mercoledì 30 settembre 2009
SI DIFENDONO I MEDICI DEL CENTRO DI IGIENE MENTALE
SMENTISCONO CHE CI SIA STATA UNA VIOLENZA SESSUALE. SECONDO LORO LA DENUNCIA NON SAREBBE VERITIERA. I DUE GIOVANI DORMIVANO IN 2 STANZE CONTIGUE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 1 ottobre 2009
POZZUOLI. Medici e personale del centro di igiene mentale Asl Napoli 2 di Pozzuoli smentiscono che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, all’interno della struttura nella quale operano, sia stata consumata, da parte di un degente, una violenza sessuale ai danni di una 18enne ricoverata per problemi psichici.
La secca smentita, alla versione fornita nella denuncia, presentata al drappello di polizia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli dalla madre della giovane O.D., arriva dal primario del centro di via Antonino Pio, dottor Gennaro Perrino: “Smentiamo ed escludiamo che ci sia stato un episodio di violenza fisica e sessuale nei confronti della ragazza da parte del 30enne ricoverato presso la nostra struttura. Solo un rapporto sessuale libero non potremmo smentire al 100%, ma escludiamo anche quello perché non esistono i presupposti affinché ciò sia potuto avvenire in quanto i 4 infermieri presenti quella notte tenevano sotto osservazione gli unici 2 pazienti presenti nella struttura. Al massimo potrebbe esserci stato un approccio ma niente più” E’categorico il dirigente della struttura, che getta acqua sul fuoco per le accuse giunte al personale medico e paramedico del centro, reo, secondo la denuncia presentata da U.P., di non aver preso in considerazione le segnalazioni della figlia, sui pericoli derivanti dal comportamento di A.R. e di aver rifiutato le richieste, con le quali la ragazza chiedeva di poter dormire insieme ad una infermiera o di chiudersi a chiave nella stanza, la sera stessa in cui si sarebbe poi consumata la violenza.
“La ragazza non ha mai dato alcun allarme, né ha fatto alcuna richiesta al nostro personale. Smentiamo noi medici insieme agli operatori ciò che è stato denunciato. Venerdì sera la ragazza stava bene, era nella stanza degli infermieri con i quali scherzava”. La giovane, che la sera di venerdì era stata sottoposta ad un trattamento con neurolettici e ansiolitici, si trovava da circa 10 giorni ricoverata nel centro. Una terapia iniziata il 14 agosto, a distanza, ma che negli ultimi tempi l’aveva portata a soggiornare, anche di notte, presso la struttura, in una stanza al piano terra contigua a quella di colui che, stando a quanto denunciato, sarebbe stato il suo violentatore. “La ragazza ha un carattere forte” ha aggiunto il primario, “e nel caso di una violenza, avrebbe reagito e l’avrebbe fatto presente ai sanitari. Invece è tornata a casa per il fine settimana e solo la sera di sabato alle 21 è venuta insieme alla madre per una visita ginecologica che non era possibile effettuare da noi”. Da lì poi la giovane si sarebbe recata, accompagnata dalla madre, presso l’ospedale Cardarelli, dove i medici le riscontravano diverse lesioni e una lacerazione vulvare, con una prognosi di 5 giorni, che non lasciavano spazio ad interpretazioni.
Una versione, quella dei sanitari del centro di igiene mentale di Pozzuoli, che contraddice interamente il racconto fornito dalla giovane alla madre e poi riportato nella denuncia, e l’impianto accusatorio formulato da parte degli inquirenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli, che nelle giornate di domenica e lunedì hanno ispezionato la struttura e sentito i dipendenti del centro, per i quali il sostituto procuratore, acquisiti gli atti di indagine, potrebbe formulare l’ipotesi di reato relativa ad “omessa vigilanza e abbandono di incapaci”.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 1 ottobre 2009
POZZUOLI. Medici e personale del centro di igiene mentale Asl Napoli 2 di Pozzuoli smentiscono che nella notte tra venerdì e sabato scorsi, all’interno della struttura nella quale operano, sia stata consumata, da parte di un degente, una violenza sessuale ai danni di una 18enne ricoverata per problemi psichici.
La secca smentita, alla versione fornita nella denuncia, presentata al drappello di polizia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli dalla madre della giovane O.D., arriva dal primario del centro di via Antonino Pio, dottor Gennaro Perrino: “Smentiamo ed escludiamo che ci sia stato un episodio di violenza fisica e sessuale nei confronti della ragazza da parte del 30enne ricoverato presso la nostra struttura. Solo un rapporto sessuale libero non potremmo smentire al 100%, ma escludiamo anche quello perché non esistono i presupposti affinché ciò sia potuto avvenire in quanto i 4 infermieri presenti quella notte tenevano sotto osservazione gli unici 2 pazienti presenti nella struttura. Al massimo potrebbe esserci stato un approccio ma niente più” E’categorico il dirigente della struttura, che getta acqua sul fuoco per le accuse giunte al personale medico e paramedico del centro, reo, secondo la denuncia presentata da U.P., di non aver preso in considerazione le segnalazioni della figlia, sui pericoli derivanti dal comportamento di A.R. e di aver rifiutato le richieste, con le quali la ragazza chiedeva di poter dormire insieme ad una infermiera o di chiudersi a chiave nella stanza, la sera stessa in cui si sarebbe poi consumata la violenza.
“La ragazza non ha mai dato alcun allarme, né ha fatto alcuna richiesta al nostro personale. Smentiamo noi medici insieme agli operatori ciò che è stato denunciato. Venerdì sera la ragazza stava bene, era nella stanza degli infermieri con i quali scherzava”. La giovane, che la sera di venerdì era stata sottoposta ad un trattamento con neurolettici e ansiolitici, si trovava da circa 10 giorni ricoverata nel centro. Una terapia iniziata il 14 agosto, a distanza, ma che negli ultimi tempi l’aveva portata a soggiornare, anche di notte, presso la struttura, in una stanza al piano terra contigua a quella di colui che, stando a quanto denunciato, sarebbe stato il suo violentatore. “La ragazza ha un carattere forte” ha aggiunto il primario, “e nel caso di una violenza, avrebbe reagito e l’avrebbe fatto presente ai sanitari. Invece è tornata a casa per il fine settimana e solo la sera di sabato alle 21 è venuta insieme alla madre per una visita ginecologica che non era possibile effettuare da noi”. Da lì poi la giovane si sarebbe recata, accompagnata dalla madre, presso l’ospedale Cardarelli, dove i medici le riscontravano diverse lesioni e una lacerazione vulvare, con una prognosi di 5 giorni, che non lasciavano spazio ad interpretazioni.
Una versione, quella dei sanitari del centro di igiene mentale di Pozzuoli, che contraddice interamente il racconto fornito dalla giovane alla madre e poi riportato nella denuncia, e l’impianto accusatorio formulato da parte degli inquirenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli, che nelle giornate di domenica e lunedì hanno ispezionato la struttura e sentito i dipendenti del centro, per i quali il sostituto procuratore, acquisiti gli atti di indagine, potrebbe formulare l’ipotesi di reato relativa ad “omessa vigilanza e abbandono di incapaci”.
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