venerdì 8 ottobre 2010

FURTO MISTERIOSO ALLA "HERLA" DI POMEZIA

CONTINUA LA PROTESTA DELLE LAVORATRICI
NELLA NOTTE RUBATI DUE COMPUTER CONTENENTI L'UNICO DATABASE DEI DIPENDENTI

di Stefano Mengozzi
pubblicato sul "Latina Oggi" giovedì 7 ottobre 2010

LA PROTESTA, con tanto di occupazione degli uffici, da parte dei lavoratori del call center Herla di Pomezia prosegue senza sosta. Quella di ieri è stata una giornata intensa per i dipendenti, che sono stati ricevuti anche dal presidente della commissione Lavoro della Regione Lazio, Maurizio Perazzolo, dopo che martedì sera in via Campobello, all’interno dello stabilimento, si era portato il consigliere regionale del Pd Tonino D’Annibale accompagnato dal sindaco di Pomezia Enrico De Fusco. Una giornata lunga, iniziata con una notizia che ha creato sdegno tra gli operatori in lotta per avere i propri stipendi arretrati. Nella notte infatti ignoti si sono introdotti all’interno degli uffici, nella zona amministrativa, ed hanno portato via gli unici due computer che contenevano l’intero database dei dipendenti, con tutte le informazioni di carattere amministrativo che sarebbero state necessarie per la conciliazione monocratica già fissata presso il Dipartimento Provinciale del Lavoro per il 20 ottobre prossimo. L’intera storia lavorativa dei quaranta dipendenti che stanno portando avanti il sit in era contenuta nei due pc rubati nonostante alcuni dipendenti avessero deciso di rimanere negli uffici per continuare l’occupazione. «In realtà – hanno spiegato i lavoratori – qualcuno di noi ha anche visto un furgone bianco che si allontanava dall’edificio a metà nottata, ma nessuno ha pensato che si potesse trattare di un furto. Sul posto, alle prime ore del mattino, i Carabinieri della compagnia di Pomezia che hanno sigillato l’ufficio nel quale si trovavano i mezzi informatici e avviato le indagini. Chi ha portato via i pc si sarebbe introdotto dall’ingresso principale senza forzare la serratura (nonostante dovessero essere chiusi) ma avrebbe forzato la serratura della porta finestra che dà nel parcheggio posteriore dello stabile per uscire lontano da occhi indiscreti.
Un retroscena, questo del furto dei computer, che lascia intendere le condizioni a dir poco particolari in cui vive questo call center. L’unica notizia positiva, con la proprietà che continua a rimanere in silenzio, è che ieri mattina in Regione i lavoratori, grazie alla mediazione del consigliere D’Annibale, sono riusciti ad ottenere l’impegno per la convocazione di un tavolo regionale a cui invitare l’assessore al Lavoro Mariella Zezza, la Provincia di Roma, il Comune di Pomezia e soprattutto la proprietà, l’irlandese Herla.

8 commenti:

