giovedì 31 dicembre 2009
CONTINUANO I SEQUESTRI DI BOTTI PERICOLOSI
POZZUOLI. Da stamane, le forze dell'ordine attraverso una capillare rete di controlli su tutto il territorio, stanno provvedendo a sequestrare fuochi d'artificio illegali. nel quartiere di Monterusciello, in via Parini, una donna è stata denunciata dopo che i militari hanno rinvenuto un grosso quantitativo di botti nel deposito della sua attività commerciale.
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mercoledì 30 dicembre 2009
SEQUESTRI E DENUNCE PER BOTTI ILLEGALI
CONTROLLI SERRATI IN TUTTA LA CITTA' DA PARTE DELLE FORZE DELL'ORDINE
di Gennaro Del Giudice
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Controlli a tappeto a Pozzuoli da parte delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno della vendita di botti illegali. Nella giornata di ieri, i carabinieri del compagnia di Arco Felice, diretti da tenente Maurizio Petrarca, attraverso una serie di controlli finalizzati all’individuazione di depositi di fuochi d’artificio illegali e al pattugliamento del territorio al fine di individuare venditori abusivi di botti, hanno denunciato 4 persone e sequestrato numerosi quintali di materiale pirotecnico. Un’azione di monitoraggio che ha interessato principalmente, i quartieri di Monterusciello e Rione Toiano. Perquisite diverse abitazioni di personaggi noti alle forze dell’ordine per precedenti legati alla vendita di fuochi illegali. Ed intercettate diverse auto contenenti i botti non a norma. Sempre nel corso di un pattugliamento nel quartiere di Monterusciello, i militari, nella mattinata di ieri, hanno sequestrato, a quanto pare, circa 300 chilogrammi di materiale pirotecnico e denunciato a piede libero un giovane. L’uomo, notato da una pattuglia nei pressi dello svincolo della strada statale SS7Quater, è stato fermato vicino al classico banchetto per la vendita dei fuochi d’artificio, posto a poca distanza dall’uscita dalla statale. Il giovane, sprovvisto di autorizzazioni e licenza di vendita, a quanto pare aveva con sé, oltre ai botti presenti sul tavolo, alcuni scatoli contenenti grosse quantità di materiale pirotecnico. Sembrerebbe che, i fuochi d’artificio sequestrati, appartenessero alla quarta e quinta categoria, ossia appartenenti rispettivamente alle famiglie dei giocattoli pirici e dei fuochi artificiali per i quali è necessaria la Licenza di Pubblica Sicurezza sia per la vendita che per la detenzione. E per tutta la giornata sono proseguiti i controlli per contrastare il pericoloso fenomeno dei botti illegali ed evitare il commercio di autentiche e devastanti bombe carte, alle quali sono stati attribuiti folkloristici nomi come: Bomba Osama, Bomba Maradona, Super Maradona, Razzo Taricone, Cipolle, Bin Laden, Magnum, Bomba Tsunami, Tracchi e rendini.
martedì 29 dicembre 2009
CONTINUA LA POLEMICA TRA I MERCATARI E L'ASSESSORE AI MERCATI
BERNARDO MADDALUNO RESPINGE OGNI ACCUSA. MA E' GRANDE LA RABBIA TRA I VENDITORI CHE TEMONO PER IL LORO FUTURO
di Gennaro Del Giudice
di Gennaro Del Giudice
“Respingo ogni accusa che mi vuole contro i mercatari di Largo Palazzine. La scelta di spostare il mercato al Rione Toiano è un’applicazione di quanto contenuto nel PUC”. Con queste parole, l’assessore ai mercati del comune di Pozzuoli, Bernardo Maddaluno, replica alle critiche dei commercianti, che lo additano come il fautore del provvedimento, all’indomani della delibera approvata in consiglio comunale che prevede lo spostamento del mercato non alimentare da “Largo Palazzine” al “Rione Toiano”.
“Sono un amministratore e opero nel bene della collettività. Non faccio questioni personali. Nel piano sono individuate delle aree da adibire a mercati” spiega l’assessore “Ebbene, come previsto, a Monterusciello e Toiano sono attivi i mercati settimanali, a via Fasano quello alimentare giornaliero. Non ci resta quindi che attivare quello di Toiano, che è previsto dal piano un mercato non alimentare” Una destinazione contestata dai 27 operatori commerciali, che insieme ai dipendenti danno vita ad un indotto occupazionale di 60 unità, che da quasi 9 anni lavorano con un bacino di circa 5mila acquirenti, nello spiazzale di via Terracciano, nei pressi dell’Anfiteatro Flavio, degli uffici postali e della sede cittadina dell’Asl. “Siti” che comportano, quotidianamente, una concentrazione di persone e un flusso massiccio di auto lungo l’arteria che collega via Solfatara con via Campi Flegrei.
Provocando problemi di traffico e viabilità, oltre che di sicurezza. Ma i mercatari temono “il degrado del quartiere, che li dovrebbe ospitare nell’area compresa tra le cosiddette “case dei puffi” e “case parcheggio”, considerata “poco sicura ed emarginata”, e ritenuta “morta commercialmente” e dove, sottolineano, il mercoledì è già attivo un mercato rionale. Condizioni ambientali proibitive che graverebbero terribilmente sui loro fatturati. “Abbiamo proposto all’assessore 9 alternative” sottolinea Tobia Falcetti, venditore di scarpe “E tutte sono state rigettate. Vogliono la nostra fine” Preoccupazioni che tende a rassicurare l’assessore Maddaluno, che punta al rilancio del quartiere.
”Mi sono impegnato anch’io a trovare un’area alternativa ma non esiste. Toiano è un rione che va recuperato e rilanciato da un punto di vista sociale ed economico. Avendo la delega ai trasporti, mi adopererò a potenziare i trasporti pubblici e mi attiverò con gli altri assessori per potenziare illuminazione e sicurezza. Se dipendesse da me, costruirei lì anche una caserma dei carabinieri”. Parole che non rasserenano i venditori “Chiediamo di rimanere nella prima circoscrizione, in un punto di passaggio centrale. Spostarci là vorrebbe dire segnare la nostra fine. Abbiamo paura della delinquenza che c’è lì, saremo esposti a seri rischi per la nostra sicurezza” è la denuncia di Giovanni Catone, 50 anni, che ha ereditato l’attività di vendita borse e pelletterie dal papà Pasquale, 74 anni, che a sua volta operava insieme al nonno Giovanni nella storica sede di via Pergolesi meglio conosciuta come “la via Nuova” prima di essere traslocati, dopo nel 2001, per motivi di sicurezza nell’attuale sede di via Terracciano, dopo il crollo di un muro che divideva la strada dalla rete ferroviaria della cumana.“Se non accetteranno di assegnarci un’altra zona, consegneremo le nostre licenze, così dovranno trovarci loro una occupazione”. Nel frattempo, nell’attesa che si attivi l’iter burocratico e si avvii alla bonifica e messa in sicurezza della nuova area che ospiterà il mercato, la cui durata è stimata tra i 6 mesi ed 1 anno, i mercatari, annunciano sit in e proteste.
lunedì 28 dicembre 2009
CAOS E TENSIONI AL CONSIGLIO COMUNALE
L'APPROVAZIONE DELLO SPOSTAMENTO DEL MERCATO DI "LARGO PALAZZINE" SURRISCALDA GLI ANIMI. PROTESTA DEI MERCATARI FATTI USCIRE DALLE FORZE DELL'ORDINE. RISSA VERBALE TRA IL SINDACO GIACOBBE E IL CONSIGLIERE MORRA.
POZZUOLI. Infuocato consiglio comunale a Pozzuoli. Tenutosi presso i locali del mercato ittico all’ingrosso di Pozzuoli, per l’indisponibilità dell’aula consiliare di palazzo “Migliaresi”, l’ultimo consiglio del 2009 è stato caratterizzato da un clima incandescente, con proteste, forti tensioni ed una rissa verbale tra il sindaco, Pasquale Giacobbe e il consigliere dello schieramento di opposizione, Carlo Morra che ha surriscaldato gli animi. All’ordine del giorno, tra i punti discussi durante quella che è stata un’autentica maratona, durata l’intera giornata ieri, c’era il tema “caldo” dello spostamento del mercato rionale di “Largo Palazzine” oggetto di dissenso da parte dei mercatari, che nell’occasione hanno esposto striscioni di protesta.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 29 dicembre 2009
POZZUOLI. Infuocato consiglio comunale a Pozzuoli. Tenutosi presso i locali del mercato ittico all’ingrosso di Pozzuoli, per l’indisponibilità dell’aula consiliare di palazzo “Migliaresi”, l’ultimo consiglio del 2009 è stato caratterizzato da un clima incandescente, con proteste, forti tensioni ed una rissa verbale tra il sindaco, Pasquale Giacobbe e il consigliere dello schieramento di opposizione, Carlo Morra che ha surriscaldato gli animi. All’ordine del giorno, tra i punti discussi durante quella che è stata un’autentica maratona, durata l’intera giornata ieri, c’era il tema “caldo” dello spostamento del mercato rionale di “Largo Palazzine” oggetto di dissenso da parte dei mercatari, che nell’occasione hanno esposto striscioni di protesta.
I 27 assegnatari degli spazi commerciali, che dal 2001, a seguito dello spostamento dalla loro location decennale di via Pergolesi, operano nel grosso piazzale di via Terracciano, nei pressi dell’ufficio postale e dell’Asl cittadina, rifiutano la destinazione definitiva del Rione Toiano, considerata zona poco sicura e commercialmente poco produttiva e dove, tra l’altro, il mercoledì ospita un altro mercato rionale.
E proprio a seguito di questa delibera, approvata con 19 pareri favorevoli, che la tensione è salita alle stelle. La delegazione di mercatari presenti in aula è stata fatta uscire dall’aula dalle forze dell’ordine, per evitare che la situazione degenerasse. La disperazione e la rabbia dei venditori è proseguita all’esterno dell’aula, con urla e invettive verso i votanti.
E proprio a seguito di questa delibera, approvata con 19 pareri favorevoli, che la tensione è salita alle stelle. La delegazione di mercatari presenti in aula è stata fatta uscire dall’aula dalle forze dell’ordine, per evitare che la situazione degenerasse. La disperazione e la rabbia dei venditori è proseguita all’esterno dell’aula, con urla e invettive verso i votanti.
E mentre fuori i militari evitavano l’accesso ai mercatari dentro, a seguito di un diverbio verbale molto acceso tra il sindaco e il consigliere comunale Carlo Morra, scoppiava il caos. A quanto pare, a seguito della richiesta di intervento da parte del primo cittadino, successiva alla votazione, si sarebbe opposto il consigliere Carlo Morra che avrebbe reso incandescente il clima. Un calcio dato ad una sedia, urla e parole grosse sarebbero volate all’interno dell’aula. Una rissa verbale che ha visto coinvolti anche altri consiglieri, sedata dopo alcuni minuti dagli agenti di polizia municipale e dai presenti nell’aula. Dopo un quarto d’ora circa, placati gli animi, la seduta è ripresa con la discussione degli altri punti all’ordine del giorno, tra i quali la sistemazione del tribunale, gara settennale e negoziata e l’approvazione dei debiti fuori bilancio.
CAMPAGNA DI PREVENZIONE DELL'ASL CONTRO I BOTTI ILLEGALI
IN UNA LETTERA IL COMMISSARIO DELL' ASL NAPOLI 2 NORD CHIEDE AIUTO AI 32 SINDACI DEI COMUNI APPARTENENTI ALL' AREA
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 28 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 28 dicembre 2009
POZZUOLI. “Dopo i botti il silenzio”. E’ il titolo della campagna di sensibilizzazione contro l’uso dei botti illegali di fine anno, promossa dall’Asl Napoli 2 Nord. Dopo il tragico bollettino del 1 gennaio 2009, che registrò 1 morto e 78 feriti provocati dallo scoppio di materiali pirotecnici, l’Azienda Sanitaria Locale quest’anno ha deciso di intensificare la campagna di comunicazione per la prevenzione contro l’uso dei fuochi d’artificio pericolosi. E lo ha fatto attraverso un poster da affiggere lungo le strade e negli edifici pubblici dei 32 comuni di competenza dell’Asl NA2 nord. E chiedendo “aiuto” alle varie autorità comunali, rivolgendo ai rispettivi sindaci dei comuni interessati, l’ invito a diffondere il manifesto attraverso una lettera firmata dal commissario Asl, Franco Nardone, e dai subcommissari, Eleonora Amato e Pasquale Bove. Una richiesta di collaborazione che si pone l’obiettivo di creare una sinergia tra istituzioni locali e sanità utile a rendere maggiormente significativo e consistente l’appello alla prudenza. Nel testo della missiva inviata ai primi cittadini, presente anche sul sito dell’azienda, http://www.aslnapoli2nord.it/, insieme al poster da scaricare, gli organizzatori tendono a precisare l’importanza del’azione preventiva ed educativa verso i cittadini: “Il compito di un’Azienda Sanitaria non è solo quello di prestare assistenza in caso di bisogno, ma anche quello di prevenire il verificarsi di patologie ed incidenti; in questo caso, tuttavia le competenze dell’ASL finiscono per essere solo quelle di educare i cittadini ad evitare l’uso inappropriato o illegale dei botti ed offrire dei servizi per l’emergenza adeguati”.
