martedì 1 giugno 2010

CRIMINE ISRAELIANO

COMUNICATO DI CONDANNA DELL'ONU
"Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è profondamente dispiaciuto per la perdita di vite umane e per i feriti provocati dall'uso della forza durante l'operazione militare israeliane in acque internazionali contro una flottiglia che stava navigando verso Gaza. Il Consiglio, in questo contesto, condanna questi atti che sono sfociati nella perdite di almeno dieci civili e molti feriti, e esprime le sue condoglianze alle famiglie. "Il Consiglio di Sicurezza chiede il rilascio immediato delle navi e dei civili trattenuti da Israele. Il Consiglio spinge Israele ad autorizzare l'accesso delle rappresentanze diplomatiche per permettere ai Paesi coinvolti di recuperare i cadaveri e i feriti il prima possibile, e di assicurarsi che gli aiuti umanitari portati dalla flottiglia giungano a destinazione.
Il Consiglio di Sicurezza accoglie la dichiarazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla necessità di avere un'inchiesta completa sugli eventi e chiede che l'inchiesta sia rapida, imparziale, autorevole e trasparente, in conformità con gli standard internazionali. Il Consiglio di Sicurezza sottolinea che la situazione a Gaza non è sostenibile. Il Consiglio ribadisce l'importanza della piena applicazione delle Risoluzioni 1850 e 186. In questo contesto, esprime ancora una volta la sua preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza e sottolinea la necessità di un flusso costante e regolare di beni e persone a Gaza nonché una fornitura e una distribuzione senza ostacoli di aiuti umanitari per tutta Gaza. Il Consiglio di Sicurezza sottolinea che l'unica soluzione percorribile al conflitto israelo-palestinese è un accordo negoziato tra le parti e ribadisce che solo la formula a due Stati, con uno Stato palestinese indipendente che viva in pace e sicurezza a fianco di Israele e degli altri vicini, porterà pace nella regione.
Il Consiglio di Sicurezza manifesta il suo sostegno ai negoziati indiretti ed esprime la sua preoccupazione per il fatto che l'incidente ha avuto luogo quando i negoziati indiretti erano in corso e spinge le parti ad agire con controllo, evitando qualsiasi azione unilaterale e provocatoria, e spinge tutti i partner internazionali a promuovere un clima di cooperazione tra le parti e in tutta la regione.

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