MALORE O DISATTENZIONE, S’INDAGA SULLE CAUSE DELLO SCHIANTO
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" domenica 16 gennaio 2011
POZZUOLI. L’auto che invade la corsia opposta andandosi a schiantare contro un pullman e finendo la sua corsa a pochi centimetri da un precipizio. Dentro l’abitacolo tra lamiere accartocciate e i vetri andati in frantumi il corpo senza vita di Bernardo Falco, 57 anni, costruttore di Qualiano, molto noto nel Giuglianese è morto mentre si recava al lavoro.Erano le 7,30 circa ieri mattina il 57enne nativo di Carinola ma residente a Qualiano in via Salvator Rosa, stava viaggiando a bordo della sua automobile, una Suzuki Wagon di colore verde, lungo via Monterusciello in direzione dell’incrocio con via Montenuovo Licola Patria. Nello stesso momento, nell’opposto senso di marcia in direzione di Monterusciello stava transitando un autobus di linea della Ctp. A bordo del pullman “P11” oltre all’autista una ventina di passeggeri. Improvvisamente la tragedia. L’automobile guidata Bernardo Falco finiva nella corsia opposta andandosi a schiantare contro l’autobus. Nell’impatto la parte anteriore sinistra della vettura impattava contro la parte anteriore sinistra del pullman, in corrispondenza della cabina di guida. Nello scontro, violentissimo, le lamiere della Suzuki Wagon si accartocciavano e i vetri del parabrezza anteriore e della porta sinistra andavano in frantumi. L’auto si girava più volte su sé stessa finendo la sua corsa di traverso sul margine della strada, a pochi centimetri da un precipizio. Per il conducente della Suzuki Wagon non c’era nulla da fare, l’uomo moriva sul colpo, inutili anche i tentativi dei sanitari del 118 giunti sul posto che non potevano fare altro che constatare il decesso. L’imprenditore, a seguito del violento scontro, impattava col volto contro la parte anteriore della sua automobile, riportando profonde ferite. A quanto pare, secondo le prime ricostruzioni effettuate nei primissimi minuti successivi alla tragedia, Falco avrebbe perso il controllo della propria vettura a seguito di un malore o a causa di una disattenzione, finendo contro il pullman. Ipotesi formulate dagli inquirenti che ora dovranno trovare sulla base dei rilievi fotoplanimetrici effettuati dai carabinieri, delle testimonianze del conducente del pullman e di eventuali testimoni e a seguito degli esami autoptici disposti sulla salma della vittima. Si cerca in queste ore di ricostruire quegli attimi che hanno preceduto la tragedia. Sull’asfalto nessun segno di frenata. Nell’incidente rimanevano feriti il conducente dell’autobus, un 32enne di Napoli e una passeggera, una donna di 46 anni di nazionalità ucraina. Per entrambi, condotti presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” i medici diagnosticavano una prognosi di 3 giorni a seguito delle varie contusioni riportate nell’incidente. Sotto shock l’autista del P11 che dichiarava "di aver fatto il possibile per scansare il mezzo che improvvisamente gli era finito contro". Sul posto giungevano i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Pozzuoli diretti dal comandante Roberto Spinola, gli agenti del locale comando di Polizia municipale e i vigili del fuoco della caserma di Monterusciello. Il corpo senza vita di Falco, rimaneva adagiato nell’abitacolo dell’automobile fino alle 9, quando sul posto giungeva il magistrato incaricato per le indagini dalla Procura di Napoli. Successivamente la salma del povero Bernardo Falco veniva trasferita presso l’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli, dove nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia disposta dal pubblico ministero Barbara Del Pizzo. Nel frattempo i due mezzi, la Suzuki Wagon e il pullman della CTP venivano rimossi e sottoposti a sequestro giudiziario. Il nome di Bernardo Falco era venuto alla luce il 20 maggio del 2008, quando a Giugliano scoppiò il caso delle “mazzette” per garantire le costruzioni abusive. Con l’accusa di tangenti sugli abusi edilizi il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho e il pm Paolo Itri portarono in carcere 23 vigili su un totale di 56 indagati tra i quali anche funzionari e imprenditori. Tra questi, Bernardo Falco, costruttore di Qualiano. Il 57enne nel corso del processo ha ammesso tutte le accuse. In suo danno i carabinieri hanno portato a termine tre sequestri nella famigerata via Rannola a Varcaturo. Il primo nel 2007: 60 mini appartamenti; il secondo a luglio del 2008: 16 ville (valore 30 milioni) tra le 46 abitazioni sequestrate in via Rannola, dove è stato effettuato anche l'ultimo sequestro: 94 abitazioni, un rimessaggio di barche, un deposito di surgelati, uffici e cantieri della stessa società di Falco.
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