venerdì 8 aprile 2011
INCIDENTE PONTE "COPIN" - RESTANO GRAVI LE CONDIZIONI DEL 33ENNE
IL MOTOCICLISTA RESTA RICOVERATO NEL REPARTO DI RIANIMAZIONE
POZZUOLI - Continua a lottare contro la morte A.S., il 33enne rimasto gravemente ferito domenica scorsa a seguito dello scontro tra la motocicletta sulla quale stava viaggiando e un’automobile lungo l’asse viario Copin. In queste ore l’uomo è ancora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Cardarelli” di Napoli. Le sue condizioni, rispetto a domenica, quando a seguito dell’incidente fu trasportato prima all’ospedale “Santa Maria della Grazie” e nella notte presso al nosocomio napoletano continuano ad essere gravi ma stazionarie a causa di un edema cerebrale. Nell’impatto tra la sua moto Suzuki e la Mercedes che viaggiava nella corsia opposta, l’uomo riportava un trauma cranico, facciale e toracico, danni ad un polmone e alla milza oltre a diverse diverse fratture alle gambe e in altre parti del corpo. Amici, familiari e conoscenti in queste ore sono in apprensione per le sorti del 33enne che vive a Napoli ma è un abituale frequentatore della zona flegrea. Il tremendo incidente, lo ricordiamo, si è registrato domenica scorso poco dopo le 18 lungo l’asse viario “Copin” arteria che collega via Campi Flegrei e la zona di Arco Felice con via Fascione e la zona della Solfatara. E proprio qui, a poche centinaia di metri di distanza dall’incrocio con via Solfatara che poco dopo le 18 che avveniva l’impatto tra la motocicletta Suzuki guidata da A.S. e la Mercedes 190 alla guida della quale c’era un uomo, C.R., residente a Giugliano in Campania. Stando alla dinamica ricostruita dagli agenti del corpo di Polizia Municipale di Pozzuoli l’uomo alla guida della motocicletta nella curva avrebbe perso il controllo del proprio mezzo sbandando e finendo nella corsia opposta dove in quel momento stava transitando l’auto che viaggiava in direzione della Solfatara. Secondo gli inquirenti a far perdere il controllo del mezzo potrebbe essere stata l’alta velocità o un sorpasso azzardato da parte del motociclista. I due conducenti coinvolti nell’incidente venivano sottoposti ai test alcolemici e tossicologici che risultavano essere entrambi negativi. Come testimoni dell’incidente, oltre all’uomo che si trovava alla guida del Mercedes che nello scontro riportava un trauma cranico, c’erano anche due automobilisti i quali venivano ascoltate nei minuti successivi all’incidente dai vigili urbani. Questi nel racconto avrebbero raccontato anche di aver visto negli istanti precedenti all’urto A.S. indossare il casco di protezione che però dopo l’impatto e la caduta del 33enne sul selciato finiva a terra. Casco che veniva sequestrato insieme all’auto dell’uomo e alla carcassa della motocicletta del 33enne, bruciatasi completamente a seguito dell’impatto con l’asfalto
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la moto era un Honda Hornet 900, non una Suzuki, da come si cammina su quella strada, e dalla posizione dei segni sull'asfalto credo poco che sia stato il 33enne ad invadere la corsia opposta.
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