SI TENTA DI RICOSTRUIRE L'ESATTA DINAMICA DELLO SCONTRO ED APPURARE LE EVENTUALI COLPE. I RESIDENTI CHIEDONO LA MESSA IN SICUREZZA DELLA STRADA.
di Gennaro Del Giudicearticolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 6 ottobre 2009
POZZUOLI. E’ stato denunciato per omicidio colposo Luigi V., il 35enne che era alla guida, domenica, dell’auto coinvolta nell’incidente durante il quale ha perso la vita, a Monterusciello, il 25enne Antonio Alboretti, mentre era in sella alla sua motocicletta. Un atto dovuto, da parte degli inquirenti, che indagano per ricostruire l’esatta dinamica e chiarire se realmente ci siano delle colpe da parte del conducente dell’automobile, una Nissan Micra che si sarebbe scontrata con la motocicletta della vittima, una Kawasaki Z750. Forse una manovra “azzardata” da parte del 35enne puteolano, una inversione di marcia che avrebbe potuto provocare, stando alle prime ricostruzioni avvenute sul luogo dell’incidente, la rovinosa caduta di Alboretti, che sarebbe caduto sul selciato battendo la testa perdendo la vita sul colpo, mentre la sua moto sarebbe volata qualche metro più in là lungo il marciapiede. Sull’asfalto sono evidenti i segni di frenata da parte della moto, il che farebbe presuppore che il giovane abbia tentato di evitare quello che sarebbe stato un “improvviso” ostacolo sulla strada sulla quale transitava. A nulla è valso l’intervento da parte dei soccorritori del 118 giunti sul luogo dell’incidente, mentre Luigi V., sotto choc, ma uscito indenne dallo scontro, veniva trasferito presso l’Ospedale “La Schiana” di Pozzuoli per essere sottoposto ad accertamenti. La salma del povero Antonio Alboretti è stata trasferita presso il Secondo Policlinico di Napoli, in attesa che il pubblico ministero incaricato dalla procura di Napoli , Henry John Woodcock, disponga eventuali esami autoptici e tossicologici.
Antonio, figlio di Gennaro Alboretti, ex consigliere al comune di Pozzuoli nel 1995 nelle liste del Pds, lavorava a bordo dei traghetti dell’azienda marittima MedMar, sulla linea Pozzuoli – Ischia. Il fratello, Luigi, è proprietario di una pasticceria poco distante dall’abitazione di via Umberto Saba, dove Antonio viveva con i genitori e la sorella. A poche centinai di metri, sulla strada parallela a quella dove ha perso la vita, viveva anche la nonna, dalla quale pare che Antonio si stesse recando, quasi una prassi domenicale.
Fino alla tarda serata di domenica sono state decine le persone recatesi in via Eduardo Scarpetta, nel tentativo di dare una spiegazione e ricostruire quanto accaduto.
Un lungo stradone, diviso in due larghe corsie, in mezzo alle quali c’è un marciapiede alberato che fa da spartitraffico, che ogni mercoledì ospita il mercatino rionale. E un lungo rettilineo dove spesso automobilisti e centauri, spingono il piede sull’acceleratore e dove, nel corso degli anni si sono verificati diversi tragici incidenti, in prossimità dell’incrocio che da via Scarpetta porta a via Marotta. Una strada non ritenuta sicura, secondo quanto accusano i residenti, per le condizioni del manto stradale, che si presenta liscio, e quindi pericoloso per la stabilità dei mezzi. E proprio mercoledì, durante le ore nelle quali si svolgerà il mercatino, i residenti vorrebbero organizzare un sit-in di protesta, per chiedere la costruzioni di dossi lungo la strada, per una messa in sicurezza del manto stradale e per far si che eventi così tragici non si verifichino più.
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