sabato 4 dicembre 2010

DISSESTO IDROGEOLOGICO A CUMA, EVACUATE TRE VILLETTE

LA PROCURA DISPONE LO SGOMBERO DELLE ABITAZIONI DOPO GLI ULTIMI TEMPORALI CHE SI SONO ABBATTUTI SULL’AREA FLEGREA

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di sabato 4 dicembre 2010
(foto di Angelo Greco)

BACOLI. Dissesto idrogeologico nell’area flegrea, cresce l’allarme. Temporali, piogge battenti, allagamenti e perfino laghi che hanno rotto gli argini a seguito dell’ondata di maltempo degli ultimi giorni. Condizioni che hanno indotto la Procura della Repubblica di Napoli a disporre l’evacuazione di tre abitazioni nel comune di Bacoli. Lo sgombero per motivi di sicurezza delle strutture pericolanti che sorgono al di sopra della grotta di Cocceio, il cunicolo scavato in epoca romana per collegare il lago d'Averno con Cuma, nel comune di Bacoli. Il provvedimento del pubblico ministero Federico Bisceglia dopo una segnalazione da parte della soprintendenza ai Beni archeologici, a seguito dei sopralluoghi effettuati negli ultimi giorni da parte di guardia forestale, protezione civili e vigili del fuoco, che hanno monitorato l’intera area. Nel pomeriggio di ieri l’attuazione dell’ordinanza di evacuazione nei confronti di 2 famiglie alle quali farebbero capo le abitazioni interessate. Tre villette a schiera che sorgono in via Grotta del Cocceio, nei pressi della zona denominata dello “Scalandrone”, asse di collegamento tra la zona di Arco “Felice Vecchio” e Bacoli. Edifici che sorgono sopra l'antico cunicolo, costruito intorno al 37 a.C. da Lucio Cocceio Aucto, e in particolare nel punto in cui il diaframma di terreno vulcanico è più sottile, dove alto è il pericolo di frana. Abitazioni già evacuate negli anni scorsi, ma pericoli disattesi da parte delle famiglie residenti, poi ritornate. Nella giornata di ieri sul posto agenti di polizia e del corpo di guardia forestale, impegnati nell’attuazione del provvedimento di sgombero. Le abitazioni interessate sorgono in una zona dove appena due anni fa, sempre a seguito del maltempo, cedette parte del costone della zona Mofete, tra Lucrino e Baia, già precedentemente interessato a fenomeni di questo genere. Frana che provocò l’apertura di una voragine larga circa 30 metri. La situazione di pericolo fu segnalata per la prima volta al Comune di Bacoli nel 1999, ma, secondo gli investigatori, nessun provvedimento è stato da allora mai preso per mettere in sicurezza gli stabili e le ordinanze di sgombero emesse dal Comune non sono mai state eseguite. Situazione di pericolo accentuatasi negli ultimi giorni, quando la Soprintendenza ai beni culturali, constatato che, anche a seguito delle abbondanti piogge delle ultime settimane, la situazione si è aggravata, decidendo così di informare il pubblico ministero e segnalando il «pericolo gravissimo». Nel frattempo resta monitorata la situazione dei laghi dell’area flegrea, con la diminuzione delle piogge tornata alla normalità anche la situazione dei laghi Lucrino e Averno, quest’ultimo straripato la scorsa settimana nei pressi del Tempio di Apollo.

1 commento:

  1. non esiste nessun nesso tra l'evacuazione delle persone al di sopra della grotta e la caduta di materiale caduto all'interno attraverso un camino di presa d'aria ben lontano dalle case in oggetto .quello che non dice la sopraintentenza è che lo stato di precarietà per le due abitazioni evacuate l'hanno creato loro stessi sbancando 20.000 t. dalla grotta sotto le due abitazioni in oggetto rendendole pericolose.Ma ciò è avvenuto nel 1993 è oggi propagandato per dissesto e per il tempo trascorso pensano che la malefatta è passata nel dimenticatoio cosi è passato anche il tempo di qualche responsabilità penale .se siete interessati a sapere tutte le informazioni contattarmi al 3473454701

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