sabato 6 giugno 2009

OPERATORI TURISTICI SUL PIEDE DI GUERRA

DOPO LA CHIUSURA DI 6 LIDI BALNEARI

di Gennaro Del Giudice
un articolo pubblicato sul "ROMA" di sabato 6 giugno 2009

LICOLA. Sul piede di guerra i proprietari dei complessi turistici che sorgono lungo il tratto di costa compreso tra Licola mare e Lago Patria, dopo la raffica di sequestri di strutture balneari ritenute “non in regola” da parte di carabinieri e vigili urbani di Giugliano. E’ arrivato infatti a sei il numero delle attività recettive chiuse per “occupazione abusiva di area demaniale” . Un’accusa che i titolari, organizzatisi nel “Consorzio Turistico del Mediterraneo”, che dal 1990 racchiude gran parte degli operatori turistici che operano lungo il litorale che da Pozzuoli si estende fino a Formia, contestano in modo veemente. I consorziati, infatti, sostengono di possedere tutti i requisiti necessari per esercitare le proprie attività recettive, in quanto in possesso di concessioni demaniali, regolari contratti di fitto stipulate con la Regione Campania, regolari concessioni per bar ed alberghi che sorgono all’interno delle strutture e con richieste di condoni edilizi, ove richiesto, inoltrate nei tempi e nei modi opportuni e in attesa di giudicato da oltre vent’anni.
Inoltre considerano un controsenso, oltrechè un paradosso, la richiesta di rinnovo delle licenze che cade annualmente, da parte del comune di Giugliano, in quanto le concessioni vengono regolate secondo l’art.10 legge 88/2001, che prevede una “durata di sei anni, alla scadenza dei quali le licenze vengono rinnovate automaticamente per altri sei anni e così successivamente ad ogni scadenza”.
Gli associati al consorzio, inoltre, puntano, il dito contro l’indifferenza da parte del comune di Giugliano, reo di non aver realizzato un piano di riqualificazione della zona costiera, nonostante le numerose sollecitazioni e la richiesta di intavolare tavoli di trattative, ultima in ordine di tempo, la richiesta di un tavolo tecnico richiesta il 20 maggio scorso.
Nel frattempo, l’attività turistica nella zona è costretta a chiudere anzitempo i battenti, con l’estate ormai alle porte portando con sé numerosi effetti collaterali. Primo fra tutti la perdita di oltre 100 posti di lavoro e una crisi commerciale che potrebbe investire i numerosi commercianti della zona, che gravitano intorno all’indotto generato dall’afflusso di migliaia di bagnanti, che in estate prendono d’assalto il litorale giuglianese.

“ E’ assurdo quello che sta succedendo” afferma Gennaro Di Bonito, presidente del Consorzio Turistico del Mediterraneo. “ Qui ci sono attività che operano da oltre cinquant’anni e che possiedono tutti i requisiti richiesti. Il comune è stato inadempiente nei nostri confronti, mettendoci nelle condizioni di non poter lavorare. In una zona spesso dimenticata dalle istituzioni, dove il degrado e l’abbandono la fanno da padrona. Inadempienze che vanificano il lavoro e gli investimenti profusi dagli imprenditori della zona, che hanno scelto, nonostante mille difficoltà, di scommettere su un rilancio turistico ed ambientale.”
Imprenditori e anche residenti della zona che da anni chiedono la costituzione di un unico comune che comprenda Licola, Varcaturo e Lago Patria, dove risiedono circa 45mila abitanti, per non essere più considerata la “periferia” di Giugliano.

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