mercoledì 25 novembre 2009

DURA LA CONDANNA DEL SINDACO GIACOBBE

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" mecoledì 25 novembre 2009

POZZUOLI. L’assalto degli Lsu avvenuto ieri mattina al Comune di Pozzuoli ha scatenato la ferma condanna del sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe. «Con questa prepotenza non si può avviare alcuna trattativa – dichiara Giacobbe - Non posso far finta di niente quando la violenza prevarica sulla ragione. Ho sempre cercato di capire e venire incontro, per quanto è in mio potere, i Lavoratori socialmente Utili. Il problema a Pozzuoli esiste, ma gli Lsu hanno sempre trovato in me un sindaco disposto al dialogo e alla risoluzione della loro vertenza. Adesso però è stato superato ogni limite di vivere civile. Non si può far finta di nulla quando un manipolo di facinorosi distrugge la casa comunale facendo danni alla comunità puteolana per migliaia di euro». A condannare i gravissimi episodi di vandalismo mesi in atto ieri negli uffici della palazzina del sindaco di Pozzuoli, nella sede centrale del Comune in via Tito Livio, anche i rappresentanti sindacali dei Lavoratori Socialmente Utili. «Non possiamo assolutamente condividere gli atti vandalici commessi da alcuni lavoratori questa mattina - dice Pasquale Elemento - Un segno di inciviltà e di eccesso di rabbia che non sono positivi per la nostra causa. I fatti sono da condannare ma non per questo però vanno discriminati e penalizzati tutti gli Lsu. Tra i lavoratori in mobilità ci sono tanti che da anni aspettano con pazienza l’agognata stabilizzazione senza macchiarsi di episodi riprovevoli». Dai rappresentanti sindacali arriva anche un pesante monito all'Amministrazione comunale per le lungaggini burocratiche ed i rinvii nell’individuare la stabilizzazione dei 300 Lsu. «Ci sono due milioni di euro da investire per i progetti sulla stabilizzazione dei lavoratori in mobilità che riguardano i settori della raccolta differenziata, dei parcheggi e del nuovo cimitero, ma nulla è stato fatto finora - concludono i sindacalisti - Sono 18 mesi che questa Amministrazione parla, promette ma non concretizza. Siamo stanchi. È il tempo di fatti concreti e sembra che i nostri amministratori non l'abbiano ancora capito. Non è più il tempo delle promesse».

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