venerdì 31 luglio 2009

LA CROSSING SRL ANTICIPA LA CHIUSURA PER FERIE

COMUNICAZIONE VERBALE AI DIPENDENTI. DATA DEL RIENTRO NON FISSATA. INSORGONO I SINDACATI

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" venerdì 31 luglio 2009

NAPOLI. “Ci hanno comunicato oggi che l’azienda chiuderà per ferie il 31 luglio anziché il 7 agosto, una comunicazione ricevuta dall’ufficio del personale della nostra azienda, senza dirci quando riaprirà” è quanto sostengono i 15 dipendenti della Crossing srl con contratto a tempo indeterminato, rappresentati dalla “Uil Comunicazioni” di Napoli.
Una notizia che ha suscitato un certo timore tra i numerosi dipendenti dell’azienda, con sede al centro direzionale di Napoli e che si occupa di outsourcing per la vendita di contratti telefonici di telefonia fissa, mobile e forniture energetiche. L’azienda, da diversi mesi, non paga gli stipendi ai circa 28 dipendenti con contratti a tempo determinato e indeterminato, ed ai circa 200 operatori che gravitano intorno all’azienda, possessori di contratti a progetto con durata massima di tre mesi.
“Un timore che nasce per quanto già accaduto durante la vicenda della “Serna srl”, che proprio di questi tempi, l’anno scorso, chiuse senza più riaprire” è quanto afferma Massimo Tagliatatela, rappresentante UilCom Campania, organizzazione che rappresenta parte dei dipendenti della Crossing srl. La società “Serna srl” infatti, chiuse nell’Agosto del 2008 e gran parte dei suoi dipendenti, insieme ai locali del call center dell’isola F1 del Centro direzionale di Napoli, passarono all’attuale “Crossing srl”. “Oggi temiamo che possa succedere una cosa analoga, che chiudano i battenti. Questo anticipo di chiusura per ferie ci fa preoccupare, specie per il fatto che molti di questi dipendenti da noi rappresentati non sono in possesso del contratto di lavoro firmato con l’azienda. E se nel contratto c’è scritto altro e questi non si presentano a lavoro per 3 giorni, magari rischiano anche di essere licenziati per giusta causa?” E’ quanto teme il rappresentante sindacale, che, inoltre, denuncia il totale silenzio da parte dell’azienda, che non ha risposto a nessuno dei tre inviti inoltrati dallo stesso sindacato UilCom. “Ho inoltrato un invito verbale e due scritti per instaurare un tavolo di trattative con l’azienda, capire se ci sarà continuità lavorativa per i dipendenti e nel caso ed anche per ascoltare le ragioni dell’azienda, nel caso, cercare di venire incontro anche alle loro esigenze. Ma da parte loro non è arrivata alcun a risposta, siamo senza interlocutori. Nel frattempo chiederemo un’ispezione da parte dell’Ufficio provinciale del lavoro.”

MONTERUSCIELLO INVASA DA SCARAFAGGI

CENTINAIA DI INSETTI FUORIUSCITI DAI TOMBINI AL LOTTO 17

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal "ROMA" venerdì 31 luglio 2009



MONTERUSCIELLO. Allarmati ed impauriti per un’improvvisa invasione di scarafaggi volanti e scorpioncini.
E sin dalle prime ore del mattino, col gran caldo e l’afa che tolgono il respiro, costretti a chiudere finestre e balconi, “sigillandosi” nelle proprie abitazioni. Sono gli inquilini dei quattro palazzi del lotto 17 di Monterusciello, che per l’intera mattinata di ieri hanno cercato di evitare che gli insetti fuoriusciti da alcuni tombini del parco, in via Malaparte, entrassero nelle proprie abitazioni. Numerosi insetti marroni con le ali, scarafaggi e scorpioncini hanno infatti infestato la zona, costringendo i numerosi residenti a gettare acqua e a calpestare gli animaletti. Una fuoriuscita dalle fessure dei tombini durata diverse ore e che ha allarmato i residenti del posto, i quali, già qualche giorno fa, avevano denunciato la presenza di numerosi topi nei loro palazzi. Una presenza sgradita che li aveva costretti a seminare numerose trappole e pezzi di formaggio in diversi punti degli edifici. I residenti del parco, composto da circa 60 famiglie, additano le cause di questa crisi ambientale “all’incuria degli spazi verdi, ormai diventati ricettacolo di ogni tipo di rifiuti”.
Il tutto, nonostante la regolare raccolta dei rifiuti. “A differenza dello scorso anno” sottolineano i residenti, “Quest’anno i rifiuti vengono raccolti regolarmente. Il problema è che c’è bisogno di una maggiore pulizia di queste zone. Chiediamo agli organi preposti alla pulizia dei quartieri, di intensificare la pulizia specie nei periodi estivi”. Ma gli abitanti qui, nonostante tutto, si sentono “abbandonati” dalle istituzioni. “Questa è l’ennesima conferma dello stato di abbandono e degrado nel quale siamo costretti a vivere” è quanto denuncia la signora Elisa Giannini, da circa 20 anni residente nelle case popolari di Monterusciello. “Scarafaggi ed insetti, anche grazie al caldo, all’immondizia e alle piante non tagliate, si stanno moltiplicando e nessuno viene a disinfestare il nostro quartiere”.
Una situazione di degrado dovuta, oltre che all’abbandono, anche all’incuria e all’inciviltà degli stessi abitanti. Rifiuti di ogni genere fanno da corollario al paesaggio che quotidianamente si presenta agli occhi di tanti che vivono o si ritrovano a passare lungo le strade di Monterusciello.

giovedì 30 luglio 2009

CONTRO LA PSICOSI DA INQUINAMENTO PESCE GRATIS AL MERCATO DI POZZUOLI

IL DIRETTORE DEL MERCATO RASSICURA I CONSUMATORI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "ROMA" venerdì 31 luglio 2009

POZZUOLI. La psicosi del mare inquinato, oltre a mettere in ginocchio lidi e stabilimenti balneari, rischia di fare un’altra vittima eccellente: il mercato del pesce.
Non poteva essere esente da allarmismi e leggende metropolitane il cosiddetto “pescato fresco”, simbolo della cucina puteolana, nonchè uno degli elementi trainanti dell’economia cittadina. Così numerosi acquirenti di “pesce fresco” hanno desistito finora dall’acquisto di cozze, vongole, alici ed orate del mare nostrum, facendo registrare allarmanti “rimanenze” sui banchi del mercato, e la quasi scomparsa dei classici “bancarielli” delle cozze, sintomo di una crisi che ha colpito anche il mercato clandestino.
“Un calo delle vendite che, seppur fisiologico nei mesi di luglio e agosto, quest’anno ha registrato un ulteriore 20% in meno sulle vendite dei prodotti ittici rispetto all’anno scorso” è la denuncia che arriva dal direttore del mercato ittico all’ingrosso di Pozzuoli, dott. Giuseppe Palma, che giustifica il fenomeno come “frutto di un allarmismo ingiustificato che ha portato i consumatori ad avere paura, nonostante che, scientificamente, con dati alla mano, si può provare che il nostro pescato non sia stato contagiato da alcuna forma di inquinamento”. E da qui “La volontà di sensibilizzare la gente, dimostrando che pesci e frutti di mare possono essere regolarmente mangiati”, ha spinto lo stesso dirigente, insieme al sindaco, Pasquale Giacobbe, e a tutta l’amministrazione comunale di Pozzuoli, a promuovere per stasera, alle ore 18, una manifestazione nei locali del mercato ittico all’ingrosso di via Fasano, nel corso della quale sarà data la possibilità di degustare gratuitamente i prodotti freschi pescati nei mari del golfo di Pozzuoli. Alla manifestazione, alla quale prenderanno parte tutti gli operatori del mercato ittico, che hanno fortemente spinto affinchè si svolgesse l’iniziativa, parteciperanno anche medici e funzionari dell’Asl Na2 ed il personale della Capitaneria di porto di Pozzuoli.

AMBULANZA NON RIESCE A SOCCORRERE DEGENTE

PER LE NUMEROSE AUTO IN SOSTA SELVAGGIA A VIA NAPOLI


di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" venerdì 31 luglio 2009

POZZUOLI. Un giovane in attesa dei soccorsi che, puntualmente arrivati, non riuscivano ad accedere nei pressi della sua abitazione per colpa delle auto parcheggiate lungo il marciapiede. L’ambulanza ferma all’ingresso di via Barletta, uno dei tanti vicoli di corso Umberto I, strada parallela al lungomare “Sandro Pertini” di Pozzuoli, impossibilitata ad entrare per colpa di alcune auto in “sosta selvaggia” nel vicoletto. E tutto intorno il caos della movida, motorini che scorazzavano, gente che affollava i marciapiedi ed i pub tutt’intorno. Ed i sanitari costretti a scendere e a dirigersi con la barella a casa del giovane, a quanto pare, in preda a crisi epilettiche. Ma oltre all’ostacolo auto, un altro ostacolo avrebbe impedito l’accesso al mezzo del 118: un piccolo tunnel, non superiore a 2 metri, sopra il quale passa la linea della cumana, tratta Torregaveta-Montesanto, e sotto il quale non passa alcun mezzo di altezza superiore ad un’automobile. I due sanitari, inoltre, dovevano fare i conti con un ulteriori impedimenti: l’abitazione del giovane, al quarto piano di un palazzo popolare di via Napoli e la grossa stazza dell’uomo.

