PROTESTA NATA DALLA MANCATA INTEGRAZIONE ORARIAdi Gennaro Del Giudicearticolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 17 ottobre 2009
POZZUOLI. Caos ieri al comune di Pozzuoli. Oltre 50 Lsu hanno occupato gli uffici del sindaco e l’aula consiliare. Esasperati per le loro condizioni lavorative che considerano “precarie e assurde” hanno inscenato una protesta pacifica minacciando uno sciopero della fame collettivo. La protesta nasce dalla decisione da parte delle autorità comunali di togliere l’integrazione oraria, la quale garantiva un aumento in busta paga di circa 300 euro, andandosi a sommare alle circa 500 euro di sussidio base. Malumore nato, oltre che dall’ammanco in busta paga, anche nel vedere operatori privati impiegati nei servizi lavorativi corrisposti fino a qualche tempo fa. “Al comune sono stati trasferiti 2 milioni di euro che attendono di essere erogati per le attività in modo da poter garantire le integrazioni ai nostri lavoratori” denuncia Pino Dardano, rappresentante sindacale Uil che motiva l’occupazione come frutto “della rabbia dopo aver visto dei privati lavorare sui camion dopo che per 4 anni i nostri hanno assicurato il servizio. Attendiamo ora che il sindaco mantenga gli impegni come promesso, assicurandoci che porterà entro fine mese il caso nel prossimo consiglio comunale”. Alla richiesta dell’esponente Cisl, rincara la dose il rappresentante Uil Pasquale Elemento che definisce l’integrazione “un contentino” chiedendo “una stabilizzazione lavorativa e contrattuale dei lavoratori definitiva”.
L’occupazione è terminata alle 16.30. Una delegazione di Lsu ha abbandonato la sede del comune per un incontro col sindaco Pasquale Giacobbe, mentre all’esterno della palazzina sono rimasti circa 30 lavoratori. Nel pomeriggio un altro episodio all’interno del palazzo del primo cittadino: un’ex dipendente comunale, i preda ad una crisi di nervi, ha preso a calci porte e suppellettili. Fermato dopo l’intervento di Carabinieri e Polizia.
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