mercoledì 30 settembre 2009
SI DIFENDONO I MEDICI DEL CENTRO DI IGIENE MENTALE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 1 ottobre 2009
POZZUOLI. Medici e personale del centro di igiene mentale Asl Napoli 2 di Pozzuoli smentiscono che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, all’interno della struttura nella quale operano, sia stata consumata, da parte di un degente, una violenza sessuale ai danni di una 18enne ricoverata per problemi psichici.
La secca smentita, alla versione fornita nella denuncia, presentata al drappello di polizia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli dalla madre della giovane O.D., arriva dal primario del centro di via Antonino Pio, dottor Gennaro Perrino: “Smentiamo ed escludiamo che ci sia stato un episodio di violenza fisica e sessuale nei confronti della ragazza da parte del 30enne ricoverato presso la nostra struttura. Solo un rapporto sessuale libero non potremmo smentire al 100%, ma escludiamo anche quello perché non esistono i presupposti affinché ciò sia potuto avvenire in quanto i 4 infermieri presenti quella notte tenevano sotto osservazione gli unici 2 pazienti presenti nella struttura. Al massimo potrebbe esserci stato un approccio ma niente più” E’categorico il dirigente della struttura, che getta acqua sul fuoco per le accuse giunte al personale medico e paramedico del centro, reo, secondo la denuncia presentata da U.P., di non aver preso in considerazione le segnalazioni della figlia, sui pericoli derivanti dal comportamento di A.R. e di aver rifiutato le richieste, con le quali la ragazza chiedeva di poter dormire insieme ad una infermiera o di chiudersi a chiave nella stanza, la sera stessa in cui si sarebbe poi consumata la violenza.
“La ragazza non ha mai dato alcun allarme, né ha fatto alcuna richiesta al nostro personale. Smentiamo noi medici insieme agli operatori ciò che è stato denunciato. Venerdì sera la ragazza stava bene, era nella stanza degli infermieri con i quali scherzava”. La giovane, che la sera di venerdì era stata sottoposta ad un trattamento con neurolettici e ansiolitici, si trovava da circa 10 giorni ricoverata nel centro. Una terapia iniziata il 14 agosto, a distanza, ma che negli ultimi tempi l’aveva portata a soggiornare, anche di notte, presso la struttura, in una stanza al piano terra contigua a quella di colui che, stando a quanto denunciato, sarebbe stato il suo violentatore. “La ragazza ha un carattere forte” ha aggiunto il primario, “e nel caso di una violenza, avrebbe reagito e l’avrebbe fatto presente ai sanitari. Invece è tornata a casa per il fine settimana e solo la sera di sabato alle 21 è venuta insieme alla madre per una visita ginecologica che non era possibile effettuare da noi”. Da lì poi la giovane si sarebbe recata, accompagnata dalla madre, presso l’ospedale Cardarelli, dove i medici le riscontravano diverse lesioni e una lacerazione vulvare, con una prognosi di 5 giorni, che non lasciavano spazio ad interpretazioni.
Una versione, quella dei sanitari del centro di igiene mentale di Pozzuoli, che contraddice interamente il racconto fornito dalla giovane alla madre e poi riportato nella denuncia, e l’impianto accusatorio formulato da parte degli inquirenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli, che nelle giornate di domenica e lunedì hanno ispezionato la struttura e sentito i dipendenti del centro, per i quali il sostituto procuratore, acquisiti gli atti di indagine, potrebbe formulare l’ipotesi di reato relativa ad “omessa vigilanza e abbandono di incapaci”.
