martedì 8 settembre 2009

SI INDAGA SULLE CAUSE DEI NUMEROSI INCIDENTI

NEGLIGENZA ED ATTI PIROMANI DIETRO LE CAUSE DEI ROGHI

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 9 settembre 09

POZZUOLI. Due giorni di roghi che hanno interessato numerosi punti della zona flegrea, scatenatisi in alcuni casi in concomitanza e in altri, a poca distanza l’uno dall’altro. Con in vigili del fuoco costretti a doversi spostare, senza pause, da un rogo all’altro. Forte vento che persiste da diversi giorni, basso tasso di umidità ambientale, i due fattori, che combinati insieme, hanno provocato, secondo il rapporto del Comando Corpo Forestale, redatto dal Comandante Provinciale Vincenzo Stabile, un ambiente ideale e pericoloso per l'innesco dei forti incendi. Ma alle cause “naturali” che hanno scatenato le fiamme, anche l’operato dell’uomo non è esente da imputazioni. Secondo le indagini condotte sulle cause che hannoprovocato l'incendio lungo il costone montano a ridosso della Solfatara di Pozzuoli, anche l’uomo ha fatto la sua parte. E’ infatti risultato, dopo il sequestro dei materiali ritenuti d'innesco dell'incendio, che il rogo sia stato causato da una negligenza di natura prettamente colposa. Derivante dall’uso, da parte di qualcuno, di una macchina saldatrice le cui “scintille” avrebbero dato il là ad un primo focolaio di incendio rapidamente sviluppatosi in tutta la zona della Solfatara. Mentre per il rogo che ha coinvolto via dei Platani, a Licola, gli uomini dei vigili del fuoco di Pozzuoli, denunciano “negligenza” da parte degli abitanti e ristoratori della zona. “E’ un diffuso malcostume appiccare fuoco a sterpaglie, in zone laddove non avviene alcuna bonifica, senza prendere le giuste misure di sicurezza” denuncia Aurelio Magnetti, caposquadra della reparto 5B dei vigili del fuoco di Monterusciello. “Incendiano per pulire i loro terreni da sterpaglie e canneti. Ed in condizioni ambientali precarie, col forte vento di questi giorni, basta un niente per causare in rapida successione roghi incontrollati”. Denunciando le precarie condizioni nelle quali sono chiamati ad intervenire “In queste zone i terreni spesso sono disconnessi, il che rende difficili gli interventi via terra e in alcuni casi i pericoli provengono anche da rifiuti pericolosi, come nel caso dei rimasti inesplosi in via dei Platani”.

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