lunedì 5 luglio 2010

VIETATO FARE IL BAGNO A VIA NAPOLI, MA NESSUNO LO SA

MARE INQUINATO E BALNEAZIONE VIETATA
IL COMUNE AFFIGGE POCHI MANIFESTI MOLTI DEI QUALI SUBITO RIMOSSI E VANDALIZZATI

LA GENTE FA IL BAGNO IGNARA DEL PERICOLO DI INFEZIONI E MALATTIE

di Gennaro Del Giudice

(foto di Angelo Greco)

POZZUOLI. “Divieto di balneazione” è il cartello che dovrebbe campeggiare lungo la spiaggia libera del lungomare “Sandro Pertini”. Un condizionale d’obbligo, come lo fu per il divieto di accesso ai cani. Oggi, a differenza di allora, solo dei manifestini affissi lungo il muretto che delimita il passaggio pedonale dalla spiaggia, molti dei quali strappati e vandalizzati, a mò di avvertimento per i bagnanti. Nessun avviso all’inizio o alla fine del lungomare, ne tantomeno una cartellonistica che spieghi illustri quanto contenuto nella ordinanza numero 23855 del 30 giugno. Attraverso la quale il commissario prefettizio del comune di Pozzuoli Roberto Aragno e il suo entourage sulla base dei dati Arpac relativi ai prelievi effettuati nei mesi di aprile e maggio scorso. Sette i chilometri di mare inquinati, “streptococchi fecali” ed “escherichia coli” i batteri risultati essere presenti nelle acque del tratto di costa flegreo. Batteri che, nella peggiore delle ipotesi potrebbero provocare gravissime infezioni e malattie, in primis la meningite. Tra questi lo storico scorcio di spiaggia (anche se di arenile ne ha poco vista l’emblematica mancanza di sabbia) che parte dal Rione Terra ed arriva in località “La Pietra”.
Circa un chilometro di costa da decenni meta di bagnanti, per lo più residenti di Pozzuoli, denominata “Spiaggia di Via Napoli”. Da queste parti la stagione estiva è iniziata da tempo, già da maggio durante le prime giornate calde e soleggiate numerosi sono stati coloro che, asciugamano in spalla, si sono riversati in riva al mare. Nonostante che, storicamente, qui non sia mai esistito un lido o un tratto di spiaggia attrezzato per la balneazione e il relax. Da sempre definita “spiaggia libera”, di conseguenza aperta gratuitamente ai cittadini. Anche dopo i lavori di ristrutturazione del lungomare “Sandro Pertini”, una delle ultime “Grandi Opere” realizzate negli ultimi tempi. Consegnato al comune di Pozzuoli l’area del lungomare, a quest’ultimo resta ora l’onere dell’assegnazione degli spazi lungo il mare, la ceditura del servizio di gestione della spiaggia. Nel frattempo però, in mancanza di una ufficiale conduzione, il tratto di costa resta aperto alla cittadinanza, in maniera libera e gratuita. Sotto giurisdizione dell’ente comunale. Che dovrebbe pertanto assicurare sicurezza, controlli, servizi, assistenza ai bagnanti. Ma, come denunciato dal nostro giornale appena 2 settimane fa, tutto ciò non avviene. Bagni, docce, acqua potabile negati ai cittadini, precarie condizioni strutturali, assenza di manutenzione della spiaggia, bagnati chiamati ad autogestirsi. Tanti i diritti negati. Ai quali si aggiunge la totale assenza di “informazione” da parte delle autorità competenti, salvo la presenza di manifestini affissi lungo la balconata del lungomare. E’ pur vero che nella ordinanza che vieta la balneazione a Via Napoli è menzionata la notifica “all’ufficio affissioni per l’apposizione della cartellonistica sull’arenile del lungo mare S. Pertini e Licola spiaggia libera (altro tratto di costa flegrea off-limits) ma resta il fatto che ieri, ignari di tutto, decine di bagnanti liberamente facevano il bagno nelle acque vietate per la presenza di batteri fautori di infezioni acute. “Non sappiamo nulla di questo divieto, nessuno ci ha informati ne tantomeno abbiamo visto o letto avvisi riportanti il divieto di balneazione” raccontano Fabio, Roberta e Stefania, tutti residenti a Pozzuoli ed abituè di queste parti, mentre prendono il sole a ridosso del mare, su una sorta di solarium di pietra, caratteristica del tratto di costa rocciosa. “Vengo qua insieme alla mia fidanzata Roberta 2 o 3 volte alla settimana per comodità visto che arrivare sulle spiagge di Miseno e Miliscola comporta lunghe code, caos e traffico, nonostante l’acqua sia sporca ci accontentiamo di prendere il sole” spiega Fabio Lucignano, 29 anni, residente nel quartiere di Monterusciello. Dati Arpac alla mano, quella da sempre meglio conosciuta come la “Loppa” quest’anno sarà inaccessibile per i bagnanti, i quali dovranno limitarsi a prendere la semplice “tintarella” senza poter fare un tuffo in mare. Magari accontentandosi della classica “doccia fredda” direbbe qualcuno, se solo le docce funzionassero risponderebbe qualche bagnante. Infatti, lungo il chilometro di costa non esistono punti doccia funzionanti, tranne alcuni collocati da alcuni cittadini, abituè del posto. Idem per i servizi igienici, non aperti al pubblico “ufficialmente” dalle autorità comunali. Dei punti wc creati lungo l’arenile, uno solo sarebbe stato aperto o meglio forzato per necessità da alcuni frequentatori. “Per andare in bagno sono costretta ad attraversare la strada e recarmi in uno dei bagni all’interno di un bar o ristorante che si trova dall’altra parte” racconta Stefania Caccavale 25 anni, che vive a pochi passi da qui, in uno dei tanti vicoletti dei “Cappuccini” che afferma di non essere al corrente del divieto di balneazione andato in vigore da pochi giorni“Abito a pochi metri da qui ma del divieto non ne so nulla, vedo tanta gente che fa il bagno tranquillamente, nonostante l’acqua non sia poi tanto pulita”. Alle spalle della giovane, distesa insieme ai due amici sotto il caldo sole di un sabato d’inizio luglio, alte transenne circoscrivono uno dei punti pericolanti del tratto di spiaggia. Una grossa balconata rocciosa, della quale 15 giorni fa denunciammo la pericolosità, sulla quale erano comparse diverse voragini e lungo la quale appuntiti ed arrugginiti tubolari in ferro fuoriuscivano dal sottosuolo. Uno scempio ed un potenziale pericolo al quale, a seguito della nostra denuncia, immediatamente l’amministrazione comunale presieduta dal commissario prefettizio Roberto Aragno ha provveduto a porre un rimedio temporaneo interdicendo l’area. Pericoli e divieti che non scoraggiano di certo i bagnanti, che addirittura percorrono chilometri in automobile per giungere lungo le spiagge flegree, nonostante tutto. “Vengo insieme a mia moglie ed ai miei nipotini da oltre 5 anni” racconta Giuseppe Matriciardi, 55 anni, mentre legge il giornale sotto al proprio ombrellone “Veniamo da Pomigliano D’Arco, qui è comodo perché non siamo costretti a stare nel traffico, il posto non è particolarmente costoso, anche se non ci sono servizi e il mare non è balneabile ci troviamo bene. Per un “mordi e fuggi” non è male, mezz’ora e stiamo di nuovo a casa. Io vengo solo per prendere il sole, qualche volte facciamo fare il bagno ai nostri nipotini quando vediamo che l’acqua è pulita, ma è raro”.

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