martedì 29 settembre 2009
SAREBBERO 4 I DIPENDENTI DEL CENTRO DI IGIENE MENTALE INDAGATI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" mercoledì 30 settembre 2009
lunedì 28 settembre 2009
OMISSIONE DI VIGILANZA E ABBANDONO DI INCAPACI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" martedì 29 settembre 2009
E da qui, l’ipotesi accusatoria, formulata dagli stessi inquirenti nei confronti del personale del centro di igiene mentale, che contemplerebbe il reato di omissione di vigilanza ed abbandono di incapaci. Infatti, dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che la giovane O. D. , 18 anni, sottoposta a cure dal mese di agosto, e per la quale i sanitari avevano predisposto il ricovero presso la struttura a partire dal 19 settembre, stando al racconto fornito agli inquirenti, avrebbe avvisato più volte il personale medico delle continue ed insistenti attenzioni ricevute da A. R. , 30 anni, di Pozzuoli, da oltre vent’anni seguito dai sanitari per disturbi legati a schizofrenia. Un’ allarme, a quanto pare, dato al personale del centro medico anche dai familiari della giovane, allarmati per l’atteggiamento del giovane verso la propria figlia, ma a quanto pare, secondo quanto riportato dall’accusa, rimasto inascoltato. Infatti, secondo il racconto fornito dalla ragazza nel pomeriggio di sabato alla zia, la giovane, probabilmente spaventata dall’idea di dover pernottare nella struttura dove c’era la presenza di A. R. , avrebbe richiesto ai sanitari presenti nel centro di poter dormire con la porta della stanza chiusa a chiave o in compagnia di una delle infermiere. Per entrambe le richieste gli sarebbe stata data risposta negativa. E nella notte si sarebbe consumata la violenza sessuale, quando, secondo quanto emerso dalle indagini portate avanti dagli inquirenti, all’interno della struttura era presente un solo infermiere. La 18enne, che nel frattempo era sotto l’effetto di sedativi, non sarebbe stata quindi in grado di avvisare il sanitario che stazionava all’interno del centro. Violenza denunciata solo il giorno dopo quando, nella sera di sabato U.P. madre della vittima, dopo aver appreso il racconto della figlia, si è recata presso l’ospedale Cardarelli di Napoli per sottoporre la giovane a visita medica, dalla quale sono emersi segni evidenti di violenza sessuale. E da qui la denuncia da parte della donna che ha fatto scattare le indagini da parte degli inquirenti atte ad appurare la veridicità di quanto denunciato, verificare le probabili colpe da parte del personale e l’idoneità della struttura che ospita disabili mentali. La quale, sempre secondo l’accusa formulata dagli inquirenti, ospiterebbe le stanze per il pernottamento di uomini e donne sullo stesso piano, anziché su due piani differenti. Dopo la denuncia la ragazza ha fatto ritorno nella propria abitazione mentre il A.R. tutt’ora si trova all’interno del centro e con ogni probabilità, vista la sua incapacità di intendere e di volere, potrebbe anche non essere imputabile per il reato commesso.Nel frattempo, l’Asl Na2 nord, ha annunciato attraverso un comunicato diffuso agli organi di stampa, di aver avviato una serie di procedure atte a verificare l’accaduto, in stretto contatto con gli organi di polizia, al fine di riscontrare se l’oggetto della denuncia corrisponda con quanto riportato dal personale sanitario del centro di igiene mentale di Pozzuoli.
VIOLENTATA DICIOTTENE CON DISTURBI MENTALI ALL'INTERNO DI UN CENTRO DI CURA DELL'ASL NAPOLI 2
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" lunedì 28 settembre 2009
POZZUOLI. Episodio di violenza sessuale all’interno di un centro di igiene mentale. Vittima e carnefice due degenti affetti da patologie psichiatriche. Il fatto, secondo quanto riportato nella denuncia presentata dalla madre della giovane vittima presso il drappello di Polizia dell’ospedale Cardarelli di Napoli, sarebbe avvenuto a Pozzuoli, all’interno del Centro di Igiene Mentale A.S.L Napoli 2 di via Antonino Pio n.1, nel rione Toiano. La donna, madre di O.D., 18 anni, residente a Bacoli, ha denunciato una violenza sessuale subita dalla giovane figlia nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ad opera di un giovane, anch’egli ricoverato presso la struttura. Secondo il racconto fatto alla zia dalla giovane vittima nel pomeriggio di sabato, pare che l’uomo, invaghitosi della 18enne, da diverso tempo la stesse importunando con avance ed attenzioni particolari. Fatto che aveva destato una certa preoccupazione nella giovane donna, la quale, sofferente per il comportamento ossessivo dell’uomo, avrebbe allertato alcuni sanitari del centro, segnalando a questi ultimi la presenza sempre più costante ed indesiderata del giovane. Una preoccupazione che l’avrebbe condotta a chiedere agli stessi infermieri di poter trascorrere la notte chiusa a chiave nella sua stanza, per evitare intrusioni da parte dell’uomo. Richiesta che però non sarebbe stata accolta dagli operatori del centro, i quali le consigliavano, sempre secondo il racconto della giovane donna, di mettere una sedia davanti alla porta in modo tale da poter ostruire l’ingresso ed evitare spiacevoli intrusioni. A questo punto O. D. avrebbe chiesto di poter dormire in compagnia di qualche infermiera, in modo da poter scoraggiare un probabile tentativo di intrusione nella propria stanza, ma per la giovane sarebbe arrivato un ulteriore rifiuto. E proprio nel corso della notte, stando al racconto fatto dalla giovane degente alla zia e denunciato da U.P. 41 anni, madre della diciottenne nel testo della denuncia, l’uomo perpetrava ai danni di O. D. una violenza sessuale. Violenza che provocava alla donna, secondo il referto dei medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove la giovane è stata condotta dalla madre dopo aver appreso dalla zia il racconto fatto dalla figlia nel pomeriggio di sabato, diverse escoriazioni e una lacerazione vulvare posteriore, guaribili con una prognosi di 5 giorni. Dal centro di igiene mentale, nel frattempo, non è arrivata nessuna conferma di quanto denunciato dalla donna. Sul posto, durante la giornata di ieri, si sono recati gli uomini del commissariato di Pozzuoli, diretti dal vicequestore dott. Antonio Canta, che fino a tarda serata hanno ascoltato alcune persone e le cui indagini dovranno riscontrare la veridicità del racconto fornito dalla donna e ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto.