A quel punto sono stati costretti a chiedere l’intervento di una seconda ambulanza, anch’essa costretta a “parcheggiare” in prossimità della stradina, per essere aiutati dai loro colleghi nel trasporto del degente. Il tutto tra una folla di gente che gridava allo scandalo per quanto stava accadendo. “E’ uno schifo, è inaudito che un’ambulanza non possa soccorrere un ferito. Se quel poverino era in fin di vita a quest’ora era già morto” denuncia Raffaele, residente in via Barletta, sottolineando la pericolosità del ponticello “Oltre quel tunnel non possono passare mezzi grossi. Lì dietro c’è un’intera popolazione che abita. Se dovesse succedere qualcosa di grave, come arriverebbero i soccorsi? “

martedì 28 luglio 2009

I DIPENDENTI SENZA STIPENDIO FANNO CAUSA ALLA SOCIETA'

E DENUNCIANO: "GLI INTROITI DELLA CROSSING SRL DIROTTATI VERSO UN'ALTRA AZIENDA"
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" mercoledì 29 luglio 2009
NAPOLI. Aumenta il numero di dipendenti della “Crossing Srl” decisi ad adire alle vie legali contro la propria azienda, rea di non elargire mensilità da diversi mesi. Per alcuni dei 28 dipendenti lo stipendio manca addirittura dal mese di febbraio, mentre per i circa 200 operatori telefonici con contratti a “progetto” l’ultima retribuzione risale al mese di aprile. Ai circa 15 lavoratori, che hanno dato mandato all’avvocato Francesco Andretta di procedere nei confronti dell’azienda, per ottenere la riscossione degli stipendi arretrati, ieri si sono aggiunti anche alcuni team leader del call center. A quanto pare, come spiegato dall’avvocato Andretta, “A detta dei dipendenti, la società non avrebbe problemi economici e la mancanza di soldi per pagare gli stipendi sarebbe da attribuire al dirottamento dei fondi della Crossing srl verso la Serviti spa, considerata l’azienda madre”. Il che, se dimostrato, andrebbe a supportare la tesi avallata dallo stesso legale, che prospetterebbe per le due aziende il reato di “interposizione illecita di manodopera”. Legami tra le due aziende avvalorate dal racconto degli stessi dipendenti, secondo i quali commesse ed istruzioni arrivavano direttamente dalla Serviti spa. Società, a quanto pare, in passato legata ad un’altra azienda, la Serna srl, ora in liquidazione, che aveva in organico quasi tutti i dipendenti che oggi lavorano per la Crossing, nonchè gli stessi uffici del centro direzionale di Napoli. “Siamo di fronte ad una sorta di scatolette cinesi” è l’accusa che arriva da Riccardo Pelosi, esponente del sindacato Cgil di Napoli, “Scoperchiamo un’azienda e ne esce un’altra e poi ancora un’altra. E Denuncia un fenomeno assai diffuso, specie nel mondo dei call center “Ci sono numerose aziende che aprono, chiudono e poi riaprono nuovamente con le stesse persone ma intestate a presta nomi o ultrasettantenni, che non hanno nulla da perdere, e che il più delle volte sono destinate a fallire”

lunedì 27 luglio 2009

OLTRE 200 DIPENDENTI DELLA "CROSSING SRL" SENZA STIPENDIO DA DIVERSI MESI

L'AZIENDA NATA DOPO LA CHIUSURA DELLA "SERNA SRL"

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" martedì 28 luglio 2009

NAPOLI. “Non percepiamo lo stipendio dal mese di Febbraio e non sappiamo se e quando ci pagheranno”.
E’ la denuncia che arriva dai dipendenti della “Crossing Srl”, società che si occupa di “outsourcing”, per la vendita di contratti di telefonia mobile, fissa e forniture energetiche. L’azienda, con sede al centro direzionale di Napoli, dove dal giugno 2008 gestisce un call center in outbound, da diversi mesi non elargisce mensilità ad oltre 200, tra operatori telefonici e team leader, che lavorano presso la sede napoletana. Una situazione che sta creando allarmismo tra i 28 dipendenti regolarmente assunti con contratti a tempo determinato e indeterminato, e i quasi 200 operatori titolari di contratti a progetto della durata massima di 3 mesi. “L’ultima mensilità che mi è stata riconosciuta è quella relativa al mese di Gennaio. Da quel momento in poi io e i miei colleghi non siamo stati più pagati” racconta Daniela, 32 anni, una delle team leader del call center “Giustificano la situazione dicendo che hanno problemi di bilancio, ci promettono che prima o poi risolveranno tutto e la situazione ritornerà alla normalità. Ciò è l’unica cosa che riescono a dirci dall’azienda, con la quale non abbiamo più contatti né interlocutori.”
L’azienda, nata nel giugno del 2008, ha “ereditato”, oltre ai locali del call center, anche gran parte dei dipendenti della “Serna srl”, società ora in liquidazione e che fino al maggio del 2008 ha operato negli uffici dell’isola F1 del centro direzionale. “Anche quando lavoravamo per la Serna c’erano stati dei problemi” racconta Monica Fedele, 39 anni, operatrice telefonica, con contratto a progetto da 7 euro lorde ad ora, e uno stipendio che non supera i 500 euro. “Ci chiedevano di aiutare l’azienda e nei momenti difficili abbiamo accettato anche di non essere pagati. Ma poi quando le cose andavano meglio, ci pagavano tutti gli arretrati. All’epoca c’era dialogo, oggi no. Da quando c’è la Crossing è cambiato tutto. Ci hanno tolto i nostri punti di riferimento, non sappiamo nemmeno con chi parlare. Ma nel frattempo esigono da noi tutto, ci assillano chiedendoci sempre sforzi. E cercano sempre di metterci contro, l’uno con l’altro.” Una situazione diventata insostenibile e che ha portato alcuni dipendenti a rassegnare le dimissioni. “Non ne potevo più, lavoravo senza essere pagato, nonostante tanto impegno e dedizione. Ciò mi ha portato ad avere anche seri problemi di salute, disturbi emotivi, crisi di panico” racconta Oreste Gambocci, 36 anni, team leader dal 2006 prima con la Serna Srl e poi con Crossing srl “Ho dato le dimissioni per giusta causa il 7 luglio. Ora sono disoccupato, sono costretto a vivere insieme a mia madre solo con la sua pensione, che è minima” “Ho dato mandato, insieme ad alcuni colleghi, ad un legale in modo da agire contro l’azienda, vogliamo quello che ci spetta”. Un’azione giudiziaria per ora intrapresa da una minoranza dei dipendenti, circa 15, che hanno dato mandato all’avvocato Francesco Andretta, che ha notificato la richiesta per il recupero delle spettanze non retribuite al Dipartimento provinciale del lavoro di Napoli, alla “Crossing Srl” e alla “Serviti Spa”, quest’ultima ritenuta come la società a cui fa capo proprio la Crossing Srl e denunciato entrambe le aziende per “interposizione illecita di manodopera”.

sabato 25 luglio 2009

AGGREDISCONO CON CALCI, PUGNI E COLTELLATE UNA VICINA DI CASA

DOPO L'ENNESIMA LITE TRA DUE INQUILINE.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" domenica 26 luglio 2009
POZZUOLI. L’ennesima lite, quella tra due vicine di casa, che poteva finire in tragedia. Generata da una convivenza difficile, che si protrae da tempo. Tra donne che abitano nello stesso condominio, già in passato teatro di numerose discussioni e litigi tra le due, spesso sedati solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Ma che venerdì è sfociata in un vero e proprio raid punitivo, un’aggressione a colpi di coltello, calci e pugni. Una lite furiosa, violenta, avvenuta in un palazzo in via Antiniana, a Pozzuoli, strada al confine tra Napoli e il comune flegreo. Ed ancora una volta, causata da futili motivi di cattivo vicinato. Le due inquiline, che abitano in due appartamenti, al secondo e al terzo piano della palazzina, sono un’operaia 39enne, di Pozzuoli, separata, e una diciannovenne, Valeria Stanzione, residente a Napoli. Quest’ultima, venerdì, si trovava in compagnia di una sua amica, Rita Pepe, 20 anni, anch’essa residente a Napoli. Quando, per l’ennesima volta, iniziava a litigare con la sua vicina di casa. Dapprima iniziavano a volare parole grosse, poi offese, urla e minacce. E successivamente proprie da queste si passava ai fatti. Le due amiche, al cospetto della vicina-rivale, iniziavano ad aggredire la trentanovenne con schiaffi, calci e pugni. Poi, afferrato un coltello da cucina, che avevano preso dall’abitazione di Valeria Stanzione, le due ferivano la loro “rivale” in più parti del corpo. Terminato il “raid punitivo”, le due amiche ritornavano nell’appartamento di Valeria Stanzione, dove cercavano di occultare “l’arma bianca” usata durante il raid punitivo.
La trentanovenne, uscita malconcia dalla colluttazione, riportava ferite da taglio alla mano destra, al viso (all’altezza del lobo del padiglione auricolare sinistro), al braccio destro e al braccio sinistro. Inoltre i numerosi calci e pugni subiti le provocavano numerose ecchimosi per tutto il corpo.
A questo punto la donna, ferita e sanguinante, rientrava nella propria abitazione per chiedere aiuto ai carabinieri.
Sul luogo dell’aggressione intervenivano i militari del reparto “radio mobile”, provenienti dalla caserma di Arco Felice. Questi ultimi, dopo aver ascoltato il racconto della vittima e sentite le testimonianze degli altri condomini della palazzina di via Antiniana, perquisivano l’abitazione della di Valeria Stanzione, dove rinvenivano e sequestravano il coltello utilizzato nell’aggressione. La donna, insieme all’amica, Rita Pepe, anch’essa incensurata, veniva arrestata con l’accusa di lesioni personali e aggravate e condotta nel carcere femminile di Pozzuoli. Entrambe venivano processate con rito direttissimo. Mentre la trentanovenne aggredita, ricevute le prime cure da parte dei sanitari del 118, veniva trasportata e ricoverata, con una prognosi di dieci giorni, presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli, in località “La Schiana”.

