martedì 24 novembre 2009

ATTI VANDALICI AL COMUNE DI POZZUOLI

UN GRUPPETTO DI LSU DISTRUGGE PORTE E SUPPELLETTILI
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Mentre attendevano di incontrare il sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe, una minoranza di Lavoratori Socialmente Utili, ha compiuto atti vandalici all'interno della palazzina 7 del Comune. E' accaduto intorno alle ore 11 di oggi. Erano circa un centinaio, i lavoratori presenti in comune insieme ad una delegazione di sindacati, che avrebbero dovuto discurre con il primo cittadino della loro perdurantre situazione di precariato. Quando ad una piccola parte di Lsu è venuto in mente di "sfogare" la propria rabbia e disapprovazione compiendo atti vandalici del tutto deprecabili. Prendendo improvvisamente di mira gli uffici del piano terra della palazzina comunale.
Calci alle porte e distruzione di vetri e suppellettili. E momenti di tensione che si sono vissuti quando il gruppetto di vandali ha poi tentato di raggiungere gli uffici del sindaco. Il peggio è stato evitato quando sono giunti sul posto gli uomini del vicino commissariato di polizia di Pozzuoli. Gli inquirenti hanno poi proceduto all’identificazione e alla denuncia dei responsabili, che sono accusati di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. Un'identificazione dei vandali resa difficile dal fatto che, questi ultimi, dopo aver compiuto gli atti incresciosi, si sono poi prontamente dileguati. Ferma la condanna del sindaco Giacobbe: “Con questa prepotenza non si può avviare alcuna trattativa. Non posso far finta di niente quando la violenza prevarica sulla ragione. Ho sempre cercato di capire e venire incontro, per quanto è in mio potere, i Lavoratori socialmente Utili. Il problema a Pozzuoli esiste, ma gli Lsu hanno sempre trovato in me un sindaco disposto al dialogo e alla risoluzione della loro vertenza. Adesso però è stato superato ogni limite di vivere civile. Non si può far finta di nulla quando un manipolo di facinorosi distrugge la casa comunale facendo danni alla comunità puteolana per migliaia di euro”.
Ed altrettanto dura è stata la condanna da parte della stragrande maggioranza di Lsu e dei sindacati, che hanno prontamente preso le distanze da quanto è accaduto. Una condizione di precariato, nella quale vivono i lavoratori, che persiste da diverso tempo, nonostante i continui incontri e le continue "occupazioni" pacifiche. Denunciano il "non investimento" di 2 milioni di euro destinati alla loro stabilizzazione e l'impiego nei settori come quello della raccolta differenziata, ora affidati a società private.

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