venerdì 25 settembre 2009
CONVEGNO SABATO 26 SETTEMBRE
L’iniziativa, che si terrà sabato 26 settembre, (ore 10), presso l’hotel Club Cala Moresca di Bacoli, tende alla prevenzione attraverso una diffusa informazione sulle responsabilità sia delle ditte che del committente di un cantiere edile.
RIAPRE LA SCUOLA ELEMENTARE IV CIRCOLO A LUCRINO
mercoledì 23 settembre 2009
L'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI CUMA-LICOLA SARA' RINNOVATO
martedì 22 settembre 2009
COMUNICAZIONE
Nello scusarmi per il temporaneo disservizio,
Vi porgo i miei più cordiali saluti
Gennaro Del Giudice
domenica 20 settembre 2009
LE DUE FACCE DI MONTERUSCIELLO
Bambini che correvano su e giù per gli scivoli, che provavano l'ebrezza del volo aggrappati alle funi delle altalene, mamme sedute sulle panchine a chiacchierare, con un occhio sempre rivolto ai piccoli. Un’oasi di allegria e spensieratezza, in mezzo a tanto cemento, a tanti palazzoni. E qualche alberello, per dare un tocco di verde. Via Amedeo Modigliani, un flash back. Ciò che è stato e che forse non ci sarà mai più. Vallo a dire alla gente, vai a trovare una spiegazione per quello scempio. Quel parchetto, il play ground, che sorge in prossimità delle scuole elementari e medie Rodari, Annecchino e Diaz, era considerato un piccolo gioiello. “Chissà quanto dureranno, qua niente fanno durare” ma qualcuno ci credeva “Possibile che non si può regalare qualcosa a questa gente? Mica succede sempre come dicono dovrà cambiare pur qualcosa?”
Scivoli, tubi colorati, altalene, labirinti, giochi e attrazioni, per bimbi ai primi passi, e perchè no, anche per qualche adolescente col fidanzatino o la fidanzatina, qui tutti potevano venire. Era aperto a tutti. Anche alle fiamme, che dopo appena un anno provocarono la semi-distruzione di alcune giostrine, mai ripristinate, nè rimosse. Ed ancora altre fiamme, devastanti, qualche mese fa, distrussero tutto. Perfino quel manto di asfalto speciale, antinfortunistico, perché i bimbi qui non dovevano farsi male assolutamente. A quella cenere oggi si accompagnano scritte con bombolette spray, che hanno imbrattato mura, panchine, giostre e una casetta a forma di triangolo, nata per ospitare il custode del parco giochi.
Arrendersi o riprovarci? Lasciare tutto com’è o ricostruire? Ci si chiede intorno, nonostante il disgusto e il disprezzo per quanto fatto da chi o da quanti non sanno del “bene comune”.
