di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Un medico napoletano risulta iscritto nel registro degli indagati per la morte di Angelo Pisano, il 72enne travolto ed ucciso in mare da un gommone mentre faceva il bagno. L’uomo, secondo gli inquirenti, sabato scorso si sarebbe trovato alla guida del natante che, dopo aver investito il commerciante puteolano, non si sarebbe poi fermato a soccorrerlo. “Omicidio colposo e omissione di soccorso” sono le accuse alle quali il professionista, che lavorerebbe in un noto ospedale napoletano, dovrà rispondere. La svolta alle indagini nel pomeriggio di mercoledì quando, l’autopsia sulla salma di Pisano disposta dal magistrato incaricato dalla Procura per le indagini, Aldo Ingangi, veniva rinviata. Uno slittamento degli esami autoptici dovuto al rinvenimento di nuove tracce emerse sul gommone sequestrato a Nisida, che secondo l’accusa sarebbe stato quello al cui timone, qualche minuto dopo le 17 di sabato scorso, si sarebbe trovato il professionista napoletano finito nel registro degli indagati. Un riscontro tra i segni dell’urto riportati sul natante, presenti sulla carena e sull’elica di uno dei due motori del gommone e i segni presenti sul corpo del 72enne. Una “caccia all’uomo” e al “gommone-killer” iniziata nelle ore successive alla tragedia. In campo una task force composta dagli uomini della capitaneria di porto di Pozzuoli diretti dal comandante Caterina Piccirilli, agenti del commissariato di polizia cittadino, carabinieri, coadiuvati dagli specialisti del reparto Scientifica della Questura di Napoli. Sei giorni durante i quali sono stati passati al setaccio porticcioli, diporti, ormeggi, costantemente cinto d’assedio lo spazio marino della costa flegrea e finanche nelle acque calabresi e del basso Lazio. Decine i gommoni controllati, tre quelli “indiziati” sottoposti a sequestro preventivo e condotti presso il deposito giudiziario di via S. Nullo a Licola scortati da agenti di polizia e uomini della capitaneria di porto. “Un’imbarcazione lunga circa 10 metri, colore beige con due motori neri, a bordo della quale c’erano due persone” è stata la traccia seguita dagli inquirenti, sulla base di racconti e testimonianze fornite da quanti, poco dopo le 17 di sabato pomeriggio, assistevano alla tragedia. L’elica del motore di un gommone squarciava la spalla destra di Angelo Pisano, ferendolo mortalmente. Si era da poco conclusa la gara veloce della penultima tappa del mondiale di Off-shore “Powerboat”, occupanti delle imbarcazioni ferme ad assistere alla gara, bagnanti che dalla pedana del circolo nautico “La Pietra”, dalla quale qualche decina di minuti prima si era tuffato il 72enne con la sua ciambella di colore rosso. A seguito dell’impatto il conducente del natante, procedeva la sua corsa virando a largo della costa flegrea. L’uomo, formalmente indagato, dovrà dare ora una propria ricostruzione dei fatti e rispondere alle accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso. Bisognerà ricostruire gli attimi precedenti alla tragedia e quelli successivi. Se alla base del tragico incidente ci sia una distrazione del conducente del natante, se nelle fasi successive alla sciagura l’uomo alla guida del gommone non si sarebbe accorto di aver investito l’uomo in mare o se la fuga sia stata dettata dal panico una volta resosi conto di aver provocato l’incidente.
Nessun commento:
Posta un commento
INSERISCI UN COMMENTO ALL'ARTICOLO:
(GLI UTENTI SONO PREGATI DI FIRMARE I PROPRI COMMENTI COL PROPRIO NOME/COGNOME O INDIRIZZO E-MAIL)