SIT-IN A POZZUOLI CONTRO IL COMMISSARIAMENTO DELLA COSTA

RACCOLTI 2500 EURO PER ESEGUIRE ANALISI PRIVATE ALLA FOCE DI CUMA

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" sabato 25 luglio 2009

POZZUOLI. Un centinaio di persone hanno aderito ieri all’iniziativa promossa dai comitati cittadini flegrei, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul tema del disastro ambientale provocato dal malfunzionamento dei depuratori di Cuma-Licola e dei Regi Lagni.
Nel corso del sit-in, che si è svolto nella piazza della Repubblica di Pozzuoli, sono stati distribuiti volantini informativi e di denuncia e proiettati filmati audio-visivi riguardanti lo scempio ambientale. Gli organizzatori hanno denunciato «una strumentalizzazione della protesta da
parte dei dipendenti della Hydrogest usata ad hoc dalle istituzioni per ottenere lo stato di emergenza per arrivare, infine, ad un commissariamento dell’intera costa». Cosa questa
che porterebbe inevitabilmente «a bypassare quelli che sono i vincoli ambientali paesaggistici e il Prg cittadino» in modo da avere «maggiore libertà nella gestione e nella realizzazione del progetto Waterfront, che prevede una riqualificazione di tutta la costa flegrea, partendo da
Bagnoli per arrivare fino ad Arco Felice». «Non vogliamo vivere nell’emergenza creata dai commissariamenti - spiega Mariarosaria Luongo, rappresentante di Legambiente Campania
e membro del coordinamento civico flegreo - Tutto questo in modo da evitare ulteriori speculazioni di fondi comunitari europei». Gli organizzatori della manifestazione hanno
inoltre illustrato le iniziative finora intraprese per la tutela ambientale contro la psicosi da inquinamento che si sta diffondendo in tutta l’area flegrea. Tra queste iniziative è stata
organizzata anche una raccolta fondi che ha consentito di effettuare prelievi privati in mare, incaricando il professore Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica ambientale della Federico II che, insieme al suo staff, ha effettuato una serie di analisi delle acque e della sabbia nei pressi della foce di Cuma. Operazione, questa, che è costata 2.500 euro e che fa seguito ad un’iniziativa analoga organizzata dagli operatori balneari dei lidi di Bacoli. Tra dieci giorni saranno resi noti i risultati dei prelievi effettuati dal primo ateneo partenopeo. In una seconda fase, analisi verranno effettuate anche su flora e fauna marina nelle acque del golfo flegreo.

venerdì 24 luglio 2009

FINALE "GOLDEN CUP" DI SCACCHI

DOMENICA POMERIGGIO IN SCENA A MISENO

di Gennaro Del Giudice

BACOLI. Una coppa d'oro del valore di 10mila euro. E’ il prestigioso trofeo che si contenderanno Federico Guardascione e Sergio Fraissinet, nella finale della Golden Cup di scacchi giganti. L’evento, organizzato da Alessandro Santini, ideatore e fondatore della manifestazione, si terrà domenica 26 luglio alle 18,30 a Bacoli, sulla spiaggia del “Lido Turistico”, a Miseno. Il torneo di scacchi, alla sua seconda edizione, si svolge su una particolare scacchiera in legno di nove metri quadrati e con pedine alte 55 centimetri, tra le quali spiccanpo i due Re, di altezza pari a 64 centimetri.
La finale, che prevede partite da 60 minuti, sarà disputata dal vincitore della passata stagione, Fraissinet, che per regolamento accede direttamente alla finale dell’anno successivo e il vincitore del torneo preliminare di quest’anno, Federico Guardascione.
Per assistere alla gara, bisognerà prenotare chiamando al 3283640691. L’ingresso è completamente gratuito.

mercoledì 22 luglio 2009

CONSIGLIO COMUNALE A QUARTO

L'IDV PRENDE LE DISTANZE DALLA "COALIZIONE ALLARGATA"
da Comunicato stampa di Nello Mazzone

QUARTO. Momenti di intensa commozione e partecipazione, prima dell’apertura ufficiale della seduta di Consiglio comunale, per ricordare Sabatino Ioffredo, il consigliere comunale ed ex capogruppo del Popolo della Libertà scomparso prematuramente due settimane all’età di 48 anni. In aula erano presenti la moglie ed i figli di Ioffredo, ai quali il sindaco Sauro Secone ed il presidente del Consiglio comunale Leopoldo Carandente Tartaglia hanno consegnato una targa-ricordo ed un mazzo di fiori a nome di tutti i consiglieri comunali. «Siamo umanamente vicini alla famiglia Ioffredo per la morte di Sabatino, un uomo pacato, sincero, sempre allegro – ha detto il presidente del Consiglio Leopoldo Carandente Tartaglia – Lo conoscevo da tempo, ero stato con lui anche nel precedente Consiglio comunale e lo ricorderò sempre con quella immagine sorridente e simpatica». Hanno ricordato Sabatino Ioffredo anche tutti gli altri capigruppo Antonio Carandente Perreca (Pdl), Gennaro Esposito (Pd), Giovanni Amirante (Verdi), Nunzio Felaco (Udc), Pasquale Riccio (Italia dei Valori) e Vincenzo Riccio (Sinistra e Libertà) e Franco Cangiano (Prc). «L’ho conosciuto da poco, ma per quel poco che ho visto l’ho apprezzato molto come modo di fare e di comportarsi – ha detto il sindaco Secone – Con lui se ne va un modo di fare politica attraverso il confronto». La seduta è poi cominciata con le incombenze previste dal regolamento per la surroga dei consiglieri comunali. Alla riunione erano presenti 26 consiglieri, ai quali si sono aggiunti i due nuovi consiglieri: Francesco Fernandez (Pdl), che ha preso il posto di Ioffredo e l’ex assessore Mario Ferro (Pd), che ha preso il posto di Giovanni Sabino, nel frattempo nominato assessore ai Trasporti ed alla polizia municipale. I nuovi assessori sono stati presentati dal sindaco Sauro Secone, che ha anche spiegato alla città le sue scelte. «Nell’ultima seduta di Consiglio comunale mera stata palese la grande difficoltà che aveva incontrato la maggioranza, che era andata sotto nella votazione sulla variazione di bilancio – ha detto Secone in Aula – Si era nella impossibilità di andare avanti e c’erano modi diverse di intendere il prosieguo dell’azione amministrativa. Per questo ho deciso di azzerare la giunta, ho meditato con attenzione sulle dimissioni irrevocabili, ma poi ho pensato che avrei fatto solo un torto a quei 12mila quartesi che votarono me e la mia maggioranza nel 2007, riconsegnando il paese di nuovo ad un commissario prefettizio, come già accaduto in passato troppe volte. Serviva un chiarimento ed adesso ripartiamo con un programma chiaro e preciso, con obiettivi indicati a breve termine. Stipuliamo un nuovo contratto con i quartesi e avremo 40mila arbitri che ci giudicheranno a gennaio e se non abbiamo rispettato questo contratto andremo a casa».