Verrebbe da riprovarci, quando vedi a qualche centinaia di metri la pista ciclabile, le giostrine, anche lì. Da anni, invecchiate dal tempo, dall’erosione, ma sempre lì, senza la cenere. E ti chiedi. Nello stesso paese? anzi nello stesso quartiere? due realtà così diverse, due modi di rispettare il “bene comune”. Forse proprio male non ci aveva visto quell’architetto che nei primi anni ’80 decise di progettare il mega-quartiere sul modello yankee, regalando tanti “Garden” in mezzo a tanto cemento. Nonostante tutto.
venerdì 18 settembre 2009
NUOVO FURTO IN VIA TREPICCIONI
mercoledì 16 settembre 2009
CALL CENTER FRODE COLOSSALE
Tratto da un articolo di Stefano Mengozzi pubblicato sul quotidiano " LATINA OGGI" il 16 maggio 2009
POMEZIA. Diciassette milioni di euro. questo il valore complessivo della frode fiscale accertata dal comando provinciale della Guardia di Finanza nei confronti di una nota società di Pomezia nel settore dei call center. E' l'esito di un' operazione condotta dagli uomini del generale Andrea De Gennaro che hanno individuato un gruppo societario del settore call center di zona a capo del quale c'era A.V.G., 41 anni, amministratore di fatto, che ha sistematicamente omesso, nel periodo dal 2005 al 2008, i versamenti di imposte, contributi previdenziali ed assistenziali e ritenute fiscali degli oltre 650 dipendenti, di cui 23 risultati irregolari e 20 completamente in nero, per un totale di circa 17 milioni di euro. Il metodo messo in campo dall'uomo, molto noto in città, è un gioco di scatole cinesi secondo uno schema nuovo: invece di fatturazioni fittizie, come spesso si fa per tentare di frodare il fisco, A.V.G. aveva elaborato un sistema più complesso, dando vita ad un
gruppo (una sorta di holding) proprietario di diverse società. Una di queste, quella a cui facevano
capo i dipendenti, aveva sede all'estero - in Bulgaria- e intitolata ad una «testa di legno» del posto. In questo modo è stato possibile per più di tre anni non pagare oneri e contributi ai dipendenti riuscendo a farla franca. Scoperto il trucco, i finanzieri non si sono limitati a denunciare l'imprenditore e altre nove persone che con lui hanno architettato la frode, ma si sono
rifatti sulle proprietà dell'uomo e delle sue società, visto che questi non lasciava che gli incassi delle commesse giacessero sui conti correnti bancari ma li reinvestiva sistematicamente
per l'acquisto di immobili su tutto il territorio nazionale. Per questa ragione la Guardia di Finanza, su ordine del sostituto procuratore di Velletri Giuseppe Travaglini, che ha coordinato le indagini,hanno provveduto al sequestro di ben 12 unità immobiliari, alcune nel territorio di Pomezia ed altre sparse sul suolo italiano, per un valore complessivo di circa 1,7 milioni di euro. Gli immobili -secondo le ultime norme emesse - non sono stati solo sequestrati ma già confiscati per ripagare parte del debito contratto con lo Stato.
ALLAGAMENTI E TRAFFICO IN TILT
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 17 settembre 09
POZZUOLI. Allagamenti e traffico in tilt ieri mattina a Pozzuoli. Le incessanti piogge della notte hanno provocato numerosi disagi alla circolazione lungo le principali arterie cittadine e paura in diverse abitazioni. Per alcune ore è rimasto chiuso al traffico il tunnel del “Monte Corvara”, in località Campiglione, dopo che l’acqua piovana aveva raggiunto diversi centimetri di altezza, inondando completamente la zona. Un principio di allagamento che ha richiesto l’intervento di vigili del fuoco e polizia municipale, che hanno prontamente interdetto la zona dal traffico veicolare. Problemi anche nella parte alta della città, dove la pioggia ha causato non pochi problemi lungo la strada che collega la zona della Solfatara ad Arco Felice, lungo il ponte “Copin” e in via Fascione, strada parallela all’imbocco della tangenziale di Napoli di via Campana, dove il maltempo ha provocato la caduta di diversi alberi di piccolo fusto, paralizzando il traffico. Altri disagi in via Annecchino, ad Arco Felice, nei pressi dell’istituto superiore “V. Pareto” dove erano in corso i lavori di ripristino della rete fognaria, danneggiata l’altro ieri. Qui l’incessante pioggia ha provocato lo smottamento del terreno rimosso durante i lavori, che è andato ad invadere la carreggiata e provocato l’aumento delle dimensioni della voragine pre-esistente. Difficoltà anche nei pressi dell’Ospedale “Santa Maria delle Grazie”, in località “La Schiana”, e in diverse zone del quartiere di Monterusciello, dove le forti piogge hanno fatto saltare diversi tombini fognari e provocato infiltrazioni all’interno di alcune abitazioni in via Miccoli e via Salvatore di Giacomo, dove i residenti, spaventati, sono stati costretti a richiedere l’intervento dei vigili del fuoco.
