domenica 21 marzo 2010

CAOS E DEGRADO ALL'UFFICIO POSTALE DI MONTERUSCIELLO

CLIENTI QUOTIDIANAMENTE ESPOSTI A PERICOLI

di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI.
Il Fatto Giornata di ordinari disservizi e caos quelli vissuti l'altra mattina all’interno degli uffici postali di Monterusciello, in via Luigi Capuana. Numerosi clienti, in fila dalle prime ore del mattino per riscuotere e prelevare denaro dagli sportelli, ad un certo punto sarebbero stati costretti a lasciare il passo a chi invece era lì per pagare bollettini, versare moneta contante. Una decisione ovviamente non presa in maniera arbitraria dagli impiegati dell’ufficio postale ma dettata a quanto pare dalla mancanza di liquidità nelle casse.
Il che avrebbe suscitato malumore e non poche polemiche sfociate in una accesa discussione tra una cliente e un’addetta delle poste italiane che dall’altra parte del vetro cercava di esporre le proprie ragioni. Una diatriba per la quale sarebbe stato richiesto anche l’intervento degli agenti della Polizia di stato che a bordo di una volante sono giunti presso gli uffici postali a seguito di una chiamata a quanto pare, secondo quanto raccontato da alcuni clienti in fila all’interno dell’edificio, dalla stessa donna impegnata nella controversia con l’operatrice.
Ma all’intervento dei due agenti, che avrebbero ascoltato il racconto dei fatti dalle parole dei dipendenti, la situazione all’interno dell’ufficio di via Capuana era ritornata alla normalità. Con alcuni clienti che lamentavano i continui disservizi che quotidianamente si presentano.
“C’è gente dalle 7 di stamattina che non hanno ancora effettuato le operazioni perché mancano i soldi” racconta quando sono le ore 12.30 circa Antonio, un operaio che sta seduto all’interno dell’ufficio postale con fare quasi rassegnato “Io alle 9 ho preso il biglietto e non ho fatto ancora niente. Dobbiamo ritirare dei soldi emessi dall’ Inps che sembra siano finiti, quindi io e le altre persone oggi non potremo averli”.
Lo Scandalo quotidiano Ma oltre il disservizio dipendente forse più dall’Ente che dallo stesso ufficio postale, altri sarebbero invece i problemi che quotidianamente ruotano intorno a questa struttura. In primis la condizione di fatiscenza ed ai pericoli con i quali funzionari e clienti sono chiamati a convivere.
Basti pensare alla location dell’ufficio postale, posto a ridosso di scalinate che danno ad un livello superiore, lungo la strada parallela a via Luigi Capuana. L’ufficio è indicato da un’insegna fatta con i colori ufficiali dell’azienda, giallo e blu, distrutta in prossimità di quella che doveva essere l’illuminazione al logo, il quale a prima vista sembrerebbe mangiato.
Una rampa che permette di muoversi lungo quella che sarebbe oggettivamente una struttura all’avanguardia, una sorta di agglomerato di uffici ed attività commerciali che costituirebbero un autentico “polo di servizi”. Nei pressi dell’ingresso all’ufficio delle Poste Italiane, a meno di 2 metri dallo sportello bancomat c’è una pozzanghera di urina che rende l’aria irrespirabile.. Lì sotto, forse anche durante la mattinata, alla luce del sole, qualcuno nell’angoletto fa il proprio bisogno. Così come dall’alto sono tanti gli uccelli che lasciano
cadere i propri escrementi su tutto lo spiazzale sottostante e costringendo i passanti a precipitose fughe per evitare di essere colpiti. Nell’angolo dove c’è lo sportello per il prelievo di denari contante non esiste una telecamera, forse per motivi di privacy che trascurerebbero quelli legati alla sicurezza. Specie quando gli uffici nei dintorni compresa la sede ASL sono chiusi e l’afflusso di utenti nella zona è ridotto, il pericolo di rapine sarebbe elevato. Che aumenterebbe specialmente nelle ore serali.
Ma forse, sarà anche per una pura coincidenza, la notte lo sportello bancomat sarebbe quasi sempre “fuori servizio”. La rampa di scale all’angolo incute terrore. Poche le persone che la utilizzano. Cupa e tetra, quando la si percorre si ha l’impressione di essere pedinati e da un momento all’altro di essere aggrediti o derubati. Mura sporche e disegnate, così come i gradini, dappertutto bagnati di urina. Un fetore secco, pungente, che quasi toglie il respiro, nauseando. Una puzza che sembra rimanere addosso appiccicata anche quando si è fuori, all’aria aperta.

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