GIOVANE BRASILIANO TRAVOLTO DA UN'AUTO PIRATA E DERUBATO
FU INVESTITO IL 31 LUGLIO SCORSO E RIMASTO A TERRA PRIVO DI SENSI. SCAPPATO IL CONDUCENTE DELL'AUTO. E INTANTO IL GIOVANE LANCIA UN APPELLO AI CITTADINI PUTEOLANI
POZZUOLI. “Vorrei appellarmi ai tanti bravi cittadini napoletani sperando che qualcuno possa aiutarmi a capire cosa è successo quella notte, sperando che qualcuno abbia assistito o sia a conoscenza della dinamica dei fatti”. E’ l’accorato appello lanciato da Hudson Leonardo Oliveira Pereira, 27enne brasiliano, da 7 anni in Italia, dove risiede a Marano di Napoli, che all’alba del 31 luglio scorso, fu travolto, da un auto pirata mentre era in sella al suo motorino. Il giovane, omosessuale, era alla guida di un ciclomotore Piaggio Vespa 50 di colore nero, di ritorno da una serata trascorsa in una discoteca di Capo Miseno quando, mentre percorreva via Campi Flegrei, in direzione piazza Capomazza, a Pozzuoli, veniva tamponato violentemente da un auto cadendo rovinosamente sull’asfalto. Il giovane, nel tremendo impatto sul manto stradale, dopo un volo di diversi metri, riportava numerose fratture in diversi punti del corpo, perdendo conoscenza. “Gli ultimi ricordi che ho sono di fari che mi abbagliano, di un rumore assordante di clacson che si protrae, poi il buio”.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" domenica 27 dicembre 2009
POZZUOLI. “Vorrei appellarmi ai tanti bravi cittadini napoletani sperando che qualcuno possa aiutarmi a capire cosa è successo quella notte, sperando che qualcuno abbia assistito o sia a conoscenza della dinamica dei fatti”. E’ l’accorato appello lanciato da Hudson Leonardo Oliveira Pereira, 27enne brasiliano, da 7 anni in Italia, dove risiede a Marano di Napoli, che all’alba del 31 luglio scorso, fu travolto, da un auto pirata mentre era in sella al suo motorino. Il giovane, omosessuale, era alla guida di un ciclomotore Piaggio Vespa 50 di colore nero, di ritorno da una serata trascorsa in una discoteca di Capo Miseno quando, mentre percorreva via Campi Flegrei, in direzione piazza Capomazza, a Pozzuoli, veniva tamponato violentemente da un auto cadendo rovinosamente sull’asfalto. Il giovane, nel tremendo impatto sul manto stradale, dopo un volo di diversi metri, riportava numerose fratture in diversi punti del corpo, perdendo conoscenza. “Gli ultimi ricordi che ho sono di fari che mi abbagliano, di un rumore assordante di clacson che si protrae, poi il buio”.
L’auto che avrebbe investito Hudson non si sarebbe fermata a soccorrere il giovane, disteso sull’asfalto in una pozza di sangue. Ma particolare ancora più sconcertante, secondo quanto denunciato dal giovane ai carabinieri della Tenenza di Marano, mentre giaceva sull’asfalto privo di sensi, sarebbe stato derubato di tutti i suoi averi. Qualcuno si sarebbe impadronito della sua tracolla contenente un telefono cellulare, i documenti tra i quali il permesso di soggiorno, una fotocamera digitale, portafogli e perfino il casco. Soccorso dai sanitari del 118 e dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli, Hudson veniva ricoverato presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” in località “La Schiana”. Per una settimana è stato in coma, a causa delle gravi ferite riportate nel tremendo impatto. Veniva dimesso dall’ospedale dopo 24 giorni dopo essere stato sottoposto a diversi interventi chirurgici per le fratture riportate ad una gamba, ad una spalla e ad una mano.
Oggi, a distanza di oltre 5 mesi dal tragico incidente, Hudson è costretto a stare su una sedia a rotelle assistito dal suo compagno, dai suoi due cugini emigrati con lui in Italia con i quali condivide l’appartamento in via Carlo Poerio a Marano e da alcuni amici. “Ora non ho più niente”, racconta il giovane che prima dell’incidente lavorava come truccatore e parrucchiere in un negozio al Vomero “se non il mio compagno, che mi è stato vicino ogni attimo ed al quale devo tutto. Dipendo completamente da un’altra persona e vivo su una sedia a rotelle che è un oggetto che non credevo si potesse odiare tanto”. Oltre alla vita divenuta ormai difficile, un altro terribile pensiero assilla Hudson, più volte vittima di episodi di omofobia “Ogni giorno mi chiedo quanto il mio colore e la mia diversità siano stati determinanti nella dinamica del mio incidente”.
RAID VANDALICI NELLE SCUOLE DI CAPPELLA E MONTERUSCIELLO
INCENDIATO UN'ISTITUTO ELEMENTARE E ALLAGATO UN LICEO
di Gennaro Del Giudice
di Gennaro Del Giudice
BACOLI/POZZUOLI.Le scuole "chiudono" per le festività natalizie e di fine anno, ma a frequentarle ci pensano teppisti e malviventi, incendiando le aule di istituto elementare di Bacoli ed allagando i locali di un liceo a Pozzuoli. Il primo episodio ha interessato il plesso scolastico elementare, succursale della media "Gramsci" di Cappella, angolo tra via Cerillo e via Tabbaia. Qui, alcuni vandali piromani hanno dato fuoco ad un'aula, sul lato sinistro della struttura.Il rai vandalico è avvenuto nella serata di Natale e, secondo i primi rilievi sulla dinamica, condotti dagli inquirenti, i delinquenti avrebbero fatto irruzione nell’istituto introducendosi attraverso una ringhiera già divelta da tempo, che permette l’accesso alla zona con una certa facilità. Una volta all'interno della scuola, i teppisti hanno accumulato ed appiccato il fuoco, a materiale in plastica, carte e sterpaglie. Facendo sprigionare le fiamme, che iniziavano a distruggere numerose suppellettili ed annerendo le pareti. Fiamme e fumo che non passavano inosservati ai residenti della zona, i quali prontamente lanciavano l’allarme. Sul luogo intervenivano gli agenti del locale comando di polizia municipale, ad anticipare l'intervento dei vigili del fuoco. I quali, entrati nell’istituto, grazie all’ausilio degli apparecchi estintori, in dotazione alla scuola stessa riuscivano, dopo non poco, visto l’intensificarsi delle fiamme, a domare l'incendio chiaramente di origine dolosa.Mentre a Pozzuoli, nel mirino dei vandali di turno, è entrato il liceo scientifico "Ettore Majorana", in via Gatto a Monterusciello. Ancora una volta, un raid notturno, nel corso del quale la solita "banda" una volta introdottasi nell'istituto, otturava tutti i lavandini dei "bagni" e, con i rubinetti lasciati aperti, procurava l'allagamento dei locali, con conseguenti, non pochi danni anche agli impianti elettrici. Due emblematici episodi che testimoniano la oramai cronica emergenza - sicurezza delle e nelle scuole, e che mettono a serio rischio la ripresa delle lezioni post-natalizie.
BLACK OUT AL CIMITERO DI QUARTO
NICCHIE RIMASTE SENZA LUCE IL GIORNO DI NATALE
di Gennaro Del Giudice
di Gennaro Del Giudice
QUARTO.Black out al cimitero di Quarto. Per un guasto ad una cabina elettrica, le nicchie durante le festività natalizie sono rimaste totalmente al buio. Un problema verificatosi il giorno della vigilia di Natale e che si protrarrà fino al 28 dicembre quando, secondo i tecnici Enel, sarà finalmente riparata l’anomalia verificatasi presso una cabina elettrica collocata tra i comuni di Pozzuoli e Quarto che alimenta il cimitero di via Dante Alighieri. Grossa la delusione e numerose le proteste da parte dei parenti dei defunti che il giorno di Natale, in visita ai propri cari, hanno dovuto far fronte al disagio.
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mercoledì 23 dicembre 2009
PROTESTA DEI DIPENDENTI DELL'ASL NAPOLI 2 NORD
I SINDACATI CHIEDONO LA "TESTA" DEI COMMISSARI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 24 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 24 dicembre 2009
POZZUOLI. Hanno protestato, ieri mattina, i dipendenti dell’Asl Napoli 2 nord occupando, per alcune ore, la sede amministrativa di Pozzuoli, nel quartiere di Monterusciello. Circa cento dipendenti, tra personale medico e paramedico, appoggiati dalle varie sigle sindacali, hanno inscenato un sit-in per protestare contro il nuovo riassetto dirigenziale che si va prefigurando all’interno dell’Asl Na 2 nord. I manifestanti hanno occupato i locali della sede sanitaria mentre era in corso il brindisi di Natale. A monte della protesta, sottolineano i sindacati, ci sarebbe una delibera realizzata dall’amministrazione generale dell’Azienda Sanitaria Locale , la quale prevede la nomina del nuovo riassetto organizzativo dirigenziale, seppur temporaneo, all’interno della Napoli 2 nord. Una riorganizzazione dei quadri dirigenziali delle Asl Napoli 2 che sarebbe stata realizzata senza alcun coinvolgimento delle varie sigle sindacali. Motivo, questo, dello stato di agitazione da parte del personale e dei sindacati. Quest’ultimi, a seguito della protesta di ieri mattina, hanno emesso un comunicato congiunto attraverso il quale puntano il dito contro i commissari Asl chiedendone la destituzione dall’incarico. “I commissari dell’asl na2 non hanno alcun confronto con i sindacati” si legge nella nota congiunta da parte di Cgil, Cisl e Fials ”Ci aspettavamo una riduzione degli sprechi delle consulenze e delle esternalizzazioni ma tutto questo non è avvenuto. Chiediamo quindi al commissariato di governo la destituzione dall’incarico dei 3 commissari dall’asl na2 nord e nel contempo dichiariamo lo stato di agitazione di tutti i lavoratori Asl. E invitiamo le segreterie regionali ad istituire un tavolo regionale con i commissari dell’Asl”.
PRANZO DI NATALE GRATIS PER OLTRE 200 BISOGNOSI
LA LODEVOLE INIZIATIVA ORGANIZZATA DAL RISTORANTE "VILLA SABELLA"
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 23 dicembre 2009
BACOLI. “Non devono sentirsi degli invitati ma partecipanti di una festa alla quale tutti ne prendiamo parte”. Con questo spirito che la famiglia Conte, proprietaria del ristorante “Villa Sabella” a Bacoli, ha ospitato ieri pomeriggio, nei suoi locali, oltre 220 persone economicamente disagiate, per offrire loro una giornata di svago e divertimento. Pranzo delle grandi occasioni e musica classica napoletana offerta dal maestro Gianni Caiazzo. Il tutto, a titolo rigorosamente gratuito. Infatti, l’intero staff del ristorante, chef e personale di sala, insieme ai musicisti, hanno voluto contribuire alla realizzazione di questa giornata di solidarietà, rinunciando alla retribuzione giornaliera. Tutti a rimboccarsi le maniche, con il titolare, Gennaro Conte che insieme alle sue due figlie, si alternava tra i diversi ruoli di cucina e sala, per servire al meglio i propri ospiti. E tutt’intorno, tanta gioia ed allegria, accompagnate dal suono di nacchere e mandolino. In sala uomini, donne e bambini, insieme ai parroci delle Parrocchie di “Santa Rita da Cascia”, “San Francesco” e “Santa Maria dell’Arco” di Villaricca e dalla chiesa Santa Maria del Riposo” di Baia, che attraverso le loro opere caritatevoli sono vicine alle famiglie meno abbienti. Ai quali si è aggiunto il Vicario episcopale del Cardinale Crescenzio Sepe, Monsignor Gaetano Romano, che ha portato ai commensali il saluto dell’alto prelato, spendendo parole di elogio per l’ ammirevole iniziativa. E nei volti degli invitati la felicità di sentirsi, almeno per un giorno, lontani dai problemi ai quali quotidianamente sono chiamati a far fronte. Arrivati in pullman messi loro a disposizione, gli oltre 200 convitati hanno potuto assaporare le prelibate pietanze servite con tanta accuratezza dallo staff del locale. “Devono sentirsi a proprio agio, perché oggi deve essere la loro festa” afferma Gennaro Conte , titolare del “Villa Sabella” che fa come suo motto una frase della beata missionaria Maria Teresa di Calcutta “Non è importante quanto si dà, ma l’importante è che si dia con amore”. Quell’affetto e quell’amore verso i più deboli che si leggono nei suoi occhi e che da 7 anni lo spingono, con umiltà e dedizione, ad organizzare puntualmente, in prossimità del Natale, la manifestazione di solidarietà. Nel ricordo dell’adorata moglie, Anna, sempre vicina ai più bisognosi. ” Questa iniziativa parte da molto lontano. Da quando mia moglie faceva la spesa per i poveri. Poi decidemmo di organizzare il pranzo per il Natale, rivolgendoci alle parrocchie, le quali conoscono le difficoltà dei più bisognosi”.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 23 dicembre 2009
BACOLI. “Non devono sentirsi degli invitati ma partecipanti di una festa alla quale tutti ne prendiamo parte”. Con questo spirito che la famiglia Conte, proprietaria del ristorante “Villa Sabella” a Bacoli, ha ospitato ieri pomeriggio, nei suoi locali, oltre 220 persone economicamente disagiate, per offrire loro una giornata di svago e divertimento. Pranzo delle grandi occasioni e musica classica napoletana offerta dal maestro Gianni Caiazzo. Il tutto, a titolo rigorosamente gratuito. Infatti, l’intero staff del ristorante, chef e personale di sala, insieme ai musicisti, hanno voluto contribuire alla realizzazione di questa giornata di solidarietà, rinunciando alla retribuzione giornaliera. Tutti a rimboccarsi le maniche, con il titolare, Gennaro Conte che insieme alle sue due figlie, si alternava tra i diversi ruoli di cucina e sala, per servire al meglio i propri ospiti. E tutt’intorno, tanta gioia ed allegria, accompagnate dal suono di nacchere e mandolino. In sala uomini, donne e bambini, insieme ai parroci delle Parrocchie di “Santa Rita da Cascia”, “San Francesco” e “Santa Maria dell’Arco” di Villaricca e dalla chiesa Santa Maria del Riposo” di Baia, che attraverso le loro opere caritatevoli sono vicine alle famiglie meno abbienti. Ai quali si è aggiunto il Vicario episcopale del Cardinale Crescenzio Sepe, Monsignor Gaetano Romano, che ha portato ai commensali il saluto dell’alto prelato, spendendo parole di elogio per l’ ammirevole iniziativa. E nei volti degli invitati la felicità di sentirsi, almeno per un giorno, lontani dai problemi ai quali quotidianamente sono chiamati a far fronte. Arrivati in pullman messi loro a disposizione, gli oltre 200 convitati hanno potuto assaporare le prelibate pietanze servite con tanta accuratezza dallo staff del locale. “Devono sentirsi a proprio agio, perché oggi deve essere la loro festa” afferma Gennaro Conte , titolare del “Villa Sabella” che fa come suo motto una frase della beata missionaria Maria Teresa di Calcutta “Non è importante quanto si dà, ma l’importante è che si dia con amore”. Quell’affetto e quell’amore verso i più deboli che si leggono nei suoi occhi e che da 7 anni lo spingono, con umiltà e dedizione, ad organizzare puntualmente, in prossimità del Natale, la manifestazione di solidarietà. Nel ricordo dell’adorata moglie, Anna, sempre vicina ai più bisognosi. ” Questa iniziativa parte da molto lontano. Da quando mia moglie faceva la spesa per i poveri. Poi decidemmo di organizzare il pranzo per il Natale, rivolgendoci alle parrocchie, le quali conoscono le difficoltà dei più bisognosi”.