NUMEROSI ALLAGAMENTI A POZZUOLI
martedì 15 settembre 2009
SAURO SECONE CONTRO LA LEGA NORD
da comunicato stampa ufficio staff comune di Quarto
venerdì 11 settembre 2009
APPELLO PER CHI E' A CONOSCENZA DI QUANTO SEGUE
E-MAIL RICEVUTA DAL SIGNOR RAFFAELE MOCCIA
Nel mese di aprile 2009 nel giro di 48 ore è stato eliminato uno scivolo pre-esistente per disabili che permetteva l’accesso al banco di napoli e ad altri negozi che si trovano in piazza a un dislivello dal piano stradale di circa 2 metri e raggiungibili altrimenti solo dopo una rampa di scale.
Dopo un mese veniva aperto un mini cantiere per la costruzione di uno scivolo dall’altro lato delle scale. Questo cantiere operativo per alcuni giorni, è stato chiuso dopo circa un mese , riportando allo stato originario la barriera.
Ora è da circa 3 mesi che cerco notizie sui motivi che hanno permesso ,non si sa a favore di chi, la chiusura dello scivolo. Non sanno nulla i vigili, ne qualche assessore interpellato, ne qualche negoziante al quale ho rivolto la domanda.
Nello spazio del tuo blog, è possibile rilanciare questa notizia o cercarne le ragioni? mi risulta che una banca debba per legge avere accessi per disabili, ne che si permetta l’esercizio a negozi che chiudono gli accessi esistenti. Come mai si è permesso questo abuso sotto gli occhi dei vigili che stazionano perennemente nella piazza?
Quando esco con mio figlio adesso se devo fare un prelevamento al bancomat devo recarmi lontano da casa o rinunciarci. E’ questa la sensibilità degli amministratori della città?
CONTROLLI DELLA GUARDA COSTIERA SU CAMION GIUNTI DALLE ISOLE
mercoledì 9 settembre 2009
RAPINA IN VIA PERGOLESI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 10 settembre 09
martedì 8 settembre 2009
SECONDA GIORNATA DI ROGHI
POZZUOLI/QUARTO/LICOLA. Continuano i roghi nei campi flegrei. Dopo gli incendi che a Pozzuoli hanno coinvolto il Monte Barbaro, la Solfatara, gli Astroni e la collina di Cigliano, anche ieri numerosi sono stati i roghi che hanno investito vaste porzioni di territorio. Per tutta la notte, tra lunedì e martedì, un vasto incendio ha interessato il costone del Monte Sant’Angelo che affaccia sulla strada statale 7Quater, in corrispondenza degli svincoli di Arco Felice e Monterusciello. Per l’intera notte numerosi ettari di terreno sono andati distrutti e momenti di apprensione si sono vissuti nella zona del “Rione Toiano”, area sottostante alla porzione di montagna che veniva avvolta dalle fiamme. Paura tra gli abitanti del quartiere per il fuoco che avvolgeva l’intera area, resa irrespirabile dalla grossa nube di cenere e fumo che circondava le abitazioni. Numerose le squadre di vigili del fuoco, protezione civile e guardia forestale, impegnate per l’intera notte e fino alle prime ore del mattino, per sedare le fiamme. Solo alle undici di ieri mattina, anche grazie all’intervento di elicotteri e Canadair, della protezione civile provenienti da Roma, le fiamme sono state spente del tutto facendo rientrare l’emergenza nella zona. Intervento delle unità aeree che è risultato di fondamentale importanza viste le impervie condizioni del terreno che rendevano difficili gli spostamenti via terra delle numerose unità di vigili del fuoco, intervenuti dalla vicina caserma di Monterusciello con la squadra 5B di Pozzuoli e con le unità provenienti dagli altri 18 distaccamenti dislocati sul tutto il territorio di Napoli e provincia. Alle 12,30 circa, un altro rogo veniva segnalato ai centralini del 115, in una zona già interessata da un incendio l’altro ieri.