Dopo il sindaco ha preso la parola Giovanni Amirante, che ha preannunciato che a breve farà il passaggio dai Verdi all’Italia dei Valori, insieme al consigliere regionale Stefano Buono. «Come capogruppo dei Verdi dico che finora nell’amministrazione comunale, come del resto accade anche nelle migliori famiglie, si è litigato un poco, ma alla fine tutto si è chiarito – ha detto Amirante – Caro sindaco, ti ribadisco la mia piena fiducia, ma ti invito a ricompattare la maggioranza». Molto atteso, invece, è stato l’intervento di Geppino Esposito del Pd, dopo la durissima lettera di critiche contro la maggioranza che fu letta nella scorsa seduta consiliare. «Sono stato tra gli artefici di questa crisi di maggioranza, che è una crisi politica fisiologica, che può fare solo bene per il prosieguo dell’attività amministrativa – ha detto Geppino Esposito – Mi dispiace che nella nuova giunta non ci sia più il vicesindaco Paolo Simeoli, ex segretario della Margherita. Credo che abbia lavorato molto bene, ha degnamente sostituito il sindaco ogni volta che è stato chiamato a farlo e ritenevo che dovesse continuare a far parte della giunta. Tuttavia, se il suo sacrificio è stato fatto per il bene dell’intera coalizione, allora solo in questo caso accettiamo la decisione, anche se a malincuore». Parole di elogio e stima personale oltrechè politica nei confronti di Simeoli sono stati espressi anche dal presidente del Consiglio comunale Leopoldo Carandente Tartaglia e dal consigliere Guglielmo Friscia. «Simeoli è stato un ottimo vicesindaco ed assessore alle Attività produttive – dichiara Friscia – Ha lavorato per il bene della città ed è una persona degna della massima stima e riconoscenza per la sua onestà politica e morale». Tutti si aspettavano la dichiarazione ufficiale di appoggio dell’Udc alla maggioranza, ma il capogruppo Nunzio Felaco ha usato termini meno perentori. «Siamo molto soddisfatti del programma tracciato dal sindaco, che ha capito che c’erano molto problemi di natura politica ed ha cercato di porvi rimedio, indicando una strada precisa, che avrà il nostro sostegno, perché siamo pronti al dialogo, ma non alla somma algebrica per aumentare il numero della maggioranza – dice Felaco dell’Udc – Concordiamo sulla necessità di mettere gli interessi della cittadinanza al centro dell’azione politica della maggioranza». Ma se Secone ha incassato l’appoggio dei due consiglieri dell’Udc, dall’altro lato ha perso l’Italia dei Valori. «Dopo 2 anni di governo in maggioranza senza mai aver avuto un assessore, vengo a sapere che la maggioranza si allarga all’Udc – ha detto Pasquale Riccio dell’Idv – Non capisco perché non si voglia riconoscere all’Idv, dopo i suoi brillanti risultati elettorali una visibilità che più le compete. A questo punto ringrazio Secone per l’ottimo rapporto personale che continueremo ad avere, ma l’Italia dei Valori da questo momento in poi non appoggerà più la maggioranza di centrosinistra allargata all’Udc». Alle parole di Riccio ha replicato Franco Cangiano, capogruppo del Prc. «L’intervento di Ricci apre un vivace dibattito interno – ha detto Cangiano – Ma il Prc ed il sottoscritto faranno di tutto per non consegnare Quarto alla destra. Il Prc ha partecipato alla stesura del programma e lo appoggerà in pieno». Molto polemica l’opposizione di centrodestra. «Il sindaco ha fatto un programma a termine, ma sarà carta straccia, come già avvenuto con gli altri programmi di questa maggioranza – ha detto il capogruppo del Pdl – Ormai siamo alla farsa, con un sindaco che dice di ripartire ma poi non ha definito del tutto la giunta, con l’assenza di 2 assessori e del vicesindaco. L’Udc ha parlato di sceneggiata napoletana, ma adesso è entrato in maggioranza e sono loro a fare la sceneggiata. E, poi, mi fa sorridere che il Pd abbia cambiato per la quarta volta il suo capogruppo consiliare. Ma lo scegliete con la monetina o tirate a sorte?». Ancora più duro il giudizio di Franco Carputo (Pdl). «E’ scandaloso che il sindaco chieda una nuova maggioranza, stravolgendo il risultato elettorale di due anni fa e facendo un vero ribaltone – ha detto Carputo – Come si fa a presentare un nuovo programma elettorale se non si è ancora realizzato il precedente?». Prima della pausa pranzo ha preso la parola Leonardo Apa del Pdl . «Quest’Amministrazione comunale è come se non fosse mai esistita e ascoltare gli interventi della maggioranza di centrosinistra è davvero assurdo – dice Apa – Il sindaco, anche stamattina, non ha detto la verità. Dopo l’apertura della crisi il sindaco disse che avrebbe fatto la rivoluzione copernicana in giunta, invece ha cambiato solo 2 assessori. Sindaco, sei in campagna acquisti e guardi all’opposizione, dopo che l’Udc ti ha dato il suo appoggio. Ma chi perde le elezioni deve rispettare le urne e fare l’opposizione piuttosto che passare con i vincitori. Mi preoccupano questa nuova giunta e queste nuove alleanze».

PRESENTATO IL PROGETTO "FORMAL"

Corsi per sindaci, assessori e consiglieri

da Comunicato stampa di Adele Pianese

POZZUOLI. Un percorso condiviso di formazione integrata sull’arte di governare. Parte l’iniziativa finalizzata alla formazione per gli Amministratori Locali "FORMAL", promossa dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale (SSPAL) di intesa la Scuola Superiore dell'Interno (SSAI), insieme con ANCI e UPI. I corsi partiranno a regime nel corso del prossimo autunno. Obiettivo dell'iniziativa è la realizzazione di un percorso continuo di accompagnamento istituzionale agli amministratori locali (consiglieri, assessori, sindaci), attraverso supporti documentali, materiali didattici e attività editoriali ed una piattaforma informativa online dedicata, con la finalità di contribuire alla qualità della azione amministrativa e di offrire un supporto concreto per lo sviluppo degli strumenti di governo dei territori. Nella provincia di Napoli il percorso si avvia con i comuni dell’area flegrea i cui Sindaci sono stati coinvolti in una fase di progettazione condivisa e partecipativa. Ogni percorso individuerà specifici temi di interesse e di attualità per i territori interessati. “Questi corsi aiuteranno a valorizzare le capacità istituzionali nonché l’incontro ed il confronto tra gli stessi amministratori approfondendo i temi dell’agire amministrativo nel governo delle autonomie locali – ha commentato il sindaco Pasquale Giacobbe – un percorso di formazione essenziale per garantire l’operatività e l’efficienza della pubblica amministrazione, a volte distante dalle esigenze dei cittadini. Gli amministratori, che spesso provengono dalla società civile e non da una formazione partitica, sono i primi potenziali aggregatori di istanze ed obiettivi comuni per lo sviluppo di un territorio che, come quello flegreo, condivide uno scenario strutturale, socio-economico e culturale piuttosto omogeneo. La chiave di volta che può garantire competitività alla macchina istituzionale responsabilizzando il fattore umano per il superamento delle criticità e per il raggiungimento di una qualità amministrativa compatibile con i mezzi e le risorse disponibili. Questi corsi rappresentano altresì un ulteriore passo verso il federalismo fiscale affinché gli stessi comuni possano divenire destinatari diretti di fondi e riuscire a sollecitare una capacità manageriale di investimento che parta dall’iniziativa privata anziché pubblica, in grado di incidere positivamente sull’economia del singolo territorio”.

venerdì 17 luglio 2009

VARATA LA NUOVA GIUNTA COMUNALE A QUARTO

CONGELATE 2 DELEGHE. IL SINDACO SECONE APRE ALL'UDC


di Gennaro Del Giudice

pubblicato dal quotidiano "ROMA" sabato 18 luglio 2009

QUARTO. Varata la nuova giunta comunale a Quarto. Nominati sei assessori, restano per ora “congelate” due deleghe per le quali il sindaco, Sauro Secone, si è riservato di assegnare “solo dopo attente valutazioni, per non fare scelte affrettate”. La volontà del primo cittadino sembrerebbe quella di “allargare” la maggioranza aprendo a nuove forze politiche. E, a quanto pare, la scelta dei due nuovi assessori ai quali andranno la delega alla Pubblica Istruzione e alla Cultura e quella relativa alle Attività produttive e di vicesindaco, sembrerebbero ricadere sull’ex candidato alla provincia dell’Udc, Lino Buonanno, e sul consigliere comunale di Rifondazione comunista, Francesco Cangiano. Per quanto riguarda gli assessori di fresca nomina, due sono i volti nuovi che approdano in giunta. Si tratta del consigliere comunale del Pd Giovanni Sabino, 62 anni, (al cui posto in Consiglio siederà l’ex assessore Mario Ferro), che avrà le deleghe a Trasporti, Affari generali, Avvocatura, Viabilità e Polizia locale e di Domenico Di Fusco, 67 anni, docente di scuola media e giornalista pubblicista, che rivestirà in qualità di tecnico di area cattolica l’incarico di assessore alle Politiche sociali. Mentre sono stati confermati Antonio Granato (Pd) al Bilancio e Finanze; Mario Bramante (Udeur) ai Lavori pubblici; Ciro De Rosa (Pd) all’Ambiente; Sergio Sciarrillo (Pd) al Personale e Innovazione macchina amministrativa.

“Era doveroso continuare a provarci, andando avanti nell’amministrazione della città, come ci ha chiesto il 53 per cento dei quartesi che ci ha votato due anni fa” ha tenuto a sottolineare il sindaco Secone, nel corso delle conferenza stampa di presentazione della nuova giunta. “Andremo in Consiglio comunale e ci confronteremo con le altre forze politiche. Il nostro obiettivo è avere una maggioranza stabile, con un programma preciso che abbiamo stilato e che sottoscriveremo in questi giorni con tutti i partiti che appoggiano la maggioranza. Ripartiamo e faremo un primo bilancio di questo lavoro nel gennaio 2010”. Un programma che prevede, tra le sue linee guida, il recupero delle periferie e del rione 219, l’apertura a nuove forme di energia alternative con la realizzazione di impianti fotovoltaici, la sistemazione della vasta area di fronte al palazzo di vetro in corso Italia e la creazione di un grande parco che si svilupperà su un’area di oltre 20mila metri, in via Caselanno, nel centro della città.

