Una protesta inizialmente pacifica, con i manifestanti che hanno dapprima esposto striscioni e urlato slogan di denuncia all’esterno del carcere, paralizzando il traffico di via Pergolesi, una delle arterie principali della città. Successivamente il sit-in ha rischiato di degenerare, quando, ad un certo punto, alcuni familiari delle detenute hanno tirato fuori delle taniche piene di benzina minacciando di cospargersi del liquido infiammabile e di darsi fuoco. Il che, inizialmente, poteva far presupporre a semplici minacce verbali per attirare l’attenzione, ma che poi si sono tramutate in fatti quando proprio la figlia della donna “malata” si è riversata addosso una grossa quantità di benzina. A quel punto sono intervenute le forze dell’ordine e i vigili urbani, che nel frattempo erano giunti sul posto, convincendo la donna a desistere dal gesto estremo. Dopo alcuni attimi di tensione, la situazione è tornata alla normalità anche grazie all’intervento di alcuni dirigenti del carcere femminile di Pozzuoli, i quali hanno assicurato sulle condizioni della donna detenuta, sottoposta anche alle visite dei medici dell’Asl che hanno appurato come il regime di detenzione non andrebbe ad incidere sulle sue condizioni di salute.
venerdì 5 giugno 2009
PROTESTA FUORI AL CARCERE FEMMINILE
SIT - IN DA PARTE DEI PARENTI DELLE DETENUTE
pubblicato sul ROMA di sabato 6 giugno 2009
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Caos ieri mattina all’esterno del carcere femminile di Pozzuoli. Un nutrito gruppo di parenti delle detenute ha inscenato una protesta per denunciare le precarie condizioni di vita all’interno della casa circondariale. Ma la causa principale che ha portato alla protesta è stata la denuncia da parte della figlia di una detenuta, la quale chiedeva di far uscire la madre dalla cella in quanto la donna sembra che sia in gravi condizioni fisiche, non idonee con la detenzione. I manifestanti, inoltre, hanno voluto richiamare l’attenzione sui problemi strutturali del carcere e sul problema della lunghezza dei processi. Infatti, accusano la dirigenza del carcere puteolano di tenere le detenute in celle fatiscenti, piccole, sovraffollate ed in precarie condizioni igienico-sanitarie, il che metterebbe in serio pericolo la salute delle donne detenute. Inoltre hanno voluto protestare contro la lunghezza dei processi, i quali obbligherebbero le detenute, in attesa di giudizio, a rimanere oltre il dovuto dietro le sbarre.
Una protesta inizialmente pacifica, con i manifestanti che hanno dapprima esposto striscioni e urlato slogan di denuncia all’esterno del carcere, paralizzando il traffico di via Pergolesi, una delle arterie principali della città. Successivamente il sit-in ha rischiato di degenerare, quando, ad un certo punto, alcuni familiari delle detenute hanno tirato fuori delle taniche piene di benzina minacciando di cospargersi del liquido infiammabile e di darsi fuoco. Il che, inizialmente, poteva far presupporre a semplici minacce verbali per attirare l’attenzione, ma che poi si sono tramutate in fatti quando proprio la figlia della donna “malata” si è riversata addosso una grossa quantità di benzina. A quel punto sono intervenute le forze dell’ordine e i vigili urbani, che nel frattempo erano giunti sul posto, convincendo la donna a desistere dal gesto estremo. Dopo alcuni attimi di tensione, la situazione è tornata alla normalità anche grazie all’intervento di alcuni dirigenti del carcere femminile di Pozzuoli, i quali hanno assicurato sulle condizioni della donna detenuta, sottoposta anche alle visite dei medici dell’Asl che hanno appurato come il regime di detenzione non andrebbe ad incidere sulle sue condizioni di salute.
Una protesta inizialmente pacifica, con i manifestanti che hanno dapprima esposto striscioni e urlato slogan di denuncia all’esterno del carcere, paralizzando il traffico di via Pergolesi, una delle arterie principali della città. Successivamente il sit-in ha rischiato di degenerare, quando, ad un certo punto, alcuni familiari delle detenute hanno tirato fuori delle taniche piene di benzina minacciando di cospargersi del liquido infiammabile e di darsi fuoco. Il che, inizialmente, poteva far presupporre a semplici minacce verbali per attirare l’attenzione, ma che poi si sono tramutate in fatti quando proprio la figlia della donna “malata” si è riversata addosso una grossa quantità di benzina. A quel punto sono intervenute le forze dell’ordine e i vigili urbani, che nel frattempo erano giunti sul posto, convincendo la donna a desistere dal gesto estremo. Dopo alcuni attimi di tensione, la situazione è tornata alla normalità anche grazie all’intervento di alcuni dirigenti del carcere femminile di Pozzuoli, i quali hanno assicurato sulle condizioni della donna detenuta, sottoposta anche alle visite dei medici dell’Asl che hanno appurato come il regime di detenzione non andrebbe ad incidere sulle sue condizioni di salute.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ho un problema personale di famigli che mi riguara in questo istituto,e vi posso garantire,andandoci tutte le settimane che e' uno SCHIFO.Le condizioni di abitabilita'sono disumane,8 detenute in una cella da 2 max 4 persone,assenza di medicinali,e persone malate di aids,con tumore con qualsiasi patolgia,persone di 70 anni,secondo i medici dell'asl ono sempre compatibili con il regime carcerario.....!!!!Dduco che non siano gli stessi medici he hanno visitati il Sig Giaomo Maurizio Ieni a Parma ,che nonostate un regime di 41 bis e' uscito a detenzione domiciliare...per depressione !Assurdo.Questa Itala e' uno schifo
RispondiEliminaGentile sig. Francesco, la invito a scrivermi privatamente per denunciare le condizioni della persona a lei vicina. Il mio indirizzo email è gen.delgiudice@libero.it o volendo può chiamarmi al 3475165540
RispondiEliminasono a ex detenuta del cacere di pozzuoli,è nella mia lunga detenzione ne ho viste di tutti i colori,ci trattavano come delle bestie nei miei 4 anni di detenzine ho visto persone entrare sana è sono uscitecon s priblemi sia che mentali,il carcere dovebbre essre riabilitativo ma non'è così se vorremmo pensare che in ogni singola cella sono più di 12 detenute ma delle volte eravamo addirittura 15 persone in cella è se avevi bisogno di qual'siasi tipo di medicinale anche x un mal di testa dovevamo comprarcelo noi è così era anche con i prodotti x l'igiene (carta igienica),la sera mentre stavamo cenando ci metevano le nuove aggiunte in cella ragazze che vivevano e dormivano x strada senza nemmeno prima farle pulire è x questo mi hanno messa 15gg in isolamento xkè mi ero presa ipidocchi è la sgabbia,lo stato passa 250euroal giorno x ogni denuta è x chi nn fa colloqui è non tiene famiglia dovrebbe avere un sussidio di 40,50euro invece davano 15euro la prima volta è dopo era sempre di 10euro allora io mi domando ma dove vanno a finir questi 250euro che lo stato passa x mantenerci visto che non ci danno òo stretto necessario x l'igiene...??? dimenticavo nel carcere ci vrebbe essere una glatatoria x lavorare ma a pozzuoli non'è così io in 4anni ho fatto centin domandine x lavorare ma non mai messa x il semplice motivo che uscivano sempre le stesse xsone xkè andavano a simpatia oppure dovevi essere una brava confidente,vi ringrazio x avermi dato il modo di raccontare questo mia esperienzaè x tutte le detenute di tutti i carceri ragazze eè raggazzi forza e coraggio che la galera e di passaggio,ciao.
RispondiElimina