giovedì 2 settembre 2010

L'APPELLO

"CHI HA VISTO L'INCIDENTE PARLI"
ANTONIO MORRA MORIVA LO SCORSO LUGLIO IN UN INCIDENTE SULLA STRADALE SS7 QATER
L'APPELLO ACCORATO DEI FRATELLI

di Gennaro Del Giudice
servizio pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 2 settembre 2010


POZZUOLI/LICOLA. “Chiediamo, se qualcuno abbia assistito all’incidente di nostro fratello, di farsi vivo con noi. In maniera tale che possa aiutarci a far luce su quanto accaduto quel sabato pomeriggio. Vorremmo sapere come sono andate realmente le cose, come nostro fratello sia finito contro quel camion, se a causa di un ostacolo improvviso, magari per scansare un cane o per colpa sua. Basta che ce lo dicano. Così almeno potremmo mettere finalmente l’animo in pace e farcene una ragione, perché così non riusciamo a vivere ”. E’ l’accorato appello lanciato da Angelo e Tiziana Morra, fratello e sorella di Antonio Morra, il 48enne morto lo scorso 31 luglio a seguito di un incidente stradale lungo la Strada Statale SS7 Qater. Erano le 16.30 circa quando l’uomo, coltivatore diretto, sposato con due figli di 14 e 19 anni, residente a Giugliano in un parco privato in località Lago Patria stava facendo ritorno a casa, dopo aver terminato il proprio turno di lavoro come cassiere presso un bar di Piazza Vanvitelli, nel quartiere Vomero. Durante il tragitto, a bordo della sua Peugeot 307,di colore blu elettrico, all’altezza del km 46, tra gli svincoli di Licola e Varcaturo, il 48enne finiva per schiantarsi contro un camion Fiat Iveco di colore bianco. Il mezzo era fermo sul ciglio sinistro della carreggiata utilizzato dagli addetti dell’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti e la rimozione delle sterpaglie lungo la statale, per i lavori di pulizia del manto stradale. Il lato anteriore sinistro della Peugeot di Morra contro la parte posteriore destra del grosso veicolo, in frantumi il vetro del parabrezza, l’automobile accartocciata su sé stessa.
L’uomo moriva sul colpo. Sull’asfalto nessun segno di frenata. Questa la scena che si presentava ai soccorritori. Sul posto sanitari del 118, vigili del fuoco, volanti della sezione Polizia Stradale di Napoli. “Come nostro fratello sia potuto finire contro quel camion?” è l’interrogativo al quale i familiari del 48enne non riescono a dare una risposta. “Sull’asfalto non è stato trovato nessun segno di frenata, mio fratello al volante era una lumaca, una persona prudente, escludiamo che ci sia stata una distrazione da parte sua, non utilizzava il cellulare durante la guida. Entrati in possesso del suo telefonino abbiamo potuto constatare che l’ultima chiamata risaliva a due ore prima l’impatto” raccontano Tiziana ed Angelo “In via ufficiosa dall’autopsia effettuata sulla sua salma abbiamo saputo che nostro fratello non è stato colto da nessun malore mentre era alla guida, né tantomeno che era sotto effetto di alcuna sostanza stupefacente o alcool. Come sia potuto finire, senza nemmeno frenare contro quel mezzo fermo sulla corsia di sorpasso? Chi ha visto qualcosa, chi è al corrente di quanto accaduto ci aiuti, se nostro fratello sia finito contro il mezzo per colpa sua ce lo dicano, se l’ha visto scansare un ostacolo lungo il tragitto che ce lo facciano sapere. Così almeno potremmo metterci l’animo in pace e dare una risposta ai tanti interrogativi che ci inquietano, che non ci fanno più vivere. Per noi, per la moglie e per i suoi due figlioletti che hanno il diritto di sapere la verità. Chi sa qualcosa ci chiami ad uno di questi numeri: 3881193644 - 3666592981 - 3478104629 - 0544497688 - 0815298224”

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