venerdì 8 aprile 2011

PALAZZINA BRUCIATA, PROVE DI STABILITA'

OGGI IL SOPRALLUOGO DEI TECNICI PER LE VERIFICHE DISPOSTE DAL MAGISTRATO

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" giovedì 7 aprile 2011

POZZUOLI - E’ previsto per stamattina alle 9 un sopralluogo da parte dei tecnici e dei vigili del fuoco all’interno della palazzina distrutta lo scorso 17 marzo durante l’incendio al deposito del mobilificio “Cacciapuoti Arredo Design” di Arco Felice. Che sarebbero state disposte dal pubblico ministero Gloria Sanseverino, incaricata per le indagini dalla Procura della Repubblica di Napoli, per verificare la stabilità della struttura che dal 18 marzo è sotto sequestro. “Ho saputo dai carabinieri che ci sarà un sopralluogo da parte di ingegneri e vigili del fuoco Sono stato avvisato della cosa in qualità di responsabile ed invitato a presenziare. Credo che si tratti di verifiche strutturali che dovranno fare alla palazzina “ ha confermato l’amministratore nonché custode giudiziario dell’immobile di via Domitiana 90, Gennaro Mirata. Controlli che le 14 famiglie aspettano da tempo in maniera tale che una volta espletati possano essere rimossi i sigilli allo stabile e all’intera area che in questi giorni è sottoposta a “sequestro probatorio”. Bisognerà capire se la palazzina è agibile, quali saranno i tempi e le modalità per un eventuale intervento di ristrutturazione e di messa in sicurezza dell’intera struttura. A quanto pare, i solai tra il piano interrato (quello che ospitava il deposito di mobili) e il primo piano e quello tra quest’ultimo e il secondo piano sarebbero andati completamente distrutti. L’incendio di chiara matrice dolosa, le cui sequenze in parte vennero riprese dalle telecamere di videosorveglianza installate all’esterno del punto vendita “Cacciapuoti Arredo Design”, veniva appiccato da due uomini a volto coperto. Armati di due taniche di benzina, poco dopo l’una di notte del 17 marzo scorso, cospargevano di liquido infiammabile il piano seminterrato della palazzina adibito a deposito, appiccando poi il fuoco. Un messaggio inequivocabile, ma il titolare del mobilificio Carmine Cacciapuoti continua a smentire intimidazioni o richieste estorsive, tingendo di giallo la vicenda.

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