PANICO IN VIA SAN GENNARO AGNANO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 8 settembre 09
POZZUOLI. Il terrore si è impadronito delle famiglie che abitano in via San Gennaro Agnano. Tante le polemiche e le proteste di chi sottolinea che «non è la prima volta che accade un episodio simile poiché c’erano stati dei roghi analoghi nei scorsi giorni». Il vento ostruiva i soccorsi aerei, non permettendo ad elicotteri e Canadair di vigili del fuoco e protezione civile di alzarsi in volo, e costringendo i vigili del fuoco a limitarsi ad operazioni di terra. Attimi di tensione e disperazione da parte dei numerosi residenti, che temevano per la sorte delle proprie abitazioni. Guardia
Forestale, Protezione civile, Vigili del fuoco e personale dell’Accademia Aeronautica hanno tentato di sedare le fiamme, nonostante la carenza di mezzi, impegnati nei diversi punti della
città. Le fiamme sono state circoscritte e sedate solo nel pomeriggio, dopo diverse ore di lotta da parte dei pompieri. Solo nel pomeriggio un elicottero per lo spegnimento delle fiamme è
riuscito ad alzarsi e ad intervenire sul luogo. Incendi, che a quanto pare, secondo i soccorsi, avrebbero una matrice dolosa. È preoccupante, nonostante il forte vento, la presenza di numerosi roghi in diversi punti della città, a grossa distanza tra loro. Chi abitava in zona è stato costretto a rifugiarsi nelle proprie automobili inerme ad osservare le forze dell’ordine che tentavano di fermare le fiamme
SI INDAGA SULLE CAUSE DEI NUMEROSI INCIDENTI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 9 settembre 09
POZZUOLI. Due giorni di roghi che hanno interessato numerosi punti della zona flegrea, scatenatisi in alcuni casi in concomitanza e in altri, a poca distanza l’uno dall’altro. Con in vigili del fuoco costretti a doversi spostare, senza pause, da un rogo all’altro. Forte vento che persiste da diversi giorni, basso tasso di umidità ambientale, i due fattori, che combinati insieme, hanno provocato, secondo il rapporto del Comando Corpo Forestale, redatto dal Comandante Provinciale Vincenzo Stabile, un ambiente ideale e pericoloso per l'innesco dei forti incendi. Ma alle cause “naturali” che hanno scatenato le fiamme, anche l’operato dell’uomo non è esente da imputazioni. Secondo le indagini condotte sulle cause che hannoprovocato l'incendio lungo il costone montano a ridosso della Solfatara di Pozzuoli, anche l’uomo ha fatto la sua parte. E’ infatti risultato, dopo il sequestro dei materiali ritenuti d'innesco dell'incendio, che il rogo sia stato causato da una negligenza di natura prettamente colposa. Derivante dall’uso, da parte di qualcuno, di una macchina saldatrice le cui “scintille” avrebbero dato il là ad un primo focolaio di incendio rapidamente sviluppatosi in tutta la zona della Solfatara. Mentre per il rogo che ha coinvolto via dei Platani, a Licola, gli uomini dei vigili del fuoco di Pozzuoli, denunciano “negligenza” da parte degli abitanti e ristoratori della zona. “E’ un diffuso malcostume appiccare fuoco a sterpaglie, in zone laddove non avviene alcuna bonifica, senza prendere le giuste misure di sicurezza” denuncia Aurelio Magnetti, caposquadra della reparto 5B dei vigili del fuoco di Monterusciello. “Incendiano per pulire i loro terreni da sterpaglie e canneti. Ed in condizioni ambientali precarie, col forte vento di questi giorni, basta un niente per causare in rapida successione roghi incontrollati”. Denunciando le precarie condizioni nelle quali sono chiamati ad intervenire “In queste zone i terreni spesso sono disconnessi, il che rende difficili gli interventi via terra e in alcuni casi i pericoli provengono anche da rifiuti pericolosi, come nel caso dei rimasti inesplosi in via dei Platani”.
