sabato 3 ottobre 2009

ABBANDONATO DAL PAPA' PER 2 ORE CHIUSO IN UN FURGONE BIMBO DI 4 ANNI

L'UOMO, DENUNCIATO PER ABBANDONO DI MINORE, HA RISCHIATO IL LINCIACCIO DA PARTE DEI PASSANTI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 3 ottobre 2009

POZZUOLI. Chiuso, in un furgone, per circa due ore, mentre il papà andava in giro a fare compere. E’ la brutta storia che ha avuto come protagonista un bimbo di appena 4 anni, che nel pomeriggio di giovedì, recatosi a Pozzuoli in compagnia del padre, M.G., 44 anni, residente a Giugliano in Campania, veniva lasciato da quest’ultimo, appena giunto in piazza della Repubblica, da solo nel suo furgone Fiat Doblò, parcheggiato lungo la strada. E, sceso dal veicolo, il 44enne chiudeva finestrini e porte del mezzo, lasciando il piccolo seduto sul sedile al lato passeggero, per poi allontanarsi. Dopo alcuni minuti il furgone veniva notato da alcuni vigili urbani presenti in piazza, i quali, accortisi che il mezzo era stato parcheggiato in una zona vietata alla sosta, provvedevano alla sanzione del veicolo. Ma, mentre effettuavano la contravvenzione del furgone, gli uomini della polizia municipale notavano la presenza del bimbo all’interno dell’autovettura. Una presenza inaspettata che allarmava oltre gli stessi vigili, anche i passanti e i titolari delle vicine attività commerciali, che accorrevano intorno all’autovettura nel quale era rinchiuso il piccolo, che nel frattempo scoppiava a piangere. Un capannello di persone che intorno al furgone battevano mani vicino ai finestrini per attirare l’attenzione del piccolo e cercare di forzare qualche maniglia del mezzo, che però non si riusciva ad aprire. Momenti di apprensione e di caos che ha investito un po’ tutti coloro che giovedì pomeriggio si trovavano nel centro storico di Pozzuoli chi per lavoro, chi per shopping, come, racconta Cinzia, titolare insieme ai suoi 2 fratelli di un’attività commerciale in piazza della Repubblica. “Appena diffusasi la notizia, la gente che affollava il nostro negozio è uscita fuori per vedere cosa stesse succedendo e per stare vicina a quel bambino, cercando attraverso i vetri di rasserenarlo. Siamo stati tutti in apprensione per quel piccolo che piangeva chiuso in quel furgone”. Impotenti di fronte alla crisi di pianto del piccolo, e col tempo che trascorreva senza che si materializzasse la figura di colui che aveva lasciato quel piccolo lì dentro, i passanti chiedevano l’intervento dei carabinieri della vicina compagnia di Arco Felice e dei vigili del fuoco della caserma di Monterusciello. I quali, giunti sul posto, decidevano di infrangere un finestrino del fiat Doblò, per estrarre il piccolo dall’autovettura. Il bambino, bagnato dalle lacrime versate e dal sudore per le circa 2 ore trascorse chiuso nell’autoveicolo, ma in perfette condizioni fisiche, veniva preso in cura dai militari, che cercavano, con carezze e coccole, di calmare e rasserenare il piccolo. Nel frattempo gli stessi militari dell’arma, diretti dal tenente Maurizio Petrarca, si mettevano alla ricerca del genitore del piccolo. Il quale, noncurante di quante stesse accadendo, veniva rintracciato intorno alle ore 19 nei pressi di alcuni esercizi commerciali, nel centro storico di Pozzuoli. Una figura, quella dell’incauto genitore, che appena materializzatasi faceva andare su tutte le furie le decine di persone che nel frattempo avevano affollato piazza della Repubblica. I quali, richiamati dal caos che nel frattempo era creato intorno a quel furgone, si scagliavano contro il 44enne M.G. che, solo grazie all’intervento dei carabinieri, evitava di essere aggredito. L’uomo, che veniva fermato dai carabinieri, i quali chiedevano spiegazioni in merito a quanto accaduto, tentava di giustificarsi affermando di aver parcheggiato e lasciato il figlio nel furgone da soli 5 minuti, per andare a fare la spesa. Versione che, ovviamente, non trovava alcun riscontro con quanto realmente accaduto e che faceva scattare per il genitore del piccolo, già noto alle forze dell’ordine, una denuncia, in stato di libertà, per abbandono di minore, e l’affidamento del minore alla mamma.

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