venerdì 30 ottobre 2009

CAOS A POZZUOLI. SALTA IL CONSIGLIO COMUNALE

NON RAGGIUNTO IL NUMERO LEGALE. SPACCATURE NELLA MAGGIORANZA DOPO IL VARO DELLA TERZA "GIUNTA GIACOBBE". IL PRIMO CITTADINO NEL POMERIGGIO AVREBBE MINACCIATO LE DIMISSIONI

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 31 ottobre 2009

POZZUOLI. Saltato, per mancanza del numero legale, il consiglio comunale a Pozzuoli. Dopo il varo della terza giunta da parte del primo cittadino, Pasquale Giacobbe, giovedì pomeriggio è stata disertata l’aula di ”palazzo Migliaresi” dove doveva tenersi il secondo consiglio, dopo quello tenutosi martedì, durante il quale è stato approvato il riequilibrio di Bilancio 2009 per il riordino del bilancio comunale. Una diserzione di parte della maggioranza di governo che sarebbe nata dalla insoddisfazione, da parte della coalizione di governo, verso la composizione della nuova giunta comunale. Da qui, la decisione da parte di due degli assessori della neonata giunta, Bernardo Maddaluno e Vitale Cotena, a non firmare le deleghe attribuitegli dal primo cittadino. Episodio che avrebbe fatto suscitare l'ira del sindaco Pasquale Giacobbe, che avrebbe minacciato le dimissioni se non ci sarebbe stato, entro qualche ora dall'inizio del consiglio, l'appoggio da parte di tutte le forze della maggioranza alla nuova giunta appena ufficializzata. Ben nove i consiglieri di maggioranza assenti (Scotto, Costigliola e Maddaluno in quota al Pdl, Cicale per “Alleanza di Centro per la Libertà”, Cossiga per il “Centro per la Libertà”, Festa e De Vito per “Pozzuoli Futura” e i “ritardatari” in quota Udc, Solimeo e Simeoli) ai quali si sono aggiunti gli altri nove dell’opposizione di centro-sinistra che hanno contribuito a far saltare l’assise. Oltre al modesto numero di consiglieri presenti, nell’aula giunta sono intervenuti circa cento Lsu che insieme ai commercianti di “Largo Palazzine” avevano previsto un sit-in di protesta. Questi ultimi contestavano uno degli ordini del giorno che prevedeva lo spostamento nel rione Toiano del mercatino che quotidianamente si svolge in via Terracciano. La tensione è salita quando i manifestanti hanno ricevuto la notizia che il consiglio non si sarebbe svolto per mancanza del numero legale.

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