In un tratto di strada, quello di via Crocillo, non nuovo ad incidenti di questo genere, dove il manto stradale si presenta particolarmente dissestato e dove non esiste alcuna barriera protettiva laterale alla strada. Una tragedia che si poteva evitare, come denunciano i residenti del luogo che già da diverso tempo hanno segnalato lo stato di fatiscenza della strada, se solo si fosse provveduto a risistemare la strada e a costruire un guardaraill che avrebbe potuto evitare, con molta probabilità, all’automobile uscita fuori strada di “volare” nella scarpata e salvare così una giovane vita.
martedì 12 maggio 2009
S' INDAGA SULLE CAUSE DELL'INCIDENTE CHE HA PROVOCATO LA MORTE DELLA PICCOLA GIORGINA
ELEVATO TASSO ALCOLEMICO NEL SANGUE DELLA MADRE
QUARTO. Si attendono in queste ore gli sviluppi dell’autopsia sul corpo della piccola Giorgina Ancuta Barbù, la bimba di 11 anni morta lunedì sera, in un tragico incidente stradale avvenuto in via Crocillo, a Quarto. L’auto, una citroen C3 sulla quale viaggiava in compagnia della mamma, Geanina Daniela, romena di 34 anni, e della sorellina più piccola, Lucia di appena 2 anni, è uscita fuori strada andando a finire in una scarpata. Un impatto violentissimo, con l’auto che dopo aver oltrepassato il ciglio della strada, privo di ogni barriera di protezione, ha effettuato un volo di circa due metri, andando a finire prima su alcuni containers che si trovavano al di sotto della strada ed in prossimità di alcune abitazioni, e successivamente in un canale di scolo. Per la piccola Giorgina non c’è stato nulla da fare, il suo corpo è stato trovato per metà riverso nell’acqua del canale e sembra che sia deceduta per lo schiacciamento del torace, provocato dal peso del telaio dell’auto. Mentre nell’incidente sono rimaste ferite la mamma e la sorellina, che dopo essere state soccorse sul posto dai sanitari del 118, sono state ricoverate presso l’ospedale San Paolo di Napoli. Per loro, le cui condizioni non sono gravi e sono fuori pericolo, i medici hanno diagnosticato una prognosi, rispettivamente, di dodici e sette giorni.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "ROMA" di mercoledì 13 maggio 2009
E dalle prime analisi effettuate dai medici del nosocomio partenopeo, sarebbe stato riscontrato, nel sangue della donna romena, da 4 anni in Italia e sposata con un Gennaro Carputo, 52 anni di Quarto con il quale ha avuto la piccola Lucia (Giorgina era nata dalla precedente unione con il primo marito), un tasso alcolemico superiore al limite stabilito in 0,50 g/l. Quantità di alcool nel sangue che provocherebbe perdita di lucidità modificando gli effetti sulla capacità di guida e che potrebbe essere stata la causa, o una delle cause, del terribile incidente. Sarà ora il pubblico ministero incaricato per le indagini, sulla base dei rilievi effettuati dai carabinieri accorsi sul luogo dell’accaduto, a dover chiarire l’esatta dinamica e le cause che hanno causato il tragico incidente.
In un tratto di strada, quello di via Crocillo, non nuovo ad incidenti di questo genere, dove il manto stradale si presenta particolarmente dissestato e dove non esiste alcuna barriera protettiva laterale alla strada. Una tragedia che si poteva evitare, come denunciano i residenti del luogo che già da diverso tempo hanno segnalato lo stato di fatiscenza della strada, se solo si fosse provveduto a risistemare la strada e a costruire un guardaraill che avrebbe potuto evitare, con molta probabilità, all’automobile uscita fuori strada di “volare” nella scarpata e salvare così una giovane vita.
In un tratto di strada, quello di via Crocillo, non nuovo ad incidenti di questo genere, dove il manto stradale si presenta particolarmente dissestato e dove non esiste alcuna barriera protettiva laterale alla strada. Una tragedia che si poteva evitare, come denunciano i residenti del luogo che già da diverso tempo hanno segnalato lo stato di fatiscenza della strada, se solo si fosse provveduto a risistemare la strada e a costruire un guardaraill che avrebbe potuto evitare, con molta probabilità, all’automobile uscita fuori strada di “volare” nella scarpata e salvare così una giovane vita.
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