di “spacco” dal lavoro vengono a mangiare la colazione, per stare un pò sulla spiaggia, per rilassarsi.
“Qui è pieno di femminelli, su questa spiaggia si danno appuntamento, è il loro luogo di ritrovo. Girano in perizoma e spesso anche nudi. E poi vanno ad “appartarsi” sulla spiaggia per fare le loro cose”. Mentre Roberto, che spesso viene su questa spiaggia per far correre il suo cane, racconta: ”Qui ci sono guardoni, prostitute e uomini che si prostituiscono, ti offrono dei soldi per avere rapporti con loro. Una volta vidi due uomini impegnati in un atto sessuale in pieno giorno, proprio qui davanti, vicino a questa montagnella di sabbia”. Un ambiente surreale, inverosimile. Dove tutto sembra normale e dove tutto è consentito. In un tratto di spiaggia ormai dimenticato da tutti, diventato “terra di nessuno”.
REPORT FOTOGRAFICO:
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Un gran bel servizio, senza nessun distinguo!
RispondiEliminaComplimenti dal QUARTOMONDO.
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