martedì 9 marzo 2010

ANCHE A POMEZIA OPERATORI TELEFONICI NON PAGATI

350 DIPENDENTI DELLA "SERCOMM" SENZA STIPENDIO DA 4 MESI
E A NAPOLI SONO OLTRE 200 I DIPENDENTI DELLA "CROSSING SRL" CHE NON HANNO RICEVUTO MENSILITA', TREDICESIME E TFR
NEL FRATTEMPO L'AZIENDA HA CHIUSO, A QUANTO PARE RIAPRENDO IN UN ALTRO PUNTO DELLA CITTA'
ANALOGA COSA AVVENNE 2 ANNI FA QUANDO A CHIUDERE FU LA "SERNA"
E TUTTE LE AZIENDE FAREBBERO CAPO AD UN UNICO PROPRIETARIO
DIETRO UN'UNICA REGIA?

L'articolo che segue è tratto dal "Latina Oggi" di sabato 6 marzo 2010 a cura di Stefano Mengozzi

POMEZIA. Trecentocinquanta lavoratori senza stipendio da quattro mesi e alcuni coordinatori che hanno annunciato il licenziamento: è la vicenda che vede protagonista la Sercomm srl, azienda di call center di Pomezia (via Campobello) che da quattro mesi non versa gli stipendi ai lavoratori (dipendenti e coordinatori). Una situazione divenuta insostenibile per i lavoratori, che attraverso la Cgil nei giorni scorsi hanno tentato di trovare un accordo con i vertici aziendali per evitare lo sciopero. «Siamo davanti ad una situazione drammatica - spiega il delegato della Cgil-Tel ecomunicazioni Giancarlo Polidori - per i lavoratori di questa ditta. Abbiamo tentato in ogni modo di recuperare la situazione in una serie di incontri con i vertici. Nei giorni scorsi era stato garantito il pagamento di un acconto dello stipendio del mese di febbraio, ma i lavoratori ancora non hanno ricevuto nessun bonifico». L'accordo dei giorni scorsi prevede che insieme all'acconto l'azienda si impegnasse a rateizzare il pagamento delle mensilità arretrate, garantendo invece il pagamento dello stipendio di febbraio nel giro di pochi giorni. «Aspetteremo ancora fino a lunedì - ha aggiunto il sindacalista Cgil - altrimenti i dipendenti entreranno in stato di agitazione e si sceglierà una data per lo sciopero». Intanto però la stessa Cgil nel tentativo di trovare una soluzione alla vicenda fa appello all'ufficio provinciale del lavoro. «In questa sede - sottolinea Polidori - cercheremo di trovare un nuovo accordo, che però questa volta dovrà essere rispettato dalla Sercomm». In questa vicenda va sottolineato che non è la prima volta che il titolare dell'azienda - Giorgio Arcobello Varlese - si ritrova con problemi di natura fiscale e previdenziale: i proprietari della Sercomm sono infatti gli stessi della Ermetel di via Pisacane, per la quale sul
finire del 2009 ricevemmo la denuncia paradossale di una lavoratrice che aveva lavorato per due mesi senza riceverestipendio ma ritrovandosi i contributi pagati. E sono anche gli stessi che finirono in un'operazione della Guardia di Finanza che nel maggio 2009 denunciò una frode fiscale per 17 milioni di euro: in questo caso Arcobello Varlese era stato denunciato per aver sistematicamente omesso, nel periodo dal 2005 al 2008, i versamenti di imposte, contributi previdenziali ed assistenziali e ritenute fiscali degli oltre 650 dipendenti della ditta, di cui 23
risultati irregolari e 20 completamente in nero, per un totale appunto di circa 17 milioni di euro.

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