lunedì 12 aprile 2010

PICCHIATO DA UN BRANCO DI 5 GIOVANI: GRAVE 20ENNE DI POZZUOLI

LA RISSA INIZIATA IN UN LOCALE NEI PRESSI DELL'IPERMERCATO "METRO" IN VIA CAMPANA E CULMINATA IN UN PARCHEGGIO

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 12 aprile 2010

POZZUOLI. Aggredito e picchiato da un gruppo di 5 persone all’interno di un parcheggio all'esterno di una discoteca, nei pressi dell'ipermercato "Metro" in via Campana a Pozzuoli, mentre si apprestava a salire sulla propria auto. Un branco che con violenza e ferocia, durante la notte tra sabato e domenica, ha infierito contro un ragazzo di 20 anni, appena uscito dal locale, Salvatore Covone di Pozzuoli, mentre si preparava a tornare a casa dopo aver trascorso un tranquillo sabato sera in giro tra i locali della movida flegrea. Daciò che è merso finora, sembrerebbe probabilmente a causa di una ragazza il giovane abbia avuto nella discoteca un battibecco con dei coetanei al momento ancora sconosciuti. L’aggressione, avvenuta intorno alle 4, è scattata quando il 20enne, residente a Pozzuoli, si trovava all’interno del parcheggio antistante al locale. Improvvisamente il giovane veniva raggiunto, in prossimità della sua automobile, da un gruppetto composto da 5 persone. I quali dopo averlo circondato, lo iniziavano a colpire ripetutamente con pugni, schiaffi e calci. Il giovane, dopo un vano tentativo di difesa, durante il quale tentava di proteggersi il capo con le mani, veniva percosso in più parti del corpo dai suoi aggressori. Il tutto fatto con una violenza inaudita ed apparentemente senza alcun motivo. Terminato il raid, cui ha assistito inorridito un amico della vittima, i 5 si dileguavano dandosi alla fuga e rimanendo il povero giovane ferito e dolorante sull’asfalto. Il quale veniva notato da un passante che, resosi conto delle condizioni delle sue gravi condizioni, andava in suo soccorso. Portato presso l'ospedale "Santa Maria delle Grazie” in località “La Schiana”, il 19enne dopo aver ricevuto le prime cure dei sanitari, veniva ricoverato. I medici gli riscontravano "politraumi da percosse in tutto il corpo" e varavano una diagnosi “giudicata guaribile con riserva”. Nel frattempo, scattavano le indagini da parte dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile con l’intento di ricostruire il movente della feroce aggressione e risalire all’identità dei 5 componenti del branco. Sentito dagli inquirenti, il giovane non riusciva però a fornire elementi utili, affermando di non conoscere i suoi assalitori ne tantomeno avere la più pallida idea su quale fosse stato il motivo che avrebbe potuto scatenare tanta ferocia nei suoi confronti. Diverse le ipotesi sul movente, nessuna pista sarebbe esclusa da parte degli investigatori, che hanno mantenuto lo stretto riserbo sull’accaduto, non rendendo noto, tra le altre cose, il luogo dove sarebbe avvenuta l’aggressione. Considerando la dinamica dell’accaduto, sarebbe da escludere la pista della rapina, in quanto nessun oggetto di valore ne tantomeno l’auto sarebbe stato sottratto alla vittima. Percorribile sarebbe invece la pista che vorrebbe l’aggressione frutto si una punizione forse per uno “sgarro” fatto dalla vittima ad uno dei componenti del gruppo, probabilmente dovuto a motivi di gelosia. Forse uno sguardo dato da una ragazza o una parola rivolta alla persona sbagliata sarebbero costati cari al 20enne.

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