INCIDENTE TRA GLI SVINCOLI DI QUARTO E MONTERUSCIELLO

EVITATA LA TRAGEDIA

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "ROMA" sabato 18 luglio 2009

MONTERUSCIELLO/QUARTO. Poteva avere conseguenze più gravi l’incidente verificatosi giovedì sera, alle 21, sulla strada statale 7Quater, tra gli svincoli di Quarto e Monterusciello Nord. Improvvisamente un auto, una Renault Clio di colore grigio, alla cui guida c’era una donna, Raffaella Guitto,49 anni,di Pozzuoli, appena immessasi sulla statale proveniente da Quarto, effettuava un “testa coda”, a quanto pare, a causa di un auto che precedentemente le aveva tagliato la strada. L’auto della donna iniziava quindi a girarsi su se stessa, andando ad urtare prima contro il guardaraill laterale per poi finire la sua corsa al centro della carreggiata. La donna nel terribile urto rimaneva fortunatamente illesa. Nel frattempo, gli autoveicoli che sopraggiungevano ad elevata velocità in direzione Pozzuoli, iniziavano ad effettuare brusche frenate per evitare l’improvviso ostacolo. Tra questi, un uomo, a bordo di uno scooter, perdeva il controllo del suo mezzo nell’intento di evitare le auto ferme, che nel frattempo erano diventate ulteriori ostacoli per chi sopraggiungeva, cadendo rovinosamente a terra, rischiando di essere travolto dagli altri automobilisti. L’uomo, Carlo De Cesare, 41 anni, residente a Licola, riportava numerose escoriazioni a braccia, gambe e volto, ma le sue condizioni non erano gravi. Sul luogo dell’incidente giungevano una pattuglia della polizia stradale di Napoli e i sanitari del 118, i quali prestavano i primi soccorsi a De Cesare. L’uomo, dopo le prime cure, veniva successivamente trasportato presso il pronto soccorso dell’ospedale “La Schiana” di Pozzuoli.

giovedì 16 luglio 2009

LIDI APERTI E TUTTO GRATIS A MISENO E MILISCOLA

PARCHEGGI, LETTINI, SDRAIO, OFFERTI AI BAGNANTI per Venerdì 17 luglio

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" venerdì 17 luglio 2009


BACOLI. Per allontanare la psicosi e l’allarmismo diffusosi in queste ultime settimane riguardo alle condizione del mare e delle spiagge, i gestori degli stabilimenti balneari di Miseno e Miliscola hanno lanciato per oggi l’iniziativa “Tutto Gratis”. Parcheggi, discese in spiaggia, ombrelloni, lettini, sdraio ed un assaggio di cozze del mare di Bacoli saranno offerti gratuitamente a tutti coloro che oggi si recheranno presso le spiagge del litorale.

Un volantino presente su tutti i banconi degli stabilimenti che aderiscono all’iniziativa e uno spot pubblicitario che gira in rete, sul broadcast youtube, per sollecitare i bagnanti a ritornare ad affollare le spiagge del litorale di Bacoli.

“L’idea di regalare per un giorno tutti i nostri servizi è nata dopo una riunione tra i gestori dei lidi della zona”, spiega Vincenzo Ingenito, uno dei soci del “Lido Nazionale“ sul cui bancone del bar è presente uno dei tanti volantini che sponsorizzano l’iniziativa.“Vogliamo che la gente si renda conto con i propri occhi che le nostre spiagge sono pulite, che non ci sono vermi, e che il mare è perfettamente balneabile. E cogliamo l’occasione per festeggiare l’abolizione momentanea del ticket per sabato e domenica prossima”. Ticket di cinque euro per l’ingresso al litorale di Miliscola e Miseno sospeso momentaneamente dal commissario prefettizio al Comune di Bacoli, Umberto Cimmino, in seguito ad un incontro con i rappresentanti degli operatori balneari e commerciali della città flegrea. Decisione arrivata dopo giorni di serrate da parte dei gestori dei lidi, blocchi stradali, cassonetti rovesciati in strada, sit-in e scontri con le forze dell’ordine e che portarono a fermi e denunce tra i manifestanti. “Nonostante il ticket costituisca un problema, in certi casi è tornato anche utile, come strumento di “selezione” della clientela” afferma, Alessandro Santini, uno dei gestori del “Lido Turistico”, che punta il dito contro il caso-depuratori e la psicosi scatenata in seguito al blocco dell’impianto di depurazione di Cuma “Si è parlato troppo e male, è ora che si stenda un velo di silenzio sulla questione, solo così si ritornerà alla normalità” e racconta con un pizzico di ironia come “Quei pochissimi bagnanti che vengono sulle nostre spiagge ci dicono che stanno benissimo e prendendoci in giro si augurano che la situazione non cambi in maniera tale di beneficiare di acqua pulita e spiagge non affollate”. Mentre Emiliano Esposito, titolare del Lido Miliscola, si mostra scettico sulle probabilità di ripresa del settore turistico per questa stagione e ritiene l’iniziativa di oggi come l’ultima “ancora di salvataggio”:”Mi auguro che venga un po’ di gente. Ogni iniziativa che possa muovere qualcosa è utile. Tanto più nera di così non può andarci. Nonostante gli appelli e nonostante il fatto che da noi non ci siano divieti di balneazione, la gente si fida più del passaparola e di ciò che si dice in giro.”

martedì 14 luglio 2009

"DISASTRO AMBIENTALE" E "PROCURATO ALLARME"

DENUNCIA DA PARTE DEGLI OPERATORI BALNEARI DI LICOLA E VARCATURO

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" mercoledì 15 luglio 2009

Gli operatori turistici balneari passano all’attacco. E presentano denuncia “contro ignoti” per il reato di “disastro ambientale” e “procurato allarme”. Una querela presentata presso la stazione dei carabinieri di Varcaturo da Gennaro Di Bonito, presidente del Consorzio Turistico del Mediterraneo, organizzazione nata nel 1990 e che raggruppa oltre ottocento, tra proprietari di lidi, ristoranti e bar che operano lungo tutto il litorale flegreo e giuglianese. Chiedono che si faccia chiarezza, chiedono un intervento delle istituzioni. “Se il mare e le spiagge sono infettate, allora vengano chiuse le spiagge e negato l’accesso al mare e si puniscano i responsabili. Viceversa, se il mare è balneabile e le spiagge non sono pericolose, allora vengano puniti i responsabili che hanno messo in circolazione false notizie, provocando allarmismi e psicosi.” E’ categorico il presidente del C.T.M. “ Ci costituiamo controparte di chi ha provocato o l’uno o l’altro reato”. A tutela dei consociati, per una stagione turistica che da queste parti non è ancora decollata. “Prima le ordinanze emesse dal sindaco del comune di Giugliano che portarono alla chiusura di ben sette stabilimenti balneari, poi la vicenda dei depuratori. Siamo stati abbandonati dalle istituzioni, il comune di Giugliano ci considera come “controparte” invece di ritenerci come suoi interlocutori. Abbiamo chiesto tavoli tecnici, ma da Regione e comune nessuna risposta. Il prefetto ce l’ha negato, dicendo che ci sono indagini in corso.” E’ l’accusa Di Bonito, che punta il dito anche contro quei provvedimenti che arrivarono nei primi giorni di sole, quando i bagnanti provenienti da ogni parte della provincia trovarono cancelli chiusi e cartelli di sequestro affissi fuori i lidi di Licola e Varcaturo. Poi qualche giorno dopo arrivò la protesta dei dipendenti della Hydrogest, società che gestisce i depuratori di Cuma-Licola. Per oltre 3 giorni bloccarono gli impianti, per 72 ore i liquami finirono in mare e per strada senza essere depurati. Uno scempio, che andò a gravare ulteriormente sulle già disastrate condizioni del mare e delle spiagge. E da qui la psicosi generale. Fantomatiche storie su malattie della pelle, su ritrovamenti in mare di rifiuti di ogni genere, avvistamenti di strani animali ed insetti. Il tutto smentito da più parti, nonostante le rassicurazioni dell’Arpac, da parte dei sanitari, di infettologi, dermatologi, che hanno smentito categoricamente casi di malattie derivanti dal contatto con l’acqua marina. Negli ospedali della zona nessun ricovero, solo “voci di popolo”. Ma il livello d’allarme tra la gente resta alto. E chi ne paga le conseguenze è tutto l’indotto economico. “L’anno scorso ogni lido aveva in spiaggia circa 35 bagnini, quest’anno ce ne sono massimo 8. Gli operatori sono stati costretti a licenziare, oltre a registrare il 70% degli incassi in meno.”
E Bartolomeo Schiano di Visconti, amministratore del “Lido Circe” sfoggia i numeri di quest’inizio di stagione estiva.“Oggi ho fittato 3 lettini su mille disponibili. L’arenile è deserto, la gente dice di aver paura del mare e della sabbia. Qui ho visto tante persone fare il bagno, ed uscire sane. Di vermi sulla spiaggia nemmeno l’ombra.” E lancia un allarme: “Abbiamo delle scadenze improrogabili, come il pagamento della concessione demaniale. Ma se non incassiamo nulla, come faremo?”