lunedì 21 dicembre 2009
INIZIATIVA AL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO DI POZZUOLI
SI POTRA' ACQUISTARE CON PARTITA IVA A PREZZI D' INGROSSO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 22 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 22 dicembre 2009
POZZUOLI. “Rilanciare il mercato facendo risparmiare i consumatori”. E’ il leitmotiv dell’iniziativa promossa per il secondo anno consecutivo, dalla dirigenza mercato ittico all’ingrosso di Pozzuoli che da stasera, fino all’alba del 31 dicembre, consentirà a tutti i possessori di partita iva di acquistare pesci e frutti di mare a prezzi di ingrosso. Infatti, non solo i rivenditori di prodotti ittici, ma tutti i detentori di partita iva operanti in altri settori, potranno beneficiare della riduzione di prezzo alla quale, solitamente, hanno accesso esclusivamente gli operatori del settore. A ciò si aggiungeranno, inoltre, ulteriori sconti promossi dai vari venditori del mercato. Un’iniziativa fortemente voluta dall’associazione dei venditori ittici e che ha trovato il patrocinio dell’amministrazione comunale, la quale ha dato un apporto economico all’iniziativa, finanziando l’acquisto di buste termiche per alimenti, che saranno distribuite dai venditori ai vari acquirenti. E sulle quali saranno apposti dei fogli illustrativi contenenti indicazioni utili per l’acquisto e la conservazione dei prodotti ittici. “Un’iniziativa che riteniamo molto importante perché darà a tutti la possibilità di acquistare, per i vari cenoni, i nostri prodotti a prezzi contenuti” sottolinea il direttore del mercato ittico all’ingrosso, di Pozzuoli, Giuseppe Palma, da sempre attento alle problematiche inerenti la sicurezza alimentare “ Daremo la possibilità a tutti i cittadini di portare sulle proprie tavole il nostro pescato, controllato e di qualità a buon prezzo. L’obiettivo è rilanciare il settore, in un periodo di crisi generale, e allo stesso tempo, soddisfare i nostri clienti”. Inoltre, annunciano gli organizzatori, durante le ore notturne, ai visitatori del mercato all’ingrosso saranno offerti i classici “coppetielli” di pesci fritti.
venerdì 18 dicembre 2009
AGGREDITO PARCHEGGIATORE ABUSIVO SU "LARGO PALAZZINE"
L'UOMO CHE HA TENTATO DI SVENTARE UN FURTO D'AUTO E' STATO PICCHIATO SELVAGGIAMENTE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 19 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 19 dicembre 2009
POZZUOLI. Forse mosso dalla responsabilità verso i suoi clienti, seppur operando illegalmente, nel tentativo di evitare il furto di un’auto, un parcheggiatore abusivo è stato selvaggiamente picchiato dai ladri finendo in ospedale. E’ accaduto a Pozzuoli, nella zona di “Largo Palazzine”. Erano le 19 circa di giovedì, quando A.E. 53 anni, a quanto pare posteggiatore illegale, mentre controllava le auto parcheggiate, avrebbe notato alcune persone ferme vicine ad un automobile. Appena resosi conto che si trattava di un tentativo di furto, l’uomo si sarebbe avvicinato ai malintenzionati, forse 4, intimando loro di “lasciare stare quell’auto”. Questi, al cospetto del parcheggiatore, avrebbero reagito aggredendo con calci, pugni e, a quanto pare, con un bastone il povero 53enne. L’uomo, rimasto a terra, con ferite alla testa ed alle mani, sarebbe poi stato soccorso da alcuni passanti, e trasportato presso l’ospedale “La Schiana” di Pozzuoli, dov’è tutt’ora ricoverato sotto osservazione nel reparto di chirurgia.
NUOVO PARCHEGGIO A POZZUOLI
SORGERA' NELLO SPAZIO DEL MERCATO ITTICO ALL'INGROSSO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 19 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 19 dicembre 2009
POZZUOLI. Di notte mercato ittico, di giorno parcheggio per auto. E’ la nuova destinazione d’uso per lo spazio antistante il mercato ittico all’ingrosso di via Fasano, a Pozzuoli, che da stamattina potrà ospitare circa 300 posti auto. L’accesso alla zona sarà disponibile tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 22, mentre il sabato e la domenica rimarrà aperto fino alle 24. Quindi, per l’intero arco della giornata, dopo la chiusura del mercato ittico all’ingrosso, sarà possibile parcheggiare nella nuova zona adibita, entrando direttamente da via Roma. Un nuovo parcheggio con strisce blu, che costerà agli utenti un euro ad ora per la sosta. Fortemente voluto dal vice-sindaco di Pozzuoli, Carmine Morelli, la creazione del nuovo parking contribuirà ad alleviare il problema parcheggi nel centro cittadino consentendo, di conseguenza, una migliore circolazione veicolare lungo le strade del centro storico.
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I CAMPI FLEGREI PUNTANO ALLA "BANDIERA BLU"
RIQUALIFICARE IL TERRITORIO PER UN RILANCIO TURISTICO ED ECONOMICO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 19 dicembre 2009
POZZUOLI. “Verso ed oltre la bandiera blu” è il titolo del progetto realizzato nell’ambito dei “Patti di reciprocità” sottoscritti dai comuni dell’area flegrea, che prevede, tra gli altri, una serie di interventi globali per la riqualificazione della linea costiera marina e dei laghi dell’intero territorio a nord di Napoli. Ente capofila dell’iniziativa, il comune di Pozzuoli, che ha lavorato al progetto in sinergia con i comuni di Bacoli, Quarto, Monte di Procida e con l’Ente Parco Campi Flegrei, e a cui ha aderito la Provincia di Napoli. Riqualificazione e rifacimento delle rete fognarie, viarie e infrastrutturali sono i nodi salienti del progetto, la cui spesa per la realizzazione è stimata in 50 milioni di euro. Da realizzare, secondo i fautori del programma, attraverso i finanziamenti messi a disposizione dalla comunità europea con fondi FAS (Fondi Aree Sottosviluppate) per il quinquennio 2010/2015. Alla realizzazione di questa fase progettuale preliminare hanno lavorato, per competenza territoriale, i tecnici dei quattro comuni che hanno sottoscritto il “Programma di Sviluppo Territoriale” presentato in Giunta Regionale a seguito degli “accordi di reciprocità”. tracciando i punti di intervento per micro-aree per poi rapportarsi alle esigenze globali dell’intera area flegrea, una sorta di macro-area di appartenenza. Interventi strettamente connessi e correlati tra di loro, il cui progetto portante è costituito dalla riqualificazione e il completamento del sistema integrato delle fognature di tutta l’area. Con il fine, non ultimo, di ottenere, la certificazione di qualità internazionale “Bandiera blu” dopo il fallimento della stagione balneare legata allo scarico dei liquami in mare e al malfunzionamento degli impianti di depurazione di Cuma-Licola, Obiettivi e speranze espresse ieri dai primi cittadini dei comuni flegrei, da tecnici e dai rappresentanti dell’Ente Parco Campi Flegrei, durante la conferenza di presentazione del progetto, tenutasi ieri presso il comune di Pozzuoli. “Aspettiamo speranzosi anche l’intervento della Regione Campania per l’adeguamento del depuratore di Cuma, che tanti danni ambientali ed economici ha arrecato alla nostra terra” ha detto il sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe. Mentre per il sindaco di Quarto, Sauro Secone, “l’intervento sulla linea costiera e il miglioramento della qualità delle acque di balneazione sono un oggettivo vantaggio per tutti i cittadini dell’area a nord di Napoli, e non solo”. Per Monte di Procida il sindaco, Franco Iannuzzi, evidenzia come “l’ottenimento dei finanziamenti per il progetto Bandiera Blu sia una sfida che “siamo in grado di vincere, data la qualità del progetto presentato”
giovedì 17 dicembre 2009
SEQUESTRATI 6 VIDEO POKER ILLEGALI
ALL'INTERNO DI UN BAR NEL QUARTIERE DI MONTERUSCIELLO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 18 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 18 dicembre 2009
POZZUOLI. Sequestrate in un bar nel quartiere di Monterusciello, a Pozzuoli, sei macchinette da gioco composte da videopoker e video slot machines risultate illegali. I militari dell’arma, dopo un controllo su un’auto sospetta, effettuato all’interno del quartiere, in via Giovanni Verga, si sono diretti all’interno del locale che sorge lungo la strada, per effettuare una verifica sulla regolarità dei dispositivi da gioco. Durante il controllo sarebbe emerso che solo una, delle sette macchinette installate all’interno del bar, sarebbe stata regolarmente collegata attraverso modem alla rete telematica dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che costituisce per i giocatori, l’unica garanzia di regolarità per tali apparecchiature da intrattenimento. Mentre le restanti 6 macchinette sarebbero risultate prive di collegamento e non omologate. All’interno del locale, al momento dell’ingresso dei carabinieri, i dispositivi erano accesi, senza la presenza di alcun giocatore. A quel punto i carabinieri della compagnia di Arco Felice, non hanno potuto fare altro che denunciare la responsabile dell’esercizio commerciale, D. S. C., 27 anni, residente a Pozzuoli, per violazione all’articolo 110 comma 9 lettera C del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza. Violazione sanzionata con un’ammenda di tremila euro per ogni macchinetta risultata irregolare e conseguente sequestro dei sei dispositivi non omologati.
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mercoledì 16 dicembre 2009
RAPINA DA 40MILA EURO ALLA FILIALE DELLE POSTE DI BACOLI
IL COLPO MESSO A SEGNO DA DUE MALVIVENTI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 16 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 16 dicembre 2009
BACOLI. Rapina ai danni dell’ufficio postale di Cappella, a Bacoli. L’episodio sarebbe accaduto nella tarda mattinata di ieri, quando gli impiegati della sede bacolese delle poste italiane si apprestavano a concludere il proprio turno lavorativo e chiudere l’edificio. Il tutto, a quanto pare, sarebbe accaduto in concomitanza con l’arrivo delle guardie della vigilanza privata dell’edificio postale. Improvvisamente, secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, un malvivente sarebbe entrato all’interno dell’ufficio, mentre un complice si trovava in attesa all’esterno della struttura, lungo la strada che conduce a Cappella. A questo punto, sembrerebbe che un uomo della vigilanza, con in mano una busta, una sorta di plico a quanto pare contenente soldi da inserire nella macchina bancomat, sarebbe stato colto di sorpresa dal malvivente. Quest’ultimo, fatta l’irruzione nell’ufficio, avrebbe sottratto all’uomo il plico con il denaro destinato ad essere erogato per il servizio di bancomat. Dopodichè, il rapinatore sarebbe scappato dall’edificio dandosi alla fuga insieme ad un complice che lo attendeva all’esterno dell’ufficio postale.
Il bottino, secondo le prime indiscrezioni, è di circa 40mila euro per i due rapinatori. Sembrerebbe che il plico contenente denaro non fosse del tutto pieno, per fortuna.
Il bottino, secondo le prime indiscrezioni, è di circa 40mila euro per i due rapinatori. Sembrerebbe che il plico contenente denaro non fosse del tutto pieno, per fortuna.
MISTERIOSO ALLARME BOMBA CARTA A BACOLI
PER L'INTERA MATTINA UN TAM TAM DI CONFERME E SMENTITE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 16 dicembre 2009
BACOLI. Un misterioso allarme per una bomba carta si è susseguito per l’intera mattinata di ieri a Bacoli. Il fatto, che ha trovato qualche conferma, ma anche numerose smentite e silenzi, si sarebbe verificato, secondo indiscrezioni, nei pressi degli uffici del comando di polizia municipale di Bacoli. Secondo le indiscrezioni, in un primo momento sarebbe circolata la voce che un uomo avrebbe infatti collocato un grosso petardo all’esterno della sede dei vigili urbani. Voci susseguitesi ma che non hanno trovato alcuna conferma dallo stesso corpo di polizia municipale. Quello che viene definito “il pallone di Maradona”, un grosso petardo contenente una elevata quantità di esplosivo. Questa bomba carta, una volta esplosa, è capace di provocare seri danni a persone e cose che si trovano nelle vicinanze. L’episodio, seppur non confermato ufficialmente, si sarebbe verificato nella mattinata di ieri. Un atto intimidatorio o un folle gesto, fortunatamente scongiurato da qualcuno che, visto l’uomo collocare il grosso petardo, avrebbe poi dato l’allarme scongiurando il peggio.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 16 dicembre 2009
BACOLI. Un misterioso allarme per una bomba carta si è susseguito per l’intera mattinata di ieri a Bacoli. Il fatto, che ha trovato qualche conferma, ma anche numerose smentite e silenzi, si sarebbe verificato, secondo indiscrezioni, nei pressi degli uffici del comando di polizia municipale di Bacoli. Secondo le indiscrezioni, in un primo momento sarebbe circolata la voce che un uomo avrebbe infatti collocato un grosso petardo all’esterno della sede dei vigili urbani. Voci susseguitesi ma che non hanno trovato alcuna conferma dallo stesso corpo di polizia municipale. Quello che viene definito “il pallone di Maradona”, un grosso petardo contenente una elevata quantità di esplosivo. Questa bomba carta, una volta esplosa, è capace di provocare seri danni a persone e cose che si trovano nelle vicinanze. L’episodio, seppur non confermato ufficialmente, si sarebbe verificato nella mattinata di ieri. Un atto intimidatorio o un folle gesto, fortunatamente scongiurato da qualcuno che, visto l’uomo collocare il grosso petardo, avrebbe poi dato l’allarme scongiurando il peggio.
