domenica 30 gennaio 2011

UN DOSSIER DENUNCIA: QUELL'INVASO NON E' ADATTO

"CALDORO SI ADOPERI PER TROVARE UNA SOLUZIONE

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di domenica 31 gennaio 2011

QUARTO. “Ad oggi non c’è nulla, quanto sta succedendo potrebbe anche essere fatto per nulla vista che non esiste nulla di concreto” tende a rassicurare sulla possibile apertura di una discarica nelle cave di via Spinelli Ermanno Schiano sindaco di Bacoli e consigliere alla Provincia di Napoli “Tra giovedì e venerdì terremo una riunione con i sindaci degli altri comuni, c’è ancora da capire quale sarà l’ambito, quali saranno i comuni interessati al ciclo integrato di raccolta, pertanto è ancora prematuro parlarne. Fermo restando comunque che sono solidale con il sindaco Sauro Secone e dico “No” anche io ad una discarica nel territorio di Quarto”. Nel frattempo prosegue la raccolta firme per dire “No” allo sversatoio in città, oltre 3mila i consensi raccolti negli ultimi giorni. Numerose sono le reazioni che giungono anche dal mondo politico “Secondo un dossier prodotto dal professor Franco Ortolani, direttore del dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio dell' Università Federico II di Napoli, la discarica ipotizzata dalla Provincia di Napoli in una cava del comune di Quarto non è adatta ed inutilizzabile". Lo affermano il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ed il capogruppo al Comune Giovanni Amirante. “Le ipotesi di utilizzare quelle cave di Quarto come sito di smaltimento dei rifiuti è una iattura. Un'idea sciagurata che colpisce ancora una volta un territorio ed una popolazione che già hanno sopportato troppo” È quanto sottolinea, il presidente della Commissione regionale sulle bonifiche e siti di smaltimento rifiuti Antonio Amato “La possibilità di aprire un sito a Quarto? L'ennesima azione tampone, il ripetersi di errori già commessi, che non risolve nulla e non tiene in minimo conto delle peculiarità territoriali e delle legittime rivendicazioni della popolazione. Bisogna dare una svolta alle politiche ambientali, dando ascolto e realizzando scelte partecipate con popolazioni, associazioni e comitati. “In questo caso, purtroppo - continua Amato - anche l'unica indicazione positiva del decreto approvato in Parlamento, l'individuazione di cave dismesse come possibili discariche, viene utilizzata male. L'evidente esigenza di trovare un sito, deve essere commisurata alla realtà morfologica del territorio. Napoli e la sua provincia non hanno possibilità di ospitare una nuova discarica, Caldoro si adoperi, come pure previsto dal decreto, per individuare una soluzione fattibile nelle altre provincie”

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