PRESENTATO ESPOSTO IN PROCURA

I LIDI DI LICOLA E VARCATURO CONTRO LE FALSE NOTIZIE

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" martedì 14 luglio 2009

Un’intera economia in crisi e un settore, quello turistico, ormai in ginocchio. Lidi deserti e licenziamenti in corso, una stagione balneare ormai compromessa. E’ quanto continuano a denunciare i gestori dei lidi balneari di Licola e Varcaturo, che dal 1990 fanno parte del “Consorzio Turistico del Mediterraneo”. Nonostante le rassicurazioni e le smentite, relative a casi di infezioni e a “fantomatici” episodi legati all’inquinamento delle acque, allarmismo e psicosi non cennano a diminuire. Infettologi, dermatologi, sanitari e vertici dell’Arpac, sono scesi in campo, per smentire le “voci di popolo”e rdare rassicurazioni sulla balneabilità e sulle condizioni del mare e delle spiagge del litorale flegreo e giuglianese. Gli operatori balneari si dicono pronti a presentare un esposto alla magistratura, “per fare chiarezza una volta per tutte sulle vere condizioni del mare e delle spiagge”. E’ quanto chiede, a nome dei consorziati, Gennaro di Bonito, presidente del “CTM”. “Se le notizie che circolano sono vere, allora bisogna punire subito i responsabili e le istituzioni devono prendere immediatamente provvedimenti. Se invece le notizie che circolano sui presunti danni provocati dal mare e dalla sabbia non sono vere, allora bisognerà subito punire i responsabili che hanno divulgato tali notizie.” E sottolinea il danno irreversibile per una stagione non ancora decollata e destinata a rimanere di bassissimo profilo. “L’affluenza in settimana è irrisoria, i lidi sono vuoti. Nell’ultimo fine settimana abbiamo avuto un’affluenza del 30% rispetto a quella della passata stagione, un disastro economico e di immagine per l’intera fascia costiera.”

sabato 11 luglio 2009

LA DENUNCIA DEI DIPENDENTI DELLA HYDROGEST

"LAVORIAMO IN CONDIZIONI PIETOSE"

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" domenica 12 luglio 2009

Non vogliono essere tirati in ballo, non vogliono essere le cause di un disastro che proviene da lontano, vogliono prendere le distanze, perché anche loro si sentono vittime di un sistema malato, l’ultimo anello di una catena dissestata in tutte le sue giunture. Sono i dipendenti della Hydrogest, che qualche settimana fa scioperarono per un loro diritto, per ottenere lo stipendio che mancava da un mese e mezzo. Protestarono in maniera dura, poco civile, facendo andare in strada e in mare i liquami per oltre tre giorni. Una protesta condannata da più parti nella forma, ma non nei contenuti. Ma loro tendono a precisare:“In mare sono andati solo liquami costituiti da urine e niente più. Anche noi abbiamo dei figli che fanno il bagno in queste acque e non era certo nostra intenzione provocare un disastro” afferma Carbone Ferdinando, rappresentante UGL. Che smentisce la presenza di rifiuti ospedalieri e solidi avvistati in mare. “Non trattiamo tali rifiuti e, tra l’altro, le griglie per il filtraggio sono talmente sottili che a stento passa un pezzo di carta, quindi se in mare c’è altro la colpa non è certo la nostra” Si avvicina Alessio Gaudino, operaio che lavora ai depuratori dal 1979, addetto alle centrifughe, il duro lavoro nelle centrifughe ed il contato con l’aria poco salubre sembrano averlo debilitato fisicamente. “Lavoriamo in pessime condizioni, non c’è un impianto di areazione che dovrebbe aspirare l’aria maledeorante provocata dall’urina. Non esistono ventole, è presente solo un piccolo ventilatore, del tutto insufficiente. Le mascherine e il casco che ci hanno dato in dotazione non bastano. E punta l’indice sulla gestione “Hydrogest”. “Negli anni precedenti le condizioni non erano certo eccezionali, ma con la loro gestione abbiamo toccato il fondo. I depuratori funzionano grazie a noi, al nostro lavoro. Quando si rompe un macchinario trascorrono mesi prima che venga ripristinato o sostituito. L’impianto è ormai vecchio ed obsoleto ed andrebbe rimodernato”.


SIT-IN DAVANTI AI DEPURATORI DI CUMA-LICOLA

IN CENTO PROTESTANO CONTRO LE PRECARIE CONDIZIONI DELL'IMPIANTO

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" domenica 12 luglio 2009

Erano un centinaio i manifestanti che ieri hanno sfidato la calura di una torrida mattinata d’estate, per protestare contro il disastro ambientale provocato dall’impianto di depurazione di Cuma-Licola.
La voglia di urlare il proprio dissenso contro la pessima gestione dei depuratori da parte della Regione Campania, della Hydrogest, società che da due anni gestisce gli impianti, e contro quei dipendenti che per protesta, qualche settimana fa, spensero, per oltre tre giorni, l’impianto di depurazione provocando un flusso di liquami che per oltre 72 ore finirono ininterrottamente in mare e in strada senza essere depurati. Un sit-in nato spontaneamente, dopo il passaparola che per giorni si è susseguito in rete, attraverso il social network facebook, dove migliaia erano state le adesioni, 1762 iscritti solo al gruppo “Chiudere il finto depuratore di Cuma”, per gridare la propria ira davanti a quello scempio ambientale. Un grosso seguito all’iniziativa in rete, meno “sul campo”, ma pur sempre un successo per gli organizzatori. “Potevamo essere di più, ma l’importante è aver lanciato un chiaro messaggio. Oggi per la prima volta si sono conosciuti tutti coloro che vogliono trovare una soluzione a questo disastro”, afferma Antonio Damiano, uno dei promotori del sit-in al quale hanno partecipato anche i rappresentanti di associazioni, comitati cittadini provenienti dai comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Licola, legambiente, e gli “internauti “che fin dalle 8,30 si sono succeduti fuori ai cancelli dell’impianto. Presenti anche l’ex assessore all’ambiente della provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli e alcuni esponenti politici locali. “In galera chi uccide il mare”, “Disastro colposo plurimo”, “dove sono le istituzioni”, i volantini esibiti dai partecipanti al sit-in i quali, dopo un incontro con i dipendenti della Hydrogest, hanno tenuto un’assemblea in cui hanno nel corso della quale hanno tracciato le direttive per dare un seguito più concreto al movimento. Chiedere l’intervento di Regione, Provincia e dei Comuni interessati, per chiarire le responsabilità politiche della gestione; accertare le responsabilità giudiziarie e quindi perseguire legalmente chi ha provocato il disastro ambientale; trovare un soluzione tecnica definitiva, convocando tecnici che dovranno chiarire realmente l’esatta situazione strutturale dell’impianto, provvedendo ad una definitiva soluzione dei problemi, con un serio e reale programma di ammodernamento. E dandosi appuntamento per mercoledì prossimo alle 18, per dare un seguito e una maggiore consistenza al movimento.

IL COMUNE DI POZZUOLI RISARCISCE I DIPENDENTI

1 MILIONE E MEZZO DI EURO LA CIFRA DA RIMBORSARE


di Gennaro Del Giudice

dal quotidiano "ROMA" di sabato 10 luglio 2009


POZZUOLI. Il Comune di Pozzuoli ha iniziato a risarcire i suoi dipendenti. Dopo l’accordo stipulato qualche mese fa, che prevedeva un risarcimento di milione e cinquecentomila euro a circa trecento dipendenti comunali, è iniziata l’erogazione dei primi “rimborsi”. Ciò come risultato di un accordo stipulato tra gli avvocati delle due parti, dopo che i dipendenti del comune avevano chiamato in causa l’ente, reo di non aver rispettato il contratto di lavoro stipulato.

Infatti, la “parte lesa”, costituita in gran parte dai vigili urbani, aveva ricorso contro l’ente comunale reo, nel corso degli anni, di averli sottoposto i propri dipendenti ad orari di lavoro che superavano quelli previsti dal contratto di lavoro nazionale.. Il tutto, senza poi veder riconosciute in busta paga, parte delle spettanze relative alla voce “straordinari”. I dipendenti ricorsero contro le numerose ore di lavoro alle quali venivano chiamati a rispondere, per periodi lavorativi che in alcuni casi duravano anche otto giorni, esercitati consecutivamente, per i quali non potevano usufruire di alcun giorno di riposo settimanale. E, in aggiunta di questo, senza il conseguimento di oneri in busta paga derivanti dalle ore di lavoro che superavano di gran lunga quelle previste dal contratto stipulato tra le due parti. Si è arrivati, dopo un periodo di trattative, tra gli avvocati delle parti in “causa”, dopo che il comune aveva riconosciuto di dover erogare le spettanze ai dipendenti, ad un accordo sulla cifra da rimborsare, che si aggirerà intorno al milione e mezzo di euro.

venerdì 10 luglio 2009

GIOSTRINE IN VIA MODIGLIANI A MONTERUSCIELLO - LO SCEMPIO

UNA STRUTTURA, DEDICATA AI BAMBINI, ANDATA DISTRUTTA NEGLI ANNI

















































Questo è il triste scenario che si presenta agli occhi dei residenti e di tutti coloro che portano i propri bambini a giocare sulle "giostrine" in via Modigliani, a Monterusciello, vicino le scuole Diaz, Rodari e Annechino. Una struttura costruita solo qualche anno fa e finanziata da "Telecom Italia", che volle donarla alla 167 di Pozzuoli, per creare un piccolo "parco giochi" in una zona disagiata. Permettere ai bambini di trascorerre qualche ora di divertimento gratis, sotto lo sguqardo vigile dei genitori, che tra una chiacchierata e un'altra sedevano sulle panchine immerse nel verde. Ebbene, tutto ciò, purtroppo, ha avuto vita breve, trasformando questa piccola realtà in uno scempio. Motivo? Inciviltà, abbandono, degrado, mancanza di manutezione e vigilanza, nonostante la costruzione di una "guardiola" per un custode, rimasta negli anni sempre vacante.
Un triste esempio del degrado che regna nelle periferie di Pozzuoli. A chi dare la colpa? A tutti. Ai cittadini in primis e alla cultura, che regna dalle nostre parti, per la quale i beni comuni non hanno il valore che hanno i beni propri.

