di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 9 febbraio 2010
Per 5,50 euro all’ora per circa 15 ore settimanali, per una retribuzione mensile che non supera i 200 euro. E che non sempre, secondo quanto denunciano, viene erogato secondo le scadenze. Infatti, l’ultimo stipendio ricevuto risalirebbe al mese di dicembre, relativo alle prestazioni lavorative di ottobre. Tra le loro richieste, il rispetto degli obblighi contrattuali, la richiesta di una continuità lavorativa e un riconoscimento professionale del proprio lavoro. Chiedono anche corsi di aggiornamento, un “supporto” al lavoro da parte della propria azienda, che denunciano essere assente. Il lavoro scadrà, come tutti gli anni, a giugno con la chiusura delle scuole, per poi ripartire con il nuovo anno scolastico. Sempre tra l’incertezza che, per molte di loro, le accompagna da oltre 10 anni. All’oscuro dello stato di agitazione il presidente dell’AIAS, Salvatore Giacometti, che rassicura sui contratti “Oggi(ieri) è stata fatta la comunicazione ad Inps e Inail. I contratti sono stati stipulati da ottobre e via via sottoscritti per tutte le lavoratrici, pertanto ora sono tutte sotto contratto. Solo la settimana scorsa abbiamo firmato il contratto al comune” Inoltre tende a precisare come “Nonostante non abbiamo ancora avuto soldi dal comune di Pozzuoli abbiamo noi anticipato di tasca nostra la mensilità di ottobre”. Mentre l’assessore alle politiche sociali Andrea Ferro, dopo aver ricevuto una delegazioni di lavoratrici annuncia la convocazione di un tavolo di trattative con lo stesso Giacometti “Invierò una lettera chiedendo entro una settimana un tavolo di concertazione per discutere della situazione. Siamo tenuti a “vigilare” in quanto committenti, laddove non siano rispettati i punti contrattuali e per coloro che non hanno ancora un contratto, chiederemo la immediata regolarizzazione” L’assessore alle Risorse Strategiche e Avvocatura del comune di Pozzuoli Luigi Fiandra “Non sono a conoscenza della questione. Immagino che il ritardo dei pagamenti alla ditta sia derivante da una questione burocratica. Quando non vengono erogati soldi è perché c’è una insolvenza da parte della ditta o un ritardo dovuto ad atti burocratici” Mentre l’assessore alla pubblica istruzione Vitale Cotena, ha affermato di non essere ancora a conoscenza delle problematiche delle dipendenti dell’associazione né della protesta che creerebbe seri problemi ai piccoli portatori di handicap “Non sono al corrente di quanto è successo stamani” “Non essendo a conoscenza dei fatti devo prenderne atto e poi valutare” Nel frattempo, numerosi sono gli interrogativi che si pongono le operatrici e da ora in poi, se la protesta non rientrerà anche i genitori dei bambini portatori di handicap. Chi darà assistenza ai piccoli durante le ore scolastiche? Perché il contratto col comune è stato firmato solo una settimana fa quando invece il servizio è iniziato con l’inizio dell’attività scolastica? Ora le dipendenti saranno pagate dal primo giorno di lavoro o dalla data di inizio del contratto che hanno stipulato con l’associazione? E se pagate fin dal primo giorno, sotto quale forma saranno pagate, essendo volontarie?
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