domenica 6 febbraio 2011

BAR DEVASTATI - IL RACCONTO DELLE VITTIME

PARLANO I PROPRIETARI DEI BAR ASSALTATI


POZZUOLI. “Mi trovavo all’interno del locale in attesa che mia madre facesse ritorno. Nella circostanza, mi intrattenevo con la clientela. Ad un tratto, due malviventi, con il volto travisato ed armati di pistola, entravano all’interno del bar e con violenza cioè con calci, spintoni ed armi in pungo ordinavano ai clienti di abbandonare il locale” è il tragico racconto denunciato da una delle vittime ai carabinieri di quanto accaduto all’interno del bar “Manu” intorno alle 19.40 di mercoledì sera “Uno dei due delinquenti si scagliava contro di me colpendomi al collo con la pistola, l’altro nel frattempo, iniziava a rovesciare i prodotti commerciali sul pavimento ed utilizzando il calcio della pistola mandava in frantumi i vetri di quattro monitor relativi ad altrettante slot machines presenti nel bar. Poi urlavano “Stut sti macchinett, stut sti macchinet, a Pozzuoli la comandiamo noi, lo avete capito i no, qu adesso la comandiamo noi!” Scene di terrore alle quali hanno assistito numerosi clienti, alcuni dei quali hanno avuto anche la peggio “Mio nipote di 20 anni stava entrando nel bar per giocare una scommessa quando improvvisamente ha avuto un calcio e un pugno. Un altro cliente che si trovava in fila è stato colpito con il calcio della pistola alla testa, altri che erano seduti al bancone sono stati aggrediti, hanno distrutto bicchieri, bottiglie, sbattuto quello ogni cosa per aria, quando sono scesa ho visto gente terrorizzata” è questo il racconto di Emanuela, la titolare del bar “Manu”, la seconda attività ad essere presa di mira mercoledì dai malviventi “E pensare che c’erano i miei due figli, al più piccolo lo hanno colpito con una pistola al collo, urlavano di spegnere quelle macchinette che poi hanno distrutto con il calcio della pistola” ricostruisce quei tragici minuti che si sono vissuti nel suo locale mentre lei era sopra “In 16 anni che ho questa attività non ho mai visto cose del genere. Dopo episodi del genere mi verrebbe proprio la voglia di lasciare tutto e andare via, ma questa è un’attività che abbiamo fatto con i nostri sacrifici per dare un futuro ai nostri figli che certamente non possiamo lasciare”. Prima del bar “Manu” ad essere colpito è stato il bar “Flavio” a meno di 200 metri di distanza, ecco il racconto del proprietario: “Hanno fatto uscire tutti fuori, c’erano circa venti trenta persone e hanno rotto la vetrata della porta d’ingresso e una vetrina del bancone. Poi hanno rovesciato a terra i contenitori delle patatine, dei biscotti e si sono diretti verso il box dove si giocano le scommesse. Hanno puntato la pistola contro mio fratello e si sono fatti consegnare i soldi che c’erano nelle casse da gioco, in tutto erano circa 2mila e 200 euro. Nel frattempo urlavano di far spegnere le macchinette così hanno costretto mio fratello a spegnerle” ha raccontato Michele, il titolare del bar.

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