(CASO SEGNALATO DAL SIGNOR LUIGI TRINCONE)

giovedì 9 luglio 2009

ERRORI ALL' ASL NAPOLI NORD

I MEDICI DI BASE PROTESTANO

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI. “Per un errore dovuto all’incapacità di alcuni funzionari è a repentaglio l’intera categoria dei medici di base, frutto di una pessima gestione amministrativa dell’Asl Napoli Nord”, che nel corso degli ultimi anni ha “impoverito” un intero settore. E la denuncia arriva dalla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), nel corso delle conferenza stampa alla quale hanno preso parte numerosi medici e pediatri dell’Asl Napoli Nord e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente dell’ordine dei medici Gabriele Peperoni, e dei sindaci dei comuni di Quarto e Pozzuoli.
Due i punti principali all’ordine del giorno:La totale assenza di programmazione, assistenza e investimenti da parte dell’Asl e dei vertici sanitari regionali, verso una categoria, quella dei medici di base, ritenuta l’anello di congiunzione tra sanità e cittadini. E i gravi errori di gestione economica, nel periodo 2005-2008, da parte dell’azienda sanitaria, nell’erogazione, degli stipendi ai medici. Periodo durante il quale i “statini paga” dei medici risultavano erroneamente “gonfiati”, facendo sì che essi percepissero, attraverso alcune voci risultate inspiegabili ed oscure ai diretti interessati e perfino alla stessa azienda, una paga maggiore a quella dovuta. E da qui, la richiesta, da parte dell’azienda sanitaria, una volta accertato l’errore, del risarcimento in “toto” degli emulienti erroneamente erogati. Cifre superiori anche a 20mila euro ai quali i medici sono ora chiamati a restituire. “Siamo costretti a restituire somme per le quali non siamo responsabili” denuncia Angelo Castalo, Segretario FIMMG, “e per lo più in un’unica volta, dopo averli ricevuti mensilmente. Un danno economico ingente, che potrebbe costringere qualcuno anche a chiudere gli studi”
“La situazione è drammatica”, afferma il segretario del sindacato FIMMG, Domenico Adinolfi, “a quest’ora non dovremmo stare qua a discutere ma essere vicini ai cittadini. La Asl non ci elargisce soldi. Un esempio su tutti è costituito dallo screening della mammella. Nella nostra Asl abbiamo avuto il 63% di adesioni, percentuale di gran lunga superiore alle altre Asl, ma ora, per mancanza di fondi, saremo costretti a non poter richiamare numerose pazienti”

mercoledì 8 luglio 2009

CAOS AL COMUNE DI QUARTO. IL SINDACO AZZERA LA GIUNTA

SCONTRO ALL'INTERNO DEL PARTITO DEMOCRATICO

di Gennaro Del Giudice
dal quotidiano "ROMA" di giovedì 9 luglio 2009

QUARTO. Azzerata la giunta comunale a Quarto. Il sindaco, Sauro Secone, ha ritirato le deleghe in mano agli assessori, riservandosi di provvedere alle nuove nomine entro la settimana prossima.
Una decisione arrivata dopo le polemiche post-elettorali che nelle ultime settimane hanno coinvolto il Pd cittadino. Polemiche rese ancora più incandescenti dopo la lettera del consigliere comunale, Geppino Esposito, letta durante l’ultimo consiglio, del 6 luglio, attraverso la quale accusava il primo cittadino di essere “tirato dalla giacca da qualcuno ed ostaggio di alcuni componenti della sua stessa maggioranza, che lo tenevano ripetutamente sotto ricatto”. Una diatriba, quella scatenatasi all’interno del Partito democratico, che ha costituito una vera “spina nel fianco”, come affermato dallo stesso primo cittadino, durante la conferenza stampa tenutasi ieri al comune di Quarto. “Ho dovuto affrontare grandi emergenze fin dal mio insediamento, ma negli ultimi 4 mesi il mio più grande nemico è stato il mio stesso partito, il Pd”. Lo sport preferito a Quarto da alcuni consiglieri comunali è mandare a casa i sindaci. Devo chiedere scusa a Salatiello, il mio predecessore mandato a casa dai consiglieri comunali, perché a volte l’ho attaccato, ma lui è stato un galantuomo e capisco che significa amministrare con alcuni consiglieri che minacciano sempre le dimissioni per mandare in crisi la giunta. Non è giusto quanto è successo, ma nemmeno dimettermi, buttando a mare il 53 per cento dei consensi e la fiducia dei quartesi.” Ipotesi di dimissioni che il primo cittadino ammette di aver preso in considerazione. “Sto vivendo un momento di difficoltà, come evidente dall’ultimo consiglio comunale, dove la maggioranza è andata sotto e mi hanno amareggiato molto le parole del consigliere Esposito. Ho pensato anche di dimettermi, ma sono una persona perbene e credo ancora nella possibilità di fare buone cose per Quarto e per i suoi cittadini e per questo ho deciso di azzerare la giunta, confrontarmi con i partiti che intendono sostenere la mia maggioranza ed entro la prossima settimana comunicherò la nuova squadra di governo”.
Mentre il consigliere comunale Esposito, oltre a rincarare la dose, sottolineando come il “sindaco in questi anni non ha rispettato il programma elettorale con il quale ha chiesto la fiducia ai cittadini ed in base al quale noi consiglieri comunali siamo stati eletti. Ormai c'è bisogno di un cambio di rotta radicale che passa attraverso l'azzeramento di tutte le cariche istituzionali, tende a chiarire, oltre che smentire, voci secondo le quali egli accusava “qualcuno” di concussioni con la camorra. “Come già avevo detto e come si legge chiaramente nella stenotipia del verbale consiliare, non ho mai parlato di collusioni della politica quartese con la camorra o la criminalità, ma ho evidenziato la necessità che tutti gli amministratori ribadiscano con forza di essere lontani dal malaffare. La crisi politica non può essere nascosta dietro voci e maldicenze messe ad arte in giro”.

BLITZ DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI POZZUOLI

FERMATO UOMO CHE PESCAVA DATTERI

Comunicato stampa a cura della Guardia Costiera di Pozzuoli


POZZUOLI / BACOLI. I militari della Capitaneria Flegrea diretti dal Comandante Amedeo NACARLO stamattina prontamente sono intervenuti per metter fine alla pesca illegale del Dattero di Mare. La Sala Operativa della Capitaneria di Pozzuoli, dopo aver ricevuto una segnalazione di un cittadino il quale riferiva di un Sub sospetto che si immergeva lungo la scogliera calcarea sita nelle acque antistanti Marina Grande di Bacoli , tipico dei pescatori di frodo dei Datteri di mare, e per tanto il cittadino ha fornito il punto esatto dell’avvistamento del sub sospetto. Immediatamente il Comandante NACARLO ha inviato in zona sia una squadra di militari via mare che via terra, per prendere in flagranza di reato il sub disonesto. Giunti sul posto, i militari intervenuti via terra, diretti in loco dal 1°Maresciallo VITIELLO Vincenzo, accortisi che il sub stava rientrando a riva per poi far perdere le sue tracce, non si sono persi d’animo, hanno requisito un battello da diporto per poter prendere il sub fuggiasco prima che si nascondesse nelle molte insenature. Infatti in pochi minuti i sottufficiali della Capitaneria riuscivano a fermare il reo in fuga, che nel frattempo aveva nascosto su di una barca ormeggiata tutto il pescato e le attrezzature per effettuare la pesca fraudolenta di datteri, ma senza calcolare che la pattuglia di militari stava seguendo ogni sua azione, ed infatti dopo essere stato fermato si vedeva arrivare altri militari con il pescato e le attrezzature recuperate dal natante ormeggiato, rimanendo esterrefatto per l’accaduto e per l’intervento fulminio del militari.


Condotto successivamente in caserma, dove vi era il Comandante Amedeo NACARLO, il pescatore di frodo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria, e gli veniva sequestrata l’intera attrezzatura, composta da bombole, erogatore di 6 mt, muta, pinne, maschera, attrezzi per l’espianto del dattero dalla roccia, ed il pescato di circa 4Kg di datteri di mare. Va specificato, che essendo il dattero molto leggero come peso, per raggiungere questo quantitativo di 4kg ne servono molti esemplari, ed inoltre va ricordato che il dattero di mare (nome scientifico Lithophaga lithophaga) per essere catturato necessita di essere estratto dalla roccia che lo contiene, infatti quest’ultimo che vive proprio nelle cavità che scava grazie alla sua mucosa erosiva , che possono arrivare fino a 20-25 metri in profondità nella roccia stessa, anche se come densità di popolazione , il dattero raggiunge il suo massimo intorno a 5 metri di profondità nella roccia, e quindi più alla portata dei pescatori disonesti, che per pescarlo devono letteralmente distruggere la roccia che vi è attorno, in quanto il dattero è completamente incastrato nelle rocce calcaree. Quando ci si imbatte in una parete da poco depredata dei datteri, si può notare lo scempio e devastamento subito dalla stessa, infatti appare come una forma di formaggio con tanti buchi profondi e di grandi dimensioni, uno spettacolo alquanto raccapricciante, basti pensare che per un solo dattero si può creare una buca di circa 15-20 cm di diametro. Per questo in Italia tale tipo di pesca è assolutamente vietata, per il suo devastamento dell’habitat marino, infatti basti pensare che un dattero adulto di circa 5 cm ha impiegato circa 30-35 anni per arrivare a tale lunghezza, e in pochi secondi viene estratto e si distruggono rocce centenarie che lo proteggevano.

