domenica 13 febbraio 2011

UN "MOSTRO" GALLEGGIANTE SULLA SPIAGGIA DI LICOLA

DOPO RIFIUTI E LIQUAMI DAL MARE SPUNTA UN'ALTRA SORPRESA
A FINIRE SULLA SABBIA UN'ENORME BOA
di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. Non bastava l’enorme quantità di rifiuti, gli scarichi in mare e lo stato di totale abbandono della spiaggia di Licola. A rendere ancora più imbarazzante la situazione da qualche settimana si è aggiunta anche una presenza insolita: quella di una gigantesca boa arenatasi sulla spiaggia. Un’enorme struttura galleggiante che da diverse settimane è presente proprio al centro della spiaggia. Una enorme boa di colore blu e bianco, con un diametro di circa 20 metri e un’altezza di almeno un metro e mezzo. Incredibilmente finita sul tratto di spiaggia al quale si accede da via Mollusco, una delle traverse di via Licola Mare. La boa a quanto pare, considerate le dimensioni e la sua composizione non sarebbe altro che una delle tipiche strutture che vengono utilizzate per la coltivazione di pesci e frutti di mare che vengono collocate in mezzo al mare. Infatti, lungo i bordi dell’enorme oggetto galleggiante è possibile notare la presenza di corde che solitamente vengono utilizzate per mantenere le vasche in mare. Una improvvisa “apparizione” che viste le grandezze dell’oggetto ovviamente non poteva passare inosservata ai tanti residenti che vivono a ridosso dell’arenile e ai tanti che quotidianamente, anche in inverno, frequentano la lunga spiaggia che da Licola si spinge fino al basso Lazio. Come sarà potuta arrivare fino alla spiaggia di Licola? Nessuno l’ha vista “viaggiare” in mare? Domande che da settimane si stanno facendo quanti, ogni giorno, ammirano l’insolita presenza. “Probabilmente potrebbe essere giunta dall’isola di Ponza” azzarda una ipotesi Gennaro, pescatore che abita in un appartamento proprio a ridosso si questo tratto di spiaggia in via Mollusco “E’ possibile che durante qualche temporale si sia staccata e piano piano la corrente l’ha fatta arrivare su questa spiaggia. Durante l’ultimo temporale l’acqua arrivò a ricoprire tutta la spiaggia e per poco non ci entrava in casa. Quindi con il mare ingrossato non ci è voluto niente a farla arrivare fino a sopra la spiaggia. Qualche tempo fa vennero alcune persone a vederla ma da allora non abbiamo visto più nessuno e questa boa sta sempre qua” . Una “ricostruzione dei fatti” verosimile visto che quindi vorrebbe che la grossa struttura, probabilmente a seguito delle grosse mareggiate, si sia staccata da qualche montante che la teneva ferma in una posizione ben precisa in mezzo al mare. Di conseguenza, si sarebbe poi staccata anche la grossa rete che viene mantenuta attaccata al bordo della boa da grosse funi le quali, una volta spezzatesi avrebbero poi lasciato finire in mare aperto pesci o frutti di mare che con ogni probabilità erano contenuti all’interno. Per la felicità dei pescatori e di quanti poi successivamente si sono imbattuti nella zona interessata in battute di pesca. Un po’ come accadde nel dicembre del 2008 al largo del porto di Pozzuoli quando a subire la violenza delle mareggiate fu l’azienda “Ittica off-shore del Tirreno”, specializzata nella produzione di spigole ed orate. In quell’occasione il mare grosso provocò la rottura di parte dell’impianto in ferro, una sorta di “boa galleggiante” situata a circa due miglia dal golfo. Gli anelli che facevano da giuntura tra la struttura in ferro e le reti, all’interno delle quali erano contenuti i pesci, furono stati strappati dalla forza delle onde provocando così la fuoriuscita di tutto l’allevamento. Migliaia di spigole ed orate che andarono perse, o meglio che finirono liberamente nelle acque del golfo di Pozzuoli. Per un danno che l’amministratore, Antonio Schirani, stimò intorno ad un milione di euro.

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