NUMEROSI I DISAGI, INACCESSIBILI LOCALI E MEZZI PUBBLICILA DENUNCIA DI UN GIOVANE DISABILE PUTEOLANOdi Gennaro Del Giudice
servizio pubblicati sul quotidiano "Roma" e sul "Corriere Flegreo"
POZZUOLI. Vita dura per i portatori di handicap, Pozzuoli diventa off-limits. La città non sembra rispondere alle esigenze dei disabili, numerose ancora le barriere architettoniche presenti in locali pubblici, sui mezzi di trasporto e lungo le strade. Marciapiedi alti e stretti, assenza di pedane in prossimità delle rampe di scale, insufficienza di posti auto dedicati, buche per strada, pavimentazione irregolare, difficoltà ad accedere a treni ed autobus, tra i maggiori ostacoli. A rompere il muro di silenzio e denunciare la quotidiana invivibilità dei disabili è Francesco, 39 anni, affetto da “tetraparesi spastica”. “E’ dura la vita per noi disabili, molte sono le difficoltà che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare. Tanti piccoli dettagli che per gli altri possono essere poco rilevanti a noi rendono la vita estremamente difficile” racconta Francesco Merone, puteolano, che vive insieme alla propria famiglia nel Rione Toiano. Un lavoro saltuario, un’automobile con la quale si sposta in giro per la città, Francesco nonostante l’handicap è un ragazzo autonomo, grande forza d’animo e volontà. “Io riesco ad avere una vita abbastanza regolare, ma c’è chi sta peggio di me, come le tante persone costrette a stare su una sedia a rotelle, che non possono salire marciapiedi, accedere a banche, uffici postali o semplicemente andare in un bar e prendere un caffè”. E’ solidale con chi sta peggio di lui, con chi soffre per gli ostacoli presenti in città. Francesco ci racconta un episodio verificatosi lo scorso anno, per lui emblematico che racchiude le difficoltà di tutti i giorni, sue e di tanti disabili come lui, che lo ha colpito profondamente. “Durante il passaggio della tappa del Giro d’Italia, contemporaneamente presso l’Istituto “Pareto” di Arco Felice si tenevano i campionati italiani di scherma per disabili. Cinque ragazzi finita la giornata di gara decisero di uscire da soli per andare in un bar. Ma per tutti fu impossibile accedere sia ai marciapiedi in quanto erano estremamente alti e sia ai locali, perché mancavano le pedane di accesso”. Bar, uffici pubblici, marciapiedi ai quali si aggiungono anche le Chiese che, di antica costruzione, non sono munite di passerella per i disabili e dove gli spazi di movimento per le carrozzine sono molto ristretti. “In alcune Chiese è impossibile entrare, così come muoversi per i banchi. Purtroppo siamo limitati e molte cose a noi sono precluse. Paradossalmente i locali privati sono più organizzati di quelli pubblici” dice con un pizzico di amarezza. Oltre ad edifici e strade, barriere architettoniche insormontabili si presentano anche sui mezzi pubblici, totalmente off-limits per i disabili. Per accedervi con una carrozzina bisognerebbe prendere in braccio il disabile, chiudere la carrozzina e caricarli a bordo. Infatti la quasi totalità dei mezzi di trasporto pubblici e privati che operano nella città di Pozzuoli e nel resto dei campi Flegrei, presentano alte scale di accesso. “Sono impossibilitato a prendere il pullman ed anche il treno, sia quelli locali che quelli nazionali. Ma anche dove posso accedervi e dove ci sono passaggi adibiti ai portatori di handicap i problemi non mancano. Spesso per entrare bisogna chiedere che vengano aperte le porte a noi dedicate. Mi chiedo perché succede questo. Voi per entrare in un locale mica chiedete a qualcuno di aprirvi una porta? Noi lo dobbiamo fare, noi non possiamo passare liberamente come invece tutti i cittadini fanno e questa è una discriminante nei nostri confronti”. Francesco nel suo racconto-denuncia pone l’accento anche sulle difficoltà che quotidianamente vive come automobilista. Pochi i parcheggi riservati, molto spesso occupati indebitamente dai non aventi diritto o addirittura da persone che esibiscono falsi tagliandi. “La gente pensa che noi non abbiamo alcun diritto e che siccome siamo disabili non possiamo ottenere ciò che spetta ad ogni cittadino. Una volta dovetti litigare con un giovane che nella piazzetta di Arco Felice aveva occupato il posto riservato per noi portatori di handicap. Purtroppo a Pozzuoli i posti riservati per noi sono pochi, quando non li troviamo perché occupati da chi non ne ha diritto siamo costretti a parcheggiare sulle strisce blu pagando la sosta, cosa che in molte altre città italiane non accade”. Francesco conclude il suo racconto con una speranza “Molto spesso chi è portatore di handicap si chiude in sé stesso, non esce e si preclude tante cose. Invece bisogna combattere per far si che la nostra città diventi il più possibile vivibile”
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