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LA CURIA SI DIFENDE DALLE ACCUSE
IL VESCOVO IN PROCURA CON LA DOCUMENTAZIONE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 16 dicembre 2009
POZZUOLI. Ieri mattina il vescovo di Pozzuoli, Monsignor Gennaro Pascarella, si è recato in Procura per presentare la documentazione in suo possesso, ritenuta utile a smentire l’ ipotesi accusatoria di abuso edilizio contenuta nell’avviso di garanzia notificato martedì mattina all’alto prelato. Un’accusa rigettata dalla Curia vescovile di Pozzuoli, della quale ne risponde giuridicamente il vescovo, in qualità di capo della diocesi e committente dei lavori, indagato insieme al titolare della ditta e al geometra responsabile dei lavori. Al centro dell’inchiesta la realizzazione di un campetto di calcio in erba sintetica di una settantina di metri quadrati, in corso d’opera all’interno del “Villaggio de Fanciullo”, posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Pozzuoli, a seguito delle indagini succedute ad un esposto presentato in procura da un cittadino residente in via Luciano. Il quale aveva segnalato abusi edilizi all’interno del “Villaggio” che ospita la curia, successivamente constatati sul luogo dagli stessi finanzieri. E da qui il provvedimento firmato da parte del pubblico ministero Ranieri, incaricato dalla Procura di Napoli.
Un provvedimento poche ore dopo confermato dallo stesso vescovo Gennaro Pascarella, il quale non commentandola misura giudiziaria “per rispetto dell’operato nei confronti di magistratura e forze dell’ordine”, ha da subito sottolineato che i lavori sono stati eseguiti “nel pieno rispetto delle regole e secondo quanto richiesto da comune di Pozzuoli e Sovrintendenza ai Beni Artistici di Pozzuoli”. Posizione ribadita in serata in un comunicato di poche righe da parte dell’addetto stampa del prelato, Carlo Lettieri: “In relazione a notizie circolanti relative a presunte irregolarità nella realizzazione di una recinzione di un campetto di calcetto a Pozzuoli, la Curia comunica di aver sempre agito e di agire nel rispetto delle normative vigenti”
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 16 dicembre 2009
POZZUOLI. Ieri mattina il vescovo di Pozzuoli, Monsignor Gennaro Pascarella, si è recato in Procura per presentare la documentazione in suo possesso, ritenuta utile a smentire l’ ipotesi accusatoria di abuso edilizio contenuta nell’avviso di garanzia notificato martedì mattina all’alto prelato. Un’accusa rigettata dalla Curia vescovile di Pozzuoli, della quale ne risponde giuridicamente il vescovo, in qualità di capo della diocesi e committente dei lavori, indagato insieme al titolare della ditta e al geometra responsabile dei lavori. Al centro dell’inchiesta la realizzazione di un campetto di calcio in erba sintetica di una settantina di metri quadrati, in corso d’opera all’interno del “Villaggio de Fanciullo”, posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Pozzuoli, a seguito delle indagini succedute ad un esposto presentato in procura da un cittadino residente in via Luciano. Il quale aveva segnalato abusi edilizi all’interno del “Villaggio” che ospita la curia, successivamente constatati sul luogo dagli stessi finanzieri. E da qui il provvedimento firmato da parte del pubblico ministero Ranieri, incaricato dalla Procura di Napoli.
Un provvedimento poche ore dopo confermato dallo stesso vescovo Gennaro Pascarella, il quale non commentandola misura giudiziaria “per rispetto dell’operato nei confronti di magistratura e forze dell’ordine”, ha da subito sottolineato che i lavori sono stati eseguiti “nel pieno rispetto delle regole e secondo quanto richiesto da comune di Pozzuoli e Sovrintendenza ai Beni Artistici di Pozzuoli”. Posizione ribadita in serata in un comunicato di poche righe da parte dell’addetto stampa del prelato, Carlo Lettieri: “In relazione a notizie circolanti relative a presunte irregolarità nella realizzazione di una recinzione di un campetto di calcetto a Pozzuoli, la Curia comunica di aver sempre agito e di agire nel rispetto delle normative vigenti”
INDAGATO IL VESCOVO DI POZZUOLI GENNARO PASCARELLA
L'ACCUSA E' DI ABUSO EDILIZIO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 15 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 15 dicembre 2009
POZZUOLI. Un avviso di garanzia con l’ipotesi accusatoria di un abuso in materia di edilizia è stato notificato ieri mattina al vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella. L’informazione di garanzia è stata inviata al vescovo nella sua qualità di capo della Diocesi di Pozzuoli, mentre l’indagine avviata qualche settimana fa è partita dopo un esposto inviato alla Procura della Repubblica di Napoli, alla Guardia di Finanza ed al Comando della Polizia municipale di Pozzuoli da un cittadino residente in via Luciano a Pozzuoli, che ha presentato denuncia per un presunto abuso edilizio che sarebbe stato commesso nella realizzazione, da parte della Curia di Pozzuoli, di un campetto di calcio, con relativa palizzata per la rete di contenimento alle spalle delle porte del campetto da gioco. A quanto si è appreso, ieri mattina le forze dell’ordine si sono recate presso il Villaggio del Fanciullo, dove ha sede anche la Curia di Pozzuoli e dove sta sorgendo il campetto di calcio finito al centro della denuncia, ed hanno notificato il provvedimento con il quale si informa monsignor Gennaro Pascarella della indagine avviata in materia urbanistica circa la regolarità o meno della struttura sportiva realizzata nella zona. Da quanto trapelato, infatti, sembrerebbe che il problema sollevato dal cittadino puteolano che ha denunciato la cosa, sia dettato dalla circostanza che per realizzare il campetto sia stato utilizzato un massetto di cemento privo delle necessarie autorizzazioni amministrative e, soprattutto, sarebbero stati issati pali alti 8 metri, anziché 5 metri come previsto dalle autorizzazioni. Questi pali troppo alti avrebbero rovinato il diritto di veduta che era nella disponibilità del ricorrente. La vicenda è ancora tutta da definire e adesso le forze dell’ordine ed i tecnici comunali di Pozzuoli sono al lavoro per accertare effettivamente se c’è stata o meno la commissione dell’abuso edilizio. Dalla Curia di Pozzuoli, intanto, arrivano conferme alla notifica del provvedimento di garanzia emesso nei confronti di monsignor Gennaro Pascarella, che però, tralasciando di commentare direttamente la vicenda, esprime serenità. «Non entriamo nel merito della vicenda e rispettiamo l’operato della magistratura e delle forze dell’ordine – ha detto il vescovo ai suoi più stretti collaboratori – Siamo sereni. Il campetto è stato realizzato per offrire ai piccoli puteolani una opportunità in più, per avere a disposizione una struttura sportiva. Abbiamo operato in modo trasparente». Monsignor Gennaro Pascarella dovrà, adesso, dimostrare che tutto è stato fatto nel massimo rispetto della legge in materia di urbanistica e secondo quanto richiesto dal Comune di Pozzuoli e dalla Sovrintendenza ai Beni Artistici di Pozzuoli. Una vicenda che fa già discutere molto nella cittadina flegrea e che potrebbe presentare importanti novità già a partire dai prossimi giorni, quando dovrebbe chiarirsi anche meglio l’eventuale abuso edilizio commesso ed accertare anche le eventuali responsabilità.
domenica 13 dicembre 2009
CINQUECENTO LAVORATORI A RISCHIO DISOCCUPAZIONE
LA DEFENDINI SRL HA PERSO L'APPALTO CON EQUITALIA - LE NOTIFICHE ESATTORIALI ORA AFFIDATE A POSTE ITALIANE
di Gennaro Del Giudice
NAPOLI. Per 500 lavoratori si prospetta, imminente, il baratro della disoccupazione. Tutti dipendenti della Defendini Srl, società torinese operante nel settore dei recapiti espressi, che notifica cartelle esattoriali per conto di Equitalia Holding in numerose provincie italiane per le varie consociate della società Equitalia. Servizio che in Campania, l’azienda torinese effettua per conto di Equitalia Polis. Un rapporto lavorativo tra le due società con termine datato 31 gennaio 2010. E da quel giorno, centinaia di dipendenti, tra personale amministrativo e messi notificatori, dislocati presso le sedi di Arzano, Benevento e Caserta, perderanno il proprio posto di lavoro. Ciò a seguito di un controverso bando di gara per l’affidamento della gestione del servizio di notifiche esattoriali. La gara, bandita lo scorso anno da Equitalia e vinta, in un primo momento, dalla stessa Defendini, è stata annullata per presunte irregolarità, con conseguente estromissione della società torinese. Gara d’appalto poi vinta da Poste Italiane Spa. Decisione contro la quale Defendini è ricorsa, in prima istanza, al Tar del Lazio e successivamente al Consiglio di Stato. Ma nell’attesa, cresce la preoccupazione tra i lavoratori. Dal 1 febbraio 2010 Poste Italiane gestirà il servizio di notifiche esattoriali, subentrando all’operato decennale di Defendini. Ciò comporterebbe l’inevitabile messa in mobilità dei dipendenti campani della ditta torinese. I quali, ora, chiedono il loro “assorbimento” nell’organico dell’azienda aggiudicatrice dell’appalto “Nell’ipotesi in cui la sentenza definitiva del ricorso al Consiglio di Stato e l’attuale ricorso al TAR dovessero avere esito negativo per l’Agenzia Defendini Srl, i lavoratori chiedono che Poste Italiane Spa,, assuma tutti i lavoratori, avendo questi ultimi dalla loro una professionalità attualmente non esistente all’interno di Poste Italiane”
Speranza accompagnata da una recente sentenza della Commissione Tributaria di Lecce del 23ottobre 2009, la quale avrebbe messo in discussione la notifica di cartelle esattoriali effettuata per mezzo raccomandata, in quanto ritenuta mezzo non idoneo, relegando la competenza ai soggetti ufficiali della riscossione. Una decisione che potrebbe aprire ben altri scenari ed indurre, tra le tante ipotesi, Poste Italiane ad assumere nuovi lavoratori. Nel frattempo, i dipendenti delle sedi campane della Defendini si sono dati appuntamento per mercoledì ore 9 fuori la sede di Equitalia Polis, al Corso Meridionale a Napoli, dove terranno un sit-in di protesta.
di Gennaro Del Giudice
NAPOLI. Per 500 lavoratori si prospetta, imminente, il baratro della disoccupazione. Tutti dipendenti della Defendini Srl, società torinese operante nel settore dei recapiti espressi, che notifica cartelle esattoriali per conto di Equitalia Holding in numerose provincie italiane per le varie consociate della società Equitalia. Servizio che in Campania, l’azienda torinese effettua per conto di Equitalia Polis. Un rapporto lavorativo tra le due società con termine datato 31 gennaio 2010. E da quel giorno, centinaia di dipendenti, tra personale amministrativo e messi notificatori, dislocati presso le sedi di Arzano, Benevento e Caserta, perderanno il proprio posto di lavoro. Ciò a seguito di un controverso bando di gara per l’affidamento della gestione del servizio di notifiche esattoriali. La gara, bandita lo scorso anno da Equitalia e vinta, in un primo momento, dalla stessa Defendini, è stata annullata per presunte irregolarità, con conseguente estromissione della società torinese. Gara d’appalto poi vinta da Poste Italiane Spa. Decisione contro la quale Defendini è ricorsa, in prima istanza, al Tar del Lazio e successivamente al Consiglio di Stato. Ma nell’attesa, cresce la preoccupazione tra i lavoratori. Dal 1 febbraio 2010 Poste Italiane gestirà il servizio di notifiche esattoriali, subentrando all’operato decennale di Defendini. Ciò comporterebbe l’inevitabile messa in mobilità dei dipendenti campani della ditta torinese. I quali, ora, chiedono il loro “assorbimento” nell’organico dell’azienda aggiudicatrice dell’appalto “Nell’ipotesi in cui la sentenza definitiva del ricorso al Consiglio di Stato e l’attuale ricorso al TAR dovessero avere esito negativo per l’Agenzia Defendini Srl, i lavoratori chiedono che Poste Italiane Spa,, assuma tutti i lavoratori, avendo questi ultimi dalla loro una professionalità attualmente non esistente all’interno di Poste Italiane”
Speranza accompagnata da una recente sentenza della Commissione Tributaria di Lecce del 23ottobre 2009, la quale avrebbe messo in discussione la notifica di cartelle esattoriali effettuata per mezzo raccomandata, in quanto ritenuta mezzo non idoneo, relegando la competenza ai soggetti ufficiali della riscossione. Una decisione che potrebbe aprire ben altri scenari ed indurre, tra le tante ipotesi, Poste Italiane ad assumere nuovi lavoratori. Nel frattempo, i dipendenti delle sedi campane della Defendini si sono dati appuntamento per mercoledì ore 9 fuori la sede di Equitalia Polis, al Corso Meridionale a Napoli, dove terranno un sit-in di protesta.
TREGUA DA PARTE DEGLI LSU E DEI DIPENDENTI DELLA DITTA E.P.M.
