sabato 18 dicembre 2010

MORTO NELLA PINETA, VENDETTA NEL GIRO DELLO SPACCIO

OGGI L’AUTOPSIA SUL CADAVERE IN DECOMPOSIZIONE: S’INDAGA NELLA VITA DI VINCENZO CHIROLLO

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" sabato 18 dicembre 2010


CUMA/LICOLA. “Ignoto” c’è ancora scritto sulla targhetta apposta sulla cella della camera mortuaria del Secondo Policlinico di Napoli. Nelle prossime ore quel corpo in avanzato stato di decomposizione ritrovato mercoledì mattina nella “Foresta di Cuma” potrebbe avere “ufficialmente” un nome, solo dopo che il medico legale nominato dal Pubblico Ministero della Procura di Napoli avrà effettuato nella giornata di oggi gli esami autoptici e confrontato il Dna e le tracce biologiche del cadavere con quelle di Vincenzo Chirollo, 40 anni. Sarebbe lui infatti, presunto affiliato al clan Verde di Sant’Antimo, la cui scomparsa è stata denunciata due mesi fa, l’uomo ritrovato cadavere nella pineta di Licola. Ad avvalorare l’ipotesi un indizio su tutti: il logo della marca del pantalone griffato, uno dei “segni distintivi” denunciati al momento della scomparsa, lo stesso rinvenuto addosso al cadavere ritrovato mercoledì mattina da un passante tra la boscaglia di Licola. Nel frattempo, indagano i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli diretti dal comandante Roberto Spinola e i militari della tenenza di Sant’Antimo, dove due mesi fa venne denunciata l’improvvisa scomparsa di Chirollo. Anche se il 40enne pare non fosse considerato un uomo di spicco del clan Verde né un affiliato. Il suo sarebbe stato un ruolo quasi marginale, spaccio ed estorsione sarebbero state le sue attività, pista verso la quale in questo si starebbero dirigendo le indagini. In queste ore gli inquirenti stanno scavando nella vita nell’uomo, una ricerca a ritroso negli ultimi giorni prima della scomparsa, vengono ascoltati parenti e conoscenti. Probabilmente un’esecuzione i piena regola: portato nel bosco e poi trucidato oppure ammazzato altrove e poi occultato il cadavere. Nel frattempo, emergono altri particolari raccapriccianti sul ritrovamento del cadavere nella pineta: il tronco del corpo sarebbe risultato mangiato dagli animali e la testa staccata, avvolta da un sacchetto di plastica. Orrore che si aggiunge ad altro orrore. La macabra scoperta mercoledì mattina fatta da un passante, fermatosi nei pressi di un cespuglio, l’orrore seppellito tra terreno e sterpaglie, una scena raccapricciante: a terra, il cadavere ormai scheletrizzato di un uomo, la sagoma impressa nel suolo, dove le ossa e i pochi brandelli di carne rimasti si erano quasi appiccicati, il tronco mangiato dagli animali, la testa staccata, avvolta da un sacchetto di plastica e un foro nel cranio.

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