giovedì 14 aprile 2011

RUBANO PORTAFOGLI E USANO BANCOMAT

VITTIMA IN BANCA PER BLOCCARE LA CARTA, RICONOSCE I LADRI E LI BLOCCA

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. Una storia degna della sceneggiatura di un regista di film d’azione che ha avuto come attori due incauti malviventi e un anziano automobilista. Al quale di aggiunge un finale positivo, con i ladri che sono finiti in manette e la vittima che è riuscita ad avere indietro quanto gli era stato appena sottratto. Così Umberto Ioia, 54anni e Pasquale Esposito 43 anni entrambi napoletani con precedenti di polizia, sono stati arrestati per i reati di utilizzo fraudolento di carta di credito in concorso e denunciati per furto aggravato in concorso e lesioni dagli agenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli diretti dal vicequestore Michele Cante. Ma veniamo alla cronaca di una mattinata alquanto rocambolesca. Il tutto è iniziato venerdì, poco dopo le 10 nella zona di Arco Felice Vecchio dove un anziano residente a Pozzuoli si era diretto per fare la spesa in un supermercato della zona. Uscito dal negozio, l’uomo con le buste degli acquisti in mano, notava un uomo accovacciato vicino alla sua automobile che poco prima aveva parcheggiato nello spazio antistante il negozio. Alla vista dell’anziano l’uomo si allontanava repentinamente, riuscendo a non insospettire più di tanto l’uomo che riponeva le buste nel cofano e una volta entrato nell’abitacolo si metteva in cammino in direzione Pozzuoli. Ma dopo aver percorso poche centinaia di metri era costretto a fermarsi perché accortosi di avere una ruota bucata. A quel punto l’anziano signore non poteva fare altro che accostare l’auto sul ciglio della strada per cambiare il pneumatico. Ma mentre si accingeva a sostituirlo, un passante lo avvertiva che gli stavano rubando il borsello che aveva lasciato sul sedile. L’anziano alzava la testa e riconosceva quell’uomo che nel frattempo si allontanava a bordo di una panda grigia condotta da un complice. Quell’uomo che era entrato nella sua auto impossessandosi del suo borsello non era altro che quella persona che pochi minuti prima aveva visto accovacciata vicino alla sua auto. A quel punto si rendeva conto di essere stato vittima di un abile raggiro: i malviventi gli avevano manomesso l’auto forandogli una ruota e lo avevano seguito, fino a che non si trovava costretto a scendere dall’auto per poi entrare in azione derubandolo. In quel borsello l’uomo aveva il portafogli con dentro i documenti di riconoscimento, diverse banconote e la carta di credito. La quale doveva essere necessariamente bloccata per evitare che i malviventi potessero recarsi al primo sportello utile e prelevare i soldi dal suo conto. Così ripartita con la sua auto, la vittima si recava presso la filiale della “Banca Nazionale del Lavoro” di via Annecchino ad Arco Felice, dove si precipitava per bloccare immediatamente la carta di credito. Ma mentre l’uomo effettuava l’operazione, che si verificava il colpo di scena: il cassiere gli comunicava che al bancomat all’esterno dell’istituto di credito qualcuno stava utilizzando proprio la sua carta. E quel “qualcuno” era proprio quell’uomo che aveva visto prima accovacciato vicino alla sua auto e che qualche minuto dopo gli aveva rubato il borsello dall’automobile. A quel punto l’anziano si precipitava all’esterno della banca, dove riconosceva quell’uomo che, vistosi messo alle strette tentava di patteggiare la fuga restituendo la somma che era stata appena prelevata. In tutto 1850 euro che il ladro, attraverso la carta di credito della sua vittima, era riuscito ad intascare. Iniziava anche un colluttazione tra il ladro e la vittima, in soccorso della quale giungevano anche alcuni passanti che riuscivano a fermare il malvivente e a chiedere l’intervento degli agenti di polizia i quali prontamente giungevano sul posto arrestando l’uomo. La scena si verificava sullo spiazzale antistante la banca e un supermercato, di fronte alla stazione della cumana di Arco Felice. Nel frattempo il complice, che aveva partecipato all’attuazione del piano, visto il “collega” in cattive acque si dava alla fuga, a bordo della Panda di colore grigio utilizzata per mettere a punto l’intera operazione. Una fuga che però durava poco per l’uomo visto che i poliziotti riuscivano a rintracciarlo e arrestarlo nel primo pomeriggio. Ora Umberto Ioia e Pasquale Esposito, che sono stati processati per direttissima ieri mattina, dovranno rispondere dell’accusa di utilizzo fraudolento di carta di credito in concorso e denunciati per furto aggravato in concorso e lesioni.

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