di Gennaro Del Giudice
pubblicato sui giornali "Roma" e "Corriere Flegreo"
POZZUOLI - Si è costituito dopo 11 giorni l’uomo che lo scorso 14 maggio era alla guida della Smart che ha investito in via Campi Flegrei Salvatore Mele, il 66enne pensionato tutt’oggi ancora in coma nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. Il “reo – confesso” è un giovane puteolano di 28 anni che nella giornata di giovedì si è presentato di sua spontanea volontà presso il commissariato di polizia di Pozzuoli, ammettendo di essere lui il conducente dell’auto che ha investito il 66enne senza poi fermarsi per soccorrerlo. Il 28enne al cospetto degli agenti ha dichiarato che quel sabato sera si sarebbe trovato lui alla guida dell’automobile che in via Campi Flegrei nei pressi del “villaggio del Fanciullo” e del ristopub “Capo Horn” poco dopo le 23 ha investito il povero Salvatore Mele. Un’ammissione di colpevolezza arrivata quasi dopo tanto tempo da quel terribile incidente che alimenta tutta una serie di interrogativi: per quale motivo il giovane ha atteso 11 giorni prima di recarsi dai poliziotti che lo stavano cercando? Perché quella sera, dopo aver investito il 66enne pensionato il giovane non si è fermato per soccorrerlo facendo perdere le proprie tracce? Cosa c’è dietro a questo episodio di “omissione di soccorso”? Uno stato di shock da parte del 28enne che appena resosi conto di quanto appena provocato non aveva il coraggio di fermarsi, paura che una volta fermatosi qualcuno si sarebbe potuto scagliare contro di lui o il timore di essere sottoposto ai controlli su alcol e droghe? Oppure il 28enne non si sarebbe accorto di aver investito l’uomo? Ipotesi quest’ultima che sarebbe da considerarsi alquanto remota tenuto conto delle modeste dimensioni della vettura sulla quale l’uomo si trovava e sulla violenza dell’impatto. Risposte che ovviamente il ”reo-confesso” avrà dato agli investigatori che nl frattempo mantengono il più stretto riserbo sull’ammissione di colpevolezza del giovane. Probabilmente a far prendere la decisione all’automobilista di costituirsi avrebbero contribuito anche i numerosi appelli lanciati dai familiari di Salvatore Mele attraverso i quali chiedevano al colpevole di costituirsi e invitavano chiunque avesse visto a collaborare alle indagini che sono andate avanti incessantemente nonostante i pochi indizi a disposizione degli inquirenti: modello dell’auto e solo tre delle sette cifre che compongono la targa. Nel frattempo, dopo aver trovato il colpevole, i pensieri sono tutti rivolti alle condizioni del 66enne pensionato di Pozzuoli che quella sera del 14 maggio scorso stava camminando in via Campi Flegrei a pochi metri dalla sua abitazione. Le sue condizioni restano stazionarie ma gravi, l’uomo è ancora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” a causa delle gravissime ferite riportate nell’incidente che gli hanno provocato danni in quasi tutte le parti del corpo coinvolgendo diversi organi vitali. Nel il violento impatto prima contro la Smart che lo faceva carambolare contro la porta di un’auto che era ferma a bordo strada per poi schiantarsi sull’asfalto Salvatore Mele riportava un trauma cranico, un trauma facciale, la rottura di 6 costole, del bacino, danni ad un polmone, alla milza, ad un rene, numerose fratture per tutto il corpo, oltre al viso quasi completamente sfigurato. Una tragedia che ha sconvolto quanti conoscono il 66enne pensionato e in primis i suoi familiari che da quella maledetta sera di 15 giorni fa stanno vivendo l’incubo di vedere la vita del proprio caro appesa ad un filo.
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