DOPO LE PROTESTE E LE TENSIONI RITORNA LA NORMALITA'
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Dopo la tensione che ha caratterizzato la giornata di venerdì, a Pozzuoli è ritornata la calma sul fronte proteste. Da una parte gli Lsu, al comune di Pozzuoli, e dall’altra i dipendenti della “E.P.M.” al centro Asl Napoli nord di Monterusciello, hanno per ora fatto rientrare le rispettive mobilitazioni. Questi ultimi, che hanno avviato uno stato di agitazione col proprio datore di lavoro, per chiedere il prolungamento dell’orario lavorativo e il pagamento dello straordinario, hanno coinvolto, seppur indirettamente, tutte le strutture dell’Asl Napoli Nord gestite. Ospedale “Santa Maria delle Grazie”, consultori, edifici sanitari sono rimasti sporchi, rischiando di provocare un’emergenza sanitaria, a causa dello a protesta sindacale. Per chiedere il prolungamento dell’orario di lavoro e il pagamento degli straordinari da parte della propria azienda. Diatriba dalla quale l’azienda sanitaria chiede di non essere coinvolta esigendo il rispetto per gli standard di pulizia e che avrebbe indotto l’amministrazione sanitaria a minacciare richieste di risarcimento nei confronti della ditta. Mentre sull’altro fronte caldo, quello degli Lsu, dopo il presidio da parte di una cinquantina di lavoratori, al comune di Pozzuoli per l’intera serata di venerdì un’auto della polizia ha sostato davanti all’ingresso, forse per impedire un nuovo agguato, ai danni della struttura comunale. Nel frattempo, la situazione resta delicata, dopo l’ennesimo rinvio da parte della giunta comunale dell’approvazione della delibera contenente il bando per l’assegnazione settennale del servizio integrato dei rifiuti. Da una parte la disperazione da parte dei lavoratori, costretti a gesti “estremi” seppur deprecabili, utili a tenere puntati i riflettori sulla loro condizione di precariato; dall’altro, il problema del mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza, che negli ultimi tempi, a seguito delle continue proteste, è diventato un punto all’ordine del giorno dell’agenda del sindaco Pasquale Giacobbe, il quale avrebbe chiesto un incontro al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, che potrebbe tenersi nei prossimi giorni a Pozzuoli.
L'ASSESSORE SCIARRILLO RISPONDE ALLE ACCUSE DEI SINDACATI
SI INASPRISCE LA POLEMICA TRA LE DUE PARTI
di Gennaro Del Giudice
QUARTO. Polemiche al comune di Quarto tra l’assessore al Personale, Sergio Sciarrillo, e i sindacati. Una diatriba nata nei giorni scorsi, quando le varie sigle che rappresentano i lavoratori del Comune di Quarto hanno affisso nella bacheca a disposizione delle comunicazioni sindacali dell’ente e reso noto una serie di comunicati stampa e documenti firmati dalla Cgil, Cisl e Uil nei quali attaccavano duramente l’assessore Sciarrillo, “reo”, secondo loro, di aver firmato una circolare nella quale chiedeva a tutti il pieno rispetto dell’orario di ingresso invernale, fissato per le ore 8 mentre, fino al 30 ottobre scorso, l’orario di ingresso era stato stabilito alle 7.30, per la vigenza dell’orario estivo. «Francamente non capisco come mai i sindacati abbiano deciso di adottare questa linea della critica serrata nei miei confronti” dice l’assessore Sergio Sciarrillo, “Sono stato sempre attento alle loro esigenze ed ho sempre accettato il confronto, in questo modo avrei potuto spiegare ai sindacati ed ai sindacalisti che nella mia circolare ho solo fatto riferimento ad una norma interna, da me ereditata dai precedenti assessori al personale, secondo la quale in inverno l’orario di lavoro al Comune è dalle ore 8 alle ore 15. Da quando mi sono insediato come assessore al Personale ho risolto alcuni problemi che si trascinavano da tempo e sui quali i dipendenti avevano chiesto un intervento da parte dell’Amministrazione comunale. Per far capire come dal mio punto di vista non ci sia nulla nei confronti dei dipendenti, è giusto che si sappia che ho dato subito parere favorevole alla richiesta avanzata dai dipendenti di anticipare dalle 18 alle 13.30 la chiusura degli uffici comunali il 24 ed il 31 dicembre. Se avessi voluto fare ostruzionismo avrei dato parere negativo». L’assessore Sciarrillo, accusato di essere un assessore “poco presente, ha voluto così rispondere: «Dedico all’impegno di assessore moltissimo tempo, come è giusto che sia. Questi attacchi sono oggettivamente ingiustificati. In ogni caso i sindacati troveranno in me sempre una persona leale, che cerca il dialogo ed il confronto, nel pieno rispetto delle parti e dei rispettivi ruoli».
giovedì 10 dicembre 2009
DENUNCIO QUANTO VISTO
Stamattina (giovedì 10 dicembre) mi trovavo in corso Umberto I a Napoli, strada meglio conosciuta come il "Rettifilo". Ero in macchina, nel traffico, alle ore 11 circa. C'era una volante della polizia municipale, ferma vicino ad un cantiere. Improvvisamente, un uomo senza divisa, con la paletta, immagino trattasi di un capitano o un graduato del corpo dei vigili urbani, si è avvicinato ad uno dei tanti neri che, lungo il marciapiedi, era intento a vendere degli oggetti di poco valore, borse e bijotterie. L'uomo, con fare che definirei arrogante, si è rivolto verso l'immigrato minacciando di colpirlo con la paletta. A quel punto, il ragazzo di colore, divincolandosi, ha lasciato incustodito il tavolino con i suoi "beni", che sono stati prontamente presi da un vigile urbano. La scena sembrava quella tipica di un furto, con il complice che distrae e il ladro che ruba. Il vigile urbano, approfittando della distrazione, ha arrotolato il tutto in un lenzuolo, mentre il giovane di colore, insieme ad un connazionale scappava via. La cosa che mi ha colpito e che mi ha indotto a "denunciare" non è l'azione che immagino sia di sequestro, ma le modalità d'azione. In quel momento c'erano tanti giovani di colore a vendere, così come tanti erano i bianchi e tanti gli italiani lungo quella via. Perchè proprio a quel ragazzo? E perchè in quella maniera? Un'azione di sequestro, legittima, per la quale non ho nulla da obiettare, non credo vada svolta in quella maniera. Magari presentandosi, chiedendo documenti d'identità, controllando l'autenticità e la provenienza dei prodotti. Insomma, un normale controllo fiscale, con eventuale azione di sequestro. E non un'aggressione che mi permetto e mi assumo la responsabilità di dirlo, è stata fatta forse perchè quel giovane era nero? Non credo che i vigili, trovatisi di fronte ad un napoletano residente ai Quartieri Spagnoli o a Forcella, avrebbero assunto lo stesso comportamento. Mi preme sottolineare alcuni particolari che mi hanno colpito durante quei pochi istanti. A poca distanza c'era il classico bancarello del gioco com le 3 campane, un venditore di sigarette e alcuni venditori di castagne, immagino non in regola. Ma la cosa più emblematica è stata l'espressione di una vigilessa e di un vigile fermi vicini all'auto della polizia municipale, un'espressione di tenerezza e di rammarico sul loro viso. Una sorta di impotenza di fronte a quello che, seppur fatto in maniera legittima(?), aveva la parvenza di un autentico sopruso.
Gennaro Del Giudice
Gennaro Del Giudice
mercoledì 9 dicembre 2009
3 APPARTAMENTI SVALIGIATI IN POCHE ORE
FURTI A MONTERUSCIELLO E IN VIA PISCIARELLI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 10 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 10 dicembre 2009
POZZUOLI. E' allarme per i furti in appartamento a Pozzuoli. Un'excalation di criminalità che preoccupa i cittadini puteolani. Nella serata di domenica tre sono stati, infatti, i furti perpetrati ai danni di residenti nel comune flegreo. Due in via Sironi, nel quartiere di Monterusciello ed uno in via Pisciarelli. Nei primi due casi, vittime dei malviventi due famiglie che abitano in un unico stabile nel quartiere di Monterusciello, nei pressi del rione popolare denominato "600 alloggi". Secondo la denuncia delle vittime, i ladri avrebbero prima fatto irruzione al primo piano della palazzina, sfondando la porta di ingresso. Una volta entrati, hanno rovistato tra le stanze dell'abitazione impossessandosi di alcuni beni di non elevato valore. Compiuto il primo furto, i ladri sono poi passati al piano inferiore della palazzina. Qui, entrando da una finestra dell'abitazione, hanno messo a soqquadro l'intero appartamento impossessandosi di svariati gioielli, beni di valore e di circa 1500 euro in contanti. Non soddisfatti del bottino racimolato, hanno poi tentato di aprire una piccola cassaforte, creando un grosso foro nel muro. Divelta la cassaforte dal muro, i malviventi non hanno potuto fare altro che constatare la mancanza, all'interno di essa, di oggetti di valore. Il tutto sarebbe accaduto tra le 17 e le 20 di domenica pomeriggio, secondo quanto raccontato dalle vittime, accortesi di quanto accaduto al loro ritorno, intorno alle 20.30 circa. Entrambe le famiglie hanno allertato le forze dell'ordine denunciando quanto accaduto. Ed a distanza di poche ore, un altro furto in un appartamento si è registrato in via Pisciarelli, a Pozzuoli, zona al confine tra la città flegrea ed il quartiere di Agnano, a Napoli. Qui durante la notte alcuni malviventi, si sono introdotti nell’abitazione di una coppia di coniugi, sorprendendo i due nel sonno. Un’azione compiuta forse con l’ausilio di gas narcotizzanti, in quanto la coppia solo al risveglio si è resa conto di quanto accaduto nella propria abitazione. Entrati nell’appartamento, i ladri hanno fatto incetta di oggetti di valore, soldi e preziosi, rovistando tra le varie parti della casa. Un’azione compiuta senza che nessuno, nemmeno tra i vicini, si accorgesse di cosa stesse accadendo, né tantomeno gli occupanti dello stesso appartamento, forse narcotizzati dall’uso di qualche gas utilizzato dai malviventi. Una volta presa la refurtiva, i ladri sono scappati a bordo di un’auto di proprietà dei coniugi. E solo in mattinata, al risveglio, la drammatica scoperta da parte della coppia di coniugi. Persone erano entrate nel loro appartamento, sorprendendoli nel sonno, ed avevano portato via oggetti di valore, soldi e un’auto di loro proprietà. I quali, resisi conto di quanto accaduto durante la notte, sorpresi nel sonno da abili topi d’appartamento, non hanno potuto fare altro che denunciare l’accaduto presso il commissariato di polizia di Pozzuoli.
lunedì 7 dicembre 2009
MARESCIALLO DELLA FINANZA SVENTA "SCIPPO" AI DANNI DI UNA DONNA
DUE MINORENNI A BORDO DI UN MOTORINO CADONO DOPO LA RESISTENZE DELLA DONNA. UNO ARRESTATO, L'ALTRO SCAPPATO ORA E' RICERCATO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma"
POZZUOLI. Hanno afferrato la borsa di una donna, che ha reagito opponendo resistenza allo strattone. A quel punto, due malviventi a bordo di un ciclomotore, presi alla sprovvista dall’inattesa reazione della donna, sono caduti a terra. Una scena alla quale ha assistito un maresciallo capo della guardia di finanza, che in quel momento si trovava a passeggiare con la propria famiglia il quale, non esitava ad intervenire in soccorso della donna, bloccando uno dei due rapinatori e mettendo in fuga il complice. E’ successo domenica mattina, a Pozzuoli, in via Carlo Rosini, nei pressi del cinema “Sofia”. Una donna, 45enne, stava passeggiando lungo la strada che porta alla chiesa del “Carmine”. Quando 2 giovani, entrambi minorenni, si sono avvicinati a bordo di un ciclomotore strappandole la borsa. Un tentativo di rapina alla quale la donna ha reagito. Infatti la 45enne, sentitasi strattonata, ha opposto resistenza, cadendo rovinosamente a terra insieme ai due giovani che hanno perso l'equilibrio, sbalzando dal motorino. E proprio in quel momento, in via Carlo Rosini, un maresciallo capo della sezione tributaria della guardia di finanza di Napoli, libero dal servizio, si trovava a passeggiare con i propri familiari. L’uomo, che aveva assistito alla scena, interveniva a difesa della donna, riuscendo a bloccare uno dei 2 malviventi. Mentre il complice riusciva a darsi alla fuga, scappando per le vie limitrofe. Il maresciallo, dopo aver bloccato il malvivente, chiedeva l’intervento dei carabinieri del nucleo radiomobile di Pozzuoli. I quali, giunti prontamente sul posto, arrestavano il giovane, un 15enne residente, a quanto pare, nel quartiere del Rione Toiano di Pozzuoli e sequestrando il ciclomotore utilizzato per il furto. Il minore arrestato, veniva successivamente trasferito presso il centro di prima accoglienza ai Colli Aminei, a Napoli. Mentre il complice, a quanto pare anch’egli minorenne, datosi alla fuga, è ora ricercato dai militari dell’arma che, coordinati dal tenente Maurizio Petrarca, nelle ultime ore stanno stringendo la morsa intorno al giovane, per giungere quanto prima alla sua cattura.
