di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI - Si è rischiata l’ennesima morte sul lavoro domenica mattina, all’interno dello stabilimento “Prysmian” dove un operaio è rimasto schiacciato da un macchinario vicino al quale stava lavorando. L’uomo è ora ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” ma non sarebbe in pericolo di vita. L’incidente si è verificato nello stabilimento Prysmian, azienda che produce cavi sottomarini che ha sede in via Raimondo Annecchino ad Arco Felice, nelle strutture che un tempo ospitavano la fabbrica “Pirelli”. Il grave episodio si è registrato domenica mattina quando Armando Borrone, 40 anni, puteolano, residente nel quartiere di Monterusciello, dove vive in compagnia della moglie e dei figli, era impegnato nel turno che copre la fascia oraria 6-18. L’operaio, che da oltre 10 anni lavora presso lo stabilimento era impegnato a manovrare una riunitrice verticale, un macchinario utilizzato per unire i cavi composto da tre 3 cestelli con tre pezzature di cavi. L’ apparecchiatura viene infatti utilizzata per riunire i cavi in maniera tale da formare un unico corpo. Durante l’incidente, il 40enne operaio sarebbe rimasto incastrato proprio tra uno di questi cestelli, rivestiti da una rete metallica e una trave in ferro. L’uomo, dopo essere stato travolto dal macchinario, finiva per rimanere incastrato in uno spazio di circa 10 centimetri nel quale rimaneva schiacciato. Per rimuoverlo, era necessario l’intervento dei vigili del fuoco i quali dovevano ricorrere all’uso di un flex. Resta da capire se a provocare l’incidente sia stata una negligenza da parte del 40enne, magari dovuta ad una distrazione o ad un cattivo funzionamento del macchinario che avrebbe causato il ferimento dell’uomo. Nel reparto della Prysmian nel quale era impegnato Armando Borrone il rumore delle macchine veniva rotto dalle urla del povero 40enne e dei colleghi che resisi conto di quanto stesse succedendo, immediatamente chiedevano l’intervento dei sanitari del 118 che giungevano sul posto, insieme ai poliziotti del commissariato di Pozzuoli e appunto ai vigili dei fuoco. Nell’incidente Armando Borrone riportava seri ferite a diversi organi interni, lo schiacciamento della milza e fratture al bacino, con ogni probabilità causate dalla pressione del macchinario. Soccorso, l’uomo veniva trasportato presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” in località “La Schiana” dove veniva ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni infatti miglioravano nella giornata di ieri, come confermato dai suoi stessi colleghi che nelle ore successive all’incidente facevano la spola tra l’ospedale e la fabbrica. Nel frattempo continuano le indagini da parte degli inquirenti per ricostruire l’esatta dinamica di questo drammatico incidente. Negligenza da parte del 40enne operaio o una falla nel sistema di sicurezza della macchina industriale? Nei concitati attimi successivi al grave incidente i poliziotti giunti nello stabilimento di Arco Felice ascoltavano le testimonianze dei colleghi e di quanti in quel momento si trovavano nel reparto di Borrone. Sul posto giungevano anche i funzionari dell’ispettorato del lavoro e i rappresentanti sindacali di categoria.
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