martedì 29 settembre 2009

SAREBBERO 4 I DIPENDENTI DEL CENTRO DI IGIENE MENTALE INDAGATI

AL MOMENTO DELLA PRESUNTA VIOLENZA PRESENTE UN SOLO INFERMIERE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" mercoledì 30 settembre 2009

POZZUOLI. Si attendono, nei prossimi giorni, le decisioni da parte del sostituto procuratore Francesco Di Falco, sulla base dell’informativa di indagine trasmessa dagli uomini del commissariato di polizia di Pozzuoli, relative ad eventuali misure da prendere nei confronti del centro di igiene mentale Asl Napoli 2 di Pozzuoli, dopo l’episodio di violenza sessuale denunciato da una giovane paziente. Dal racconto della 18enne, che ha riferito di essere stata stuprata da un 30enne, anch’egli ricoverato nel centro per problemi psichici, e sulla base delle indagini condotte dagli uomini del commissariato di Pozzuoli, che hanno ascoltato i dipendenti della struttura sanitaria, emergerebbero serie negligenze da parte del personale medico e paramedico della struttura, per i quali il magistrato ha ipotizzato le accuse di omessa vigilanza e abbandono di incapaci. Quattro sarebbero gli avvisi di garanzia emessi nei confronti di altrettanti dipendenti della struttura. Mentre per il presunto violentatore, affetto da disabilità mentale, una volta accertati i fatti, potrebbe non esserci alcuna pena, in quanto non punibile in maniera diretta. La denuncia esposta da U.P. 41enne madre della giovane O.D., al vaglio degli inquirenti, sarebbe avvallata dal referto medico dell’ospedale Cardarelli di Napoli, presso il quale la donna ha condotto la figlia nella serata di sabato, dopo aver appreso l’agghiacciante racconto della giovane disabile, da agosto seguita dai sanitari per problemi psichici. Dalla visita alla quale la ragazza è stata sottoposta nella serata di sabato, i medici hanno riscontrato varie lesioni e una lacerazione vulvare posteriore, per la quale i medici le hanno diagnosticato una prognosi di 5 giorni, e tale da far ipotizzare che la donna avesse avuto un rapporto sessuale. E da qui la denuncia da parte della madre al drappello di polizia dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con il quale la donna, oltre a denunciare la violenza sessuale subita dalla figlia, accusa il personale infermieristico di non aver ascoltato le richieste della degente, la quale aveva reso noto più volte ai sanitari, di temere la presenza di A.R., quello che poi si è dimostrato essere, secondo quanto denunciato, il suo violentatore. Quella notte, secondo quanto emerso dalle indagini degli inquirenti, nella struttura era presente un solo infermiere che, a quanto pare, non si sarebbe accorto di quanto stesse accadendo alla 18enne la quale, in quel momento, era sotto l’effetto dei sedativi. Dall’azienda sanitaria Napoli 2 Nord è arrivato pieno contributo e collaborazione alle indagini mentre, nel frattempo, proseguono regolarmente le attività del centro di igiene mentale di Pozzuoli.

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