domenica 6 dicembre 2009
GIALLO SUL CADAVERE RITROVATO LUNGO LA SPIAGGIA DI LICOLA
DIFFICILE L'IDENTIFICAZIONE DEL CADAVERE. GLI INQUIRENTI INDAGANO A 360 GRADI. NESSUNA PISTA E' ESCLUSA
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 7 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 7 dicembre 2009
POZZUOLI/LICOLA. Giallo sul macabro ritrovamento di un cadavere lungo la spiaggia di Licola, avvenuto sabato mattina. Gli inquirenti non escludono nessuna pista ed alcun movente di quello che sembrerebbe essere stato un efferato omicidio. Si cerca innanzitutto di dare un nome al corpo martoriato di quell’uomo, a quanto pare morto per annegamento e al momento del ritrovamento sulla battigia dell’arenile privo di documenti di riconoscimento e con le dita e le piante dei piedi bruciate probabilmente da un acido. E da qui le difficoltà nel dare un nome a quel cadavere. Dai tratti somatici sembrerebbe che si tratti di un uomo extracomunitario probabilmente dell’est europeo, di età compresa tra i 30 e i 35 anni. L’uomo, secondo i primi rilievi effettuati sul posto, dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli, diretti dal tenente Maurizio Petrarca, sarebbe stato prima malmenato e poi fatto annegare volontariamente da qualcuno, che gli avrebbe poi bruciato dita e piedi per rendere impossibile una identificazione attraverso le impronte digitali. Dai primi riscontri avuti da parte del medico legale sulla salma dell’uomo, la morte sarebbe giunta per “annegamento forzato”, che avvalorerebbe la tesi di un delitto. Tesi che potrebbe trovare una ulteriore conferma dopo l’esito dell’autopsia disposta sulla salma dell’uomo, che sarà effettuata nelle prossime ore presso l’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli. Al momento numerose sono le ipotesi utili a spiegare quello che sembrerebbe essere un violento omicidio. Un regolamento di conti tra bande rivali di immigrati, una vendetta per uno “sgarro” commesso ai danni di qualcuno o un delitto passionale potrebbero essere tra le piste seguite dagli inquirenti per dare un movente e consegnare alla giustizia eventuali mandanti ed esecutori materiali.
sabato 5 dicembre 2009
ARRESTATI 2 PEDOFILI A BACOLI
ABUSAVANO DI ALCUNE RAGAZZE DI 14 ANNI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" domenica 6 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" domenica 6 dicembre 2009
BACOLI. Due uomini di età compresa tra i 40 ed i 45 anni avrebbero molestato ed abusato sessualmente, per diverso tempo, di alcune ragazzine minorenni. E da qui la denuncia da parte delle vittime e l’arresto per i due uomini da parte delle forze dell’ordine. Il fatto sarebbe accaduto nella città di Bacoli, teatro di questa ennesima triste, quanto deprecabile, vicenda di pedofilia. I due uomini, uno dei quali lavorerebbe come tassista, stando a quanto denunciato dalle ragazze, la cui età si aggirerebbe intorno ai 14 anni, avrebbero più volte molestato e tentato di avere rapporti sessuali con le due giovani. A questo punto le vittime, non consenzienti alla volontà dei due uomini, si sarebbero rivolte, supportate dall’intervento dei familiari, alle forze dell’ordine, denunciando i due pedofili. Denunce che hanno fatto scattare una serie di indagini portate avanti dagli inquirenti, atte a verificare la veridicità di quanto denunciato dalle quattordicenni, le quali avrebbero trovato riscontro nei fatti riportati nelle denunce. Con la successiva emissione di un ordine di custodia cautelare emessa dal pubblico ministero incaricato dalla Procura, che ha fatto scattare, nella giornata di ieri, l’arresto per i due presunti pedofili. I quali, una volta fermati ed identificati, sono arrestati e condotti presso il carcere “Poggioreale” di Napoli.
L’episodio di Bacoli è l’ennesimo ed allarmante episodio di pedofilia registratosi nei Campi Flegrei negli ultimi mesi. Ultimo, in ordine di tempo, l’arresto di un medico dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli, il 12 novembre scorso. L’uomo, denunciato da due giovani all’epoca degli abusi entrambi minorenni, aveva tentato di consumare atti sessuali ai loro danni all’interno dei box del pronto soccorso del nosocomio puteolano. Dopo un anno di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, l’uomo venne arrestato dagli uomini della squadra mobile della sezione minori di Napoli. Episodio preceduto da un altro caso di pedofilia, verificatosi il 4 luglio scorso, in via Cuma-Licola, all’altezza del civico 105, quando un ragazzino quindicenne, che si trovava in compagnia di due amici, suoi coetanei,venne avvicinato ed “adescato” da un uomo, un brasiliano di 40 anni, il quale riuscì a convincere il giovane a seguirlo in un vicino appartamento. E una volta nell’abitazione, il tentativo di abuso sessuale ai danni del ragazzino. L’uomo, fortunatamente, non passò inosservato ad alcuni coetanei del giovane i quali allertarono una pattuglia di carabinieri che in quel momento transitavano lungo la strada, che fecero irruzione nell’appartamento arrestando il quarantenne.
L’episodio di Bacoli è l’ennesimo ed allarmante episodio di pedofilia registratosi nei Campi Flegrei negli ultimi mesi. Ultimo, in ordine di tempo, l’arresto di un medico dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli, il 12 novembre scorso. L’uomo, denunciato da due giovani all’epoca degli abusi entrambi minorenni, aveva tentato di consumare atti sessuali ai loro danni all’interno dei box del pronto soccorso del nosocomio puteolano. Dopo un anno di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, l’uomo venne arrestato dagli uomini della squadra mobile della sezione minori di Napoli. Episodio preceduto da un altro caso di pedofilia, verificatosi il 4 luglio scorso, in via Cuma-Licola, all’altezza del civico 105, quando un ragazzino quindicenne, che si trovava in compagnia di due amici, suoi coetanei,venne avvicinato ed “adescato” da un uomo, un brasiliano di 40 anni, il quale riuscì a convincere il giovane a seguirlo in un vicino appartamento. E una volta nell’abitazione, il tentativo di abuso sessuale ai danni del ragazzino. L’uomo, fortunatamente, non passò inosservato ad alcuni coetanei del giovane i quali allertarono una pattuglia di carabinieri che in quel momento transitavano lungo la strada, che fecero irruzione nell’appartamento arrestando il quarantenne.
IL PROPRIETARIO DEL DISTRIBUTORE Q8 ALL'INSEGUIMENTO DEI RAPINATORI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" domenica 6 dicembre 2009
pubblicato sul quotidiano "Roma" domenica 6 dicembre 2009
POZZUOLI/FUSARO. “Io e il benzinaio di turno eravamo insospettiti da quei due giovani a bordo di quel motorino che non aveva il rivestimento di plastica esterno. Appena ho pensato di chiamare la vigilanza mi son girato e ho visto uno dei due alzarsi sulle punte dei piedi e puntare la pistola alla testa del benzinaio”. E’ ancora presentala scena della rapina negli occhi di Salvatore, fratello del titolare del distributore di benzina Q8 , in via Fusaro 57, a Bacoli. Il giovane venerdì pomeriggio, intorno alle 15 circa, era in compagnia di uno dei dipendenti dell’impianto di carburante, quando improvvisamente 2 giovani con i volti coperti da caschi integrali hanno sostato per effettuare un rifornimento di benzina. Cinque euro di carburante e poi sono ripartiti. Ma la vista dei due giovani e il motorino, un Honda SH150, non sono passati inosservati né piaciuti ai due lavoratori presenti al distributore. Nemmeno trascorsi 5 minuti, secondo il racconto del giovane, i due sono ritornati. A quel punto, i sospetti erano diventati quasi certezze. Mentre Salvatore prendeva il telecomando per dare l’allarme alla centrale operativa della società di vigilanza, i due a bordo del ciclomotore estraevano l’arma facendosi consegnare dal benzinaio circa 400 euro. Una volta andati via, il fratello del titolare dell’impianto, già 4 anni fa teatro di un’altra rapina, ma come in questo caso conclusasi con l’arresto dei rapinatori, si metteva alla guida della sua automobile nel tentativo di inseguire i due malviventi. “Appena resomi conto mi sono messo alla guida della mia auto con la speranza di riprenderli. Ma fortunatamente, arrivato in via Cuma Licola, ho visto la pattuglia della guardia di Finanza, il motorino lungo il ciglio della strada e i due malviventi ammanettati che venivano portati via”. Stesse scene, a distanza di qualche ora, quelle vissute dal benzinaio di turno presso la stazione di servizio Esso, lungo la via Domitiana. “Avevamo da poco aperto, quando si sono avvicinati a me due giovani a bordo di un motorino, mi hanno puntato una pistola intimandomi di consegnare i soldi. Non ho potuto fare altro che consegnarglieli. Dopodiché sono scappati via”.
TROVATO CADAVERE SULLA SPIAGGIA DI LICOLA
SI TRATTA DI UN EXTRACOMUNITARIO. FORSE PICCHIATO E FATTO ANNEGARE. LE SUE MANI E I SUOI PIEDI BRUCIATI CON L'ACIDO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 6 dicembre 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 6 dicembre 2009
POZZUOLI. Un cadavere di un uomo che giaceva sulla battigia, con addosso i vestiti, ma con le mani e le piante dei piedi corrosi dall’acido. E’ il terribile scenario che alle prime ore del mattino di ieri si è presentato agli occhi di alcuni pescatori e passanti lungo la spiaggia di Licola mare, in prossimità della foce che scarica in mare i liquami provenienti dai depuratori di Cuma. Il corpo, senza vita, era riverso tra la sabbia ed il mare, sembrerebbe appartenere ad un uomo di età compresa tra i 30 e i 35 anni, probabilmente extracomunitario, i cui tratti somatici ricondurrebbero ad un’appartenenza all’est europeo. Sul cadavere, che presentava le dita e le piante dei piedi corrose, bruciate probabilmente da una sostanza acida, presenti anche alcune ecchimosi, il che farebbe presagire ad una violenza ai danni dell’uomo deceduto, a quanto pare, per annegamento. Infatti, secondo le prime ricostruzioni effettuate sul luogo del ritrovamento dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli, diretti dal tenente Maurizio Tetrarca, e dai primi accertamenti effettuati dal medico legale, sembrerebbe che l’uomo sarebbe morto per “annegamento forzato”. Una ipotesi terribile, che troverebbe riscontro dai segni sul cadavere dell’immigrato. L’uomo sarebbe stato quindi dapprima malmenato e poi fatto annegare con la forza da qualcuno che gli avrebbe poi corroso con acido le dita e le piante dei piedi per evitare che si potesse, una volta che qualcuno avesse ritrovato il corpo senza vita, risalire alla sua identità. E forse sottratto anche i documenti di riconoscimento, in quanto nelle tasche dei pantaloni e degli indumenti indossati dall’uomo non è stato ritrovato alcun documento di identità. E proprio la mancanza di identificazione che non consentirebbe agli inquirenti di seguire una pista precisa sul movente di quello che, stando ai primi accertamenti, sembrerebbe essere un omicidio. Pochi elementi a disposizione che rendono vasto, in questo momento, il ventaglio delle ipotesi, sulle quali gli stessi inquirenti non si sbilanciano. Ogni pista potrebbe essere percorribile. Dal regolamento di conti tra gruppi rivali di immigrati o ad una “punizione” da parte di qualcuno ai danni dell’uomo forse reo di aver commesso qualche “reato”. I militari dell’arma stanno quindi lavorando per risalire all'identità, alle cause della morte e al movente di un delitto che si presenta particolarmente efferato. Potrebbero essere utili alle indagini eventuali testimonianze o denunce di scomparsa da parte di familiari o conoscenti della vittima. Nel frattempo la salma sarà sottoposta ad autopsia, disposta dal pubblico ministero di turno incaricato dalla Procura per le indagini. Quello di ieri è stato il secondo ritrovamento di un cadavere sull’arenile di Licola a distanza di pochi mesi, da quello dell'ex assessore di Villaricca, Roberto Landi, il cui cadavere fu trovato il 23 aprile scorso, sepolto sotto uno spesso strato di sabbia, di circa un metro, e avvolto in un telo. Il corpo, crivellato di colpi, fu notato da un passante che vide una mano emergere dalla sabbia.
CELEBRATA SANTA BARBARA MARTIRE
LE PIU' ALTE CARICHE CITTADINE PRESENTI NELLA DARSENA DI POZZUOLI
POZZUOLI. Oggi 4 Dicembre 2009 verso le 10.30 presso la Chiesetta dell’Assunta a Mare all’interno della Darsena pescatori del Comune di Pozzuoli, è stata Celebrata la Solenne Cerimonia in onore di Santa Barbara Martire , Patrona della Marina Militare. I militari della Capitaneria di Porto di Pozzuoli diretti dal ComandanteAmedeo NACARLO hanno accolto tutti i partecipanti alla Santa Celebrazione, dalle varie Autorità Militari, Civili e Religiose, con in primis il primocittadino di Pozzuoli, nonchè i Comandanti delle caserme dei Carabinieri,Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Municipale e dell’Accademia Aeronautica, di Pozzuoli. Oltre agli ospiti militari e religiosi sono intervenuti circa 150 alunni delle scuole elementari del 1° e 4° Circolo Didattico di Pozzuolinonché gli alunni dell’Istituto Alberghiero “Petronio” di Pozzuoliche hanno contribuito a dare un valido aiuto sia per accogliere gli ospitie sia per aiutare il ceto pescatori nelle fasi del rinfresco allestito fuori alla Chiesetta dopo la solenne cerimonia.
A cura della Capitaneria di porto di Pozzuoli
POZZUOLI. Oggi 4 Dicembre 2009 verso le 10.30 presso la Chiesetta dell’Assunta a Mare all’interno della Darsena pescatori del Comune di Pozzuoli, è stata Celebrata la Solenne Cerimonia in onore di Santa Barbara Martire , Patrona della Marina Militare. I militari della Capitaneria di Porto di Pozzuoli diretti dal ComandanteAmedeo NACARLO hanno accolto tutti i partecipanti alla Santa Celebrazione, dalle varie Autorità Militari, Civili e Religiose, con in primis il primocittadino di Pozzuoli, nonchè i Comandanti delle caserme dei Carabinieri,Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Municipale e dell’Accademia Aeronautica, di Pozzuoli. Oltre agli ospiti militari e religiosi sono intervenuti circa 150 alunni delle scuole elementari del 1° e 4° Circolo Didattico di Pozzuolinonché gli alunni dell’Istituto Alberghiero “Petronio” di Pozzuoliche hanno contribuito a dare un valido aiuto sia per accogliere gli ospitie sia per aiutare il ceto pescatori nelle fasi del rinfresco allestito fuori alla Chiesetta dopo la solenne cerimonia.
