lunedì 29 giugno 2009

ALLARME TRA LA GENTE PER FRUTTI DI MARE CONTAMINATI

IL DIRETTORE DEL MERCATO INVITA "A NON COMPRARE COZZE DALLE BANCARELLE"

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" di martedì 30 giugno 2009

POZZUOLI. Serpeggia la paura tra la gente per una contaminazione dei prodotti ittici, dopo il blocco degli impianti di depurazione di Cuma-Licola. A causa della protesta di due settimane fa, da parte dei dipendenti della Hydrogest, azienda che gestisce i depuratori, per oltre 72 ore in mare finirono tonnellate di liquami “non depurati”. Oltre al colore delle acque, diventate scure, e alla presenza di materiali fecali a mare, il timore per molti cittadini di Pozzuoli, Monte di Procida, Licola e delle zone interessate allo scempio ambientale, è che anche la vegetazione marina sia stata danneggiata. La paura è che pesci, crostacei, molluschi, frutti di mare, mitili, che costituiscono i “piatti forti” della gastronomia di tutta l’area flegrea e giuglianese, siano stati “infettati” dagli scarichi “non filtrati” provenienti dai depuratori. Facendo crescere, nella gente, il timore per epidemie di epatite e tifo. Paure che per ora non sembrano trovare fondamenta, visto che casi conclamati non sono stati ancora registrati, come conferma il responsabile del Settore Informazione Sanitaria e Documentazione per la Salute dell’area dipartimentale di epidemiologia e prevenzione dell’Asl 2 di Napoli, Dott. Paolo Russo, “Casi conclamati di contagio derivanti dal consumo di prodotti ittici, collegati alla vicenda dei depuratori, non sono stati per ora riscontrati. Inoltre se si dovessero verificare, sarebbe ancora presto, affinché il virus nell’organismo si sviluppi”. Mentre il direttore del mercato ittico all’ingrosso di Pozzuoli, Giuseppe Palma, smentisce probabili contaminazioni dei prodotti ittici nel golfo di Pozzuoli. “Ciò che è successo non ha intaccato i nostri prodotti. Da noi vengono attivati rigidi protocolli riguardanti sia la pesca che la coltivazione dei frutti di mare. Esistono regole ben precise ai quali i nostri operatori si attengono. Il pesce viene pescato professionalmente e lontano dalle coste, mentre per i frutti di mare, in questi casi, i centri di depurazione accentuano i controlli.” Ed invita i cittadini “a comprare solo prodotti ittici controllati e confezionati”, sconsigliando “l’acquisto di frutti di mare da canali alternativi a quelli legali”.

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