sabato 11 luglio 2009

LA DENUNCIA DEI DIPENDENTI DELLA HYDROGEST

"LAVORIAMO IN CONDIZIONI PIETOSE"

di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "ROMA" domenica 12 luglio 2009

Non vogliono essere tirati in ballo, non vogliono essere le cause di un disastro che proviene da lontano, vogliono prendere le distanze, perché anche loro si sentono vittime di un sistema malato, l’ultimo anello di una catena dissestata in tutte le sue giunture. Sono i dipendenti della Hydrogest, che qualche settimana fa scioperarono per un loro diritto, per ottenere lo stipendio che mancava da un mese e mezzo. Protestarono in maniera dura, poco civile, facendo andare in strada e in mare i liquami per oltre tre giorni. Una protesta condannata da più parti nella forma, ma non nei contenuti. Ma loro tendono a precisare:“In mare sono andati solo liquami costituiti da urine e niente più. Anche noi abbiamo dei figli che fanno il bagno in queste acque e non era certo nostra intenzione provocare un disastro” afferma Carbone Ferdinando, rappresentante UGL. Che smentisce la presenza di rifiuti ospedalieri e solidi avvistati in mare. “Non trattiamo tali rifiuti e, tra l’altro, le griglie per il filtraggio sono talmente sottili che a stento passa un pezzo di carta, quindi se in mare c’è altro la colpa non è certo la nostra” Si avvicina Alessio Gaudino, operaio che lavora ai depuratori dal 1979, addetto alle centrifughe, il duro lavoro nelle centrifughe ed il contato con l’aria poco salubre sembrano averlo debilitato fisicamente. “Lavoriamo in pessime condizioni, non c’è un impianto di areazione che dovrebbe aspirare l’aria maledeorante provocata dall’urina. Non esistono ventole, è presente solo un piccolo ventilatore, del tutto insufficiente. Le mascherine e il casco che ci hanno dato in dotazione non bastano. E punta l’indice sulla gestione “Hydrogest”. “Negli anni precedenti le condizioni non erano certo eccezionali, ma con la loro gestione abbiamo toccato il fondo. I depuratori funzionano grazie a noi, al nostro lavoro. Quando si rompe un macchinario trascorrono mesi prima che venga ripristinato o sostituito. L’impianto è ormai vecchio ed obsoleto ed andrebbe rimodernato”.


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