martedì 13 aprile 2010

POZZUOLI META DEL DIVERTIMENTO

E TEATRO DI UNA MOVIDA CHE SPESSO DIVENTA VIOLENTA

di Gennaro Del Giudice
servizio pubblicato sul quotdiano "Roma" e sul "Corriere Flegreo"

POZZUOLI.“Una piccola Montecarlo” sembrerebbe essere diventata Pozzuoli, meta di divertimenti nel fine settimana. Con zone adibite al tipo di piacere che si vuol vivere. Pertanto si va dai pub di via Napoli, ai ristoranti del centro storico, alle caffetterie di Arco Felice fino ad arrivare alle discoteche di via Campana. Ce n’è per tutti i gusti. E così che l’assalto dei cacciatori di divertimento è d’obbligo nei fine settimana.
Migliaia di giovani che si riversano lungo le strade della città, rendendo finanche invivibile la vita per molti dei residenti che abitano proprio in prossimità delle suddette zone. Per loro le notti divengono invivibili: strade intasate, auto parcheggiate ovunque, lungo i marciapiedi, in doppia fila, caos fino alle prime ore del mattino. In migliaia nei luoghi della movida flegrea, tra drink e spesso anche droghe, per rendere più piacevole la notte. E’ la fotografia che ritrae Pozzuoli durante tutti i fine settimana, oramai tra i maggiori poli della movida di Napoli e provincia. Che spesso, purtroppo, diventa anche violenta. Come è accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi, con un giovane di 20 anni aggredito selvaggiamente da un branco composto da 5 persone a Pozzuoli. La vittima, Salvatore Covone, puteolano, aveva trascorso il sabato tra i vari locali della zona, in compagnia dei soliti amici. Poi un salto in una discoteca di via Campana, nei pressi dell’ipermercato “Metro”, in compagnia dei coetanei, per trascorrere qualche ora di divertimento. Il solito divertimento tra musica, balli, corteggiamenti, approcci con l’altro sesso.. Forse proprio la presenza di una ragazza, è costata cara al giovane. Forse la causa della vile aggressione, a quanto pare un battibecco con altri coetanei, parole e minacce che si sarebbero trasformate più tardi in un autentico linciaggio. Questa, a quanto pare, una prima ricostruzione dei fatti, il movente che avrebbe dato il via all’ inaudita violenza. Una punizione, un torto da pagare con pugni, schiaffi e calci, fino a provocargli “politraumi da percosse in tutto il corpo" e costringendo i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” dove veniva trasportato dopo essere stato soccorso da un passante che lo avrebbe trovato a terra dolorante e ferito, una diagnosi “giudicata guaribile con riserva”. Una violenza apparentemente immotivata, secondo quanto raccontato dal 20enne, che avrebbe detto ai carabinieri di non conoscere i aggressori dileguatisi dopo il pestaggio, né tantomeno il motivo che li avrebbe spinti ad agire in maniera così brutale. Sulle loro tracce ora gli inquirenti che stanno in queste ore tentando di risalire all’identità dei componenti del branco, ricostruendo quanto accaduto sulla base del racconto della vittima e di un amico che avrebbe visto in faccia gli aggressori.

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