lunedì 7 settembre 2009
CITTA' AVVOLTA DALLE FIAMME
E mentre i vigili del fuoco tentavano di spegnere le fiamme, un altro incendio si sviluppava nella zona degli Astroni, interessando anche l’intera area della Solfatara. Qui, dove sorgono numerose abitazioni e dove sorge l’Accademia Aeronautica, si vivevano attimi di paura e panico. Fiamme di grosse proporzioni investivano l’intero perimetro del vulcano arrivando a pochi metri dalle numerose villette che sorgono lungo via San Gennaro Agnano e via Solfatara. Una situazione di forte pericolo che portava i carabinieri intervenuti a sostegno delle poche unità di vigili del fuoco ad evacuare 20 abitazioni di via San Gennaro Agnano 1, dove le fiamme arrivavano fin dentro ai giardini di alcune villette bruciando alberi e piante. Alcuni residenti rifiutavano l’invito dei militari a lasciare le proprie abitazioni, mentre le fiamme colpivano i muri perimetrali e di sostegno degli edifici che sorgono lungo le pendici della Solfatara. Fiamme che diventavano difficili da spegnere per le forti folate di vento, che rendevano ardue le operazioni dei soccorritori, i quali venivano investiti continuamente da cenere e fiamme. Vento che ostruiva i soccorsi aerei, non permettendo ad elicotteri e Canadair di vigili del fuoco e protezione civile di alzarsi in volo, e costringendo i soccorritori a limitarsi a sole operazioni di terra. Attimi di tensione e disperazione da parte dei numerosi residenti, che temevano per la sorte delle proprie abitazioni. Guardia Forestale, Protezione civile, Vigili del fuoco e personale dell’Accademia Aeronautica tentavano di sedare le fiamme, nonostante la carenza di mezzi, impegnati nei diversi punti della città. Fiamme che venivano circoscritte e sedate solo nel pomeriggio, dopo diverse ore di lotta da parte dei pompieri. E solo nel pomeriggio un elicottero per lo spegnimento delle fiamme riusciva ad alzarsi e ad intervenire sul luogo. Incendi, che a quanto pare, secondo i soccorsi, avrebbero una matrice dolosa. E’ preoccupante, nonostante il forte vento, la presenza di numerosi roghi in diversi punti della città, a grossa distanza tra loro.
POZZUOLI IN FIAMME
sabato 5 settembre 2009
I FAMILIARI RICORDANO ENZO E GENNY
articolo pubblicato dal "Roma" domenica 06 settembre 09
BACOLI. “Ho perso due figli, perché Enzo per me era come un secondo figlio. Era cresciuto in casa mia, da quando perse il padre nel ‘97 lui e per Gennaro era diventato come un fratello più grande” racconta Biagio Illiano, 51 anni, papà di Gennaro, quell’amore per l’amico del figlio, per quel ragazzo così premuroso e protettivo. “Sempre insieme, inseparabili. La sera, dopo essere stati insieme, appena salutati si telefonavano. Enzo proteggeva mio figlio, mi ha sempre assicurato e mantenuto la promessa che con la moto non avrebbe mai corso, specialmente se con lui c’era Genny” e rivela un patto fatto tra lui, Vincenzo e la signora Gemma, mamma di Enzo”. Il patto era che Genny sarebbe dovuto andare dietro ad un motorino solo se alla guida ci fossimo stati io, Enzo o la mamma”. Papà Biagio, nel suo dolore, trova il sorriso quando ricorda i momenti insieme ai due ragazzi. E chiede di farsi fotografare abbracciato allo zio di Vincenzo “proprio come si facevano fotografare loro” Due bravi ragazzi, che a detta dei parenti sono stati ingiustamente attaccati nei giorni post-incidente “C’è un protagonismo diffuso. Tutti parlano come se fossero stati presenti al momento dell’incidente, mettendo in giro false versioni. E intanto, ad oggi, testimoni dell’impatto non ci sono. Solamente tre persone hanno raccontato i momenti antecedenti lo scontro”, è la denuncia che arriva da Gennaro Ranieri, zio di Vincenzo, che con rammarico sottolinea la mancata proclamazione del lutto cittadino da parte del commissario straordinario al comune di Bacoli, Umberto Cimmino. “Mi chiedo, se nemmeno la morte di tre giovani ventenni nella loro città possa servire per la proclamazione del lutto cittadino allora quali sono i presupposti per far si che un commissario o un sindaco debbano proclamarlo?”
