I MEDICI DI BASE PROTESTANOdi Gennaro Del GiudicePOZZUOLI. “Per un errore dovuto all’incapacità di alcuni funzionari è a repentaglio l’intera categoria dei medici di base, frutto di una pessima gestione amministrativa dell’Asl Napoli Nord”, che nel corso degli ultimi anni ha “impoverito” un intero settore. E la denuncia arriva dalla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), nel corso delle conferenza stampa alla quale hanno preso parte numerosi medici e pediatri dell’Asl Napoli Nord e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente dell’ordine dei medici Gabriele Peperoni, e dei sindaci dei comuni di Quarto e Pozzuoli.
Due i punti principali all’ordine del giorno:La totale assenza di programmazione, assistenza e investimenti da parte dell’Asl e dei vertici sanitari regionali, verso una categoria, quella dei medici di base, ritenuta l’anello di congiunzione tra sanità e cittadini. E i gravi errori di gestione economica, nel periodo 2005-2008, da parte dell’azienda sanitaria, nell’erogazione, degli stipendi ai medici. Periodo durante il quale i “statini paga” dei medici risultavano erroneamente “gonfiati”, facendo sì che essi percepissero, attraverso alcune voci risultate inspiegabili ed oscure ai diretti interessati e perfino alla stessa azienda, una paga maggiore a quella dovuta. E da qui, la richiesta, da parte dell’azienda sanitaria, una volta accertato l’errore, del risarcimento in “toto” degli emulienti erroneamente erogati. Cifre superiori anche a 20mila euro ai quali i medici sono ora chiamati a restituire. “Siamo costretti a restituire somme per le quali non siamo responsabili” denuncia Angelo Castalo, Segretario FIMMG, “e per lo più in un’unica volta, dopo averli ricevuti mensilmente. Un danno economico ingente, che potrebbe costringere qualcuno anche a chiudere gli studi”
“La situazione è drammatica”, afferma il segretario del sindacato FIMMG, Domenico Adinolfi, “a quest’ora non dovremmo stare qua a discutere ma essere vicini ai cittadini. La Asl non ci elargisce soldi. Un esempio su tutti è costituito dallo screening della mammella. Nella nostra Asl abbiamo avuto il 63% di adesioni, percentuale di gran lunga superiore alle altre Asl, ma ora, per mancanza di fondi, saremo costretti a non poter richiamare numerose pazienti”
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