domenica 5 luglio 2009

VIOLENZA SESSUALE SU UN RAGAZZINO DI 15 ANNI

ARRESTATO QUARANTENNE BRASILIANO

di Gennaro Del Giudice

LICOLA. E’ stato prima adescato e poi portato, in un appartamento, dove ha subito violenze sessuali. E’ l’orribile storia che ha visto coinvolto un bambino di quindici anni, di origini nord africane, residente a Licola, dove abita insieme alla madre, italiana, e al padre, extracomunitario. E’ accaduto sabato sera, intorno alle 22, quando il quindicenne, che si trovava in compagnia di due amici, suoi coetanei,veniva dapprima avvicinato da un uomo, un brasiliano, di 40 anni, il quale lo convinceva a seguirlo in un vicino appartamento, in via Cuma-Licola, all’altezza del civico 105. Una volta lì, l’uomo obbligava il ragazzino ad avere rapporti sessuali con lui. Il tutto mentre, nel frattempo, gli amici della vittima, forse non resisi conto in un primo momento dell’allontanamento del loro coetaneo, si dirigevano verso l’abitazione in cui si stava consumando la violenza sessuale. E lì che iniziavano a bussare con insistenza al citofono della casa, preoccupati per la “scomparsa” dell’amico e per quanto stesse accadendo. Una scena che non passava inosservata ad una pattuglia dei carabinieri, che proprio in quel momento stava precorrendo la lunga arteria che collega Licola con Fusaro. I militari, insospettitisi dell’agitazione dei due ragazzini, si fermavano per chiedere loro cosa stesse succedendo. Ascoltato il racconto dei due quindicenni, che sostenevano di aver perso le tracce del loro amico, i carabinieri facevano irruzione nell’appartamento, dove trovavano l’uomo in compagnia del ragazzino. Quest’ultimo raccontava ai militari di essere stato avvicinato dal 40enne che lo aveva convinto ad entrare nell'appartamento costringendolo a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati contro l’immigrazione, veniva quindi arrestato e condotto nel carcere di Poggioreale.

giovedì 2 luglio 2009

MIGRANTI: IL DIRITTO DI BUSSARE ALLE NOSTRE PORTE

Pubblico un articolo dalla rivista cristiana "Aggiornamenti Sociali"



POZZUOLI. Il provincialismo blocca la speranza, perché marcia contro la storia. È l'ora di liberarsi della categoria del «nemico», che demonizza e criminalizza il forestiero.
«Si tratta di un'invasione dalla quale bisogna difendersi? Oppure i poveri hanno il diritto, appunto perché poveri, di bussare alle porte delle società benestanti?». È l'interrogativo da cui parte la riflessione di Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, pubblicata nel numero di luglio-agosto del mensile gesuita Aggiornamenti Sociali. I problemi dell'accoglienza, i respingimenti e i rimpatri, i fenomeni di xenofobia e razzismo non sono un caso solo italiano, limitato ai tentativi dei migranti africani di raggiungere le coste siciliane di Lampedusa, ma riguardano tutto il pianeta, scosso dalle migrazioni di oltre 200 milioni di vite umane.
Si capisce allora quanto sia necessaria «l'istituzione di un ordinamento giuridico internazionale, che stabilisca un'effettiva condivisione di responsabilità tra i Paesi di partenza, transito e destinazione» dei migranti, in modo che «nessuno sia lasciato solo nel gestire le difficili situazioni che inevitabilmente si creano». E se nessuno vuole negare agli Stati l'autorità di stabilire le modalità di entrata e permanenza sul proprio territorio, non si può dimenticare che questa sovranità è vincolata «dalla ratifica dei trattati internazionali e dal rispetto di due principi etici: la tutela della dignità della persona» e la convinzione che «tutta l'umanità, al di là delle distinzioni etniche, nazionali, culturali e religiose, formi una comunità senza discriminazioni tra i popoli, che tendono alla solidarietà reciproca. In sintesi i «diritti umani fondamentali, garanti della dignità della persona, devono essere pienamente assicurati. Analogamente va detto per i doveri, che tutti devono assumersi per garantire la reciproca sicurezza, lo sviluppo e la pace».
Abbiamo oltrepassato la soglia del terzo millennio, sono maturi i tempi» perché la diversità sia apprezzata come ricchezza. «Del resto, si sa, - continua Vegliò - il provincialismo blocca la speranza, perché marcia contro la storia. Il fenomeno migratorio sta producendo nuove schiavitù nelle società opulente, spesso senza valori». Diventa allora necessario che istituzioni scolastiche e ecclesiali lavorino sulla formazione dei giovani, su temi riguardanti, «per esempio, la democrazia, i diritti umani, la pace, l'ambiente, la cooperazione e la comprensione internazionale, la lotta alla povertà, il dialogo interreligioso e tutte le questioni connesse allo sviluppo sostenibile». La strada da battere sembra essere quella della «differenza nella comunione»: differenza che diventa ricchezza, «purché ci si liberi della categoria del "nemico", che demonizza e criminalizza il forestiero».

UDU E UDS CONTRO GIACOBBE

CONTRARI ALL'ESCLUSIONE DELL' EX ASSESSORE FRATTASIO
Ricevo e pubblico Comunicato stampa a cura di Udu e Uds
Uds e Udu sulla scelta della Giunta a Pozzuoli: “Sbagliato interrompere progetti in corso!”È di qualche settimana fa la decisione del Sindaco di Pozzuoli, Pasquale Giacobbe, di voler azzerare la Giunta municipale, per “ripartire velocemente, eliminando tutti i pesi e contrappesi che finora hanno rallentato i lavori della mia amministrazione”. Un rimpasto sicuramente non avvenuto per meriti ma per mere logiche politiche e “poltroni cistiche”. Nella nomina dei primo otto assessori, con decreto del Sindaco n. 26525 del 1 Luglio 2009, si apprende come, l’assessore, in carica fino a pochi giorni fa, alle politiche Giovanili, Fulvio Frattasio, sia stato estromesso, sostituito dal consigliere comunale Andrea Ferro. «Nessuno vuole sindacare le capacità e le doti degli attuali assessori – ha affermato il coordinatore dell’Unione degli Universitari dell’Area Flegrea – ma è impensabile che mandino via un assessore che ha costruito un rapporto con i giovani. Il Sindaco di Pozzuoli nell’ultimo consiglio comunale – continua Volpe – parlava di continuità politica, le associazioni giovanili hanno iniziato un progetto con Frattasio, quello del forum dei giovani, ritirare adesso la delega ad un assessore con dei progetti in corso significa stroncarli e non è sicuramente segno di continuità politica». «Sembra più un rimpasto fatto per accontentare la maggioranza di qualcuno – afferma il Responsabile Organizzazione dell’Udu, Christian Bello – che per meriti. Noi siamo fuori da queste logiche, che sicuramente non fanno il bene della città, interrompendo, come nel caso di Frattasio e del Forum dei giovani, delle prospettive di confronto e di dialogo per i giovani di questo territorio». Non sono solo gli universitari a schierarsi contro il Sindaco e le sue scelte sbagliate, anche i rappresentanti degli studenti medi delle scuole flegree. «I progetti fondamentali che non sono né di sinistra né di destra ma sono importanti per il futuro di tutti non possono essere strumentalizzati nelle mani della politica – afferma uno dei responsabili dell’Unione degli Studenti, Maria Pia Viola – sembra che ormai non si pensi più al bene dei giovani»L’auspicio delle associazioni studentesche resta quello di perseguire la strada per avviare il Forum dei Giovani senza avere intoppi o trasformare decisioni sulle quali si è già ampiamente discusso.

mercoledì 1 luglio 2009

COMUNE DI POZZUOLI - NOMINATI SOLO 8 ASSESSORI

IL SINDACO ATTENDE CONSULTAZIONE CON I VERTICI DEL PDL

Comunicato stampa a cura di Angela Di Palma

Nominati otto assessori che costituiranno la futura Giunta Municipale di Pozzuoli. Il sindaco, Pasquale Giacobbe, a seguito dell’azzeramento dell’organo esecutivo deciso giovedì scorso, ha provveduto questa mattina alla nomina di una sua parte. Otto i nuovi assessori:
Paolo Tozzi, Ambiente, Igiene del territorio
Vincenzo Aulitto, Sicurezza e Pianificazione del territorio ( Urbanistica )
Valerio Abussi, Sport, Turismo e tempo Libero
Luigi Fiandra, Risorse Strategiche, Avvocatura, risorse Umane
Mario Marrandino, Lavori Pubblici
Bernardo Maddaluno, UTT (Ufficio Tecnico del traffico), Mobilità, Polizia Urbana
Andrea Ferro, Politiche Sociali e del Lavoro, Trasparenza e Legalità
Giuseppe Russo, Patrimonio, Cimitero
“In attesa di ulteriori consultazioni con gli organi provinciali e regionali del centro destra ho provveduto a riorganizzare parzialmente la macchina esecutiva del Comune di Pozzuoli – Spiega Giacobbe - Tutti i nuovi assessori sono persone di comprovata esperienza e capacità professionali. Uomini che godono della mia personale stima, nonchè attenti osservatori della realtà territoriale e che sono certo daranno un contributo importante all’amministrazione della città. Per quanto attiene le restanti deleghe, detenute al momento da me stesso, saranno assegnate quanto prima. Infine – conclude Giacobbe - un particolare ringraziamento va agli assessori Fulvio Frattasio e Camillo Falanga, che non sono stati recuperati in Giunta, ma che hanno svolto egregiamente il loro lavoro e le cui professionalità saranno certamente impiegate per collaborazioni da definire”.