SCIACALLI CHIEDONO SOLDI A NOME DELLE FAMIGLIE DEI 3 RAGAZZI MORTI
giovedì 3 settembre 2009
NESSUNA CHIAMATA AL CALL CENTER PER ANZIANI
“Durante i mesi estivi non è arrivata nessuna chiamata ai nostri centralini” è quanto racconta Salvatore Giacometti, presidente dell’A.I.A.S. , sfogliando i verbali del call center con sede a Casoria. “L’unica chiamata, peraltro assurda, è giunta il giorno 24 agosto alle 9.45 da un dipendente dell’Asl che ci chiedeva di intervenire per una persona anziana che stava male fuori ad un ospedale. Una richiesta da noi ritenuta inopportuna, in quanto l’anziano si trovava già fuori ad una struttura ospedaliera”. Il presidente della Onlus, che a Pozzuoli opera con oltre 15 operatori, tiene a sottolineare come nonostante non siano arrivate segnalazioni, siano stati gli stessi operatori a chiamare a casa degli anziani per sincerarsi delle loro condizioni. “Abbiamo distribuito volantini con il numero verde a tutti gli anziani e invitato i comuni a promuovere e divulgare l’iniziativa con manifesti e comunicazioni alla stampa”
martedì 1 settembre 2009
RAPINATA VILLA IN VIA TREPICCIONI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" martedì 02 settembre 09
POZZUOLI. Allarme sicurezza a Pozzuoli. Dopo l’ennesimo furtomesso a segno all’interno di una villetta, lungo la collinetta di via Trepiccioni, nei residenti cresce la paura. La zona, infatti, non è nuova a episodi di questo genere. Già quattro furti messi a segno negli ultimi mesi ai danni di abitazioni e villette che sorgono lungo una delle principali traverse di via Domitiana, nei pressi degli impianti di depurazione di Cuma-Licola. Una zona oggetto di “attenzioni particolari” da parte dei malviventi, dove sorgono numerose villette, parchi residenziali, e dove risiedono diversi imprenditori e professionisti della zona. Oltre ai furti nelle abitazioni, numerosi sono stati gli “avvistamenti” da parte dei residenti, di persone sospette che notte e giorno si aggirano lungo la strada, costeggiata da grossi tratti di terreni incolti, spesso vie di fuga per i delinquenti, che messi a segno i colpi, scappavano verso le campagne di Monterusciello. Ciò nonostante la presenza di guardie giurate di alcuni istituti vigilanza privata, alle quale sono stati costretti a chiedere protezione e sicurezza, a spese proprie, alcuni residenti della zona, Presenza che però non ha né spaventato e nè allontanato i malviventi.
L’ultimo episodio, in ordine di tempo, si è verificato nella notte tra sabato e domenica scorsi. Una rapina con sparatoria che ha avuto come protagonisti tre malviventi e alcune guardie giurate di una società di vigilanza privata. Erano le 3,30 circa, quando i ladri sono entrati in una villetta di proprietà di un imprenditore della zona, all’inizio della collinetta di via Trepiccioni.
I malviventi sono riusciti ad entrare nell’appartamento, nella quale vive una coppia di americani, passando, a quanto pare, attraverso una finestra lasciata aperta. Infatti, nell’abitazione, non sono stati trovati segni di forzatura e sfondamento a porte e finestre. Entrati in casa, mentre la coppia di americani dormiva, i ladri hanno trafugato all’interno dell’abitazione, riuscendo ad impossessarsi di svariati oggetti di valore. Ma i movimenti dei due entrati nella villetta e dell’uomo che nel frattempo era rimasto lungo la stradina ad attenderli in un auto, non sono passati inosservati alle guardie giurate che vigilano all’interno del parco nel quale sorge l’abitazione. Appena resisi conto di quanto stesse accedendo, le guardie hanno immediatamente dato l’allarme alla loro centrale operativa e alle forze dell’ordine. E per intimorire i malviventi, che nel frattempo si davano alla fuga, gli uomini della vigilanza hanno esploso in aria diversi colpi dalla pistola di ordinanza in loro possesso. A quel punto, i malviventi rispondevano all’avvertimento sparando anch’essi alcuni colpi dalle armi in loro possesso. In tutto, circa 8 colpi, sparati da entrambe le parti nei secondi concitati durante i quali avveniva la fuga. I delinquenti riuscivano comunque a farla franca, raggiungendo il complice che nel frattempo li attendeva a bordo di un auto, scappando lungo via Domitiana
DISPOSIZIONE RELATIVE ALLA DISTRIBUZIONE DEI QUOTIDIANI AL COMUNE DI POZZUOLI
RICEVO E PUBBLICO
A cura di Danilo Pontillo
(Direttore Responsabile "Il Corriere Flegreo")