mercoledì 25 agosto 2010

BARCA SI ARENA A MILISCOLA, E' GIALLO

PAURA SULL'ARENILE FLEGREO. LO SCAFO ERA STATO ABBANDONATO DAL SUO OCCUPANTE DOPO UN'AVARIA. SI INDAGA SULL'UOMO

di Gennaro Del Giudice
servizio pubblicato sul "Roma"mercoledì 25 agosto 2010

BACOLI. Un amico gli presta la barca per un giro in mare. Lui, forse a causa di un problema durante la navigazione, improvvisamente decide di abbandonare il natante, tuffandosi in mare. All’alba l’imbarcazione si arena, verrà ritrovata qualche ora dopo sulla spiaggia di Miliscola, a Bacoli. Alla vista del natante, qualcuno pensa ad un naufragio, il timore che nella notte da quell’imbarcazione qualcuno, dopo un avaria, abbia perso la rotta. Qualche bagnante presente sull’arenile teme per gli eventuali occupanti, la paura è che siano finiti in mare. Alle 7 viene lanciato l’sos, la notizia viene trattata come “soccorso in mare”, intervengono le motovedette della Guardia Costiera di Procida. Poi il natante si arena, viene “spiaggiata” come si dice in gergo marinaro, intervengono a questo punto gli uomini della Capitaneria di Porto di Pozzuoli. Fortunatamente non ci sono vittime. Si tratta di un' imbarcazione da diporto, si è arenata sulla spiaggia Miliscola dopo essere andata alla deriva al largo di Procida durante la notte. Gli uomini diretti dal tenente di vascello Amedeo Nacarlo controllano l’imbarcazione, alla ricerca di indizi, si cerca di stabilire se qualche ora prima su quella barca lunga circa 10 metri ci fossero delle persone a bordo. Ipotesi fortunatamente scongiurata, sull’imbarcazione non viene trovata alcuna traccia di effetti personali. Si cerca di risalire al proprietario, che dopo qualche ora viene identificato. Si tratta di un uomo, residente nel napoletano, il quale ha raccontato di aver prestato la barca ad un amico, anch’egli di Napoli, il quale per motivi ancora in fase di accertamento, durante la navigazione al largo delle acque di Procida, avrebbe ad un certo punto abbandonato l’imbarcazione, lasciandola alla mercè delle onde. La posizione dei due uomini è ora al vaglio degli inquirenti, le indagini dovranno appurare eventuali colpe e chiarire come mai l’uomo a bordo del natante, nel caso in cui si fosse ritrovato in una condizione di pericolo, non avrebbe lanciato l’sos richiedendo i soccorsi, decidendo di abbandonare l’imbarcazione prestata dall’amico. Nel frattempo, durante la giornata di ieri,attraverso un’ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto di Pozzuoli è stata interdetta la parte di spiaggia e lo specchio di mare antistante la zona dove si è arenata l’imbarcazione. Il tutto a 6 giorni dal ritrovamento di 50 chilogrammi di materiale esplosivo in una grotta di Capo Miseno, a poche centinaia di metri di distanza dal punto nel quale si è arenata l’imbarcazione. Episodi che, insieme alla collisione di venerdì scorso al largo di Palinuro, secondo il comandante della Capitaneria di Porto di Pozzuoli, il tenente di vascello Amedeo Nacarlo, non costituirebbero un particolare campanello di allarme per la navigazione in mare “In questo periodo dell’anno siamo estremamente presenti in acqua e vigiliamo con molta attenzione. Finora tranne questi episodi isolati, la situazione non è da allarme. Anzi paradossalmente rispetto alla scorsa stagione quando si registrarono in mare una serie di eventi luttuosi, possiamo parlare di un’estate in mare relativamente tranquilla”

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