Il Parroco Don Pietro Matarese alla vista della piccola chiesa gremita di bambini, fedeli eOspiti illustri, non ha trattenuto la sua felicità, ringraziando tutti glio rganizzatori nonché fautori della Cerimonia Stessa, dallo stesso Comandante Nacarlo all’associazione ANMI Marinai D’Italia di Pozzuoli. Durante la messa ci sono stati vari momenti di colore, dalle canzoni e poesie intonate dai bambini, allo stesso Coro della Chiesa Santa Maria delle grazie che ha deliziato i presenti con i loro canti Religiosi, finoalla lettura della Preghiera del Marinaio letta da un militare donna della stessa Capitaneria di Porto di Pozzuoli, lettura che lascia sempre tutti i presenti dai più piccoli ai più grandi fortemente emozionati. Dopo la Santa Messa tutti i presenti si sono spostati al vicino rinfresco organizzato dal ceto Pescatori di Pozzuoli con assaggi di specialità marinare e non, e un buffet di dolci offerto dalla Capitaneria di Pozzuoli, per la felicità dei più piccoli che davanti ai dolci non si tirano mai indietro.
martedì 1 dicembre 2009
I COMUNI DI QUARTO E MARANO UNISCONO LE FORZE
SIGLATO IL PROTOCOLLO D'INTESA TRA I 2 SINDACI. NUOVA COOPERAZIONE TRA LE CITTA'
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 2 dicembre 2009
QUARTO. “Un accordo storico”. Così è stata definito dai sindaci dei comuni di Quarto e Marano, Sauro Secone e Salvatore Perrotta, il protocollo di intesa sui programmi per la gestione delle aree confinanti tra le due città, presentato e firmato ieri mattina, presso la sede comunale di Quarto, dai due primi cittadini. Ambiente, smaltimento dei rifiuti, servizio idrico integrato, viabilità e territorio, i temi principali sui quali lavoreranno le due amministrazioni ed intorno ai quali si costituirà un “focus group” composto dai tecnici dei due comuni. Una sinergia utile per risolvere problematiche che da diverso tempo interessano le due amministrazioni, un tentativo per bypassare la lentezza degli apparati provinciali, è stato in sintesi il let-motiv dell’accordo tra i sindaci dei due paesi confinanti, che fino al 1948 hanno costituito un unico comune.
“Con la firma congiunta di questo protocollo d’intesa riannodiamo, per così dire, quel cordone ombelicale reciso 60 anni fa e che adesso torna a legare Quarto a Marano” ha affermato con entusiasmo il sindaco di Quarto Sauro Secone. “Per noi è un momento storico, perché per la prima volta da quando Quarto si è reso autonomo dal Comune di Marano affrontiamo sistematicamente un discorso di confini, mettendo al centro il diritto dei cittadini, che abitano al confine, di poter godere di servizi che ne migliorino la vivibilità”. E annuncia la presentazione di progetti per nuove opere pubbliche: “L’accordo congiunto su ambiente, servizio idrico integrato e viabilità è la premessa ad un più ampio discorso di partnership per la presentazione congiunta di richieste di finanziamento di opere pubbliche e per la creazione di un Parco Urbano Quarto-Marano da localizzare nelle zone collinari”.
“Con la firma congiunta di questo protocollo d’intesa riannodiamo, per così dire, quel cordone ombelicale reciso 60 anni fa e che adesso torna a legare Quarto a Marano” ha affermato con entusiasmo il sindaco di Quarto Sauro Secone. “Per noi è un momento storico, perché per la prima volta da quando Quarto si è reso autonomo dal Comune di Marano affrontiamo sistematicamente un discorso di confini, mettendo al centro il diritto dei cittadini, che abitano al confine, di poter godere di servizi che ne migliorino la vivibilità”. E annuncia la presentazione di progetti per nuove opere pubbliche: “L’accordo congiunto su ambiente, servizio idrico integrato e viabilità è la premessa ad un più ampio discorso di partnership per la presentazione congiunta di richieste di finanziamento di opere pubbliche e per la creazione di un Parco Urbano Quarto-Marano da localizzare nelle zone collinari”.
Un obiettivo condiviso dal primo cittadino di Marano Salvatore Perrotta. “Quarto e Marano sono due amministrazioni comunali vicine ed amiche, che dialogano per la risoluzione dei problemi delle rispettive cittadinanze” ha detto il primo cittadino di Marano “Condividiamo la scommessa lanciata da Secone per il parco urbano. Noi dobbiamo consegnare ai nostri figli un ambiente più sano ed una cittadina più vivibile. Siamo d’accordo anche per quanto riguarda un nuovo progetto di viabilità e nelle prossime settimane faremo partire una richiesta congiunta all’assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta, per ottenere un finanziamento per un’arteria stradale degna di questo nome che colleghi più facilmente la collina di Marano con la piana di Quarto». Preannunciati tavoli di lavoro permanenti, anche per quanto riguarda la riqualificazione, con annesso piano di bonifica e videosorveglianza, di via Pendine-Casalanno, dove negli ultimi tempi sono state fermate ed arrestate 3 persone per scarico abusivo di rifiuti e la messa in sicurezza di tratti di costa scoscesa in comune tra Quarto e Marano.
FERITO VIGILE URBANO DURANTE UN CONCERTO DI PIAZZA
LA PATTUGLIA DELLA POLIZIA MUNICIPALE ERA INTERVENUTA PER SEDARE UNA RISSA
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 1 dicembre 2009
QUARTO. I vigili urbani del comando di Quarto sono stati ancora una volta oggetto di una aggressione, che si è consumata domenica sera in piazza Santa Maria, durante un concerto organizzato nell’ambito della manifestazione “C’era una volta a Quarto”. Secondo una prima e sommaria ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, una pattuglia di polizia locale in servizio nei pressi della piazza, è entrata in azione quando ha notato alcuni ragazzi che si stavano fronteggiando a poca distanza da un gruppetto di ragazze. I vigili hanno immediatamente temuto che si potesse trattare di una rissa e sono così intervenuti per sedare il tutto. Uno dei ragazzi, però, ha reagito all’arrivo degli agenti della polizia municipale ed ha colpito al volto e alla gamba uno dei vigili in servizio in strada. Alla fine è stato immobilizzato dal collega del vigile ferito e dall’arrivo anche dei carabinieri della Tenenza di Quarto. P.G., 28enne con lievi precedenti penali, è scatatto l’arresto con l’accusa di violenza e resistenza. Il vigile urbano aggredito è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso di Pozzuoli. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Quarto, Sauro Secone, che ha espresso solidarietà ai vigili urbani aggrediti domenica sera. «Mi sono sincerato di persona delle condizioni in cui si trovano i vigili urbani aggrediti – spiega il primo cittadino – Si è trattato di un fatto molto grave perché ancora una volta dei ragazzi hanno aggredito esponenti delle forze dell’ordine e questo è intollerabile».
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 1 dicembre 2009
QUARTO. I vigili urbani del comando di Quarto sono stati ancora una volta oggetto di una aggressione, che si è consumata domenica sera in piazza Santa Maria, durante un concerto organizzato nell’ambito della manifestazione “C’era una volta a Quarto”. Secondo una prima e sommaria ricostruzione fatta dalle forze dell’ordine, una pattuglia di polizia locale in servizio nei pressi della piazza, è entrata in azione quando ha notato alcuni ragazzi che si stavano fronteggiando a poca distanza da un gruppetto di ragazze. I vigili hanno immediatamente temuto che si potesse trattare di una rissa e sono così intervenuti per sedare il tutto. Uno dei ragazzi, però, ha reagito all’arrivo degli agenti della polizia municipale ed ha colpito al volto e alla gamba uno dei vigili in servizio in strada. Alla fine è stato immobilizzato dal collega del vigile ferito e dall’arrivo anche dei carabinieri della Tenenza di Quarto. P.G., 28enne con lievi precedenti penali, è scatatto l’arresto con l’accusa di violenza e resistenza. Il vigile urbano aggredito è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso di Pozzuoli. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Quarto, Sauro Secone, che ha espresso solidarietà ai vigili urbani aggrediti domenica sera. «Mi sono sincerato di persona delle condizioni in cui si trovano i vigili urbani aggrediti – spiega il primo cittadino – Si è trattato di un fatto molto grave perché ancora una volta dei ragazzi hanno aggredito esponenti delle forze dell’ordine e questo è intollerabile».
giovedì 26 novembre 2009
TRAGICO INCIDENTE ALLO SVINCOLO DI VARCATURO: MUORE 69ENNE
A 200 METRI SI SCATENA UN SECONDO INCIDENTE. AUTO RIBALTATE E 4 PERSONE FERITE. SUPERSTRADA BLOCCATA PER 5 ORE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 27 novembre 2009
VARCATURO. Tragico incidente ieri pomeriggio, alle 17.30 circa, lungo la Strada Statale 7Quater, sul tratto di strada compreso tra gli svincoli di Licola e Varcaturo, in direzione Roma. Un uomo di 69 anni, Raffaele D’Ausilio, residente a Villaricca, ha perso la vita dopo che l’auto sulla quale era alla guida, una Ford Ka di colore grigio, si è ribaltata lungo la strada. L’uomo, che percorreva la strada in direzione di Giugliano, in prossimità dello svincolo che conduce a Varcaturo, avrebbe perso il controllo del veicolo, forse a causa di un malore. L’auto, secondo le prime ricostruzioni effettuate sul luogo dell’incidente, sarebbe poi rocambolata lungo la strada rovesciandosi più volte su sé stessa. Il corpo dell’uomo, sempre secondo le prime ricostruzioni, sarebbe poi sobbalzato fuori dall’abitacolo, finendo rovinosamente sull’asfalto. Un impatto risultato fatale per il povero 65enne, le cui cause del decesso saranno poi chiarite dall’autopsia che con ogni probabilità verrà disposta dal magistrato di turno. Così come l’esatta dinamica dell’incidente, che sarà ricostruita sulla base dei rilievi effettuati sul posto dagli uomini della polizia stradale. Un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze più drammatiche visto che, a circa 200 metri dal luogo dove ha perso la vita Raffaele D’Ausilio, c’è stato un altro tremendo incidente che ha visto coinvolte altre quattro automobili. Sembrerebbe che i conducenti delle auto, a seguito del primo incidente, nell’intento di scansare l’improvviso ostacolo sulla carreggiata, avrebbero frenato bruscamente, provocando un pericoloso tamponamento a catena. Nell’impatto, che sembrerebbe sia avvenuto qualche attimo dopo il primo, un’auto si è rovesciata lungo il guardaraill che divide gli opposti sensi di marcia, insieme ad altre automobili che sarebbero state coinvolte in pericolosi testacoda. Qui, fortunatamente, ci sarebbero stati quattro feriti, ma nessuno in maniera grave. Sul posto sono intervenuti, oltre agli uomini della polizia stradale di Napoli, sanitari del 118, vigili del fuoco e personale della polizia municipale di Giugliano. Per oltre cinque ore la zona è stata interdetta al traffico per consentire l’arrivo dei soccorsi e degli automezzi per la rimozione delle autovetture rimaste coinvolte nei due incidenti, con conseguente paralisi totale del flusso veicolare. La circolazione è ripresa solo in tarda serata, dopo che la salma del povero D’Ausilio è stata prelevata per essere sottoposta all’autopsia, che con ogni probabilità sarà disposta dal pubblico ministero di turno incaricato dalla procura per le indagini, utili a chiarire le esatte cause del decesso.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 27 novembre 2009
VARCATURO. Tragico incidente ieri pomeriggio, alle 17.30 circa, lungo la Strada Statale 7Quater, sul tratto di strada compreso tra gli svincoli di Licola e Varcaturo, in direzione Roma. Un uomo di 69 anni, Raffaele D’Ausilio, residente a Villaricca, ha perso la vita dopo che l’auto sulla quale era alla guida, una Ford Ka di colore grigio, si è ribaltata lungo la strada. L’uomo, che percorreva la strada in direzione di Giugliano, in prossimità dello svincolo che conduce a Varcaturo, avrebbe perso il controllo del veicolo, forse a causa di un malore. L’auto, secondo le prime ricostruzioni effettuate sul luogo dell’incidente, sarebbe poi rocambolata lungo la strada rovesciandosi più volte su sé stessa. Il corpo dell’uomo, sempre secondo le prime ricostruzioni, sarebbe poi sobbalzato fuori dall’abitacolo, finendo rovinosamente sull’asfalto. Un impatto risultato fatale per il povero 65enne, le cui cause del decesso saranno poi chiarite dall’autopsia che con ogni probabilità verrà disposta dal magistrato di turno. Così come l’esatta dinamica dell’incidente, che sarà ricostruita sulla base dei rilievi effettuati sul posto dagli uomini della polizia stradale. Un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze più drammatiche visto che, a circa 200 metri dal luogo dove ha perso la vita Raffaele D’Ausilio, c’è stato un altro tremendo incidente che ha visto coinvolte altre quattro automobili. Sembrerebbe che i conducenti delle auto, a seguito del primo incidente, nell’intento di scansare l’improvviso ostacolo sulla carreggiata, avrebbero frenato bruscamente, provocando un pericoloso tamponamento a catena. Nell’impatto, che sembrerebbe sia avvenuto qualche attimo dopo il primo, un’auto si è rovesciata lungo il guardaraill che divide gli opposti sensi di marcia, insieme ad altre automobili che sarebbero state coinvolte in pericolosi testacoda. Qui, fortunatamente, ci sarebbero stati quattro feriti, ma nessuno in maniera grave. Sul posto sono intervenuti, oltre agli uomini della polizia stradale di Napoli, sanitari del 118, vigili del fuoco e personale della polizia municipale di Giugliano. Per oltre cinque ore la zona è stata interdetta al traffico per consentire l’arrivo dei soccorsi e degli automezzi per la rimozione delle autovetture rimaste coinvolte nei due incidenti, con conseguente paralisi totale del flusso veicolare. La circolazione è ripresa solo in tarda serata, dopo che la salma del povero D’Ausilio è stata prelevata per essere sottoposta all’autopsia, che con ogni probabilità sarà disposta dal pubblico ministero di turno incaricato dalla procura per le indagini, utili a chiarire le esatte cause del decesso.