  1. Non voglio essere polemica, ma da Napoli ve lo abbiamo detto in tutte le lingue che la tattica era la stessa.....portare le persone alla disperazione, fale dimettere per poi aprire altre belle società....tutte pulite pulite.
    Ma è mai possibile che lo stato non faccia nulla, dovreste prendere Giorgio Arcobello e Marilena D'Orazio chiuderli in galera e buttare le chiavi....cosi' almeno una avrebbero una punizione....potrebbero sognarsi le gemelline.
    Poi parliamo del presente ma non dimentichiamo il passato, vogliamo parlare dei fatturati che abbiamo fatto con Telecom Itala, quando a Pomezia eravate Serviti e a Napoli Serna??
    Vogliamo ricordarci della gara delle 100 ghinee dovevamo percepire circa 2.500 euro a testa, ovviamente tutti intascati dai Signori della truffa.
    Vogliamo parlare di Sercomm e Crossing e i milioni di fatturato che abbiamo prodotto con Wind e Enel, e successivamente Tele Due, penso che queste aziende possano dimostrare di aver profumatamente pagato il Signor Arcobello.....perchè non le facciamo intervenire?
    Perchè non portiamo, dati , incassi , fatturati, tutte voci in entrata, nessuna in uscita 800 persone a costo zero per un anno...che dire....Chapeaux
    Basta con le chiacchiere , basta con lo sforzo di dover dimostrare qualcosa che è sotto gli occhi di tutti, Seviti, Ermetel, Sercomm,Serna , Crossing sono tutte figlie della stessa persona, tutte aziende create con il solo fine di gonfiare i conti in banca (ovviamente esteri) i Giorgio Arcobello Varlese e Marilena D'orazio.
    Non siamo noi a dover dimostrare di aver subito un torto, piuttosto dovrebbe essere il contrario, ma stranamente ho la netta sensazione che quella mente perversa prima o poi farà uscire il suo coniglio dal cilindro ....e chissà poverino sarà considerato anche una vittima di 800 folli....ovviamente tutto questo succede perchè lo Stato Italiano lo permette, altro che tutela dei lavoraori, questa mi sembra tutela degli imprenditori truffatori.....ma certo mica possiamo impedire a Giorgione di fare una bella regata con la sua Lady canvass, si perchè non dimentichiamo che il signore in questione è proprietario anche di varie barche che gareggiano in regate...e mentre noi stiamo qua a cercare una soluzione per arrivare a fine mese, Giorgione è a Ostia con 200 persone a festeggiare l'ennesima vottoria della sua Lady Canvass, come potete benissimo evincere da google.
    Lui non si preoccupa , perchè come disse tantissimo tempo fa...." fatemi causa, tanto prima che possiate portarmi in tribunale passeranno anni e anni"....e aveva ragione Giorgione, la legge glielo permette, questo è il vero scandalo!!

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  2. Sto ricevendo delle minacce da una persona, legate alla vicenda Crossing. Minacce che ho saputo di aver ricevuto (non direttamente) anche da alcuni personaggi di Pomezia che, fino ad ora, non ho ancora avuto il piacere di sentire con le mie orecchie o leggere con i miei occhi. Vogliono farmi chiudere il blog a tutto i costi, così come vogliono farmi stare zitto ( ho già ricevuto una querela insieme al mio giornale per la vicenda Napoli ) ma fino a quando avrò anche la minima possibilità di parlare e farvi parlare statene certi che non mi tirerò indietro. Pertanto vi chiedo collaborazione, firmatevi nei commenti e non utilizzate espressioni ingiuriose/offensive/diffamatorie verso terzi.

    Gennaro Del Giudice

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  3. fino ad ora i signori si sono salvati, vuoi anche perche' i loro dipendenti avevano un contratto a progetto.ora gli HERLIANI hanno un cantratto a tempo indeterminato, questo fa si che tanti giochetti la felice coppia, non puo' piu' farli.un CCNL ha una valenza diversa.probabilmente si sono buttati la zappa sui piedi da soli

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  4. e mica tanto... i truffatori continuano a truffare... mancate retribuzioni , nuovi contratti con fidecom, cassa integrazione insomma altre scatole cinesi.Quando si potra' avere un po' di giustizia??? Spero che questo Natale porti alla fantomatica coppia un bel avviso di garanzia!!!

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  5. QUESTA AZIENDA è SCANDALOSA... LO ERA NEL 2002 E LO è TUTT'OGGI.
    DENUNCIATE E SCAPPATE DA SATANA E BELZEBù;

    CON AFFETTO UN EX DIPENDENTE

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  6. MA L'INPS PERCHè NON PAGA ALMENO IL TFR ARRETRATO? COME MAI NON SI RIESCE A RECUPERARE NEMMENO UN EURO DOPO TUTTO QUELLO CHE SI SA E CHE STA ACCADENDO! C'è QUALCHE POSSIBILITA'. SONO VERAMENTE DISPERATA.

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  7. Scusate, si sa qualcosa sul rinnovo della cassa integrazione herla da marzo in poi???
    grazie

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  8. si è stata rinnovata fino a dicembre 2011

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