Inoltre considerano un controsenso, oltrechè un paradosso, la richiesta di rinnovo delle licenze che cade annualmente, da parte del comune di Giugliano, in quanto le concessioni vengono regolate secondo l’art.10 legge 88/2001, che prevede una “durata di sei anni, alla scadenza dei quali le licenze vengono rinnovate automaticamente per altri sei anni e così successivamente ad ogni scadenza”.
Nel frattempo, l’attività turistica nella zona è costretta a chiudere anzitempo i battenti, con l’estate ormai alle porte portando con sé numerosi effetti collaterali. Primo fra tutti la perdita di oltre 100 posti di lavoro e una crisi commerciale che potrebbe investire i numerosi commercianti della zona, che gravitano intorno all’indotto generato dall’afflusso di migliaia di bagnanti, che in estate prendono d’assalto il litorale giuglianese.
“ E’ assurdo quello che sta succedendo” afferma Gennaro Di Bonito, presidente del Consorzio Turistico del Mediterraneo. “ Qui ci sono attività che operano da oltre cinquant’anni e che possiedono tutti i requisiti richiesti. Il comune è stato inadempiente nei nostri confronti, mettendoci nelle condizioni di non poter lavorare. In una zona spesso dimenticata dalle istituzioni, dove il degrado e l’abbandono la fanno da padrona. Inadempienze che vanificano il lavoro e gli investimenti profusi dagli imprenditori della zona, che hanno scelto, nonostante mille difficoltà, di scommettere su un rilancio turistico ed ambientale.”
Imprenditori e anche residenti della zona che da anni chiedono la costituzione di un unico comune che comprenda Licola, Varcaturo e Lago Patria, dove risiedono circa 45mila abitanti, per non essere più considerata la “periferia” di Giugliano.
Nessun commento:
Posta un commento
INSERISCI UN COMMENTO ALL'ARTICOLO:
(GLI UTENTI SONO PREGATI DI FIRMARE I PROPRI COMMENTI COL PROPRIO NOME/COGNOME O INDIRIZZO E-MAIL)