mercoledì 25 novembre 2009
IL LUNGO CALVARIO DEGLI LSU PUTEOLANI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 25 novembre 2009
POZZUOLI. La protesta degli Lsu di Pozzuoli che ieri mattina ha fatto scatenare il putiferio con gli uffici comunali devastati, è frutto di un lungo iter procedurale per la stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili, impegnati in diverse attività, come la pulizia delle strade, la raccolta dei rifiuti solidi urbani e differenziati, la gestione dei parcheggi e delle aree a verde attrezzato. Da oltre un anno i quasi 300 Lsu di Pozzuoli reclamano migliori condizioni di lavoro, una integrazione oraria e salariale e, soprattutto, la stabilizzazione che li possa inserire all’interno della pianta organica del Comune di Pozzuoli a tempo indeterminato. Ad inizio del 2009 una ottantina di quei lavoratori avevano ottenuto l’inserimento in un progetto che garantiva per loro una maggiorazione economica che era direttamente proporzionale alle ore in più di lavoro che avrebbero dovuto fare per progetti legati alla raccolta differenziata ed al controllo ambientale per le zone di Pozzuoli, soprattutto per quanto riguarda le zone di periferia. La individuazione di una parte soltanto di Lsu che aveva ottenuto la maggiorazione economica fu un primo motivo di attrito tra le rappresentanze sindacali e gli amministratori di Pozzuoli. Poi ci fu il progetto redatto dalla Regione Campania per finanziare con 2 milioni di euro una serie di iniziative che avrebbero portato alla stabilizzazione di un nutrito gruppo di lavoratori. La crisi politica al Comune di Pozzuoli, con le dimissioni poi ritirate solo una settimana fa da Pasquale Giacobbe, ha allungato
i tempi e per questo motivo gli Lsu hanno cominciato una protesta lunga, che va avanti
ormai da molti mesi e che è proseguita con la devastazione di ieri mattina. Per questa mattina
è previsto un nuovo sit-in dei lavoratori al di fuori del Comune di Pozzuoli.
i tempi e per questo motivo gli Lsu hanno cominciato una protesta lunga, che va avanti
ormai da molti mesi e che è proseguita con la devastazione di ieri mattina. Per questa mattina
è previsto un nuovo sit-in dei lavoratori al di fuori del Comune di Pozzuoli.
DURA LA CONDANNA DEL SINDACO GIACOBBE
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" mecoledì 25 novembre 2009
POZZUOLI. L’assalto degli Lsu avvenuto ieri mattina al Comune di Pozzuoli ha scatenato la ferma condanna del sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe. «Con questa prepotenza non si può avviare alcuna trattativa – dichiara Giacobbe - Non posso far finta di niente quando la violenza prevarica sulla ragione. Ho sempre cercato di capire e venire incontro, per quanto è in mio potere, i Lavoratori socialmente Utili. Il problema a Pozzuoli esiste, ma gli Lsu hanno sempre trovato in me un sindaco disposto al dialogo e alla risoluzione della loro vertenza. Adesso però è stato superato ogni limite di vivere civile. Non si può far finta di nulla quando un manipolo di facinorosi distrugge la casa comunale facendo danni alla comunità puteolana per migliaia di euro». A condannare i gravissimi episodi di vandalismo mesi in atto ieri negli uffici della palazzina del sindaco di Pozzuoli, nella sede centrale del Comune in via Tito Livio, anche i rappresentanti sindacali dei Lavoratori Socialmente Utili. «Non possiamo assolutamente condividere gli atti vandalici commessi da alcuni lavoratori questa mattina - dice Pasquale Elemento - Un segno di inciviltà e di eccesso di rabbia che non sono positivi per la nostra causa. I fatti sono da condannare ma non per questo però vanno discriminati e penalizzati tutti gli Lsu. Tra i lavoratori in mobilità ci sono tanti che da anni aspettano con pazienza l’agognata stabilizzazione senza macchiarsi di episodi riprovevoli». Dai rappresentanti sindacali arriva anche un pesante monito all'Amministrazione comunale per le lungaggini burocratiche ed i rinvii nell’individuare la stabilizzazione dei 300 Lsu. «Ci sono due milioni di euro da investire per i progetti sulla stabilizzazione dei lavoratori in mobilità che riguardano i settori della raccolta differenziata, dei parcheggi e del nuovo cimitero, ma nulla è stato fatto finora - concludono i sindacalisti - Sono 18 mesi che questa Amministrazione parla, promette ma non concretizza. Siamo stanchi. È il tempo di fatti concreti e sembra che i nostri amministratori non l'abbiano ancora capito. Non è più il tempo delle promesse».
pubblicato sul quotidiano "Roma" mecoledì 25 novembre 2009
POZZUOLI. L’assalto degli Lsu avvenuto ieri mattina al Comune di Pozzuoli ha scatenato la ferma condanna del sindaco di Pozzuoli Pasquale Giacobbe. «Con questa prepotenza non si può avviare alcuna trattativa – dichiara Giacobbe - Non posso far finta di niente quando la violenza prevarica sulla ragione. Ho sempre cercato di capire e venire incontro, per quanto è in mio potere, i Lavoratori socialmente Utili. Il problema a Pozzuoli esiste, ma gli Lsu hanno sempre trovato in me un sindaco disposto al dialogo e alla risoluzione della loro vertenza. Adesso però è stato superato ogni limite di vivere civile. Non si può far finta di nulla quando un manipolo di facinorosi distrugge la casa comunale facendo danni alla comunità puteolana per migliaia di euro». A condannare i gravissimi episodi di vandalismo mesi in atto ieri negli uffici della palazzina del sindaco di Pozzuoli, nella sede centrale del Comune in via Tito Livio, anche i rappresentanti sindacali dei Lavoratori Socialmente Utili. «Non possiamo assolutamente condividere gli atti vandalici commessi da alcuni lavoratori questa mattina - dice Pasquale Elemento - Un segno di inciviltà e di eccesso di rabbia che non sono positivi per la nostra causa. I fatti sono da condannare ma non per questo però vanno discriminati e penalizzati tutti gli Lsu. Tra i lavoratori in mobilità ci sono tanti che da anni aspettano con pazienza l’agognata stabilizzazione senza macchiarsi di episodi riprovevoli». Dai rappresentanti sindacali arriva anche un pesante monito all'Amministrazione comunale per le lungaggini burocratiche ed i rinvii nell’individuare la stabilizzazione dei 300 Lsu. «Ci sono due milioni di euro da investire per i progetti sulla stabilizzazione dei lavoratori in mobilità che riguardano i settori della raccolta differenziata, dei parcheggi e del nuovo cimitero, ma nulla è stato fatto finora - concludono i sindacalisti - Sono 18 mesi che questa Amministrazione parla, promette ma non concretizza. Siamo stanchi. È il tempo di fatti concreti e sembra che i nostri amministratori non l'abbiano ancora capito. Non è più il tempo delle promesse».
LSU ASSALTANO IL COMUNE, E' CAOS
UNA TRENTINA DI LAVORATORI SEMINA IL PANICO TRA I DIPENDENTI AL PIANO TERRA: SFASCIATE LE PORTE. IL RAID RIPRESO DA TELECAMERE
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 25 novembre 2009
POZZUOLI. Un gruppo di Lavoratori socialmente utili del Comune di Pozzuoli ieri mattina ha scatenato un vero putiferio tra le palazzine del complesso municipale del Rione Toiano, sede del Comune di Pozzuoli, rimasto per alcune ore praticamente isolato e quasi inaccessibile da parte dei cittadini e dei dipendenti comunali a causa di una turbolenta protesta da parte di alcuni dei 300 Lsu. Da tempo, infatti, i lavoratori socialmente utili di Pozzuoli hanno intrapreso una serie di azioni di lotta e di protesta contro l’Amministrazione comunale di centrodestra, guidata dal primo cittadino Pasquale Giacobbe. Ieri mattina, invece, era stata convocata una riunione presso la stanza del sindaco, alla quale avrebbero dovuto partecipare Giacobbe, l’assessore alla Nettezza Urbana Paolo Tozzi, i dirigenti comunali del settore Ecologia ed Ambiente ed i rappresentati sindacali degli Lsu. Oltre 250 Lsu si sono accalcati fin dalle prime ore della mattinata di ieri sotto la sede del Comune e quando i delegati sindacali hanno varcato il cancello di ferro di ingresso che fa accedere alla zona del complesso comunale, una vera e propria marea umana si è riversata all’interno dei viottoli del Comune, senza aspettare l’autorizzazione ad entrare che doveva essere
data dal drappello dei vigili urbani che controlla gli accessi al Comune di Pozzuoli. Nel giro di pochi minuti i Lavoratori Socialmente Utili si sono recati verso la Palazzina numero 7 che ospita il sindaco Giacobbe e l’assessore alla Nettezza Urbana Paolo Tozzi. Mentre i sindacalisti erano
in attesa di salire un gruppo di Lsu ha praticamente assaltato il piano terra della Palazzina 7.
Improvvisa è scattata la rabbia devastatrice del piccolo gruppo, composto da circa una trentina di persone, che ha preso di sorpresa gli stessi compagni in mobilità. L’intento del manipolo degli Lsu era quello di intimorire amministratori e funzionari comunale per sollecitare i progetti da inviare alla Regione. Gli agenti del commissariato di polizia, diretti dal vicequestore Paolo Esposito e coordinati dall'ispettore Massimiliano Onorato sono prontamente intervenuti, evitando il peggio. Gli inquirenti stanno ora procedendo all’identificazione e alla denuncia dei responsabili, che sono accusati di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio.
Dopo aver distrutto alcune porte di ingresso delle stanze al piano terra ed avere bloccato gli ingressi laterali che danno accesso sul retro della palazzina, gli Lsu responsabili della protesta sono scappati via, mescolandosi tra gli altri lavoratori che erano in agitazione, in modo da non
essere facilmente identificati dai poliziotti, che però, pare, che abbiano filmato con le loro telecamere tutti gli Lsu che hanno partecipato alla azione di devastazione compiuta ieri mattina. La calma è tornata solo intorno alle 13, quando sono state sostituite tutte le porte semidistrutte e sono stati rimessi a posto gli scaffali danneggiati dalla protesta degli lsu.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 25 novembre 2009
POZZUOLI. Un gruppo di Lavoratori socialmente utili del Comune di Pozzuoli ieri mattina ha scatenato un vero putiferio tra le palazzine del complesso municipale del Rione Toiano, sede del Comune di Pozzuoli, rimasto per alcune ore praticamente isolato e quasi inaccessibile da parte dei cittadini e dei dipendenti comunali a causa di una turbolenta protesta da parte di alcuni dei 300 Lsu. Da tempo, infatti, i lavoratori socialmente utili di Pozzuoli hanno intrapreso una serie di azioni di lotta e di protesta contro l’Amministrazione comunale di centrodestra, guidata dal primo cittadino Pasquale Giacobbe. Ieri mattina, invece, era stata convocata una riunione presso la stanza del sindaco, alla quale avrebbero dovuto partecipare Giacobbe, l’assessore alla Nettezza Urbana Paolo Tozzi, i dirigenti comunali del settore Ecologia ed Ambiente ed i rappresentati sindacali degli Lsu. Oltre 250 Lsu si sono accalcati fin dalle prime ore della mattinata di ieri sotto la sede del Comune e quando i delegati sindacali hanno varcato il cancello di ferro di ingresso che fa accedere alla zona del complesso comunale, una vera e propria marea umana si è riversata all’interno dei viottoli del Comune, senza aspettare l’autorizzazione ad entrare che doveva essere
data dal drappello dei vigili urbani che controlla gli accessi al Comune di Pozzuoli. Nel giro di pochi minuti i Lavoratori Socialmente Utili si sono recati verso la Palazzina numero 7 che ospita il sindaco Giacobbe e l’assessore alla Nettezza Urbana Paolo Tozzi. Mentre i sindacalisti erano
in attesa di salire un gruppo di Lsu ha praticamente assaltato il piano terra della Palazzina 7.
Improvvisa è scattata la rabbia devastatrice del piccolo gruppo, composto da circa una trentina di persone, che ha preso di sorpresa gli stessi compagni in mobilità. L’intento del manipolo degli Lsu era quello di intimorire amministratori e funzionari comunale per sollecitare i progetti da inviare alla Regione. Gli agenti del commissariato di polizia, diretti dal vicequestore Paolo Esposito e coordinati dall'ispettore Massimiliano Onorato sono prontamente intervenuti, evitando il peggio. Gli inquirenti stanno ora procedendo all’identificazione e alla denuncia dei responsabili, che sono accusati di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio.
Dopo aver distrutto alcune porte di ingresso delle stanze al piano terra ed avere bloccato gli ingressi laterali che danno accesso sul retro della palazzina, gli Lsu responsabili della protesta sono scappati via, mescolandosi tra gli altri lavoratori che erano in agitazione, in modo da non
essere facilmente identificati dai poliziotti, che però, pare, che abbiano filmato con le loro telecamere tutti gli Lsu che hanno partecipato alla azione di devastazione compiuta ieri mattina. La calma è tornata solo intorno alle 13, quando sono state sostituite tutte le porte semidistrutte e sono stati rimessi a posto gli scaffali danneggiati dalla protesta degli lsu.
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