sabato 6 marzo 2010

"NONNI CIVICI" ABBANDONATI DAL COMUNE DI POZZUOLI

DA 3 SONO MESI SENZA STIPENDIO
PER LAVORARE COSTRETTI AD ACQUISTARE LA "PALETTA" CON I PROPRI SOLDI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 6 marzo 2010

POZZUOLI.Il loro lavoro consiste nell’aiutare i bambini ad attraversare sulle strisce pedonali all’ingresso e all’uscita dalle scuole elementari e medie. Al suono delle campanelle sono sempre lì, di buon’ora la mattina fino a che l’ultimo studente non sia entrato e nel primo pomeriggio, ad attendere che tutti vadano via. Col sole, con la pioggia, tra urla, gli ingorghi, il caos, gli automobilisti indisciplinati, i “nonni civici” sono sempre lì a combattere per mantenere l’ordine, per assicurare l’incolumità ai più piccoli. Un lavoro retribuito con sole 6 euro lorde al giorno, che li vede impegnati dalle 8 alle 8.45, dalle 12.30 alle 13.20 e saltuariamente anche il pomeriggio. Dal lunedì al sabato, per uno stipendio mensile che al netto delle spese non supera le 100 euro. Una miseria. Un lavoro fatto più per amore verso i più piccoli che per mero scopo di lucro. Ma che, secondo quanto denunciano 3 di essi, da dicembre non verrebbe retribuito. “Il comune di Pozzuoli non ci paga da 3 mesi” afferma Teodorico Conte, 70 anni, da 6 “nonno civico” presso la scuola “elementare “Gianni Rodari” “dobbiamo avere circa 250 euro frutto di 3 mensilità non ancora retribuite. L’ultimo stipendio lo abbiamo ricevuto a dicembre, io presi 97,60 euro. Abbiamo chiesto spiegazioni ad alcuni funzionari e tecnici del comune nostri interlocutori, ci hanno risposto che per ora non ci sono soldi. ” Non ci sarebbero quindi, a detta dei 3 nonni civici che raccontano di aver parlato con gli addetti comunali, euro 97,60 al mese nelle casse del comune di Pozzuoli da destinare per il loro lavoro.
Oltre i soldi, i nonni civici lamentano anche le precarie condizioni nelle quali operano. “Non abbiamo nulla”, denuncia Antonio Pasero 69 anni nonno civico presso la scuola elementare “Elsa Morante” e Salvatore Mirabella, 76 anni, in servizio presso l’istituto “Raimondo Annecchino” “né una divisa, né un berretto, né una pettorina, né un qualcosa che ci possa contraddistinguere. Il comune non ci ha dato nulla. Nemmeno la paletta ci è stata consegnata, quella che utilizziamo l’abbiamo acquistata noi al ferramenta, spendendo 3 euro e poi abbiamo scritto sopra: Comune di Pozzuoli vigilanza scolastica”. Un servizio, quello dell’assistenza fuori le scuole che funzionerebbe solo grazie alla buona volontà di questi pensionati che a quanto pare, non verrebbero supportati tecnicamente né tantomeno logisticamente dalle autorità, mettendo in alcuni casi a rischio la propria incolumità nel caos e tra automobilisti che non gli riconoscono alcuna autorità e che spesso assumono toni di minaccia nei loro confronti “Qualche volta è venuta una pattuglia di vigili urbani a darci una mano” afferma Teodorico Conte “Spesso siamo insultati e trattati male. Subiamo prepotenze, persone che ci rispondono male, quasi a volerci aggredire quando facciamo notare che un’auto è parcheggiata male o sulle strisce pedonali e può essere di pericolo o intralcio per gli stessi bambini” Una condizione lavorativa che paradossalmente assumendo più i connotati di un’azione di volontariato andrebbe maggiormente tutelata.
Ma a rassicurare i tre pensionati e i restanti “nonni civici” ci ha pensato l’assessore alle politiche sociali e del lavoro del comune di Pozzuoli Andrea Ferro “I soldi ci sono e presto saranno erogati. Se finora non sono stati pagati è stato solo per motivi burocratici e nient’altro. Per certo dico che nelle casse del comune di Pozzuoli ci sono fondi per retribuire il loro lavoro. Per quanto riguarda le divise diedi tempo fa disposizioni per una fornitura di pettorine a tutti i “nonni civici” ad un funzionario del comune. Ora mi adopererò per risolvere il problema e chiederò a lui spiegazioni su come mai non sia stato ancora fatto niente”

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