di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Gli auguri anche quest’anno arrivano via sms. Come da consuetudine, in prossimità delle festività natalizie e pasquali, sui cellulari di numerosi puteolani compaiono poche righe beneauguranti. Ad una prima lettura, sembrerebbe un messaggio istituzionale, magari inviato da un primo cittadino o addirittura dal presidente del consiglio o della repubblica. Ma in realtà il mittente dei messaggini è uno sconosciuto ai più o quantomeno a chi non ha memoria storica. Infatti, il benevolo mandante non è altro che un rappresentante politico che negli ultimi giorni ha inviato (o fatto inviare)il seguente testo: “I miei più sentiti auguri di una felice e serena Pasqua” accompagnato dal suo nome e cognome. Niente di male, un gesto gentile specie quando si tratta di auguri, sempre ben accetti. Se non un interrogativo, d’obbligo quasi, che in tanti si pongono ogni qualvolta compare l’sms sul proprio telefonino. “Come fa ad avere il mio numero?” Ed aggiungiamo, specie se non lo si conosce? In molti gridano alla violazione della privacy, si chiedono come sia possibile che qualcuno possa inviare sul proprio telefonino un sms senza aver ceduto il proprio numero al mittente. Ma la risposta potrebbe ritrovarsi nelle postille che si ritrovano quando completiamo un questionario, una iscrizione online e in tutti quei casi, materiali o virtuali, dopo aver redatto accettiamo “al trattamento dei dati personali”. E qui che, indirettamente, diamo a questo signore il nostro numero telefonico. Infatti, da quel momento i nostri dati vengono trattati, organizzati, impacchettati e finanche “venduti”. Cosicché terzi possano acquistarli. Dopodiché, acquistando servizi di messaggistica istantanea (pacchetti di sms) call center o agenzie simili inviano il testo prescelto ai destinatari i quali numeri sono contenuti nel database. A questo punto nessuna violazione della privacy. Di tutt’altra interpretazione invece i casi di persone che, pur avendo la carta sim da poco tempo, non essendosi iscritti ad alcunché, né autorizzato alcun chi, si sono ritrovati il messaggino sul proprio telefono. Fatto che insospettirebbe a tal punto da pensare che, per assurdo, anche gli stessi gestori telefonici “vendono” a terzi i dati dei propri clienti. O, senza fare voli pindarici, la spiegazione sarebbe da ritrovarsi nella cessione da parte di qualche nostro conoscente del numero telefonico a noi appartenente. Interrogativi che lasciano il tempo che trovano, anche in virtù della tanto concitata e poco chiara regolamentazione sul trattamento dei dati personali. Resta nel frattempo, ai puteolani, la bontà di un politico che mette mano alla propria tasca pur di augurare buon Natale e buona Pasqua ai suoi concittadini i quali, purtroppo, non possono rispondere con altrettanta garbatezza in quanto il numero utilizzato per l’invio degli sms non è abilitato per la ricezione.
Nessun commento:
Posta un commento
INSERISCI UN COMMENTO ALL'ARTICOLO:
(GLI UTENTI SONO PREGATI DI FIRMARE I PROPRI COMMENTI COL PROPRIO NOME/COGNOME O INDIRIZZO E-MAIL)